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Autore: Louismyhero    16/08/2013    4 recensioni
*Tratto dalla storia*
“Lui si sedette e poi mi accorsi che mi stava fissando il polso.. Immediatamente capii che cosa stava guardando
Harry: « Che cosa sono quelli? »
Non seppi dargli risposta, abbassai lo sguardo e continuai a seguire la lezione sperando che anche lui facesse finta di niente.
Harry: « Allora?! Mi rispondi?!»”
“Harry: «Ma che cavolo combini?!»
Io: «Sono in un periodo di merda e..»
Harry: «e cosa? E allora vuoi ucciderti?»
Io: «Non saranno dei tagli ad uccidermi»”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Forty-third chapter
 
Mi mollò le braccia e se ne andò sbattendo la porta.
Lo seguii giù dalle scale e feci appena in tempo ad urlargli un "bravo vattene!" Prima che sbattesse la porta di casa e ne uscisse. 
Subito dopo, sotto lo sguardo sconcertato di mio fratello, mi lasciai scivolare a terra percorrendo con la schiena una colonna del muro. Mi sedetti sul pavimento e gettando la testa fra le mani il mio viso iniziò a rigarsi di lacrime. Louis tentò di chiedermi cosa fosse successo ma non riuscii a dire nulla. Poi mi abbracciò. Non sapeva perché stessi così male ma lui era pronto, incondizionatamente, a consolarmi. Mi accarezzò la schiena sussurrandomi all'orecchio.
Louis:«Andrà tutto bene.»
Continuai a piangere riversando il mio dolore sulla sua spalla. Poco dopo essermi ripresa raccontai tutto quello che era successo a Lou. Nei suoi occhi vedevo un'ombra di rabbia contro Harry ma per fortuna lui non c'era. 
Ormai erano quasi le sette. Salii in camera mia e mi vestii. Andai in bagno, mi guardai allo specchio. Era una droga, non avrei potuto resistergli. Aprii l'armadietto, presi la forbice e iniziai a fare l'unica cosa che mi faceva sentire ancora viva. Iniziai a piangere silenziosamente. Furono solo 3 tagli, niente di più. Tuttavia erano così profondi da sapere sicuramente che non sarebbero guariti in poco tempo. Harry mi aveva convinta che il modo in cui mi aveva descritta era il modo in cui realmente ero: un'orfanella del cazzo che la da a cani e porci. Solo dopo essermi ricordata delle sue parole decisi che 3 tagli non bastavano per ripagarmi di tutto quello che ero diventata. Tornai in bagno presi di nuovo la forbice. Essa fece appena in tempo a sfiorare la mia pelle che una mano calda e morbida bloccò la mia che stava per spingere il ferro dentro la pelle. Mi voltai a guardarlo. Era Zayn. Ancora una volta mi stava salvando da me stessa. 
Zayn:«Dammi la forbice Maya.»
Gliela diedi e lui la lanciò il più lontano possibile da noi. Poi mi avvolse con le sue forti braccia, era molto più alto di me e la mia testa ricadeva proprio sul suo torace. Lo sentii sospirare per poi baciarmi la testa. Non disse niente. Forse in quei momenti le azioni erano molto più rumorose delle parole. Prese la garza e mi asciugò il sangue dal polso notando che ce ne era molto più del solito. Mi attorcigliò intorno al braccio il solito laccio verde che usavo come armatura per difendere i miei tagli e poi mi prese per mano. Ci sedemmo sul mio letto.
Zayn:«Perchè Maya? Perché?»
Abbassai lo sguardo verso il mio polso ormai coperto. Iniziai di nuovo a piangere lasciando ricadere le gocce di acqua salata sulle mie mani.
Io:«M-mi ha chiamata... T-troia. Ha detto che sono un'orfanella del cazzo che la da a cani e porci.»
Zayn alzò lo sguardo al cielo.
Zayn:«Se lo prendo, giuro, non so cosa gli faccio.»
Io:«No, non fare niente ti prego.» 
Zayn:«Nono, va bene ok. Maya ti prego promettimi una cosa. Non farlo più, per favore. Quando lo vuoi fare per favore chiamami, corri, urla, sputa, ubriacati, fai quel che vuoi, ma non questo. Ti prego.»
Presi tra le mie gracili mani la sua, gli osservai il polso che era intonso, senza segni, tagli o cicatrici.
Io:«I-io non posso promettertelo...però posso provarci.»
Mi abbracciò così forte che sentii il battito del suo cuore battere contro il mio. 
Zayn:«Forza andiamo.»
Ci alzammo dal letto e poco prima che uscissimo dalla mia stanza Zayn si voltò verso di me.
Zayn:«Ascoltami bene, ora voglio che tu esca da questa porta sorridendo. Voglio che tu gli faccia vedere che non ti importa nulla, che sei (e sarai) felice anche senza di lui. Quindi tira fuori la Maya che conosco io. Sorridi e vai avanti. Ok?»
Mi asciugai le lacrime con le dita. Sorrisi.
Io:«Ok. Andiamo.»
Uscimmo dalla mia stanza e insieme a Louis andammo a scuola. Lo ignorai per tutto il giorno come d'altronde fece anche lui con me. 
Nel pomeriggio e Lou rimanemmo a casa mentre lui iniziò a studiare per l'esame che sarebbe stato tra un paio di settimane. Alla sera invitammo tutti i nostri amici a dormire da noi, ovviamente a parte Harry. Anche y non venne perché decise di non poter abbandonare Harry-.-
La serata stava trascorrendo tranquillamente fino a quando qualcuno non pose la fatidica domanda
x:«Ehm ragazzi? Ma dove sono Harry e y?»
Mi venne spontanea la risposta
Io:«Saranno a sbaciucchiarsi in qualche vicolo.»
Mi alzai dal divano dove eravamo seduti mangiando la pizza e salii in fretta le scale per sbollire la rabbia. Zayn mi seguì e non mi permise di entrare nella mia stanza. 
Zayn:«Ehi guardami. *mi voltai* Sta mattina che ti ho detto?»
Io:«Di sorridere.»
Zayn:«Non lo stai facendo.»
Sorrisi. #sorrisofalsoovviamente
Io:«Meglio adesso?»
Zayn:«Si. Dai vieni.»
Mi prese per mano. Suonò il campanello e scendemmo a vedere chi fosse. Non appena scesi l'ultimo scalino rimasi impietrita. Harry. Con y. 
y:«Siamo passati solo per salutarvi poi abbiamo altro da fare.»
Louis:«Bene ciao allora.»
Strinsi forte la mano di Zayn e solo allora mi accorsi che Harry ci stava fissando le mani e che anche lui si teneva per mano con quella zoccola.
Io:«Bene visto che non vi abbiamo invitati, quella è la porta.»
Harry allora tirò vicino a se y la baciò così. Davanti a tutti, davanti a me. Poi se ne andarono. Mi voltai verso Zayn tendendomi vero il suo orecchio. Mi circondò la vita con le braccia lasciandomi carezze rassicuranti. Anch'io lo abbracciai. Mi sussurò all'orecchio
Zayn:«Lasciali perdere.»
Mi avvicinai ancora di più a lui perché nessuno sentisse.
Io:«Possiamo andare di sopra? Non voglio piangere davanti agli altri.»
Le mani di Zayn scorsero lungo le mie gambe fino a farle sollevare da terra e a portare intorno al suo bacino, lentamente iniziò a salire le scale con me avvinghiata addosso. Iniziai a piangere. Per l'ennesima volta da quella mattina. Zayn mi portò in camera mia, mi appoggiò sul letto e tentò di liberarsi dalla mia presa ma non glielo permisi tirandolo di nuovo verso di me e abbracciandolo ancora. Dopo si sedette difianco a me mettendo le mie gambe sulle sue. I miei occhi ancora lacrimavano ma quando c'eravamo solo noi due era tutto diverso. 
Zayn:«Lascialo perdere. Non ti merita, veramente.»
Prese una delle mie mani accarezzandola mentre parlava.
Io:«Non ci riesco. Io... Io credo di amarlo ancora.»
Zayn:«Ma lui no, a quanto pare. Fottitene.»
Io:«Hai ragione. Ma non é così facile.»
Sorrisi, questa volta era un sorriso vero. 
Zayn:«Scendiamo?»
Io:«Tu vai, preferisco starmene da sola ancora 10 min poi arrivo.»
Zayn:«Sicura?»
Io:«Sisi.»
Zayn se ne andò allora presi il pc e andai su Twitter, era da più o meno un mese che non ci andavo e, dopo aver dato un occhiata ai trend, guardai il suo profilo. C'erano un sacco di tweet dedicati a me: 
“Era solo un 'amici e basta' e invece ora penso di amarti xx”
“Vorrei tornare in Scozia solo per rivivere quella notte.”
“E poi cos'è amare? Amare è sentirsi 3 metri sopra il cielo e 3 metri sottoterra contemporaneamente, basta avere quella persona accanto.
-M”
“Sai forse non te l'ho mai detto ma mi sono innamorato di te. Mi sono innamorata dei tuoi sospiri di gelosia, del colore che prendono le tue guance quando ti dico che sei bellissima, del tuo modo di sussurrare il mio nome quando lo stiamo facendo, delle tue insicurezze, dei tuoi difetti. Mi sono innamorato di te.”
E poi questi:
“Io penso solo a me stesso, ma tu invece?”
“Pensavo fosse amore e invece eri solo una escort”
“Ti credevo diversa, invece sei come tutte le altre: troia.”
La mia lettura fu interrotta dalla voce di mio fratello che si trovava in giardino. Era al telefono:
Louis:«Si ciao, puoi venire qui?»
Louis:«No, non mi interessa della tua troietta. Sono serio.»
Louis:«Eh va bene..»
Louis:«Ok a dopo.»
Riattaccò. Era con Harry. Chi se no? Dopo 10 min sentii il rumore di un auto, mi affacciai alla finestra e vidi la Range Rover nera di Harry parcheggiata sul nostro vialetto. Mi risedetti sul letto, non volevo nemmeno vederlo. Sentii il rumore della portiera e poi quello dei suoi lunghi passi sulla ghiaia. 
Harry:«Ehi, ciao Lou...che mi devi dire?»
Louis:«Ciao, ascolta parto dal fatto che siamo amici e così dobbiamo rimanere...»
Harry:«Si»
Louis:«Cosa ti ho detto quando ti sei messo con mia sorella?»
Harry:«Non mi ricordo...»
Louis:«Ah non ti ricordi? Beh allora ti rinfrescherò un po' le idee: ti avevo detto di non farla soffrire. E tu cosa fai? La fai soffrire.»
Non resistetti alla curiosità, mi sedetti sul davanzale della finestra per poterli vedere. Harry era strano, non ci sono altri aggettivi per poterlo descrivere. Lou invece sembrava piuttosto arrabbiato.
Harry:«Ah perché lei invece non fa soffrire me? Mi ha lasciato.»
Louis:« E sappiamo che per farlo aveva le sue buone ragioni.»
Harry:«Se per te il fatto che io pensi troppo a me stesso sia una buona ragione...»
Louis:«Non stavamo parlando di questo. Adesso ascoltami. Maya si taglia...»
Quelle parole mi colpirono nel profondo.
Louis:«... E tu sai perché lo fa, lo sai meglio di chiunque altro e per questo sai anche di esserne una delle cause. E tu cosa fai? Le dici che lo fa per farsi vedere. Noi siamo soli al mondo, e lei (lo sai benissimo) è una ragazza fragile. Perché gli hai detto una cosa del genere? Punto secondo. "Orfanella del cazzo"? Ma ti rendi conto di quello che lei ha detto? Sei andato a toccarla sulle ferite scoperte. Ma non ti fai schifo da solo?»
A quelle parole Harry abbassò lo sguardo verso terra sospirando così forte che riuscii perfino a sentirlo io dalla finestra.
Louis:«Punto terzo. Poi ho finito, non ti permettere mai più, e quando dico non ti permettere significa che se lo fai ancora ti mando all'ospedale, di dare della troia a mia sorella, perché lei sarà tante cose, ma non troia. Troia sarà la tua amichetta.»
Harry continuava a guardarsi le punte dei piedi, mentre si toccava gli occhi. Quando alzò il viso mi resi conto che stava piangendo. 
Louis:«Che fai adesso? Non dici niente?»
Harry:«Non ho scusanti. Sono una persona orribile.»
Louis:«Puoi dirlo forte.»
Louis continuava a guardarlo intensamente mentre Harry non aveva nemmeno il coraggio di guardare mio fratello in faccia mentre continuava a piangere.
Louis:«Un vero uomo non piange, dai vieni qui...»
Lo abbracciò mentre Harry rimase inerme con il volto appoggiato sulla spalla di mio fratello. Louis gli diede qualche pacca sulla schiena.
Louis:«Forza, vai a parlarle.»
Harry:«Non penso che mi rivolgerebbe la parola..»
Louis:«Tentar non nuoce.»
Harry:«Hai ragione, vado allora.»
Iniziò a correre verso l'entrata. Solo allora realizzai che sarebbe venuto da me, il che non era positivo perché mi ero ripromessa di non parlargli più per tutta l'estate dato che l'indomani sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola. Erano solo le 21 ma noi avevamo già mangiato da un po'. Mi risedetti sul letto, presi il pc e poco dopo entrò dalla porta Harry. Non lo degnai nemmeno di uno sguardo.
Io:«Vattene.»
Harry:«Non posso andarmene.»
Non gli risposi, lui si sedette sul letto di fianco a me cercando di guardare cosa stessi facendo al pc.
Harry:«È Twitter?»
Non gli risposi ancora. 
Harry:«Ascolta devo parlarti.»
Mi attorcigliò il polso con una mano per farmi smettere di digitare sulla tastiera ma io glielo sfilai velocemente nonostante che il suo tocco mi faceva ancora lo stesso effetto di sempre. 
Harry:«Ti prego Maya, perdonami.» questa volta mi voltai a guardarlo. Piangeva, ancora. Avrei voluto dirgli che lo amavo ancora e che non me ne importava nulla di quello che era successo ma mi ricordai le sue parole:"non me me fotte un cazzo di te", bene allora anche a me non sarebbe dovuto fottere un cazzo di lui.
Io:«Non ti perdonerò mai. Mai.»
Harry:«Ti prego, non volevo dirti quelle cose. Perdonami ti prego.»
Spostai il pc di fianco a me, mi sedetti sulle mie ginocchia girata verso di lui.
Io:«Credi che quello che mi hai detto si possa rimediare con questa scenata? Tornatene dalla tua troietta.»
Harry:«Ti prego Maya.»
Mi faceva così schifo. Volli fargli vedere che cosa mi aveva fatto con quelle parole. Sbrigativamente mi levai il laccio dal polso. Scoprendo i miei tagli.
Io:«Guardali.»
Fece quello che gli avevo detto. C'erano tre tagli, erano ancora aperti perché erano così profondi che non si erano nemmeno rimarginati. Di colpo Harry si alzò e si girò di spalle portandosi una mano davanti agli occhi. Poi si rigirò inginocchiandosi davanti al letto. 
Harry:«Ferirti era l'ultima cosa che avrei voluto fare.»
Io:«Beh hai fatto centro invece. Non ti perdonerò mai.»
Iniziai a pingere di rabbia, poi me ne andai mentre Harry rimase in camera mia con la fronte appoggiata al letto. Uscii di casa senza fregarmene di nessuno. Iniziai a correre, corsi moltissimo. Volevo sfogarmi e lo feci correndo. Dopo un po' decisi di fermarmi, c'era un tabacchino e io avevo in tasca 10 sterline, decisi di provarci infondo anche Zayn lo faceva, non mi avrebbe potuto fare così male. Comprai un pacchetto di sigarette e un accendino, mi sedetti sotto una quercia e iniziai a fumare. Ne fumai una, poi una seconda ed infine una terza. Decisi di fermarmi e poi tornai a casa molto lentamente. Arrivai alle 23.30. Appena entrai Zayn mi volò a collo.
Zayn:«Maya ma dov'eri? Mi hai fatto prendere un colpo.»
Io:«Ehm ero.. Ero in giro.»
Louis:«Da sola? Di notte?»
Io:«Si, ok sono viva. Ora posso andare a dormire.»
Salii di sopra, mi svestii e rimasi solo in intimo. Mi infilai direttamente sotto il lenzuolo e in pochi secondi iniziai a piangere silenziosamente. Dopo alcuni minuti sentii la porta aprirsi. Era Zayn, potevo percepire il suo profumo fin dalla porta. Lo sentii sgusciare sotto il lenzuolo al mio fianco, indossava solo i boxer e sentivo i suoi addominali scontrarsi con la mia schiena. Attorcigliò un braccio intorno alla mia vita ed iniziò a disegnare forme astratte intorno al mio ombelico. Mi strinse ancora di più a se, poi sussurrò
Zayn:«Andrà tutto bene, te lo prometto.»
Io:«Come fai a dirlo?»
Zayn:«Finché ci sarò io con te, non ti succederà niente di male, te lo giuro.»
Appoggiai la mia mano sulla sua che continuava ad accarezzarmi gli addominali. Poi  mi girai verso di lui per poterlo guardare in viso, i suoi capelli corvini ed i suoi occhi erano illuminati dalla luce della luna. Continuò ad accarezzarmi questa volta la schiena e io gli avvolsi la vita con il mio braccio. Poi si fermò, prese tra le sue grandi mani il mio polso sinistro e mi accarezzò con il pollice i tagli, poi si portò il polso alla bocca e mi lasciò 3 baci, uno per ogni taglio. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse dolce quel ragazzo. Appoggiò di nuovo il mio braccio sulla sua vita e io mi avvicinai ancora di più a lui, permettendo che mi abbracciasse.


HEY HEY HEY!
Eccovi il capitolo dato che alcuni di voi me lo hanno chiesto. Beh, tra Harry e Maya è finita, come si può ben intuire, voi cosa pensate che accadrà? Pro Maya&Harry o Maya&Zayn?
Aggiornerò presto ovviamente solo se vi interesserà sapere il seguito!xx
  
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