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Autore: milly92    21/02/2008    4 recensioni
Vi va di fare un piccolo tuffo negli anni '80 e leggere una dolce Draco/Herm AU? Allora questa è la fic che fa per voi! Hermione è una diciassettene londinese che incontra Draco Malfoy ad una festa il 26 dicembre 1984 e da quel momento i loro destini si incroceranno... Ma tante difficoltà li metteranno alla prova, l'ira del Signor Granger in primis...fatemi sapere! Milly92
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Va bene, allora farò così quando avrò voglia di vederti” rispose Draco, accarezzandole i capelli e le guancie arrossate.

“E quando sarà, più o meno?”

“Appena quest’uscita finirà e tu te ne ritornerai a casa”. 

Fine 7° capitolo

 

Capitolo otto- L’orchidea appena sbocciata

Hermione sentì il cuore sprofondare a causa di quelle parole. Di certo non era la prima volta che gli capitava quando era con lui, ma fu particolare, comprese che davvero gli interessava…

Mano a mano, la bufera terminò e all’una riuscirono a tornare a casa. Draco l’accompagnò malvolentieri, e non potè fare a meno di sentirsi triste quando Hermione raggiunse Ginny, che non poteva ancora farsi vedere con Harry da Ron, salutandolo imbarazzata e scappando via senza nemmeno dargli un minimo segno di saluto “Affettuoso”.

Draco, idiota, che ti eri aspettato? Che ti saltasse addosso?

E comprese che l’amore era davvero strano…

******

I giorni trascorsero lentamente per entrambi, mentre le bufere di neve erano all’ordine del giorno ed era quasi impossibile uscire.

Hermione aveva raccontato tutto a Ginny, la quale, con gran sorpresa, aveva addirittura conosciuto i genitori del suo ragazzo.

I signori Granger e Calì ritornarono a casa il sei gennaio, infreddoliti ed entusiasti per la breve vacanza.

Ovviamente Calì salutò le sorelle con un grugnito prima di rinchiudersi nella sua stanza senza una parola.

Eppure, il giorno dopo, mentre Hermione si stava pettinando per andare a scuola e Calì la stava aspettando da dieci minuti buoni, la osservò critica prima di dire: “Sei strana, sorella” .

Hermione posò la spazzola e prese il nastro rosa con cui avrebbe legato la chioma ribelle. Era davvero di pessimo umore, dopo tutto quello che era successo Draco non si era più fatto sentire… per giorni e giorni aveva sempre risposto al telefono, sperando che fosse lui, o si era affacciata alla finestra, sperando di vederlo lì fuori. Invece, con la sua famiglia era ritornata anche la solita vita.

“Cosa vuoi dire, Calì?” chiese.

“Sei strana, hai una strana luce negli occhi!” rispose quella, prima di andare a prendere la giacca dato che la ragazza aveva fatto.

Hermione scosse il capo e si guardò allo specchio: eh si, era davvero diversa… L’Hermione di un mese prima non avrebbe mai permesso che qualche ragazzo le avrebbe rovinato la mattinata!

Insieme si avviarono verso il liceo Webster, dove il cortile, ancora innevato, era gremito di studenti che protestavano per le vacanze già terminate o si raccontavano particolari avvenimenti.

Calì andò dalle sue amiche “pazzoidi” , come le definiva Hermione, la quale notò con un nodo alla gola che Ginny stava abbracciata ad Harry fuori al cancello. Di sicuro era venuto lì fuori per salutarla. Gli stava sussurrando qualcosa nell’orecchio, e non potè far altro che sentirsi un po’ gelosa. Li salutò da lontano e si guardò intorno, quando, stranamente, vide una macchina nera ferma lì davanti, una macchina nera simile a quella di Draco. Anzi, identica.

Sbatté le palpebre, fece per osservare meglio ma una voce la chiamò.

Era Ginny, che correva felice verso di lei. Harry evidentemente se ne era andato.

“Ciao tesoro!”

“Ciao” la salutò senza entusiasmo, dato che la macchina era sparita.

“Allora, si ricomincia! Hai studiato?” chiese Ginny. Era troppo sorridente, troppo.

“Si, si… Tu?”

Ginny annuì, ma la campanella suonò, interrompendo i discorsi di molti ragazzi che si apprestarono ad entrare, scocciati.

La rossa la salutò ridente e si avviò verso la sua classe, la 3°A, mentre Hermione andò nella sua, la 4°A.

Salì le scale quasi senza forza, e non notò nemmeno le sue amiche che la salutavano entusiaste.

Vedere la sua aula le portò un’enorme tristezza, e all’improvviso vide dinanzi a lei Draco che la stringeva a sé, le diceva quelle parole dolci…

Varcò la soglia senza entusiasmo, e raggiunse il suo banco che si trovava all’ultimo banco della fila centrale dove vi era già seduta la sua compagna Susan Bones.

Quasi non notò il mazzo di fiori che c’era sopra.

“Herm, ciao! Guarda, sono per te!” disse Susan emozionata, con lo sguardo brillante.

“Eh?”

Le ci volle qualche secondo per connettere. Prese il mazzo e lo squadrò, tremante: erano orchidee bianche e gelsomini. Vicino, vi era un biglietto.

Spero di essermi fatto perdonare per la mia assenza, sappi che ti ho pensata, anzi, fin troppo.

Draco

Le mani continuavano a vacillare, non si capacitava che quei fiori fossero per lei da parte sua. Non aveva mai ricevuto fiori in tutta la sua vita… Era perfetto, c’era solo un’orchidea che non si era ancora schiusa.

E in cuor suo lo perdonò, anche se sapeva di non essersela mai presa.

Quasi non udì la professoressa di letteratura inglese che entrò, sbattendo la porta. Sospirò e nascose i fiori sotto il banco, con la mente decisamente altrove.

La prima ora passò lentamente, e la seconda ancora peggio. Eppure, alle dieci e mezzo entrò la bidella, una signorona dallo chignon nero ed un sorriso coinvolgente.

“Professoressa, scusate, qui ho un permesso di uscita anticipata per Hermione Granger” disse, posando un foglietto sulla cattedra.

La professoressa Wortman si infilò gli occhiali e lo prese, leggendo.

“E’ autorizzata da suo cognato Ronald Weasley?” chiese la donna.

“Si, ha detto che è una cosa urgente, affari familiari” disse, come se bastasse a spiegare tutto. “Ma dice di non portare la sorella” aggiunse decisa.

Preoccupata, Hermione subito si preparò, indossando la giacca e prendendo la cartella, ma ricordandosi dei fiori per prima cosa. Cosa era mai successo? Qualcosa a Lavanda? Alla madre?

Non rispose nemmeno all’insegnante che le chiese dei fiori, e corse al piano inferiore, scendendo le scale a tre alla volta. La bidella era rimasta indietro, sghignazzante.

Hermione attraversò il corridoio, arrivò all’uscita della scuola e si guardò intorno, cercando Ron con lo sguardo.

“Eccoti principessa” disse una voce familiare, nascosta lì vicino.

La ragazza si voltò, e il suo volto pallido si colorì.

“Draco!” esclamò, senza capire. “Cosa…?”

“Calma, ho parlato anche con Ron, è tutto ok. Lui ha parlato con la bidella, facendogli vedere i documenti, poi se ne è andato”. Spiegò, prendendo gentilmente la sua borsa e posandola in macchina, invitandola a salire.

“Ma… perché sei venuto? Non posso saltare le lezioni!” disse la ragazza mentre saliva e lui faceva lo stesso.

Lui sorrise beffardo mentre metteva in moto. “Beh, volevo trascorrere un po’ di tempo con te, almeno di chiederti il tuo numero per poterti chiamare…”

Hermione sorrise, mentre la città sfrecciava davanti a loro. “Allora eri la tua macchina quella fuori la scuola! Non mi sono sbagliata!” disse, ricollegando gli avvenimenti.

“Beh, si, mi ha aiutato Harry che si è fatto dire dove stavi seduta da Ginny… Volevo fosse una cosa romantica” spiegò, osservando i fiori.

“Grazie” disse lei, dopo averli posati sul cruscotto. “Non dovevi”

“Dovevo eccome” ribatté lui, mentre faceva una curva. “Non mi sono fatto sentire! In realtà cercavo di non essere assillante, se fosse stato per me non avresti avuto pace” disse sfacciato, voltandosi a guardarla, serio.

Era una dichiarazione?

Per quei sei giorni aveva cercato di non pensarla, ma invano. Era stato più facile mangiare lo stufato di sua nonna…

La condusse in un semplice parco innevato, dove c’erano alcune altalene e scivoli per bambini.

“Draco, mia mamma potrebbe vedermi! Dovrei essere a scuola!” disse Hermione preoccupata, guardandosi intorno.

Protestava tanto per fare, in realtà non le dispiaceva affatto!

“Tranquilla, Ron mi ha detto che tua madre è a lavoro oggi, come tutti i martedì” le spiegò Draco, prendendola improvvisamente per mano e poi lasciarla stare due secondi dopo, imbarazzato.

Hermione però, chissà con quale coraggio, la riprese, stringendola forte. “Ho freddo, la tua è calda” spiegò arrossendo quando lui si voltò a guardarla.

Draco le sorrise, avvicinandosi. “Grazie” disse, anche se non aveva nemmeno senso ciò che aveva detto.

Il parco era deserto, non c’era nemmeno un bambino.

Hermione, adrenalinica, si avviò verso un’altalena. Salì sopra, iniziando a dondolare sempre più forte.

Lui rise vedendola, e la raggiunse senza aggiungere altro.

Hermione si alzò e si avviò verso lo scivolo. “Ci vieni con me?” chiese, con un’aria da fare invidia alla bambina più dolce del mondo.

“Se me lo chiedi così…” asserì lui. “Eppure ho diciannove anni, anzi, quasi venti!” esclamò, mentre scivolavano entrambi su quella giostra troppo piccola per loro, apparenti bambini avidi di divertimento.

Scoppiarono a ridere, e Draco la aiutò a rialzarsi.

“Uh, la corda su cui ci si arrampica!”

“No, Hermione, no!”

“Perché?”

“Soffro di vertigini!” dichiarò disperato il biondo, rincorrendola.

“E allora prendermi” rispose lei continuando a correre.

“No, dai Herm…”

“Non mi prendi non mi… AAAH!” urlò la ragazza, scivolando su una lastra ghiacciata che si era formata vicino una giostra, facendolo cadere di conseguenza addosso a lei.

Arrossirono, trovandosi in quella buffa posizione, poi Draco l’aiutò ad alzarsi cercando di non riscivolare.

“Sono imbranata come sempre!” si lamentò la riccia. Ah ah! Ti giuro che però mi sto divertendo da matti” esclamò mezz’ora dopo, mentre erano seduti su una panchina.

“Si, anche se io non ti ho portata qui per andare sulle giostre” precisò il ragazzo, accarezzandole poi la guancia.

“E perché allora?”

“Perché… Uffa, Herm, ci sei o ci fai?” chiese, tra il disperato e l’imbarazzato.

Hermione abbassò lo sguardo. “Io… No, cioè, so… Ma… Ho paura di illudermi” spiegò, sentendo il freddo scomparire attorno a sé.

“Non ho intenzione di illuderti, e se un giorno lo farò sarà perché avrò trovato qualcuna migliore di te… E sarà un miracolo, Herm, perché so che non ce ne sono” disse, rosso quanto di lei.

Ma l’imbarazzo iniziale sembrò scomparire, era un momento troppo unico, romantico, per poterlo lasciar andare via da un fattore idiota come l’imbarazzo.

“Oh,Draco” esclamò Hermione, prima che intorno a sé tutto diventasse buio, che il ghiaccio davvero diventasse fuoco, l’imbarazzo passione…

Sentì le labbra del ragazzo sulle sue e le sue mani tra i capelli, le braccia intorno alla vita. Si lasciò stringere e ricambiò, mentre, dopo l’iniziale impatto, schiuse le labbra e permise alla lingua del ragazzo di entrare nella sua bocca, attorcigliarsi con la sua in un’intricata danza dell’amore…

Nessuno aveva intenzione di separarsi dall’altro, mentre la neve iniziava a scendere di nuovo, con piccoli fiocchi.

Quando si separarono per mancanza di fiato lui riprese le sue mani tra le sue e le baciò, guardandola negli occhi. Di nuovo, come durante il loro rimo incontro, ghiaccio ed oro si fusero in un’unica sostanza, un unico colore.

“Scusami, ma non sono riuscito a trattenermi” disse lui, stringendola a sé.

“Non ti avrei mai perdonato se ti fossi trattenuto” rispose la ragazza serena, lasciandosi stringere e sentendosi al sicuro tra le sue braccia forti.

Poco distante, nell’auto di Draco, l’orchidea ancora sbocciata si stava schiudendo, simbolo di quell’amore appena fiorito.

Continua…

Ciao! Cosa ve ne sembra? Finalmente i due piccioncino si sono baciati! Spero mi farete sapere cosa ne pensate!

Se vi interessano le fic dopo hp7, vi consiglio di leggere la mia long fic sulla nuova generazione: “Sono solo…. Triangoli amorosi!”

Grazie di cuore a:

Christina Malfoy

Ada

8marta8

Kassandra_black

Benny_bene

Coffee14

Per le loro recensioni e a chi legge soltanto e inserisce tra i preferiti.

Mi raccomando,  mi aspetto il vostro giudizio ora che inizieranno le… difficoltà!

A presto, baci

Milly92.

  
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