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Autore: adetiolina    16/08/2013    2 recensioni
una storia ispirata a Tiva, dove dovranno superare moltissime difficolta.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2 mesi dopo…
Gli inviti per il matrimonio erano già state inviate, Ziva aveva insistito per inviarle anche ai suoi colleghi dell’NCIS nonostante sperasse e credeva che nessuno vennisse.
Suo malgrado risposero tutti confermando la loro presenza, tra una settimana sarebbero stati li e non sarebbe riuscita a nascondere l’infelicità che la circondava da ormai due mesi e che era destinata ad aggravarsi.
Oggi, una settimana prima del matrimonio, aveva la prova generale dell’abito e una certa agitazione iniziò ad assalirla ed anche un certo senso di nausea e capogiri tanto che dovette sedersi sul divanetto alle sue spalle.
 
-Zia, zia, ziaaaaa! Ti prego possiamo venire anche noi con te e la nonna?- chiesero in coro i bambini entrando di corsa nella sala
 
-ma certo! Cosa fate ancora senza scarpe?! Correte a prepararvi che la nonna sta scendendo!- sapeva benissimo che la suocera avrebbe fatto delle storie a causa dei bambini, ma i bambini ci tenevano e voleva che si sentissero anche loro parte della nuova famiglia e poi non era di certo la prima volta che si metteva contro sua suocera!
 
Appena la regina scese notò i tre bambini seduti al fianco di Ziva e si limitò a lanciare loro un’occhiata di disprezzo.
 
-siamo pronti ad andare?- chiese in modo distaccato
 
-Prontissimi- disse Ziva con un’occhiata di sfida
 
Salirono in limousine e partirono verso il negozio, in macchina non volava una mosca, tutti guardavano fuori dal finestrino e Luis stringeva la mano di Ziva e le aveva appoggiato la testa al braccio.
Dopo trenta minuti di viaggio arrivarono a destinazione, tutti e cinque scesero dall’auto ed entrarono nel negozio dove, appena le videro si piegarono in un ampio inchino.
 
Dopo di chè accompagnarono Ziva in camerino e l’aiutarono ad indossare l’abito era più stretto dell’ultima volta ma per fortuna la piccola protuberanza del grembo che creva di giorno in giorno non si vedeva. Era ormai un mese che teneva questo segreto, aveva scoperto di essere incinta dopo vari svenimenti e non aveva mai trovato il coraggio di affrontare la situazione.
Non sapeva se preferiva che il bambino che portava in grembo fosse di Drake quindi salvo dall’ira di quell’uomo che reputava tanto dolce e invece le faceva subire numerose violenze sotto minaccia, oppure di Tony, frutto del loro amore, ma per questo bersaglio della rabbia di Drake.
AD Anthony non aveva ancora dato alcuna spiegazione per quel suo gesto, lui non sapeva dei bambini, della morte di sua sorella, delle violenze e delle minacce.
L’invito glielo aveva inviato comunque, voleva parlargli, doveva spiegargli tutte le cose accadute in quei due mesi di come era responsabile per quei bambini.
 
Ancora immersa nei suoi pensieri uscì dal camerino e, nonostante la suocera non la sopportasse rimase a bocca aperta, la gravidanza l’aveva resa ancora più bella e quell’abito, di pizzo a sirena, arricchito di piccoli cristalli Swarovski, faceva risaltare la sua pelle olivastra e le illuminava il viso adornato dagli zigomi che negli ultimi tempi si erano colorati di un rosso sfumato.
Si guardò allo specchio e la prima cosa che pensò era lei che camminava verso l’altare dove Tony l’aspettava, una lacrima iniziò a rigarle il viso.
 
-Zia sei bellissima!- Logan ruppe il silenzio
- Io ti do dieci e lode- esclamò Jessie
- Io venti!- continuò Luis
- Devo ammettere che quell’abito ti dona molto mia cara- disse la suocera lasciandola stupefatta…
 
Dopo essersi cambiata ed essere tornata a casa con la suocera e i nipoti, si stese sul letto e decise che doveva sapere, doveva sapere di chi era quella piccola creatura che cresceva dentro di lei.
Prese il cappotto ed uscì di casa diretta all’ambulatorio di un ginecologo lì vicino.
 
Erano le sette quando il medico uscì dall’ambulatorio e si trovò in sala d’aspetto Ziva, sapeva chi era, era da settimane che i telegiornali e le riviste non parlavano che del matrimonio reale.
 
-le posso essere utile?- chiese il medico sorpreso
 
-si, in effetti sì- rispose Ziva
 
-venga in ambulatorio, parleremo lì- e la precedette nella stanza facendola accomodare sulla poltrona davanti la sua scrivania. –mi dica in cosa le posso essere utile?-
 
-sono incinta, ormai è un mese che sono a conoscenza di questa gravidanza e vorrei sapere se tutto procede per il verso giusto-
 
- ok, possiamo fare una visita se ha tempo-
 
-ne ho quanto ne desidera, se non le creo troppo disturbo-
 
- certo che no, si accomodi sul lettino…
 
Dopo la visita pagò il medico, raccomandandogli il segreto professionale, il bambino stava bene, e la gravidanza procedeva tranquillamente, ma come l’avrebbe detto al padre del bambino?
La sua mente vagava tra le più assurde possibilità di reazione del diretto interessato dall’ira alla felicità.
Anche se era sempre più propensa alla prima ipotesi, lui non aveva mai desiderato dei figli, e con quelli con cui aveva avuto a che fare, non aveva riscontrato un gran successo.
Decise di inviargli un messaggio.
  
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