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Autore: fearless13k    16/08/2013    2 recensioni
Rory, Harry, Xander e Taylor. Questa storia parla di loro. O meglio, di come l'arrivo ad Holmes Chapel di Rory, una ragazza dalla personalità stravagante e colorata, abbia cambiato le vite degli altri tre. L'inverno a Holmes Chapel quest'anno sarà meno freddo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Love is always around us"



Era appena passato il giorno di Natale. Xander aveva tentato di essere allegro mentre passava la giornata insieme alla sua famiglia e ai suoi nonni. Non pensava però di essere stato troppo convincente, anche se i suoi erano tutti abituati alla sua taciturnità, (ndr WO esiste questa parola!), quindi forse non se n’erano accorti poi più di tanto.
Adesso i nonni se n’erano andati e sua sorella era in camera ad ascoltare il suo nuovo CD di Ed Sheeran, leggendo chissà quale rivista. I suoi genitori erano a guardare il Grinch in salotto. Il Grinch era il suo film di Natale preferito.
Il ragazzo era rintanato in camera sua da circa un’ora. Intento a fissare le goccioline di pioggia che avevano preso il posto dei fiocchi di neve verso le cinque del pomeriggio.
Adesso le strade non erano più bianche e candide, ma sporche e grigie. Come l’umore del ragazzo.
Stava con la fronte corrugata seduto nella sua finestra a bovindo, tentando di seguire il percorso delle gocce. Strisciavano, schizzavano, si univano le une alle altre, si dividevano. Sembrava che si comportassero come le persone intorno a Xander.
Sospirò. Stava ripercorrendo per l’ennesima volta tutta la sua storia con Rory con la mente e in particolare quell’ultima sera che avevano passato insieme.
Come mai il suo regalo era stata una stupida sciarpa? Non l’aveva mai notato Aurora che Xander da ottobre in poi portava sempre una sciarpa e che ne aveva più di una?? Era una cosa che una fidanzata dovrebbe notare, no?
Certo, il monogramma ricamato era stato un pensiero carino, ma cavolo, anche sua madre ricamava, non era certo una cosa tanto difficile!
Xander scosse la testa, non sapeva nemmeno lui perché si stesse lamentando, insomma ormai non contava più. Si erano lasciati. Ed era proprio così, perché lui voleva lasciare lei e lei voleva lasciare lui.  Era stata una cosa reciproca.
Sebbene la decisione di Xander fosse derivata dal presentimento della decisione di Aurora.
A Xander faceva male la testa, non pensava mai così tanto a quello che faceva. Era un tipo molto semplice. La cosa più normale, più spontanea al suo essere, lui la faceva. Non si scervellava per trovare modi più facili per fare i compiti o scorciatoie per arrivare prima a casa. Se i libro ti dava un metodo, se tutti facevano la strada principale, perché andare a cercare qualcosa che poteva rivelarsi sbagliato o addirittura più complicato?
E la regola “Se non puoi dire nulla di carino, non dire niente” come gli aveva insegnato il coniglio nel film Disney “Bambi” gli era sempre sembrata perfetta, anche perché a volte lui aveva delle cose da dire, ma non erano  per forza carine, erano solo costatazioni o commenti. Ma il coniglio aveva ragione, “Stai zitto e ti salvi il culo” parafrasato per gli adolescenti.
Ma adesso si rendeva conto che forse aveva applicato un po’ troppo quella regola e un po’ troppo alla lettera. Insomma, chissà quante cose si era perso per “salvarsi il culo”.
Forse era stando zitto che aveva fatto allontanare Rory.
Mandò un messaggio a Harry domandandogli se la pensasse come lui, se fosse stato il fatto che non era un tipo eloquente a far decidere a Rory di mollarlo.
Harry però non rispose subito  e questo lasciò a Xander un altro pericoloso lasso di tempo per pensare alla sua situazione.
Come era possibile che a Rory non fosse venuto in mente che regalare un disco appartenuto a suo padre a Harry aveva messo ancora in più in evidenza la tristezza del regalo-sciarpa?
Era geloso. Era terribilmente geloso e arrabbiato che Rory non ci avesse minimamente pensato e che neanche le fosse passato per la testa di dare una qualche spiegazione al penoso regalo che aveva dato al suo allora fidanzato.
Scosse nuovamente la testa e si massaggiò le tempie.
Non doveva farsi tutti questi problemi, ormai lo sapeva bene che se Rory avesse voluto rimettersi con lui, lo avrebbe già chiamato o gli avrebbe mandato un messaggio per vedersi.
Lei era un tipa impulsiva, certe cose le faceva senza neanche finire di pensarle. Tutto il contrario di lui.
E quella evidentemente non l’aveva pensata.
Però aveva ben pensato di dire a Harry che il suo sogno era di viaggiare per il mondo. Caspita, nei quattro mesi che Xander e Rory erano stati insieme, nemmeno una volta avevano parlato del futuro. Di quello che avrebbero voluto fare da grandi. Del presente sì, certo, di quello che Xander adorava fare adesso. Di quello che Rory adorava leggere adesso. Ma mai del futuro.
E come mai la nonna del suo migliore amico, che nemmeno lui credeva di aver mai incontrato, aveva fatto amicizia con Rory al punto di volerle regalare un oggetto così prezioso e pieno di ricordi?
Un pensiero iniziava a insinuarsi fra le mille parole e immagini che affollavano la mente di Xander.
Il ragazzo non voleva crederci, ma stando zitto evidentemente si erano persi non solo le sue parole e i suoi pensieri, ma anche degli indizi che avrebbero dovuto fargli capire prima qualcosa che molto probabilmente era rimasto l’unico a non aver visto.
 
Quello stesso pomeriggio, Taylor lo aveva passato nell’unica libreria di Holmes Chapel che stava aperta anche il giorno di Natale. “Tenere dei libri lontano da chi vuole leggerli anche solo per un giorno è un’ingiustizia” c’era scritto su di un cartello appeso alla porta. E la citazione veniva presa alla lettera dai dipendenti dell’Old Oak, che per l’appunto tenevano aperto 365 giorni all’anno.
-Hey, ciao Liam.- disse Taylor, avvicinandosi al ragazzo, che era come lei in libreria.
Liam si voltò, sentendo che lo chiamavano e alla vista della ragazza sorrise lieto.
-Ciao, Taylor! È un po’ che non ti vedevo, come stai?- le chiese, facendo un paio di passi nella sua direzione.
Taylor gli si avvicinò a sua volta, sorridendogli tranquilla.
-Molto bene, grazie, tu?- domandò, sentendosi stranamente a suo agio a parlare ancora una volta con Liam. Se tutto ciò fosse accaduto quella estate, Taylor alla sola vista del ragazzo che aveva scaricato sarebbe fuggita coprendosi la faccia con le mani per non essere riconosciuta.
Oggi però si sentiva diversa, come le capitava da un po’ di tempo a quella parte. Si era resa conto che cominciare un nuovo capitolo della sua vita non era poi tanto difficile e che in questo il protagonista non sarebbe di sicuro stato Alexander Ludwig- sarebbe finalmente stata lei la protagonista della sua vita.
-Oh, tutto apposto, tranne lo spiacevole incontro con la mia prozia Gertrude, che ci viene a trovare tutti i Natali e tutti gli anni pensa che io abbia ancora cinque anni e mi strizza le guance e mi sbaciucchia tutto, ma ha tipo questa sorta di barba. . . che è piuttosto inquietante da vedere e da provare sulla pelle. . .- disse Liam, guardando disgustato un punto imprecisato di fronte a sé al pensiero della vecchia zia barbuta.
Taylor sgranò gli occhi inquietata dal pensiero, poi i due incrociarono i loro sguardi straniti e scoppiarono a ridere l’uno per l’espressione dell’altro.
-Che fai di bello in queste vacanze?- gli domandò ancora Taylor, sfogliando il libro di John Green che aveva fra le mani.
-Oh, niente di speciale, rimango qui in città e poi i miei mi hanno dato il permesso di organizzare un mega party per capodanno. A proposito, ti va di venire? Ancora non avevo avuto l’occasione per chiedertelo, ma l’avevo accennato a Xander  e Harry. Loro ci saranno. Magari dillo anche a Rory.- le disse Liam, sorridendole e sperando vivamente che la ragazza accettasse l’invito.
-Lo sai che Xander e Rory si sono lasciati?- gli domandò lei, visto che magari gli avrebbe evitato una figuraccia alla festa. Liam scosse la testa.
-Sinceramente non lo sapevo, ma un po’ me lo aspettavo. Lui mi sembrava molto più coinvolto di lei, anche se non si direbbe.- commentò, prendendo dalle mani di Taylor il libro. La bionda annuì.
-Già, lo so. Che fai oggi pomeriggio, a parte vagabondare in libreria?- gli disse poi, prendendo in mano la situazione e la sua vita. E quelle parole le uscirono di bocca prima che potesse fermarle e dopo averle pronunciate si sentì fiera di sé e decisamente non in imbarazzo. Voleva dirle e le aveva dette.
-Prendo un caffè con te?- buttò là Liam, con un sorriso complice sulle labbra.
-È quello che pensavo io! Wow, siamo telepatici!- esclamò Taylor, dando un buffetto sulla spalla del ragazzo ridendo insieme a lui.
Sembrava che la vecchia Taylor fosse scomparsa del tutto ed era una sensazione che la ragazza adorava.
E senza rendersene conto, quei pochi giorni che mancavano alla fine dell’anno, Taylor li trascorse tutti insieme a Liam, aggiornando giornalmente la sua migliore amica, che invece aveva deciso di starsene chiusa in casa il più a lungo possibile.
Liam sembrava essere il preciso opposto di Xander, era eloquente, faceva battute di continuo e la prendeva sempre per mano. E quella prima sera, quando erano andati insieme a prendere un caffè e poi erano rimasti per circa due ore a chiacchierare di libri e di musica, Taylor era stata quella che aveva preso l’iniziativa e l’aveva baciato.
Erano stati i cinque giorni più spensierati della sua vita, una vera e propria goduria. Taylor rideva, scherzava e scriveva canzoni, si sentiva come sotto l’effetto di una qualche droga e il trentuno pomeriggio non dovette impegnarsi più di tanto per convincere la sua migliore amica ad accompagnarla alla festa organizzata dal suo ormai ragazzo.
-Dai, Rory, ti prego! Non posso andarci da sola! Mi vergogno troppo!- esclamò Taylor, spintonando l’amica che era raggomitolata nel pigiama e nelle coperte del suo letto. Quest’ultimo era stata la sua postazione per tutte le vacanze fino a quel giorno.
-Ma di cosa ti vergogni? Sei la ragazza del padrone di casa, sarai al centro dell’attenzione, ti divertirai un mondo anche senza di me! E poi perché non ti porti dietro Harry, scusa?- mugolò la ragazza, stropicciandosi gli occhi.
Rory ancora non aveva metabolizzato la rottura con Xander. Si sentiva un mostro ad averlo lasciato e si sentiva anche peggio sapendo che non riusciva a smettere di pensare a Harry e alla remota possibilità che anche lui potesse essere innamorato di lei.
-Sì  e poi come faccio se Harry trova una con cui frullare  e mi molla da sola? Non penso proprio. Tra l’altro è capodanno e lo voglio passare con la mia migliore amica, ok? È forse chiedere troppo?
-Taylor, mi dispiace, non ce la faccio proprio ad uscire stasera. . . tra l’altro se ci saranno sia Harry che Xander credo che passerei tutta la sera in bagno, quindi non ti farei granché compagnia. . .- ripose borbottando Rory. Taylor sospirò.
-Hai ragione, fai come preferisci. Se all’ultimo decidi di venire, mi trovi a casa fino alle sette e mezzo, poi sarò da Liam, che sta a Downlake street, d’accordo?- le disse alla fine, alzandosi dal letto.
Rory annuì, sorridendole debolmente. Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto.
 
Era ormai sera, circa le sette e Rory ancora non si era mossa dal suo stato meditativo sul suo letto. Si mosse solo quando sentì bussare dolcemente alla sua porta.
-Sono Jemy, posso entrare?- chiese una vocina dolce facendo capolino dalla soglia. Rory si voltò nella sua direzione e le sorrise. –Certo che puoi entrare, piccola.
Jemima zampettò velocemente fino al letto per poi arrampicarvisi e raggiungere la sorella fra le coperte.
-Io e mamma stasera andiamo a cena da Larry, lo sai, vero?-  disse la bambina, abbracciando la sorella. Rory si limitò ad annuire.
-Non puoi rimanere da sola in camera tua a fare la triste la sera dell’ultimo dell’anno, Auro!- continuò Jemima, facendo capire alla sorella dove stava andando a parare.
-Jemy, non posso andare a quella festa! Ci sarà Xander e ci sarà Harry! Sarebbe un disastro assoluto!- esclamò Rory, precedendola, ma Jemima scosse la testa con disapprovazione.
-Aurora, analizziamo per bene la situazione. Tu e Xander vi siete lasciati reciprocamente e pacificamente. Alla festa di sicuro non ci sarete solo voi. Avrai Taylor a darti manforte e in teoria Harry non sa di piacerti, quindi non è arrabbiato con te in nessun modo. La cosa è molto meno spaventosa di quello che dici tu.- le fece notare con uno sguardo ammonitore da dietro i suoi enormi occhiali.
Aurora sospirò. Come mai Jemima aveva sempre ragione?
-Io non ho mai detto di essere spaventata.- si difese Rory, guardando lontano dagli occhi azzurri della sua sorellina, che si piegò verso di lei per abbracciarla forte.
-Certo, è per questo che te ne stai rintanata in casa da cinque giorni.- disse prendendola in giro, -Lo sai che ti voglio bene e che andare a quella festa ti farà bene. Hai già evitato i problemi, non lasciare che succeda di nuovo.- aggiunse, saltando giù dal letto per tornare in camera sua.
Dannata ragazzina, pensò Rory, prima di buttare all’aria le coperte e gettarsi in bagno per un restauro dell’ultimo minuto.


Dunque dunque, bella gente, sarete liete di apprendere che ho intenzione di fare almeno almeno altri due capitoli,
di cui uno sarà l'epilogo purtroppo, ma spero che vi piaceranno e che non vi lasceranno troppo scontente :)
Che ne dite di questo capitolo intanto? E sopratutto che ne pensate del rientro in scena di Liamuccio? 
Non ero sicura di volerlo reinserire in questo modo, ma alla fine la scena si è scritta da sola e
dà un po' più di consistenza al personaggio di Taylor e di Liam stesso, quindi mi sembrava appropriata!
Vi prego lasciatemi tanti commenti di sgomento, anche da haters, in reazione a questo capitolo,
e sopratutto fatevi sentire riguardo a come vorreste che finisse la storia! perché anche se un'idea generale io ce l'ho,
magari le vostre idee sono più belle e potrei decidere di accontentare qualcuna di voi :)
Credo che riaggiornerò a Settembre a questo punto,
in attesa di tante recensioni (non fatemi fare un epic fail lasciando il capitolo senza recensioni!!)
Un bacione grande,
LA


"Hey, ciao Liam"


(Se trovassi qualcuno bravo a fare fotomontaggi gli commissionerei un intero servizio su Taylor e Liam u.u)


"Non posso andare a quella festa! Sarebbe un disastro assoluto!"

  
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