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Autore: Ultimapietra    16/08/2013    2 recensioni
In questi giorni ho riguardato alcuni vecchi quaderni dove avevo iniziato a scrivere pezzi di vari racconti. Spero che vi piaccia, è un racconto che vorrebbe sottolineare quanto anche delle piccole scelte possano influenzare inconsapevolmente il correre degli eventi. Buona lettura :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’incapacità di distaccarsi dagli eventi del passato la intrappolavano, tutto sembrava intessuto, predestinato. Ogni persona conosciuta, ogni parola pronunciata messa li per un motivo. Era un inganno, più cercava di sottrarsi a questa ruota e più sembrava venirne risucchiata. Tutto era iniziato quel nebuloso giovedì pomeriggio d’Ottobre, una richiesta d’amicizia telematica accettata per caso e una proposta talmente semplice e disarmante che non poteva essere rifiutata. “Ci si potrebbe vedere una sera per una birra, che ne dici? La colpa o il merito dell’inizio di tutto l’aveva avuto questa singola presa di decisione, l’influsso che avrebbe sorbito sull’intero corso degli eventi sugli anni a venire era incalcolabile. Il libero arbitrio di una persona era racchiuso in poche sillabe digitate su di una tastiera consunta ed era fatto, solo pochi altri snodi avrebbero segnato lo scrosciante corso degli eventi. Era arrivata finalmente lì, di fronte a quella fermata del bus in pieno centro, la migliore versione di sé stessa a 17 anni. La speranza che racchiudeva quel momento era la promessa di qualche momento da adolescente spensierata, rubata alla vita adolescenziale controllata ossessivamente da due genitori incapace d’amore per loro quanto per la progenie. 
Le 21 e 45 e ancora nessun segno di lui per la strada, Daniel doveva essere già arrivato da quasi 20 minuti e invece nessun segno di vita. Una serie di immagini le pervasero la mente nel tentativo di immaginare cosa avrebbe potuto impedire quell’incontro voluto dal destino… due deragliamento, un tentativo di sventare una rapina, una grandinata di lattine di zuppa.  Il telefono iniziò a vibrare leggermente e premuto il tasto verde ,sentì subito quella voce pacata ma colorata arrivarle alle orecchie con un tono di scuse che non si attendeva : “ Alice, scusami ma è mezz’ora che sono bloccato in stazione , qualche vecchio stanco  ha deciso di usare il passante come tritarifiuti  e non c’è modo che i treni ripartano prima di un paio d’ore. Sarà per un’altra volta”. Quelle parole arrivarono dritte dritte sullo stomaco a smorzare l’entusiasmo febbrile per quell’appuntamento tanto sperato. Qualche spiritello, il nugolo di zanzare, o qualche accidente aveva, come al solito, impedito la realizzazione dei suoi piani. Decisa nel suo tentativo d’avere finalmente una sua vita preparava come una persona forte e decisa quello che sarebbe stato il suo piano d’azione.

  
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