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Autore: Mai Kusakabe    16/08/2013    3 recensioni
-Sai? Lui non mi ha mai detto che avrebbe avuto un figlio.-
Sylvers Rayleigh aveva posticipato la sua visita in un certo posto da troppo tempo. Una volta lì, ebbe un non troppo inaspettato incontro con un uomo che non vedeva da anni.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco, Silvers Rayleigh
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo originale: Los que han quedado atràs
Autore originale: Mai Kusakabe
Traduzione: Lilian Potter
Disclaimer: Eiichiro Oda; nessuno scopo di lucro.

 

THE ONES LEFT BEHIND
QUELLI LASCIATI DIETRO

 

 

Dopo essere tornato da Rusukaina, dove Rufy avrebbe ancora passato mezzo anno ad allenarsi prima di tornare a Sabaody per riunirsi nuovamente con la sua ciurma, Silvers Rayleigh trascorse appena una settimana lì prima di salpare nuovamente.

 

C’era un posto dove doveva andare. Aveva voluto andarci già da un anno e mezzo.

 

Trovare l’isola fu piuttosto facile: dopo la morte del loro capitano e la battaglia di Marineford, i Pirati di Barbabianca non erano stati in condizione di difendere i loro territori dagli attacchi di altri pirati, non lo sarebbero stati neppure se non avessero avuto ferite dalle quali recuperarsi. Adesso proteggevano solo un piccolo gruppo di isole, e tra queste isole ce n’era solo una a non essere era abitata.

 

Poteva essere che lui non fosse l’uomo più intelligente del mondo, ma sì sapeva sommare due più due.

 

Il viaggio all’isola fu piuttosto tranquillo, ad eccezione fatta per una ciurma pirata che aveva cercato di attaccarlo, e miracolosamente la sua piccola imbarcazione aveva resistito.

 

Una volta raggiunta la costa, Rayleigh trascinò l’imbarcazione fino ad averla arenata in una piccola spiaggia, e si addentrò nell’isola, localizzando senza problemi la bandiera, l’enorme bisento e la giaccia, logorati già dal tempo e dal clima, che guardavano verso la costa. Mentre si avvicinava, potè vedere più dettagliatamente le due tombe lì erette.

 

Rayleigh sorrise tristemente, il suo sguardo rivolto sulla più piccola delle due lapidi, sopra la quale c’era una croce di legno dalla quale pendeva un cappello da cow-boy arancione, una collana di perle rosse, una cintura arancione ed un coltello.

 

Portgas D. Ace… o Gold D. Ace, come avrebbe dovuto chiamarsi nel nascere, riposava lì, insieme all’uomo che aveva chiamato padre, l’uomo che era stato nemico del suo padre biologico.

 

La vita era tanto ironica a volte.

 

Fermandosi di fronte alle tombe, Rayleigh si sedette e lasciò sul suolo al suo fianco il sacco che aveva portato con sé.

 

Non disse nulla, senza sapere veramente cosa dire agli uomini che lì riposavano. Però, forse, l’uomo che camminava sullo stesso cammino da cui lui era appena venuto…

 

Rayleigh si era aspettato che l’isola fosse vigilata, e non si stupì nel sentire quella presenza in concreto lì. Era passato molto tempo, però in questo mondo c’erano persone che uno poteva riconoscere in qualsiasi luogo.

Non era sorpreso, lui avrebbe fatto lo stesso se si fosse trattato della tomba di Roger. Lo avrebbe fatto se Roger avesse avuto una tomba da proteggere.

 

-È passato molto tempo, Marco.- lo salutò, senza distogliere gli occhi dalle tombe di fronte  a lui.

-Sì, è vero.- concordò Marco, sedendosi al suo fianco.

 

Rimasero in silenzio per lunghi minuti, entrambi guardando in avanti e persi nei propri pensieri.

 

Allora Rayleigh parlò. Quello era qualcosa che non aveva detto a nessuno, neppure a Rufy o a Shakky, che però  aveva bisogno di condividere con qualcuno. Aveva la sensazione che l’uomo al suo fianco lo avrebbe capito.

 

-Sai? Lui non mi ha mai detto che avrebbe avuto un figlio.-

‘’Sarei stato lì se l’avessi saputo’’ fu quello che non disse, non c’era bisogno di dirlo.

 

-Era tanto temerario quanto suo padre, anche se avrebbe negato qualsiasi similitudine.-

 

Rayleigh si lasciò scappare una corta risata, e Marco gli si unì.

 

Aprendo il sacco che aveva portato, Rayleigh ne estrasse quattro coppe, una molto più grande delle altre tre, ed una bottiglia di sakè. Mise la coppa più grande di fronte di fronte alla tomba di Edward Newgate, e le altre tre le ripartì di fronte agli altri che erano lì. Allora le riempì ed alzò la sua.

 

-Per quelli che se ne sono già andati.-

Marco alzò la sua coppa ed entrambi bevvero.

 

FINE.

È terribilmente geniale, ma fa male.
Credo che questa storia sia un’opera d’arte, perché sa di vero. È veramente fattibile.
Com’è intuibile, queste sono le teorie di Mai su questa storia:

>Rayleigh non sapeva nulla di Ace, contrariamente credo avrebbe cercato, come minimo, di conoscerlo o persino di salvarlo
>Marco sapeva che Roger era il padre di Ace. Alcune persone hanno fatto le connessioni, e credo lui sia tra queste.
>In passato, come Barbabianca lottava contro Roger, Marco era quello che lottava con Rayleigh, così che credo che avrebbero una relazione simile a quella dei loro capitani.

Se anche voi ne siete rimaste colpite, se vi va fatemelo sapere tramite una recensione (:

 

 

  
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