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Autore: VioletTurner    16/08/2013    2 recensioni
"Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.
Mi stesi sul letto e fissai il soffitto, sperando che gli occhi si chiudessero e si riaprissero, come fosse stato soltanto un sogno.
Ma quale sogno e sogno, pensai mentre un altro conato di nausea mi attanagliava le viscere.
Johnny mi aveva fatto delle domande precise...l'avrei tenuto? No...Si...Oddio non lo so…"
Eppure mi era sembrato molto interessato, come se si volesse occupare di me e del bambino. Ma perché prendersi a carico una ragazza madre? Pagarle addirittura il posto in una clinica francese? E io che avrei fatto? Chi mi avrebbe mantenuta economicamente? Avevo una tremenda paura di come sarebbe andata avanti la mi vita. E soprattutto avevo paura che la decisione che stavo per prendere era sbagliata. Qualunque essa sia"
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
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-* Don't leave me *-

"La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani"
(John Lennon)


Sentii una linguetta che mi solleticava la faccia...Aprii gli occhi "Trilly…"...La piccola continuava a leccare la guancia e cominciò a mugolare. "Dai stavolta ti portò io a spasso...e dopo biscottino!". Trilly cominciò ad abbaiare. E fu così che Damiano si svegliò…"Si si...Trilly ti porto, dammi due se…" poi mi vide in piedi. "Ma buongiorno" disse strofinandosi un occhio
"Buongiorno...la porto a fare due passi, tu continua a dormire" risposi io sorridendo e, dopo essermi vestita, uscìì con Trilly al guinzaglio.
Al ritorno comprai due cornetti e il latte per fare il cappuccino a casa. Faceva fresco e c'era il sole. Era appena iniziato ottobre.
Ritornai a casa e trovai Damiano in vestaglia che parlava al cellulare con la mamma.
"No mamma non mi servono i soldi per la nuova marmitta tranquilla...Ok...si è qui te la saluto"
"Salutala" imitai con il labiale
Damiano mi fece l'occhiolino "Si ok mamma...no fra due settimane devo passare a ritirarlo, dopo la palestra. Ok...ok ciao" e riattaccò.
"Hai bisogno della nuova marmitta per la Honda?" domandai
"Si il meccanico abita qui vicino a Scalo San Lorenzo, ti ricordi Mimmo? Sta vicino alla palestra"
"Si...si…" lo guardai...lui capì che volevo prendere il discorso del pericolo dei motorini e mi strinse in vita da dietro… "Ci sto attento amore, fidati…". Squillò di nuovo il cellulare "Si?"…

Johnny e Vanessa, che era venuta a Roma, ci avevano invitato a cena in un ristorante giapponese.
"Naaaah che schifo" dissi appena Damiano mi dette la notizia "che gusti orribili" poi vidi la faccia delusa del mio ragazzo. "Va bene...vedrò se c'è qualcosa che mi piace".
Quella sera mi vestii elegante, più che potevo.
"Vedrai ti piacerà" mi disse Damiano.
"Ho i miei dubbi in proposito" risposi al solo pensiero del pesce crudo in mezzo al riso…
Nella saletta privata del ristorante i due ci aspettavano affamati.
Salutai Vanessa e notai il distacco che c'era fra lei e Johnny, ma non volli sapere oltre. Non erano affari miei. "Allora voi due piccioncini siete pronti per New York?" chiese Johnny
"Oh si siamo entusiasti...mai girato in un posto diverso da Roma o dalla mia amata Puglia. E poi lei non ha mai visto la Grande Mela!"
"Da piccola...ma non ricordo poi molto...mi ricordo solo che rimasi spaventata dall'immensità dei grattacieli...soffro di vertigini…"
"Oh in un mese ci farai l'abitudine" mi rispose Johnny
"Già...menomale che capisco la vostra lingua e me la saprei cavare all'interno di una biblioteca" sorrisi
"Amore vuoi passare tutto il tempo in una biblioteca?" sorrise Damiano
"E sennò come la scrivo la tesi?" risposi
"Puoi aspettare un mese no?" disse Damiano
Possibile che devo assecondare i desideri di lui e i miei devono sempre andare al diavolo?
Stetti zitta non mi andava proprio di litigare, anche se in quel caso c'era bisogno di un piccolo chiarimento…
"Non ti preoccupare Viola...abbiamo pensato a una cosa per te" Johnny mi dette un copione
"Oh no...no no no...non se ne parla io non so recitare" esclamai
"Veramente a detta del tuo fidanzato sei brava a teatro, anzi eccellente da quello che ho visto" rispose Johnny. Io guardai Damiano furibonda "Hai fatto vedere i dvd degli spettacoli al regista?"
Damiano capii che la mia espressione non era affatto di una persona che può dirsi contenta mi alzai e lui mi seguì di fuori "Ma Dam che mi combini... Quegli spettacoli sono sciocchezze, è teatro nella parrocchia del quartiere…"
"Ma amore e gli spettacoli al Valle? Che dici non sono sciocchezze"
"Ma...Dam…"Ero nel panico
"Amore...pensaci...poi non ti preoccupare che ti laureerai presto! E poi potrai pagarti gli anni fuori corso". Gli occhi azzurri e le parole di Damiano mi avevano quasi convinto…
"E tu cosa mi dai in cambio?" mi avvicinai maliziosa…
"Nooo non fare quello sguardo che mi sciolgo , mi distraggo appena mi giro faccio la figura di Willy Wonka davanti a Johnny" indicò il vetro della porta del ristorante. Io risi e lo baciai
"Dai rientriamo" disse dopo il bacio "Che sennò ci danno per dispersi"
"Devi mantenere la promessa per dopo" bisbigliai facendogli l'occhiolino
"Allora?" chiese Johnny.
"Affare fatto" dissi sorridendo
"Damiano che hai fatto per convincerla?"
"E...andiamo a mangiarci il dessert a casa…" disse Damy facendo l'occhiolino a Johnny che rispose allo stesso modo. Poi mi guardò e si rattristò. E non capii il perché.

Passò una bella settimana di sole e poi all'improvviso...il diluvio…
Mattina del 20 ottobre a Roma...la Prenestina era allagata. Guardai fuori dalla finestra
"Amore non mi sembra il caso che tu faccia quei giri proprio oggi, non puoi ritirare la marmitta domani?"
" Si in effetti meglio che non esco…magari se spiove più tardi e il fiume si prosciuga ci vado in palestra così ritiro la moto". Feci un faccia poco convinta…"Amore ma se il fiume si prosciuga l'asfalto sarà bagnato, vai in macchina e poi la ritiri domani"
"Stai tranquilla e fidati del mio casco"

Damiano uscì di buon ora con il sole che sorgeva dalle nuvole ormai bianche dopo la tanta pioggia che avevano scrollato giù.
Prese il tram e arrivò con il suo borsone in palestra. Due ore di pesi e sacco.
"Damiano, hai visto che casino oggi?" disse il pizzaiolo
"Mamma mia...menomale che sono riuscito ad andare in palestra! Mi dai queste due pizze margherite?"
Il pizzaiolo incartò le pizze Damiano pagò e si avviò dal carrozziere Mimmo.
"Domè è pronta la moto?"chiamò Damiano da sotto la saracinesca
"Ammazza si è pronta...tiè la marmitta è sistemata…"
"Ecco l'assegno" Damiano diede il pagamento al carrozziere e si infilò il casco montando in sella
"Oh statte attento che l'asfarto è bagnato eh?"
"Tranquillo". Damy si sistemò meglio il casco e posò le pizze dietro.
Dette gas e partì…

Ancora sulla moto Damiano pensò alla notte passata con Viola...sempre dolce...sempre romantica...e lui che ha sofferto tanto per poterla conquistare...ora lei era sua, sua per sempre…
BAAAAAAAAAAAAAM!
La moto sterzò e colpì la fiancata della macchina che usciva da un passo carrabile, nelle vicinanze . Il casco si sganciò per il forte impatto e volò e il ragazzo si trovò a sbattere forte la testa contro l'asfalto…
"Oh merda" gridò il conducente della macchina…
   
 
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