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Autore: Desperate Housewriter    17/08/2013    1 recensioni
Fannie Crownden era in ansia quella mattina. Finalmente le era arrivata la lettera, quella lettera.
[...] Chissà che cosa si era inventato George quella volta considerato che ci avevo messo tempo per pensarci. Quel loro gioco era iniziato da quando avevano sei anni. [...] Costinteva nel lanciare sfide a vicenda, uno alla volta. Chi rinunciava veniva considerato un fifone. Ma non era mai successo. [...]
[...] Ma l'ultimo lancio dei dadi non era stato ancora tracciato. Il bello doveva ancora arrivare.
[...] L'ultima volta Fannie aveva sfidato George di prendere la patente di barca a motore e a vela. [...] Chissà, forse in questa sfida si era proprio vendicato.
Fannie, impaziente, aprì la busta.
Alice Williams
Alex Rose McKagan
Alexandra Johansson Smith
Alicia Spinnet
Alison Sincler
Beverly Rose
Caroline Marie Smith
Daisy Pearl
Dianna Scarlett
Elizabeth Darcy
Evelyn Wright
Felicia Lennox
Hannah Baker
Jackie Poe
Kimberly D Crystal
Lana Grafe
Mary Black
Maya Riddle
Michelle Saint Claire
Roxy D Portuguese
Roberta Salvatore
Shelly Webster
Scarlett Waldorf
Trova che cos'hanno in comune e facci una storia.

E ora vi chiederete, chi saranno queste venti persone?
Beh, sono delle persone vere, persone provenienti dal popolo di EFP.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maywood ore 9:37
Bar "American Gum"
appuntamento con Ellery Wright


Fannie sorrise appena vide un ragazzo dai capelli corvini alzarsi, sembrava socievole ed educato, pronto a darle le giuste informazioni che cercava.

- Tu devi essere Fannie Crownden - affermò lui a trentadue denti porgendomi la mano.

- E tu Ellery Wright - risposi io stringendogli la mano.

Ci sedemmo, Fannie non ordinò nulla, non avevo fame quasi mai la mattina presto. Ellery, invece, si prese un cappuccino con un abbondante croissant alla crema. Di certo non era a dieta.

- Vedi, Ellery... - iniziò lei, un po' imbarazzata - Ti ho contattato perchè tua sorella si è dimostrata un po'... Rigida, ecco, nei miei confronti. Vuole che la contatti solo su Skype alle tredici e cinquantasei, un orario assurdo e... -

- Allora tu non lo sai. - confermò lui, poggiando la tazza sul tavolo.

- Che cosa? -

- Lo sai? - chiese lui, sembrava volesse allungare la conversazione.

- Se non mi dici cosa, come faccio a saperlo? -
- Che ti ha detto? -

- Beh, che ha un fratello, che litiga sempre con la madre - tentò di ricordare, non aveva i suoi appunti sotto mano - e che è una traduttrice, niente di più. -

- Allora non te l'ha detto. -

- Mi puoi dire di che si tratta? - Fannie non ce la faceva più, la stava tenendo troppo sulle spine.

- Evelyn non esce di casa sin dai suoi diciannove anni. -
Fannie scosse la testa, tutto questo non era possibile.

- Che cosa?! Tutto questo è assurdo! - rispose, sperando lui stesse scherzando, ma il suo sguardo suggeriva il contrario.

- Sai, a casa si sente bene, al sicuro. È dentro le sue mura ed è felice. Ha le sue cose, puó viaggiare con la fantasia ed essere sempre e ovunque in nessun posto oltre al suo PC. Il problema è oltre queste mura perché non è la stessa cosa fuori. Fuori non si sente a casa. -

- Ma dovrà pur uscire un giorno. Assapora il mondo, insomma... Chi non desidera questo? -

- La casa è il suo mondo, Fannie. -

- Non senti il bisogno di far qualcosa, di aiutarla? Non lo so, qualche psicologo, ci deve pur essere un modo per... -

- Come vuoi che mi senta, Fannie? Quando le porto da mangiare o passo a darle un saluto, ho paura di varcare quella porta. Vedo i suoi occhi che soffrono. E io cosa posso fare se lei nega tutto? A volte è meglio cercare di far finta di nulla, credimi Fannie. - quelle parole che stavano per uscire dalla bocca di Fannie si immobilizzarono per poi morire, ma non i suoi pensieri.

- Lascia entrare tutti, dentro? -

- No, solo me, mamma, papà e Juanita. - Ellery sembrava essersi già ripreso.

- Quindi credi che io non... -

- Dovrai conquistare la sua fiducia. -

- E c'è un motivo per cui ha deciso di chiudersi lì dentro? Ci deve pur essere qualcosa che--

- Forse è meglio che io vada, è tardi, devo andare a lavoro. - affermò Ellery stravolto prendendo la sua ventiquattrore e uscì dal bar.

Fannie aveva qualcosa di nuovo da scoprire, a quanto pareva. Una lezione George gliel'aveva data, non è mai come ció che abbiamo davanti ci si presenta. Lo specchio non riflette emozioni, ma solo la loro superficie.

Parcheggio "American Gum" ore 10:13
Maywood

Fannie uscì dal locale, non sapeva bene la sua prossima direzione, l'avrebbe scelta in viaggio.
Ma che cos'aveva la sua macchina? Una bella multa!
Fannie non ci poteva credere, era stata al bar solo una mezzoretta... Perchè la vita era così ingiusta con lei?
Non potè fare a meno di lasciarsi scappare una risatina, giusto per non piangere.

Questura ore 11:24
Maywood

Fannie era in fila, aspettando il suo turno per ammettere di aver commesso un errore attraverso delle banconote.
Finalmente, c'era solo una persona davanti a lei.
Non ascoltava gli affari degli altri, si limitava a cercare di capire qualcosa in tutto quel gran disordine che le si era creato in testa a causa di quella Evelyn Wright. Nulla capita per caso, si sa. Ed il fatto che avesse deciso di rinchiudersi dentro a quel luogo fosse solo per un affetto nei confronti di un luogo al chiuso non le tornava. Fu scossa dai suoi pensieri quando sentì pronunciare dalla ragazza dinanzi a lei un nome. Dianna Scarlett.
Le suonava famigliare. Ma non riusciva a ricordare. Una vecchia compagna di classe?



Eccomi qui,
disperata a mezzanotte con un capitolo da offrirvi!
Grazie delle quattro recensioni, ragazze, spero che continuerete a commentare tutto passo per passo, ci conto!
Grazie anche alle quattro che hanno messo la storia tra le seguite e alle due tra le preferite, ve ne sono molto grata.
Chiedo scusa ai personaggi della storia che non ho incluso in questo capitoli, sarete calcolati nel prossimo o al massimo nei prossimi due. Parola di Desperate.
Bah, non ho nulla da dire.
Che dite della nostra Evelyn? E del fratello? E di questo finale?
Troppe domande?
Vabbè, è tardi e quindi...
Passo e chiudo.
Bacioni,
Desperate.
  
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