Non voglio perderti

Basta un secondo per dire addio a qualcuno, per seppellirlo nel cuore e lasciarselo alle spalle per sempre, ma con te è stata una battaglia persa fin dall’inizio. Perché io non voglio perderti.
Eppure so che ti sto smarrendo irrimediabilmente. So che questo scontro sarà la nostra ultima danza, tremendamente macabra. Sono consapevole che nulla potrebbe farti cambiare idea, nemmeno il mio amore. D’altronde, neppure quello di tuo fratello, Naruto e Sakura hanno saputo farti tornare indietro, riportarti a ciò che un tempo eri… come ho osato solo sperare che potessi essere io la tua salvezza, la tua Beatrice? Sono conscia che il mio destino è più simile a quello di Clorinda, mio amato Tancredi.
I tuoi occhi sono taglienti, l’ossidiana più affilata in cui avrò mai il privilegio di calarmi; riflettono la mia immagine e, ancora una volta, il disgusto invade i miei sensi. Perché alla tua vista apparirò ancora peggio di quanto io sia: una perdente che non è mai riuscita a compiere nulla nella vita. Una vergogna per i familiari, un’amica talmente impacciata da risultare invisibile, un’innamorata che non ha mai trovato il coraggio di dichiararsi.
Tu sei sempre rimasto il mio primo amore, Sasuke Uchiha. È vero, Naruto ha rapito il mio cuore, ha riportato il sorriso sulle mie labbra… ma per quanto? Per quanto sarebbe potuto bastarmi, qualcuno che non amavo davvero? Perché lui non era te. Per quanto lui mi facesse sentire bene, stavo di gran lunga meglio quando mi sentivo male e piangevo per te, al riparo dagli sguardi degli altri.
Me ne sono accorta troppo tardi, quando tu eri diventato uno spietato assassino, nemico pubblico di Konoha e dei suoi abitanti, ma non per me. Ho compreso in un ritardo quasi mortale di essere innamorata di te da sempre, dai tempi dell’accademia… sono passati tanti anni, ma questi sentimenti si sono conservati fedeli alla loro origine, proprio come i tuoi occhi.
 
Mi hai inflitto un bel fendente allo stomaco, con quel mille falchi, e ora che mi sovrasti, pronto a mettere fine alle mie sofferenze, non riesco a implorare pietà. Mi stai facendo un favore cancellandomi dalla faccia della Terra, e nemmeno te ne rendi conto.
«G-grazie», riesco solo a balbettare, mentre il tuo corpo soffoca il mio ansimare. Grazie per vegliare in questo modo fisico, concreto, su di me, nell’attesa di finirmi. Grazie per essere l’ultima persona che vedrò, quella che ricorderò in eterno. Voglio regalarti il mio sorriso migliore, ma non riesco a trattenere una lacrima, che traccia una leggera scia lungo lo zigomo. Chissà quanto i miei occhi perlacei ti sembreranno ancora più insignificanti, con questa reazione.
Il byakugan che si sacrifica di fronte allo sharingan, proprio come all’inizio della storia della tua famiglia, con la nascita di Madara. Per la prima volta in vita mia, sono orgogliosa del mio clan, di quella donna che, unendosi con un demone, ha permesso che anche tu, anni dopo, toccassi questo mondo, Sasuke.
 
Mi osservi in silenzio, sconcertato dal mio ringraziamento, ma poi le tue labbra mi donano la gioia di un sorriso che, per quanto sinistro, mi fa sentire meglio. È una smorfia inquietante, perché tu non puoi avere pietà, ma non sai che io non la pretendo nemmeno.
«Ultimo desiderio?», chiedi gelidamente, alzando al cielo un pugno carico di chakra e fulmini, nel buio della notte, avvicinando il tuo viso al mio.
Non ho più abbastanza fiato per parlare, e comunque le parole si fermerebbero in gola, troppo codarde per rivelarsi. Sto per andarmene, ma non voglio perderti, Sasuke. Non intendo più esitare, questa è l’ultima occasione che il destino mi ha riservato per andare orgogliosa di me stessa, almeno una volta nella vita.
 
Ti bacio, in un estremo anelito di esistenza. Catturo la luce dei tuoi occhi, mentre chiudo per sempre i miei, assaporando le tue labbra inviolabili.
Visto? Non c’è stato bisogno di un altro colpo violento. L’amore sa fare di peggio, vince su ogni cosa, persino sulla morte, figuriamoci sulla vita!
L’ultima sensazione che avverto è il tuo volto affondare nei miei capelli, il tuo corpo abbandonarsi pesantemente sul mio, tremando. Riesco a sentire il tuo profumo arrivare fino ai polmoni, ed è come camminare per i Campi Elisi in primavera. L’ultimo suono che odo è il tuo singhiozzo al mio orecchio, mentre una lacrima scende sul tuo volto e irrora anche la mia guancia.
Ti amo, Sasuke. Nemmeno nel migliore dei sogni avrei osato immaginare che questo sentimento potesse essere vicendevole.

 
[...] In questa forma / passa la bella donna, e par che dorma.
(Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, c. XII, st. 69)