Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: imimperfect    17/08/2013    0 recensioni
Questa fanfiction parla di una ragazza semplice di nome Nora che andata in Inghilterra per finire gli studi viene stregata da un giovane e affascinante Harry Styles il quale le farà vivere moltissime esperienze fantastiche. Leggetela è molto divertente e coinvolgente, ci ho messo l'anima spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- N-N-Nora - dissi spostandomi da sotto il suo corpo e sedendomi sul pavimento. Harry si sedette a sua volta di fronte a me prendendomi le mani. - le tue mani sono morbide quante la tua schiena - disse con un sorriso sfacciato stampato sulla bocca. Diventai tutta rossa dall’imbarazzo e mi alzai dirigendomi in cucina. - vuoi del thè? - urlai - volentieri - Misi l’acqua sul fuoco quando sentii il suo telefonino squillare, subito dopo i suoi passi di avvicinarsi sempre di più. - devo andare - affermò - domani sei libera vero? - continuò sicuro di sé. - B-b-boh, non lo so, devo vedere - risposi senza voltarmi mantenendo lo sguardo sui fornelli. - ti vengo a prendere alle 8pm. - disse avvicinandosi sempre di più fino a poggiare i suoi fianchi sui miei, rabbrividii. Mise la sua testa sulla mia spalla - ti proteggerò non avere paura - mi rassicurò allungando la mano sulla mia coscia destra, per poi accarezzarla. Sorrise mentre io trattenevo il fiato, sapeva che mi da fastidio, lo faceva apposta. Poggiò le sue labbra sul mio collo e mi stampò un bacio diverso, un bacio più dolce degli altri. Le sue dita scivolarono nella tasca dei miei jeans e tirò fuori il mio cellulare. - cosa stai facendo? - dissi riprendendo fiato - vedrai - disse. Lo lasciai fare, poi mi rimise il telefono dove lo aveva preso. - ora ti devo proprio lasciare, mi spiace, assaggerò il tuo thè un’altra volta ok? - - come vuoi - risposi. Harry uscì dalla cucina e si diresse verso la porta d’ingresso. Aprì la porta e trovò davanti Sophie che stava rientrando. - che ci fai tu qui? - disse Sophie - sono venuto a trovare Nora e tu? - rispose Harry - io vivo qui - disse sorridendogli - ah scusa ora devo proprio andare mi spiace - Sophie entra in casa gongolando - ti avevo detto di dargli una possibilità, non di portarlo a casa così presto!- - tranquilla non è successo nulla - dissi arrossendo di colpo - non mi vuoi raccontare nulla insomma? - chiese Non risposi sia per l’imbarazzo sia perché non mi rendevo ancora conto d quello che era successo quel pomeriggio, era successo tutto così velocemente … Rimasi assorta nei pensieri cercando di capire cosa dirle e cosa no, e soprattutto come dirle che sono salita in macchina con lui, che mi ha portato a 40 km da casa e che mi ha baciata più di una volta e che ha tentato di slacciarmi il reggiseno nel vialetto, era troppo da assimilare in una volta sola … - vi siete baciati? - disse Sophie incuriosita - …. Lui ha baciato me - - bacia bene? - - … - - beata te ad avere un tipo interessante come lui! Se ce n’è bisogno vi lascerò la casa vuota, sai cosa intendo vero? - disse ridendo - non ce ne sarà bisogno. - - come sei fredda … - aggiunse - beviamo un thè che ti racconto cosa è successo! - - oh finalmente!! - Ci sedemmo in cucina, una di fronte all’altra le raccontai dell’uscita, del bacio sul prato, del maglioncino e di cosa successe in vialetto, sorvolando il fatto che era sopra di me e che eravamo sdraiati sul pavimento o del fatto che aveva tentato di slacciarmi il reggiseno. Preferisco che queste cose non le sappia, non so il perché, ma mi vergogno a raccontarle. - secondo me è un ragazzo romantico,ne è valsa la pena di dargli una possibilità - affermò Sophie con il sorriso che le arrivava alle orecchie. - mi viene a prendere domani alle 8pm. - dissi - cerca di dargli maggior fiducia, è un bravo ragazzo dai! - esclamò lei facendo il broncio - tesoro sai bene che sono qui a Londra solo per finire gli studi, non rimarrò qui per sempre, non voglio affezionarmi a qualcuno qui per poi dovergli dire addio. - - lo so ma già che sei qui senza familiari divertiti! - - lo farò tranquilla … - La mattina seguente era già arrivata. Mi preparai e uscii di casa dirigendomi all’università. Stavo aspettando l’autobus quando una macchina scura si è fermata di fronte a me, i finestrini si abbassarono e Harry mi fece cenno di salire. Salii e gli dissi che dovevo andare all’università. - ti porto io, mi sei mancata - disse mantenendo lo sguardo fisso sulle mie labbra. Si avvicinò, lasciandomi un lungo bacio sulle labbra. Io non feci opposizione, ma gli presi il volto accarezzandogli i morbidi capelli senza rendermene conto. Quel ragazzo mi aveva stregata. - sei meno aggressiva oggi - disse guardando la strada Io arrossii e abbassai lo sguardo capendo cosa avevo appena fatto. Accostò la macchina davanti all’entrata e disse voltandosi verso di me - arrivata a destinazione sana e salva hahah - - grazie, non c’era bisogno di scomodarsi - - è un piacere per me - - devo andare la lezione sta per iniziare - - ti vengo a prendere alle 8pm ricorda - - sisi ok - risposi scendendo di corsa dall’auto per poi fare una corsa fino all’aula. La lezione durò circa due ore. Uscii dall’università e mi diressi in negozio per fare il turno pomeridiano, mentre notai un ragazzo che continuava a fissarmi. Velocizzai il passo cercando di non dargli attenzioni, quando inizia a urlare il mio nome: - Noraaaa! Noraaa! Ferma ti devo dire una cosa! - Non gli diedi retta e continuai per la mia strada - Nora riguarda Harry! - A quella frase mi fermai di scatto - cosa vuoi? Come fai a sapere il mio nome? - risposi malamente - lascia stare quel ragazzo, lo dico per il tuo bene - - perché mi vieni a dire questo? Cosa ha Harry di così sbagliato? - - lascialo stare, non ti posso dire nulla, ascolta quello che ti dico è per il tuo bene - disse girandosi di scatto per poi correre via. Ma cosa avrà fatto Harry di così male da costringere qualcuno a dirmi di allontanarmi da lui? Arrivarono le 7pm, appena uscita dalla doccia mi diressi in camera per iniziare a prepararmi quando sentii la porta d’ingresso chiudersi rumorosamente. - Sophieeee, sei tu? - gridai senza alcuna risposta. Scesi lungo le scale per vedere chi fosse entrato avvolgendomi meglio l’asciugamano azzurro attorno al corpo. Ero scalza e feci attenzione a non cadere dato che avevo i piedi ancora bagnati. - Sophie sei tu? - chiesi nuovamente quando vidi Harry girovagare per il salotto. - che ci fai qui? È ancora presto. - domandai confusa. - volevo vederti mentre ti preparavi. A proposito ti ho portato un vestito - mi disse porgendomi una scatola - ah grazie non dovevi - aprii la scatola e dentro non c’era nulla oltre un biglietto con su scritto “mettiti questo stasera”. Rimasi immobile e arrossii, mentre Harry mi guardava e sorrideva. - a quanto pare mi hai preso alla lettera - indicando l’asciugamano con ci ero avvolta. Lasciai lo scatolone sul mobiletto e andai in camera a vestirmi tenendomi stretta l’asciugamano addosso. - aspetta qui - gli dissi. Chiusi la porta della stanza e mi affrettai a mettere l’intimo, aprii l’armadio cercando qualcosa di adeguato a tutte le occasioni, visto che non avevo idea di dove saremmo andati. Afferrai velocemente un vestito color turchese, leggero, molto semplice. Non ebbi il tempo di metterlo che la voce di Harry risuonò nella stanza. - bella stanza! - disse dalla soglia della porta. - ti avevo detto di aspettarmi giù - dissi cercando di chiudere il vestito più veloce che potessi. Fece due passi avanti, mi girai dandogli le spalle, si avvicinò e mi mise le mani sui fianchi. Mi venne la pelle d’oca. Mi spostò i capelli sulla spalla soffiandomi sul collo. Rabbrividii. - non sono ancora pronta - dissi sfuggendo alla sua presa. - aspetta ti do una mano - disse chiudendomi il vestito - sei bellissima - aggiunse. - vado a prendere le scarpe torno subito - dissi uscendo dalla stanza. Afferrai le ballerine nere e le misi velocemente. Tornai in camera dove trovai Harry sdraiato sul letto. - andiamo? Io sono pronta. - - hai un letto comodo sai? - disse alzandosi - un giorno dovresti invitarmi a passare la notte qui … - aggiunse mettendo in mostra le fossette. - si sta facendo tardi - dissi imbarazzata. - hai ragione andiamo - Uscimmo di casa e entrammo in macchina. Mi aprì la portiera e partimmo. - dove stiamo andando? - - dei miei amici danno una festa in piscina. - disse con lo sguardo concenttrato sulla strada. - non possiamo andare da qualche altra parte?- - perché? - - ehh mmm beh non so nuotare e poi mi vergogno a stare in costume davanti a tante persone, poi non conosco i tuoi amici mi sentirei a disagio. Per favore andiamo da un’altra parte - - hahahahaha come preferisci tu, ne anche io ho tanta voglia di condividerti con i miei amici - disse allungando una mano sulla mia coscia. Mi spostai di scatto e in macchina risuonò la risata di Harry. - siamo arrivati - disse parcheggiando. Aprì la portiera e scese, io feci lo stesso e lo seguii da dietro. - perché stai tanto distante, vieni qui. - mi incitò stringendomi un braccio attorno alla vita. Era un posto tranquillo. Molto romantico, un ristorante classico con i tavoli al lume di candela con vicino un piccolo cinema. Superammo il ristorante e anche il cinema, mi portò nel retro del ristorante dove c’era un piccolo prato con qualche tavolo per i clienti. Harry chiamo un cameriere che dall’atteggiamento penso lo conosca da tempo e si fece portare una grande tovaglia. Harry la afferrò e la poggiò per terra. Mi invitò a sedermi. Mi sedetti e lui fece lo stesso. - oggi un ragazzo mi ha fermato per strada e mi ha detto di starti lontano - iniziai la conversazione. - e tu? - rispose Harry alzandosi di scatto. - gli ho detto di lasciarmi stare, ma perché ha detto una cosa del genere? Ha detto che era per il mio bene - - in città ci sono molti ragazzi a cui non vado a genio, non ti preoccupare - mi tranquillizzò. - cosa vuoi prendere da bere? - - una pepsi per favore, sono astemia - - ah curioso … - si alzò per andare ad ordinare e ci fece portare la cena in un tavolo vicino al prato su cui eravamo seduti. Era tutto molto semplice ma allo stesso tempo ricercato. Eravamo in piena campagna e le stelle erano l’unica cosa che illuminavano l’atmosfera accompagnate da una piccola candela poggiata sul tavolo. Harry stava tornando con qualcosa da bere in mano. - ti piace? - - cosa? - - questo posto - disse - amo venire qui a guardare le stelle - concluse. - è bellissimo! - esclamai - proprio come te - sorrise. Cenammo e scherzammo, a dire la verità non ho mai riso tanto come in quella serata. Harry non è la persona spaventosa che pensavo. Tornammo nella tovaglia dove eravamo a inizio serata,schiccherammo per ore. - hai ancora paura di me? - disse guardando le stelle - no … - dissi con voce ferma - non hai idea dell’effetto che hai su di me - A quella frase mi scostai mettendomi a sedere, Harry notando il mio nervosismo si è spostato fino a poggiare la nuca sulla mia coscia, mi prese una mano e la mise tra i suoi morbidi ricci, gli massaggiai i capelli. L’atmosfera era bellissima. - questo è il paradiso sai? - disse - tu sei il paradiso - concluse tirandosi su. - dobbiamo avviarci si è fatto tardi - gli dissi cambiando argomento. - stai da me stasera vero? - disse tirandosi in piedi, io non risposi, mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi e ci dirigemmo verso l’auto. Siccome io ero qualche passo più avanti di Harry mi poggiai alla portiera aspettando che lui aprisse, ma si avvicinò sempre di più fino a trovarsi di fronte a me, faccia a faccia. Mi mise la mano dietro la schiena, io mi spostai di scatto e aprì la portiera, feci un passo avanti per entrare in macchina, ma improvvisamente qualcuno lo chiamò da lontano. Entrambi ci voltammo per vedere chi fosse. Era il ragazzo che mi aveva fermato quella mattina, uscii di corsa dalla macchina per dirlo a Harry, ma a quanto pare si conoscevano già. - cosa sei venuto a fare qui? - disse il ragazzo - non sono affari tuoi - rispose Harry facendogli cenno di allontanarsi dalla macchina per non farmi ascoltare la loro discussione. - ci eravamo messi d’accordo che non saresti più venuto dalle nostre parti! - - si ma questa volta è un’eccezione - bisbigliò Harry - se vuoi litigare facciamo un’altra volta non sono solo, è meglio che torni da dove sei venuto … - concluse voltandosi verso di me. - fai come vuoi ma se crei casini un’altra volta pagherai le conseguenze,ricordatelo Hazza- - ho detto ne parliamo un’altra volta ora ho da fare - aggiunse Harry - adesso sappiamo pure come farti ragionare, se ci creerai problemi l’unica persona ad andarci di mezzo sarà la tua cara Nora, si chiama così vero? - A quelle parole che non ero riuscita a distinguere Harry lo prese per il collo stringendo più che potesse, a quella visione corsi più veloce che potessi verso di lui cercando di farlo smettere. - Harry per favore lascialo stare, per favore! - - torna in macchina Nora non sono affari tuoi! - gridò - Harry se tieni a me lascia stare questo ragazzo per favore lo ucciderai! - lo supplicai Il ragazzo sorrideva anche se non aveva più aria in corpo. Harry non mollò la presa. - vengo da te stasera giuro! - supplicai nuovamente - per favore Harry! - Mollò la presa bisbigliandogli qualcosa all’orecchio, per poi darmi la mano e salire in macchina. Il ragazzo cadde a terra in fin di vita. Tremavo dalla paura, Harry non era più il ragazzo dolce con cui avevo passato due giorni bellissimi ma era diventato un altro, non era più se stesso. - tranquilla, non ti farò del male - disse fermandosi. - mi hai spaventata, credevo l’avresti ucciso - dissi a bassa voce. - non l’avrei mai fatto, fino a quando tu sei con me io non farò mai del male a nessuno - mi rassicurò, - ma lo hai appena strozzato davanti ai miei occhi! - alle mie parole Harry non aggiunse più nulla. Mi prese il volto e mi diede un bacio, probabilmente per zittirmi, ma io non mi dimenai, non mi scostai, non lo spinsi ne nulla del genere, anzi avvolsi le mie braccia attorno al suo corpo, quello era l’Harry di cui mi ero stregata. Iniziò a piovere e noi restammo immobili sotto la pioggia a baciarci per non so quanto tempo. - andiamo a casa - disse Harry porgendomi la sua giacca - a casa mia vero? - aggiunse. - andiamo - dissi tremando dal freddo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: imimperfect