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Autore: Writer97    17/08/2013    0 recensioni
*La mia storia inizia cosi. Con un bacio, il bacio che porta amore e dolore, il bacio che salva e condanna. Il bacio. Il bacio del vampiro.
*So bene come deve apparire il mio volto, ora: occhi rossi come l'inferno, vene rosse sotto le guance, e denti bianchi,lunghi e aguzzi.
Non fa nemmeno in tempo ad urlare, il poveretto, mentre i miei denti gli perforano la gola, prosciugandogli la vita.
E lo lascio là, a morire.
In fondo... sono una vampira, non è nella mia natura, la compassione
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Passato~ Spalancai gli occhi, ma la luce era così forte che fui costretta a richiuderli immediatamente. Riprovai, ottenendo il medesimo risultato. Poi sentii un rumore, dei passi, e mi sforzai ancora di aprire gli occhi. Ma la luce era davvero troppo forte...

Oh mio dio... Jona!!! La ragazza è sveglia, e tu hai dimenticato di togliere la lampada dal suo viso, povera piccola!” sembrava la voce di una madre premurosa. Era calda e mi faceva sentire a casa. I passi si avvicinarono al mio letto, e la luce svanì, consentendomi di aprire gli occhi. Tutto intorno a me era estraneo, e, all'improvviso ricordai. La mia fuga da palazzo, il caldo, le tende. E poi più nulla.

Dove sono?” chiesi, spaesata.

OH, tesoro! Stavi vagando sotto il sole, e quando ti abbiamo trovata eri praticamente morta! Ti abbiamo raccolto e portato al fresco, nella nostra tenda. Siamo una comunità di vagabondi, perciò non ci fermeremo molto. Se vorrai potrai unirti a noi, oppure proseguire per la tua strada! Non sei certo la prima ragazza che raccogliamo per strada. Quando siamo partiti eravamo in quattro... e ora siamo una piccola tribù!

Lì sul tavolo, ci sono degli abiti puliti, fa con calma, e quando sarai pronta puoi raggiungerci per cena!” fui colta di sorpresa dalla gentilezza e dalla fiducia che quella donna aveva in me, e la esclusi subito dalla lista dei pericoli. I suoi occhi erano troppo pieni di amore verso il prossimo per rappresentare un pericolo per me, soprattutto dato che mi aveva appena salvata.


 

Presente~ Dio... che fame... o meglio... che sete... Lexie ha ordinato che mi mettessi a digiuno... dice che serve per aumentare il mio autocontrollo, ma io la vedo più come una punizione. È arrabbiata con me perché l'ho esposta troppo al pericolo, e ora vuole punirm9i, fingendosi la mia salvatrice. A mente lucida non avrei mai potuto pensare queste cose della mia migliore amica... ma ora, assetata come sono, la mia mente non potrebbe essere lucida. Da ogni umano a cui passo accanto sento provenire un odore meravigliosamente dolce ed invitante. Riesco ad immaginare qualsiasi essere vivente, presente nel corridoio, fra le mie fauci, a contorcersi il dolore mentre mi disseto.

Perfino mentre entro in classe, e vado a sedermi al mio posto, riesco ad immaginare tutti i miei compagni come una pila di cadaveri, e sopra tutti, la professoressa Norton, che reputo la migliore del liceo, e alla quale non avrei mai voluto fare del male, visto il modo in cui mi tratta, come una madre premurosa. Mi ricorda terribilmente Grainia, la dolce signora che mi ha salvato nel deserto... tanto, tanto tempo fa.

Buongiorno, ragazzi!” la voce della prof mi risveglia dai pensieri macabri e tristi.

A quanto pare oggi abbiamo una novità! Vi presento la vostra nuova compagna di classe: Alexandra Grims. Sei per caso parente con Kaily, cara?” chiede la professoressa, presentando Lexie alla classe, con un grande sorriso.

Si, signora Norton. Io e Kaily siamo cugine. Mi sono trasferita qui dall'Ohio per starle vicino, data la prematura scomparsa dei suoi genitori. Sa, è come se volessi prenderla sotto la mia ala protettiva!” spiega Lexie, guardandomi con un sorriso tenero (e finto) sulle labbra. Sta recitando la storiella per la quale ho detto a tutti di essermi trasferita a Tucson, per via della morte dei miei, dopo un incidente. Ma lei non illude solo a quello. È stata Lexie a salvarmi, dopo che ero stata trasformata in vampiro e il mio creatore non voleva tenermi con sé. È come se un padre rifiutasse il proprio figlio. E lei mi ha “adottato” per così dire. Ed è proprio a questo che allude. Sta dicendo che io gli devo tutto. E lo sta facendo davanti a tutta la mia classe.

Le lancio uno sguardo carico di preghiere. Implorandola di smetterla e di tacere.

Bene, Alexandra, spero che ti troverai bene, qui da noi. E per qualsiasi cosa di cui abbia bisogno, chiedi pure. Ora va a sederti.” Lexie ringrazia, e viene a sedersi nel banco accanto al mio. E la lezione comincia:”Bene, ragazzi miei. Oggi parleremo del presidente americano Theodore Roosvelt II. Nato il...”

Lexie si volta verso di me, con un gran sorriso, dicendo:”Ma ti immagini la faccia della professoressa, se sapesse che QUEL Theodore Roosvelt ti fece la corte?”

Io rido, nascondendo il viso dietro i miei capelli scuri, per non farmi vedere dalla Norton.

Oh mio dio! Non ricordarmelo! Se sapesse quanto era insistente!!! mi aveva perfino chiesto di sposarlo... mi pare nel 1879, l'anno prima di sposarsi con Alice... e, per fortuna, prima che divenisse presidente... altrimenti ora tutti saprebbero chi sono!!” scoppiamo entrambe a ridere, mentre la prof ci intima il silenzio, ricordando quei giorni.

Mi è mancato, condividere il mio passato con qualcuno, specialmente se quel qualcuno c'è sempre stato. Forse Lexie vuole davvero aiutarmi, e non punirmi.


 

  
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