17/08/2013
0 recensioniCapitolo 2:
“E’ tutto ok?”
“Che intendi dire?”
“Sembra che stai pensando ad altro, sei diversa”
“Sono sempre la stessa”
“E invece no, sei più fragile e debole. Non ti capisco”
“Nessuno mi capisce Matteo”
Matteo era il ragazzo con cui mi rifugiavo nel letto più spesso, era uno dei miei migliori amici e allo stesso tempo uno sconosciuto. Ci eravamo incontrati grazie a quello stronzo che mi aveva violentata, erano amici; dopo che Matteo scoprì quello che l’amico mi aveva fatto decise di troncare i rapporti con lui e avvicinarsi a me, all’inizio non sapevo perché volesse diventare mio amico, dopo capii … voleva arrivare esattamente dove il suo amico non era riuscito ad arrivare: nella camera da letto.
Vi chiederete allora perché lo consideravo uno dei miei migliori amici nonostante il fatto che mi volesse solo usare; semplice, per me c’era sempre stato.
* Un mio amico da una festa questo fine settimana qui a Londra, spero solo tu non mi dia buca xx
- Liam *
Fissavo quella frase sullo schermo del mio telefono e sorridevo, sorridevi come un’ ebete. Avete presente quando cominci a scriverti per la prima volta con il ragazzo che ti piace? Ogni messaggio che ti arrivi speri sia il suo, e quelli che sono realmente suoi ti portano un sorriso che non sfodereresti mai neanche nelle foto di famiglia più importanti. Ecco io mi sentivo così, ed era così strano per me.
“E’ un messaggio?”
“Si”
“Da parte di chi?”
“Un ragazzo.”
“Un ragazzo?”
“Sì, geloso?”
“No”
* Ci sarò, posso portare un’amica? xx *
* ovvio xx *
Inutile dire che ero al settimo cielo, come un bambino in un negozio di caramelle.
‘Betta, hai da fare questo weekend?’
‘No perché?’
‘Londra ci aspetta’
Arrivate a Londra, io e Betta, decidemmo di farci un giro. L’ultima volta che c’eravamo state, avevamo visto ben poco ed era strano perché quando andavamo in una città nuova la visitavamo da cima a fondo.
Più pensavo a Londra più mi rendevo conto che era la città fatta apposta per me; la prima volta mi aveva dato solo un assaggio della sua immensa bellezza e, quando ho saputo che avrei avuto l’opportunità di rivivere la magia di quella città, la supposizione che forse quello era tutto destino divenne una realtà.
Quella sera Londra era stata invasa da un temporale, uno di quelli spaventosi, uno di quelli che ti costringono a stare in casa al buio perché salta continuamente la luce e hai paura che gli elettrodomestici si rovinino e allora hai spento tutto dall’interruttore generale.
Chissà perché, anche con lampi e tuoni, Londra sussurrava ‘perfezione’ da ogni angolo.
Quel temporale sembrava dirci qualcosa, come se Londra fosse falsa, come una persona falsa che sorride davanti a tutti, poi si gira e fa una smorfia.
Ma un semplice temporale non ci avrebbe fermato, che fosse spaventoso o no, non avrebbe fermato due ragazze sull’orlo della fine dell’adolescenza con i cuori infranti e tanta voglia di dimenticare.
Una range rover nera si parcheggiò sotto la finestra della nostra camera d’albergo.
* scendi o dovrò venire a prenderti xx –L. *
Anche dopo essere stata volontariamente e ripetutamente tradita per tre anni interi da un ragazzo che mi aveva portato a non provare più nessun sentimento, quel messaggio mi provocava qualcosa allo stomaco, una sensazione strana che solo una 14enne alle prime armi con l’amore sentiva.
“Buonasera principessa”
Sorrisi timidamente. Che mi stava capitando? La timidezza con i ragazzi era sparita anni orsono, quando andai a letto con un estraneo per la prima volta.
“Lei è Betta la mia migliore amica, Betta lui è Liam”
“Piacere, ma ora salite in macchina o vi si scioglierà il trucco con tutta questa pioggia’
Arrivammo al locale, stracolmo di gente. Pioveva, ma la pioggia non ci avrebbe fermato dal divertirci. Appena entrate nel locale persi subito Liam, ma non mi preoccupai di cercarlo, c’erano tanti altri ragazzi lì dentro con cui potersi divertire.
“E’ pieno di bellissimi ragazzi qui dentro vero, Amy?”
“Già”
Ero un po’ distratta in quel momento e la cosa strana era che non ero distratta dai bei ragazzi che avevo intorno, ma da un pensiero fisso che mi tormentava: Liam.
“Che succede?”
Un urlo si propagò per tutto il locale. Il temporale aveva causato un blackout e ci aveva lasciati completamente al buio; si intravedevano le porte grazie alle luci di emergenza e dalle finestre entrava la luce soffusa della luna; la scena era a dir poco spettrale.
“Ti ho trovato finalmente”
Delle mani, grandi, calde e quasi confortevoli si appoggiarono sui miei fianchi. Un respiro affannoso e per niente profumato scaldava il mio collo. Mi girai.
Dei grandi occhi color nocciola mi guardavano. Anche al buio riuscivano a brillare, forse perché il ragazzo che li possedeva era un po’ brillo.
Quegli occhi mi ricordavano quelli di un mostro, il mostro che ero riuscita a lasciarrmi alle spalle due mesi prima; gli occhi di Liam in quella serata spaventosa erano completamente identici a quelli di Logan, e in quel momento tutto mi ricordava lui.
Hello there, the angel from my nightmare
The shadow in the background of the morgue
The unsuspecting victim of darkness in the valley
Weiter's corner:
Heilà pipol c:
Non so perchè ma la fine di questo capitolo me l'ha ispirato la canzone I Miss You dei 5 seconds of summer, ho voluto pubblicarvi le prime tre righe della prima strofa perchè sono proprio quelle che mi hanno ispirato a scrivere questo capitolo.
Nel capitolo precedente mi sono dimenticata di dirvi che l'intera FF mi è venuta in mente grazie alla canzone Clarity di Zedd e Foxes. Le parole sono perfette e rispecchiano esattamente quello che io personalmente provo per Liam per questo ho deciso si scrivere questa storia.
Spero vi piaccia.
Se volete seguirmi su twitter sono @liamsavesme
addios c: