Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Esse_Edward    17/08/2013    9 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
- Per una volta vorrei solamente sentirmi dire che ne valgo la pena - ammise, afflitto nell'animo.
Zayn lo strinse da dietro, attirandolo a sé - Tu ne vali la pena per me, Liam -
- Allora perché te ne sei andato ? -
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic2010

Liam si tirò su il cappuccio della felpa ormai sbiadita di un colore indecifrabile e, molto lentamente, entrò nel negozio.
Faceva caldo, a differenza di fuori.
Ma lui non era di certo quel tipo di persona che si lamentava per le varie temperature.
Lui c’era abituato.
Era abituato al sangue freddo, alla mancanza di ossigeno, alla vista annebbiata ed ai mille spasmi di ogni volta a causa del dolore.
Andò nello scaffale riguardante gli antidolorifici e si guardò intorno come spaesato.
Cercava Harry.
Cercava il ragazzo gentile di ieri per chiedergli scusa del suo comportamento da stupido.
Ma poi si guardò disorientato.
L’apparenza nelle persone inganna nella maggior parte dei casi. E se fosse così?
Liam si infilò le mani in tasca ed iniziò a camminare verso la porta finché non si sentì chiamare.
- Ehi, ciao – sobbalzò, preso dalla paura.
Il cuore gli batteva forte.
Gli aveva rivolto la parola. Due volte.
Harry lo guardava sorridendo con due pacchi di medicine sulle mani, aspettando una risposta.
Che non arrivò.
Le parole gli morirono in gola, pronto ad esplodere da un momento all’altro.
- Mi fa piacere rivederti – sorrise ancora – come va la ferita? -
Liam corrugò la fronte non collegando la parola ‘ferita’ ad un possibile taglio.
Ma appena abbassò lo sguardo notò il suo fianco sinistro e ci posò sopra la mano in modo possessivo.
- S-Sto bene -
Harry si guardò attorno – Mi fa piacere – disse – ti andrebbe di prendere un caffè insieme?-
Liam guardò la porta dietro di lui e fece un passo indietro pronto a scappare, ma poi riguardò il ragazzo sentendosi in colpa.
Perché doveva essere così?
Perché doveva sempre essere il debole di turno? Quello rammollito che dice due parole in croce?
Aveva paura.
- Io non so..mia madre potrebbe essere in pensiero per me –
Harry sorrise – è solo per conoscerci meglio. Un caffè -
E non seppe neppure perché annuì a quella proposta fatta puntualmente da un ragazzo conosciuto il giorno prima.
Liam non lo sapeva.
Ma il sorriso di quel ragazzo era così contagioso e sincero che era capace di convincere persino un cieco.
Harry sparì dietro l’angolo posando gli scatoloni, tornò all’entrata, salutò il capo ed uscì fuori.
Stranamente la temperatura si era alzata, portando in cielo un tempo assai decente con tanto di sole nascosto dietro le nuvole.
- Ieri sei andato via spaventato e non mi hai nemmeno detto come ti chiami – ridacchiò
- Liam. Mi chiamo Liam – e si sentì sollevato da questa cosa.
Starbucks quel giorno era pieno di gente, così Harry allungò di più il passo ed entrò senza pensieri dentro un bar anonimo proprio di fronte ad un vicolo.
Il castano rabbrividì.
- Due caffè per favore -
Harry si mise seduto ed aspettò che Liam fece lo stesso, trovandolo molto disorientato.
Ma non era così facile.
Liam si voltò verso la grande vetrata ed osservò con paura e timore il vicolo di fronte.
Perché ci stava pensando ancora? Era passato, no?
- Liam – lo richiamò alla realtà il riccio, facendolo sussultare.
- Va tutto bene? –
- S-scusa -
Il cameriere lasciò sopra il tavolino due caffè fumanti mentre Harry gli sorrideva raggiante.
E Liam ancora non capiva come faceva un ragazzo così minuti a sorridere così tante volte nell’arco di pochi secondi.
- Allora – incominciò – sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto -
- No, io vivo qui da sempre – sussurrò – Non esco molto spesso -
- Accidenti, questo caffè è bollente – borbottò il riccio facendo una smorfia con la faccia.
Liam restava ogni secondo di più ammaliato da quel ragazzo che lavorava nella farmacia sotto casa.
Era così solare, spigliato, sorridente e senza peli sulla lingua. E gli stava parlando.
- Non hai amici? -
Abbassò lo sguardo imbarazzato fissando il suo caffè ancora pieno ma, appena lo rialzò per rispondere, per poco non gli venne un colpo.
Dalla porta del bar era appena entrato un ragazzo.
Il più bello che avesse mai visto.
Fissò attentamente lo spostamento di quel ragazzo con la pelle ambrata, i capelli in alto laccati di neri ed i rayban agli occhi anche se non c’era un filo di sole.
Lo guardò aggirarsi tra i tavoli agilmente ed appena notò che era diretto proprio al loro tavolo decise di distogliere lo sguardo puntando di nuovo la sua attenzione su di Harry.
- Harry -
Ed il riccio, che fino a quel momento aveva guardato Liam sorridendo, si ritrovò a spostare la sua attenzione altrove.
Si alzò dalla sedia appena lo vide avvicinarsi e gli andò incontro abbracciandolo con qualche pacca sulle spalle.
- Pensavo non arrivassi più -
- Jason mi ha trattenuto più del previsto – e Liam impallidì improvvisamente.
Non poteva essere. Perché il destino era crudele con lui?
Harry si voltò verso il ragazzo al tavolo che nel frattempo aveva abbassato il capo e sorrise.
- Che maleducato. Zayn, ti presento Liam. È un mio amico -
Il moro lo squadrò per bene togliendosi gli occhiali da sole che gli coprivano il viso.
I suoi occhi ambrati incontravano per la prima volta il cioccolato fondente dell’altro e Zayn non poté fare a meno di pensare a quanto assomigliasse ad un angelo.
- Mm, ciao – lo salutò con poca enfasi.
- Vuoi sederti? Stavamo prendendo un caffè -
Liam si tirò su titubante sotto lo sguardo curioso dei due ragazzi – Harry mi dispiace, io devo proprio andare a casa -
Appoggiò in modo giusto la sedia e si tirò su il cappuccio, come tutto ebbe inizio.
Harry lo guardava dispiaciuto, guardando poi Zayn che a sua volta guardava Liam.
- Devo andare anche io mi dispiace, passo da te questo pomeriggio –
Zayn camminava a passò felpato nella direzione di Liam, che a sua volta aumentava di passo.
Non voleva essere lì. Doveva andare a casa.
E se Jason fosse arrivato? Lui sarebbe morto.
No, lui era morto già molto tempo prima.
- E così tu e Harry siete amici -
- Non siamo amici, lo conosco da ieri -
- Se lo si conosce bene è una gran seccatura. Non la smette di ridere e sorridere anche se la sua vita fa schifo -
E Liam si bloccò interessato ma al tempo stesso preoccupato.
- Che ha? -
- I suoi genitori. Sono morti dieci anni fa -
Zayn lo guardò un’ultima volta, poi alzò gli occhi al cielo come per chiedere scusa di qualche reato e si allontanò allungando il passo verso dei ragazzi che stavano venendo nella loro direzione.
Liam lo vide, vide Jason. E vide anche Zayn, che sorrideva e scherzava come se non lo conoscesse.
E si sentì solo, di nuovo.
- Ciao Liam -
Jason lo salutò languidamente, prima di scagliarsi su di lui con tutta la cattiveria che ci potesse essere, sotto gli occhi di tutti e soprattutto sotto quelli di Zayn.
E poi il buio.

2013

- Non posso credere che tu sia qui –
Harry sorrise stringendo l’amico tra le braccia, come un figlio.
- Sono felice di rivederti – sorrise.
Liam prese la tazza di caffè fumante da sopra il piatto e se la portò alle labbra, assaporando il sapore di quel buon liquido che da tanto non sentiva.
Guardò la finestra e notò come Londra fosse nettamente diversa dal paese anonimo in cui era cresciuto.
Ed un po’ ne sentì la mancanza, ma poi pensò al fatto che lì non avrebbe trovato nessuno al suo ritorno.
Perché lui era solo ora.
Come tutto ebbe inizio.
- Liam – lo richiamò alla realtà Harry
- Mm? -
- Non te lo dovrei dire, se Louis lo scopre mi ammazza ma..-
Si schiarii la voce e lo guardò dritto in faccia – questa sera verrà Zayn -
E Liam si sentì mancare per qualche secondo.
Era come tornare indietro.
Zayn sarebbe venuto quella sera. Si sarebbero visti. Lui lo sapeva? Sapeva di quello che pensava?
- Se vuoi puoi rimanere in camera, non ti obbligherò ad incontrarlo. -
Liam annuì poco convinto sul da farsi, gli occhi lucidi ed il sangue gelido lo accompagnarono fino alla sua stanza.

- Dannazione, ma vuoi svegliare tutto il vicinato? – la voce acuta e giovanile di Louis riecheggiava per tutto l’appartamento.
Ridevano come pazzi, Zayn soprattutto, presi dal momento felice di ritrovarsi insieme.
Erano rare quelle volte che erano solo loro tre da soli.
- Volete altra birra? – domandò il riccio alzandosi dal cuscino leopardato dove era seduto.
Louis lo ritirò a sedere per un braccio ed il riccio ricadde sulle sue gambe.
- Siete disgustosamente sdolcinati -
- Ti ricordo che eri così anche tu – lo stuzzicò l’amico.
Zayn rise, forse in preda alla troppa birra o semplicemente alla ‘battuta’ fatta, rise forte.
Si portò la bottiglia alle labbra e continuò a giocherellare con il liquido al suo interno.
- Sei solo un rammollito Tomlinson. Amori del genere sono per sfigati -
- Che bassa autostima che hai di te -
Harry si scansò dal suo Lou appena notò Zayn irrigidirsi.
Ed in quel momento gli venne in mente Liam. A quello che era accaduto. Alla bugia che avevano detto a Zayn.
- Liam è il niente che cammina. Va bene? – si alzò dal posto con la bottiglia ormai finita – dannazione, avrei dovuto lasciarlo lì quel giorno – e sparii dietro la porta.
Louis guardò Harry che nel frattempo aveva il panico stampato in faccia.
Non poteva e non voleva nemmeno capire da cosa fosse alimentato tutto questo odio nei confronti del suo migliore amico. E ripensò al giorno di tre anni fa, quando si erano visti.
Zayn non lo odiava, ne era convinto.
Abbracciò Louis e lo strinse forse verso il suo petto senza permettergli di andare via.
Perché lui era la cosa più bella che fosse mai stata sua.

Zayn camminava ancora per i corridoi di quella casa enorme e passò di fronte alla camera da letto di Harry, appoggiandosi alla colonna della porta.
Perché era tutto così difficile.
Liam era sparito come un fantasma ed ora tutti ne parlavano.
Perché proprio ora? Perché proprio ora che era riuscito a stare bene?
Lo odiava? Certo che no.
Come si fa ad odiare chi un tempo ti ha salvato la vita e l’ha resa migliore?
Ma lui era Zayn Malik, e non lo avrebbe ammesso.
Entrò in cucina con l’intento di prendere un’altra bottiglia di birra, ma ciò che vide lo fece impazzire.
Non era vero.
Era tutto un fottuto sogno.
Era surreale.
Liam appoggiò la sigaretta dentro il portacenere e si voltò disinvolto, incontrando finalmente il suo sguardo in quello di Zayn.
Il tempo sembrava essersi fermato.

SPAZIO AUTRICE



Mi sto velocizzando con i capitoli perché molto presto avrò l'esame e dovrò preparmi benissimo (spero)
nulla, il capitolo è un po' più lungo e finalmente abbiamo la prima volta dove Zayn e Liam si incontrano e nel 2013 la prima volta dove si rivedono. 
Tipo che per scrivere questo capitolo è stato veramente un parto. Non riuscivo a trovare le parole adatte, minchia. 
Mi sono molto ispirata alle canzoni Slave 2 the rhythm di Justin ft Michael Jackson e The Parting Glass di Ed Sheeran.
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Esse_Edward