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Autore: 1DalIlaria    18/08/2013    4 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6th July 2013, Friday
 
 
 
 
<< Andiamo? Abbiamo ancora una parte dello zoo da visitare>> disse Harry piano interrompendo il silenzio e rivolgendo lo sguardo verso la ragazza appoggiata a sé. Era passata più o meno mezz’ora.
 
<< Mmh, va bene..>> mormorò Ilaria, la quale stava talmente bene in quella posizione che non si accorse che stava per addormentarsi.
 
Harry si mosse e si sfilò dal corpo di Ilaria, raccolse i residui di carta e cartone del pranzo dalla panchina e li buttò nel cestino. Si mise di fronte alla rossa e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei la strinse e, con tutta la forza di volontà che riuscì a trovare, si alzò ed iniziarono a camminare.
 
Andarono a vedere i graziosi panda che mordicchiavano canne di bambù, incontrarono gli elefanti, cento volte più grandi di loro, videro anfibi e rettili, ma saltarono la parte degli insetti, per gentile richiesta della ragazza. Ovviamente fecero tantissime foto.
 
Videro anche tigri, leoni e leopardi, dove poco prima erano passati Dalila e Zayn.
“Se questi animali potessero parlare...” pensò Ilaria che più che curiosa di sapere com’era andata tra il pakistano e la bionda, era preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere. Dopo l’intervista alla radio le cose non andavano molto bene, e sapeva che in quelle condizioni potevano essere entrambi pericolosi.
 
<< Okay, ora ci manca da visitare solo la parte dei volatili, poi abbiamo finito>> disse Harry interrompendo il circolo infinito di pensieri che aveva preso vita nella testa di Ilaria.
 
<< Bene, andiamo! Mi piacciono tanto gli uccelli tropicali, con tutti quei colori accesi>> rispose Ilaria entusiasta e piena di energia.
 
Arrivarono nell’area dello zoo dei volatili, e subito un vortice di colori e un’atmosfera tipica dei tropici l’invase da capo a piedi.
 
<< È bellissimo..>> sussurrò Ilaria guardandosi intorno con occhi spalancati.
 
C’erano tucani, cacatua, canarini, pappagalli parlanti e non, e molti altri.
 
<< Guarda, laggiù ci sono i “love birds”>> disse Harry indicando lontano davanti a sé.
 
<< Love birds? Che strano nome>> rispose Ilaria mentre si avvicinò alla loro gabbia.
 
<< Si chiamano così perché quando trovano la loro anima gemella la scelgono per la vita – spiegò Harry osservando i pappagallini all’interno della gabbia – e rimangono insieme per sempre>> concluse guardando la ragazza al suo fianco.
 
Ilaria guardò affascinata quei graziosi pappagallini che si accoccolavano l’uno nel petto dell’altro e le sembrarono la dimostrazione d’amore e di tenerezza più speciale e meravigliosa di questo mondo.
 
Rimase incantata davanti alla loro gabbia com’era successo quella mattina davanti alla vasca dei delfini. Ad un tratto un uomo con una tuta da lavoro tutta d’un pezzo e i guanti si avvicinò ai volatili.
 
Era un dipendente dello zoo che, insieme ad altre persone, si prendeva cura degli uccelli.
Andò verso la gabbia e l’aprì. Infilò con una mano un pappagallino azzurro cielo con la testa bianca e la punta delle ali blu. Ilaria guardò l’uomo con espressione interrogativa. Che l’avesse portato fuori dalla gabbia perché stava male? O magari era riuscito a scappare?
 
<< È un esemplare arrivato stamattina allo zoo, è un maschio>> disse l’uomo che sembrava aver letto nei pensieri della rossa.
 
<< È stupendo>> disse Ilaria.
 
<< Ora lo vedrete volare come un dannato per tutta la gabbia, ma non preoccupatevi, sta solo cercando la sua compagna – li informò il dipendente – per istinto dovrebbe mettersi con una femmina della sua stessa specie e in questa gabbia ne abbiamo solo una, quella laggiù, quindi penso proprio che sarà lei la sua compagna per la vita>> continuò l’uomo.
 
Il volatile fece una decina di volte il giro della gabbia, fino a quando improvvisamente si posò su un ramo, di fianco al suo simile del sesso opposto. Si avvicinò e iniziarono i riti di seduzione tipici di quella specie. All’inizio lei provò a scansarsi, poi pian piano cominciarono a prendere confidenza, fino a quando i due gonfiarono il petto e si accoccolarono teneramente l’uno di fianco all’altro.
 
<< Che scena meravigliosa..>> sussurrò Ilaria incantata da ciò che aveva appena assistito.
 
Harry a quell’affermazione la guardò e gli venne in mente un’idea.
 
<< Io vado un attimo al bagno, torno subito>> disse Harry ad Ilaria, la quale annuì solamente, ancora presa ad ammirare i pappagallini.
 
Il riccioluto si allontanò e fece cenno al dipendente di avvicinarsi.
 
<< Ho letto che qui è possibile adottare animali, giusto?>> gli chiese Harry.
 
<< Certo, di qualsiasi tipo. Se decideste di adottarne qualcuno potete portarlo a casa se possibile oppure decidere di lasciarlo qui sotto la nostra tutela. Nel secondo caso verrete informati di tutto: spostamenti, cambiamenti, vaccinazioni, eccetera>> gli spiegò l’uomo.
 
<< Interessante... – sussurrò Harry mettendo un braccio sulle spalle dell’uomo ed allontanandosi dal posto dove sostava Ilaria – E mi dica un po’...>>
 
Ilaria intanto si sedette su una panchina e, nell’attesa che Harry tornasse, decise di scrivere un messaggio a Zayn. Voleva sapere come stava andando, ma fino ad allora non riuscì a decidersi se mandargli un sms o no, aveva paura di disturbare.
 
 
 
Erano in macchina da un po’ fermi ancora nella stessa posizione. Lui alla guida, lei viso rivolto verso il finestrino e le loro mani intrecciate saldamente. Sembravano entrambi rilassati e spensierati ed era così in parte. Nell’auto il silenzio regnava sovrano ed i due ragazzi erano immersi nei loro pensieri più profondi.
 
Zayn, sguardo fisso sulla strada,  pensava a ciò che poco prima era successo. Avevano fatto pace e, se non ricordava male, era la prima cosa che Liam gli aveva consigliato di fare. Okay, non aveva specificato come ma la cosa importante era farla, bacio più bacio meno.
 
“E adesso?” si chiese il pakistano. Cos’altro aveva detto l’amico? Di lasciare le cose così come erano e aspettare che succedesse qualcosa per capire bene in che situazione sentimentale fosse. Ripensò a quello che era successo in quella gabbia il dialogo, la lite mancata, lo sguardo a pezzi di lei, l’abbraccio e in fine il bacio. Erano capitate tante cose, forse avrebbe potuto capire qualcosa da esse.
 
Il cantante cominciò a pensare a cosa ogni avvenimento avesse scatenato dentro di sé. Paura, rabbia, dolore e in fine… felicità. Sì, era ciò che aveva provato e adesso si sentiva completo e felice. Esattamente l’opposto del giorno precedente. Al solo pensiero si sentì sbiancare di nuovo e, immediatamente, strinse la mano della ragazza, la quale ricambiò la stretta.
 
 La bionda, anche lei persa nei suoi pensieri, guardava sorridente tutti i negozi sulla strada. Sì, era contenta ma anche un po’ confusa. Dopo la chiacchierata con Liam e le sue convinzione sul “siete cotti l’uno dell’altro” e ciò che era successo allo zoo si sentiva un po’ “sotto-sopra”.  Era talmente presa dei suoi pensieri che non si accorse subito di dove fosse.
“Ma quello è…” pensò mettendo a fuoco ciò che aveva davanti. 
 
<< Fermo!>> urlò all’improvviso la bionda.
 
<< Che c’è?>> chiese Zayn allarmato. Che le prendeva? Era stata in silenzio per tutto il tragitto ed ora urlava?
 
<< Parcheggia appena puoi!>> continuò la ragazza tendo lo sguardo fisso sul negozio.
 
Zayn, ancora sconvolto, fece come detto dall’italiana e parcheggiò.
 
<< Allora>> cominciò il ragazzo spegnendo l’auto e voltandosi verso di lei << Si può sapere che ti è preso?! Ti sembra il modo di fare? Dannazione, mi hai fatto spaventare! Non hai detto una parola per tutto il tempo e poi all’improvviso ti metti a gridare! Mi hai fatto morire, te ne rendi conto?!>> la sgridò arrabbiato Zayn.
 
Dalila lo guardò senza dire una parola. Era rivolto verso di lei, lo sguardo arrabbiato misto alla preoccupazione e, a furia di gridare, gli si erano anche gonfiate leggermente le vene sul collo. 
 
<< Andiamo alla Disney?>> sussurrò Dalila.
 
Zayn la guardò sconvolto. Gli aveva fatto perdere 20 anni di vita solo perché voleva andare alla Disney?
 
<< Ti prego, Zayn! Portami alla Disney!>> cominciò a supplicarlo la ragazza facendogli gli occhioni.
 
<< Ma…Certo>> rispose Zayn ripreso dallo shock.
 
<< Si!>> urlò contenta Dalila battendo le mani e sorridendo felice.
 
Zayn la guardò. Davvero era così contenta? Eppure, così sembrava. Era li davanti a lui che sorrideva come una bambina. Era felice, lo si capiva dal suo sguardo: era splendente.
 
<< La prossima volta basta chiederlo e non farmi spaventare>> disse Zayn concludendo la ramanzina.
 
Dalila si slacciò la cintura e si sporse verso di lui.
 
<< Grazie!>> disse schioccandogli un bacio sulla guancia e scendendo dall’auto.
 
Zayn rimase senza parole, per l’ennesima volta. Quell’entusiasmo, quel bacio… quella ragazza lo mandava in tilt!
 
<< Dai Zayn! Andiamo!>> lo chiamò Dalila impaziente.
 
<< Arrivo, arrivo!>> disse il cantante riprendendosi e scendendo dalla macchina.
 
Appena il ragazzo affiancò la bionda, lei lo prese per mano e lo trascinò davanti all’immenso negozio.
Quando furono davanti alla porta di ingresso la bionda si fermò.
 
<< Che c’è?>> chiese Zayn stringendole la mano.
 
<< Wow.. io..>> cominciò Dalila.
 
<< Cosa?>> chiese Zayn. Che le prendeva ora? Prima era tutta contenta di entrare e ora era bloccata davanti all’entrata.
 
<< Sai, fin da bambina, e ancora adesso come avrai capito>> cominciò Dalila guardando il ragazzo al suo fianco << Ho sempre amato i cartoni Disney. Appena posso li guardo, sono la mia ossessione. Nonostante sia grande ormai la Disney è l’unica cosa a cui non riesco a rinunciare della mia infanzia. Sono una specie di bambina un po’ cresciuta… ed essere qui adesso, con te, mi sembra di essere in paradiso>> concluse Dalila sorridendo.
 
Zayn non resistette, mise una mano dietro il collo di lei e la fece appoggiare al suo petto.
 
<< Allora, pronta per il paradiso?>> le mormorò piano.
 
Dalila alzò il viso quel poco che bastava per guardarlo negli occhi e annuì. Delicatamente Zayn l’allontanò e lei rivolse il viso verso l’entrata.
 
<< Andiamo>> le sussurrò.
 
Per un primo momento Dalila rimase senza parole bloccata all’entrata poi, lasciata la mano del ragazzo, cominciò ad avvicinarsi agli scaffali. Zayn si guardò in giro notando con piacere che non ci fosse nessuno. Guardò la ragazza avvicinarsi ad uno scaffale e la raggiunse.
 
<< E’… Bellissimo!>> disse Dalila correndogli incontro ed abbracciandolo.
 
<< Sono felice che ti piaccia>> le rispose Zayn abbracciandola.
 
<< Ma adesso..>> disse Zayn allontanandola << Guardati bene intorno, attentamente, e scegli una cosa>> concluse lui.
 
<< Per fare cosa?>> chiese Dalila non capendo.
 
<< Scegli una cosa, quella che vuoi, io ti aspetto qui>> disse Zayn.
 
<< Ma come non vieni con me?>> chiese lei spiazzata. In fondo voleva stare con lui il più possibile.
 
<< No, io ti aspetto qui. E ti raccomando torna con la cosa che ti piace di più>> le disse.
 
<< Okay… ma sei sicuro?>> chiese di nuovo Dalila.
 
<< Si, vai!>> le disse lui facendole l’occhiolino.
 
Dalila lo salutò con la mano e, armata di un super sorriso, cominciò ad esplorare quello che per lei era il paradiso.
C’erano tantissime cose, vestiti, giocattoli, peluche… e tutto riportava alla sua infanzia. Ogni scaffale era dedicato ad un cartone animato. Toy Story, Cenerentola, Cars, Winnie the Pooh, Aladin, c’erano tutti!
 
All’improvviso  gli occhi di Dalila si illuminarono. Quello era il vero paradiso.
Dalila si avvicinò a quell’angolo e girò su se stessa. Ovunque guardasse vedeva cose de “Il Re Leone”.
 
<< Wow>> sussurrò piano lei. Aveva paura che parlando ad alta voce quel paradiso scomparisse.
 
All’improvviso le arrivò un messaggio. Prese il cellulare e lo lesse.
“Mi sono dimenticato di dirti una cosa: non badare a spese! Buon divertimento! Xxx Z”
Dalila sorrise. Cosa voleva fare? Una mezza idea l’aveva ma non voleva illudersi più di tanto. Posò il cellulare e continuò a guardarsi intorno. I suoi occhi si posarono in alto. C’era uno scaffale pieno di peluche, di tutte le dimensioni. Dai più grandi ai più piccolini. Il suo sguardo si posò su i primi tre peluche, i più grandi. Uno rappresentava Simba, il protagonista, e gli altri due Nala, l’eterno amore del leoncino. Dalila guardò il primo peluche e gli venne in mente tutto ciò che Zayn le aveva detto. Rimase lì a fissare Simba fino a quando una commessa non le si avvicinò.
 
<< Posso esserti utile?>> le chiese.
 
Dalila la guardò e annuì.
 
<< Posso avere l’ultimo Simba gigante rimasto?>> chiese.
 
<< Subito>> rispose la ragazza gentilmente.
 
In meno di un minuto la ragazza porse a Dalila l’enorme peluche.
 
<< Grazie mille>> disse Dalila contenta.
 
<< DI niente>> e dopo di che la commessa sparì.
 
Dalila guardò il peluche tra le sue mani e sorrise contenta. Era bellissimo, sembrava quasi vero. Strinse il peluche tra le sue braccia e riprese il giro.
Continuò a visitare il negozio tenendosi stretta il suo piccolo, per modo di dire, tesoro. Si divertì un sacco anche se ogni tanto il pensiero del ragazzo che l’aspettava all’entrata la incitava a fare il prima possibile.
 
Quando si ritrovò davanti all’angolo dedicato ad “Aladin” capì di aver visto ogni centimetro quadrato del negozio decise di tornare dal suo Aladin.
 
 
 
Zayn intanto, rimasto da solo, ricevette un messaggio.
Ilaria.
 
“Ehy! :) Allora, come sta andando?”
 
Zayn sorrise.
 
“Bene, ora va molto meglio.. :)”
 
“Ma come, la lite era già finita?” pensò stupita Ilaria, anche se forse non avrebbe dovuto, sapeva che quei due erano fatti così, ma erano fatti per stare insieme.
 
“Wow, mi fa piacere! Poi mi dirai come hai fatto a farti perdonare così in fretta!”
 
Ilaria conosceva l’amica meglio di chiunque altro, e vedendo la reazione che aveva avuto il giorno prima, era abbastanza strano che l’avesse già perdonato. Insomma, avevano avuto una lite abbastanza accesa.
 
“Sono stupito anche io, ma molto  felice :)”
 
Ilaria sorrise contenta. Forse Zayn era sulla buona strada.
 
<< Che ne dici di Harry e Ilaria?>> disse il riccioluto tornando dalla rossa.
 
<< Come?>> chiese lei un po’ confusa e distogliendo gli occhi dal cellulare.
 
<< I nomi per la neo-coppietta – disse Harry indicando i pappagallini – che te ne pare?>> continuò.
 
<< Vuoi dare i nostri nomi ai pappagalli?>> domandò Ilaria che ancora non capiva.
 
<< Si, visto che li abbiamo adottati ora hanno anche bisogno di un nome, non credi?>>
 
<< Cosa abbiamo fatto noi?!>> chiese la rossa alzandosi stupita mentre il dipendente si avvicinò a loro con un foglio in mano.
 
Harry le mostrò il certificato di adozione.
 
<< Oh mio dio tu sei pazzo..>> disse Ilaria osservando il pezzo di carta ancora incredula.
 
“Già, di te..” pensò Harry guardandola.
Ilaria gli buttò le braccia al collo e gli diede un bacio sulla guancia.
 
<< Grazie>> sussurrò lei.
 
Intanto l’uomo stava estraendo i pappagallini dalla gabbia per metterli in un’altra più piccola.
 
<< Però..>> cominciò a dire lei dopo qualche istante di silenzio, sciogliendo l’abbraccio con il riccio. Ilaria fece una sosta per pensare, Harry la guardò con un’espressione che le chiedeva di continuare.
 
<< Io non li chiamerei con i nostri nomi>> disse lei con faccia pensierosa.
 
<< E come vorresti chiamarli?>> domandò Harry.
 
<< Mmm, vediamo... – fece lei iniziando a mettere in moto il cervello – trovato! Potremmo chiamarli Noah ed Allie!>> disse la ragazza entusiasta dell’idea che le era appena venuta.
Harry ci pensò un po’, non capendo al volo il riferimento.
 
<< Non ci credo! Anche a te piace quel film?>> chiese lui dopo che nella sua testa si fosse accesa una lampadina.
 
<< Scherzi? “Le pagine della nostra vita” è uno dei miei preferiti – rispose entusiasta – e poi un pochino la storia si riflette se ci pensi. Anche loro stanno insieme per tutta la vita e restano uniti sempre, nonostante le difficoltà>> spiegò lei sorridendo alla dolcezza di quel pensiero.
 
Harry le sorrise << Andata per Allie e Noah>>
 
La ragazza gli cinse la vita con le braccia e nascose il volto nel suo petto. Lui l’abbracciò e, datole un bacio sulla fronte, poggiò il mento sulla testa di lei.
 
 
 
<< Eccom..>> Dalila si fermò e si zittì.
 
<< Grazie mille!>> disse la ragazzina a Zayn.
 
<< Figurati, è stato un piacere>> disse Zayn sorridendole.
 
Dalila rimase ferma lì a si godette tutta la scena. Una volta che la ragazza uscì dal negozio, tutta contenta con il suo autografo, lo sguardo di Zayn di posò sulla biondina.
 
<< E quello da dove sbuca?>> chiese guardando Simba.
 
<< Bè io ho fatto quello che mi hai detto tu..>> disse Dalila abbassando lo sguardo.
 
<< Posso?>> chiese Zayn.
 
<< Certo>> gli rispose Dalila porgendogli il peluche.
 
<< Questo è Simba, giusto? Il protagonista de “il Re Leone”>> chiese.
 
<< Si, è lui>> annuì la ragazza << Ma… possiamo dire semplicemente, il mio cartone animato preferito>> disse l’italiana sorridendo.
 
<< Capisco… quindi hai scelto?>> chiese Zayn accarezzando l’enorme peluche tra le sue mani.
 
Dalila annuì.
 
<< Perfetto!>> disse Zayn andando verso la cassa.
 
Dalila rimase bloccata lì e guardò Zayn pagare alla cassa.
Quando finì si voltò verso di lei.
 
<< Eccoti>> le disse porgendole il peluche.
 
<< E’ mio?>> chiese Dalila prendendolo.
 
<< Ovvio!>> rispose Zayn sorridendole.
 
<< Davvero?>> chiese Dalila senza parole.
 
Zayn annuì e lo sguardo dell’italiana si posò sul suo regalo.
 
<< E’ mio>> disse più a se stessa che al ragazzo davanti a se. Solo quando realizzò le parole appena uscite dalla sua bocca capì. Zayn le aveva fatto un regalo o meglio, le aveva fatto IL regalo. Aveva sempre desiderato quel peluche. Sapeva che in quel momento in Italia, sul suo letto c’erano altri leoncini simili a quello che il quel momento era tra le sue braccia, solo maggiormente più piccoli.
 
Dalila posò il peluche su una cesta piena di peluche lì vicino e corse ad abbracciare il ragazzo. Gli gettò le braccia al collo e lo strinse il più forte possibile.
 
<< Grazie! Grazie! Grazie! Grazie!>> disse Dalila al massimo della felicità.
 
<< Sono contento che ti piaccia>> sussurrò Zayn.
 
Dalila si staccò e, preso il peluche sotto braccio e Zayn per mano, uscirono dal negozio.
 
<< Non ci posso credere! Mi hai comprato il peluche! Io Zayn, davvero..>> cominciò Dalila fermandosi alla macchina.
 
<< Fermati!>> le disse Zayn facendola poggiare alla macchina e poggiando le sue mani sulle spalle di lei.
 
Dalila guardò prima le mani di Zayn poi il diretto interessato. Era lì davanti a lei e la guardava con un piccolo sorriso accennato sul viso.
 
<< Te lo spiego in poche parole: ho, semplicemente, voluto farti un regalo. Tutto qui>> le disse.
 
<< Si ma..>>
 
<< Niente “ma” è così e basta, okay?>> la bloccò.
 
<< Okay>> sussurrò la bionda.
 
Zayn le sorrise e, schioccatole un bacio sulla fronte, si allontanò.
Dalila, ripresa dal mini shock, aprì la portiera posteriore e poggiò Simba sui sedili posteriori e poi si mise al fianco di Zayn.
 
<< Grazie>> disse la ragazza dandogli un bacio sulla guancia.
 
Zayn diede vita alla macchina e partì. Se per la ragazza al suo fianco il paradiso era quel negozio per lui era ovunque ci fosse lei. Bastavano pochi gesti dell’italiana per mandarlo in paradiso.
 
<< Adesso dove andiamo?>> chiese Dalila interrompendo i pensieri del pakistano.
 
<< Dove dovevamo andare prima>> le rispose il pakistano.
 
Dalila annuì e si sporse verso il ragazzo al suo fianco.
 
<< Che c’è?>> chiese Zayn sorridendole.
 
<< Niente, sono felice!>> rispose lei prendendo la mano sinistra del ragazzo e stringendola tra le sue.
 
Per tutto il tragitto nessuno dei due disse niente. Ogni tanto Dalila si voltava verso Simba e sorrideva.
All’improvviso Zayn si fermò.
 
<< Siamo arrivati>> disse Zayn spegnendo l’auto. Le loro mani si sciolsero e i due scesero dall’auto.
 
Dalila lo seguì e si guardò intorno.
 
<< Ma siamo vicino casa, vero?>> chiese stiracchiandosi.
 
<< Esatto>> disse Zayn andando ad aprire il cofano della macchina.
 
<< Mi passi Simba?>> le chiese allungando una mano verso di lei.
 
Dalila lo guardò confusa. Che voleva fare?
 
<< Non vorrei che qualcuno lo prenda>> spiegò Zayn.
 
Dalila aprì lo sportello, prese Simba e l’abbracciò forte.
 
<< Dai, non stai mica partendo per un viaggio in Cina!>> la prese in giro il pakistano.
 
<< Geloso?>> gli rispose lei facendogli una linguaccia.
 
<< Dammi qua>> disse il cantante non rispondendo alla domanda e afferrando il peluche.
 
Chiuso il leoncino nella macchina Zayn affiancò Dalila e la prese per mano.
 
<< Andiamo>> sussurrò stringendo la piccola mano chiara della ragazza.
 
 
 
<< Sono le 7.30, che ne dici se andiamo a cercare gli altri così torniamo a casa?>> disse Harry ancora stringendo la ragazza tra le sue braccia.
 
<< Va bene...>> rispose lei con poco entusiasmo. Harry se ne accorse.
 
<< Che c’è?>> le domandò avendo intuito che qualcosa non andava. Ilaria staccò la testa dal suo petto di modo da poterlo guardare in faccia, ma non tolse le braccia dalla sua vita, e non lo fece nemmeno lui.
 
<< Nulla, è che sono stata talmente bene oggi che sarà dura tornare a casa ora>> disse lei sorridendo ma abbassando lo sguardo. Harry mise in moto il cervello.
 
<< Beh, la giornata è ancora lunga e... – incominciò lui. Ilaria lo guardò – possiamo anche decidere di non farla finire qui>> concluse sorridendo alla ragazza di fronte a lui.
 
Sul volto di Ilaria si dipinse un piccolo sorriso.
 
<< Che hai in mente?>> domandò la ragazza.
 
<< Potremmo cenare da un’altra parte, solo io e te. Che ne dici?>> le propose il riccioluto.
 
<< Dico che sarebbe fantastico – rispose lei contenta – ma non finirai per viziarmi così?>> concluse ridendo.
 
<< Mi piace viziare le persone a cui voglio bene, è uno dei miei difetti>> spiegò Harry sorridendo a sua volta.
 
La rossa abbassò il volto. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, ed in quel momento troppi pensieri navigavano nella sua mente con il rischio di essere letti attraverso il suo sguardo.
 
Un’altra persona al suo posto probabilmente sarebbe stata al settimo cielo durante tutta quella magnifica giornata, ma quella strana sensazione che l’aveva invasa da quando avevano parlato alla vasca dei delfini non la lasciava andare nemmeno un secondo.
 
<< Ehy, tutto bene?>> chiese Harry mettendole l’indice sotto il mento ed alzandole il viso per guardarla negli occhi.
 
<< Certo – la rossa gli sorrise incerta, cercando con tutte le sue forze di nascondere i suoi pensieri – allora, qual è il programma della serata?>> domandò, portandolo su un altro argomento.
 
<< Passiamo prima da casa per lasciare Noah ed Allie e poi ce ne andiamo>> rispose Harry.
 
<< Va bene. Ma...noi non ci cambiamo?>> chiese Ilaria guardando i vestiti che indossava.
 
<< Veramente io avevo pensato di andare in un localino in centro a mangiare del sushi, una cosa molto tranquilla. Per me vai bene anche così, ma se vuoi passare in albergo a cambiarti ti accompagno>> si propose gentilmente lui.
 
<< Sushi? Magnifica idea! Tranquillo, non c’è bisogno di passare in albergo, non ho bisogno di cambiarmi>> disse lei prendendo sotto braccio Harry, il quale aveva la gabbia di Noah ed Allie nell’altra mano.
 
<< Andiamo!>> concluse entusiasta.
 
<< Okay, allora chiamo Lou per sapere dove sono>> fece Harry avviandosi verso la macchina con Ilaria.
 
<< Pronto Lou? Dove siete? – chiese il riccioluto al telefono – oh okay, noi siamo qui alla macchina, vi aspettiamo>> concluse mettendo giù. Intanto arrivarono vicino l’auto.
 
<< Lou ha detto che stanno arrivando>> la informò il cantante. La rossa annuì.
 
<< Non ho mai mangiato giapponese>> disse Ilaria dopo un po’.
 
<< Davvero? Allora stasera mi divertirò a farti provare tante prelibatezze>> disse lui con sguardo di chi stava architettando qualcosa.
 
<< Cos’è quella faccia?>> gli chiese lei.
 
<< Niente – sorrise – vedrai, ti piacerà>> continuò lui con la stessa espressione.
Ilaria fece per dire qualcosa ma fu interrotta.
 
<< Eccoci!>> disse Louis avvicinandosi già con le chiavi della macchina in mano.
 
<< Siete solo voi? Dalila e Zayn?>> chiese Liam accorgendosi della mancanza dei due ragazzi.
 
<< Non so dove siano, ma manca la macchina. Meglio lasciarli stare>> rispose Ilaria.
 
<< Al loro posto però abbiamo altri due passeggeri>> disse Harry mostrando i pappagallini agli altri ragazzi.
 
<< E loro da dove vengono fuori?>> chiese Louis.
 
<< Sono Noah ed Allie, li abbiamo adottati qui allo zoo e abbiamo deciso di portarli con noi a casa – spiegò il riccioluto – spero non vi dispiaccia se li teniamo a casa>> concluse.
 
<< No affatto, sono tenerissimi!>> osservò Niall avvicinandosi alla gabbia ed infilando un dito tra le sbarre.
 
<< Bene, la famiglia Direction si sta allargando!>> disse Louis aprendo la portiera del posto guida ed entrando in macchina.
 
   
 
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