3.MollyJr&Lucy.

Blu elettrico.

Lucy strabuzzò gli occhi alla vista della sorella Molly.

Molly aveva appena varcato la soglia di casa, un sorriso che andava da un orecchino all’altro ed i capelli blu. Blu elettrico.  

«MOLLY! COSA HAI FATTO AI TUOI CAPELLI?!»

Molly, di tutta risposta, si strinse nelle spalle accanando appena ad un sorriso.

«Direi che li ho tinti, non credi?»

La risposta sfacciata della sorella mandò Lucy su tutte le furie.

«PERCHé NON LI HAI TINTI DI VERDE? VISTO CHE C’ERI!»

Urlò scuotendo un pugno davanti al viso di Molly.

«Dovresti provare anche tu a rompere gli schemi.»

Borbottò quest’ultima prima di abbandonare la sala.

[103]

Lingua.

Fu il sorrisetto da schiaffi della sorella che la insospettì.

Lucy alzò un sopracciglio curiosa e, in silenzio, iniziò a girare attorno alla sorella.

Che ne avesse combinata un’altra della sue?
Eppure per quanto le girasse attorno non riusciva a notare nulla di strano.

«Cosa cerchi, Lucy?»

Le chiese, infatti, Molly con un sorriso calmo. Fin troppo calmo.

Lucy incrociò le braccia sotto al seno, confusa.

«Cosa hai combinato questa volta?»

Chiese cercando di mantenere la calma, Molly scosse la testa.

«Sono una donna innocente, io.»

Rispose Molly.
Fu in quel momento che, passandosi la lingua sul labbro inferiore, Lucy sbiancò notando il piercing.
Un piercing sulla lingua.

[108]

 

 

Moda.

Che Molly fosse la figlia creativa, Percy, ne era ben consapevole, che fosse anche la più tremenda era ormai un dato di fatto. Forse fu per questo che quando, all’età di sedici anni, non si stupì più di tanto quando la vide tornare a casa con i vestiti stracciati.

«Chi ti ha rovinato i vestiti?»

Chiese, prontamente, Lucy. Molly alzò un sopracciglio, quasi indignata.

«Non capisco cosa intendi.»

Disse ignorando l’occhiata scettica della sorellina.

«Manca la stoffa sulle ginocchia, i tuoi jeans sono stracciati.»

Ripetéscandendo bene ogni parola.

«Lucy, Lucy, Lucy! Dolce cara ingenua Lucille… ah, non capisci proprio nulla di moda.»

E dicendo ciò, Molly, abbandonò la sala. Lucy, accigliata, si voltò verso il padre.

«Da quand’è che stracciarsi i vestiti è una moda?»

Chiese sbattendo più volte le palpebre, stupita.

[133]

 

Odio.

«IO TI ODIO E VORREI CHE TU NON FOSSI MAI NATA!»

Le parole uscirono dalle labbra di Lucy senza che lei potesse farci nulla.
Sgranò gli occhi un attimo dopo quell’affermazione portandosi le mani alla bocca.

«M-molly i-io…»

Balbettò cercando, invano, qualcosa da dire.
Molly, dal canto suo, si era letteralmente immobilizzata e, con occhi sgranati, fissava la sorella.

«Non volevo dire quella cosa… io… mi dispiace, Molly.»

Sussurrò la ragazzina abbassando la testa mortificata.
A quelle parole, Molly, sembrò tornare in sé.
Sbatté le palpebre più volte, incredula, alzando lentamente un sopracciglio.
«Perché piangi?» chiese.
Quando era ormai assodato che Lucy non avrebbe risposto si avvicinò alla sorella afferrandola per mano.

«Non sai neanche cosa sia l’odio, Lucy.»

Si limitò a sussurrarle trascinandole nella propria camera.

«Vieni, c’è uno smalto nuovo che voglio farti provare.»

Aggiunse, poi, sorridendo.

[138]

 

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Se Fred e Roxanne erano difficili… Lucy e Molly sono l’impossibile. È stato difficilissimo scriver su loro due! Volevo mettere anche ben in chiaro i due caratteri totalmente diversi. Ci sono riuscita? Spero proprio di sì!

Le prossime quattro drabble (che a quanto pare non riescono a venirmi purissime!) dovrebbero essere sui figli Potter. Potrebbe esserci un ritardo ancora maggiore, me stupida oltre ad essere senza una certa ispirazione per ciò sono anche senza una connessione (motivo principale del ritardo di queste drabble.)