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Autore: Francis Merman Bonnefoy    18/08/2013    1 recensioni
Poco dopo la scomparsa di Spandam, il temibile capo della cp9 che venne sconfitto da Nico Robin e portato d'urgenza alle cure, una misteriosa ragazza entra a far parte della ciurma di Cappello di Paglia: è Enies, una giovane molto intelligente dal carattere un poco lunatico, che in serio pericolo viene portata a bordo della nave dei pirati, per avere un rifugio sicuro.
Enies in realtà ha uno scopo ben preciso: ritrovare Spandam e scoprire alcuni segreti dei Mugiwara, che il governo mondiale non ha potuto trovare.
Ma chi è in realtà Enies? Qual è il suo passato?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Spandam e Robin, avrebbero, inoltre, dovuto passar sotto al ''battesimo dell'acqua'', per poter esser sterilizzati da ogni cosa che provenisse dall'esterno. Non vi volle molto, che il tutto fu pronto, ed i prigionieri, furono esortati ad avvicinarsi, sempre più, a quella coltre d'acqua caldissima. Spandam riuscì comunque a fuggire, non resistendovi. Robin, invece, riuscì a resistere un poco, di più, rispetto all'amato, ma poi, anche lei, trovò il suo limite, dopotutto, si trattava di acqua bollente, a cento gradi. Anche lei, però, poi, trovò la fuga. Riacciuffati tuttavia subito, vi fu il momento del cambio di indumenti. Furono cambiati gli abiti alla donna, che era stata vestita con maglia e pantaloni a righe bianche e nere, appunto, da prigioniera. Spandam, tuttavia, non era stato affatto cambiato d'abito, e ciò, inizialmente, vi aveva destato non poco sospetto. Per quale ragione? Non avevano comunque potuto nemmeno conoscere ancora il fantomatico Direttore Magellan, perché egli, a quanto pareva, era ancora ''impegnato'' al bagno. Entrambi, si guardarono stupiti, ma non si posero troppe domande. Furono subito portati a calci in una cella, al primo livello. << Qui non potrete fuggire.. sempre che voi teniate alla vostra pelle!! >> Rise la guardia. Spandam scosse la testa: << Ho sentito parlare di cosa succede in questo livello, e della foresta.. non mi serve un consiglio sul rimanere in cella... ci rimarrò senza ombra di dubbio! >> Esclamò. La guardia, vi chiuse definitivamente le manette di agalmatolite marina, ad entrambi, chiudendo con velocità il cancelletto della cella, sbattendolo con forza. << BUONA PERMANENZA, FECCE! >> Risero tutte le guardie, lasciandoli soli, con i loro ''nuovi'' compagni di cella, con i quali avrebbero dovuto condividere la permanenza forzata. Ma dove erano finiti, innanzitutto, i restanti Mugiwara? Molto probabilmente, non li avrebbero rivisti più.


 

Qualche giorno dopo...


 

Erano passati giorni. Giorni ''infernali'', in quel terribile carcere, e non passava attimo in più, da far bramare negli animi, ormai afflitti di Robin e Spandam, la libertà, perduta ormai. Quel giorno, comunque, era iniziato piuttosto male. Erano, si e no, le tre della notte, ma quella prigione era più sveglia che mai. Grida di strazio, infatti, si potevano udire da ogni dove, per ogni livello. Per grazia di Spandam, però, i due innamorati non erano stati ancora divisi, sebbene, per un primo momento, qualcuno era stato in grado di pensare alla possibilità di trasferire Robin in un'altra cella, scelta, poi, che ancora avrebbero rivisto. Quel mattino, comunque, avrebbero controllato in ogni cella, prelevando alcuni prigionieri a caso, per portarli alla tortura. Spandam fu colto, tra altri tre scelti nella sua cella, dopo esser già stato malmenato per bene dai compagni di prigione, che, essendo ex - pirati, lo avevano riconosciuto. Dopotutto, erano, anni prima, passati per Enies Lobby, prima di finire in quell'inferno. Spandam, e gli altri della cella, furono portati, comunque, in un'altra stanza sempre più umida. Nessuno capiva cosa sarebbe accaduto. Scelsero il primo, prendendo quello apparentemente più robusto, iniziando a torturarlo con una frusta di spine e chiodi. Gli altri, rimasti ad osservare, Spandam compreso, capirono che cosa sarebbe toccato loro, dopo quell'uomo. Passarono diverse mezzore, quando Spandam poté tornare, infatti, assieme a quegli altri, alla cella, dopo esser stato anch'egli torturato. Perdeva sangue da ogni parte, mentre il suo vestiario era stato macchiato da esso. Robin si accorse subito di ciò che era successo, e Gli si avvinghiò dolcemente, piangendo: << S-Spandam... >> Pronunciò, scoppiando in lacrime. Spandam trattenne le lacrime, cadendole dinanzi, a terra. Un tonfo, nulla più. Si sentirono, però poi, dei passi di un' altra guardia, giungere presso il corridoio, ed il portone aprirsi. Chi stava entrando?

Era l'Ammiraglio Borsalino: Kizaru, avanzava con passi lenti e decisi, avvicinandosi sempre di più, ed in totale tranquillità, guardandosi attorno: quel posto era circondato solo da grida e torture. Ciò, non gli lasciò altro, da comprendere che quel posto fosse un luogo senza ritorno, e sopratutto senza alcun continuo di vita, ma Kizaru, era lì, in procinto di avvicinarsi sempre più alla cella: ad Impel Down, però, era noto, in più, che anche i visitatori portassero le manette. Che strano posto per arrivare a tanto, la prigione era tanto pericolosa? Non ci si fidava? Si chiese Kizaru, una volta arrivato. Fece un sorriso, ed inclinò la testa leggermente da un lato, per poi inclinarsi verso la cella, per vederli meglio, mentre un' ulteriore sorriso di scherno, questa volta, lo pervase: << Uuuh..ma guarda un po'! Oh..come ve la passate qui dentro..? >> Domandò, facendo un altro sorriso divertito.

Spandam non rispose. Era stato completamente distrutto da quella tortura, seppur ''leggera'', rispetto alla sorte che, giorni prima, era toccata ad altri detenuti. Riuscì solo a borbottare qualcosa, qualche verso, che non costruiva, però, parola alcuna. Robin invece era lì, accanto a Spandam, a carezzarvi, con dolce fare i capelli. Aveva avuto libertà nel potersi muovere con le braccia, avendo comunque dei bracciali in agalmatolite marina, uniti con delle catene, ma che portavano le braccia, non all'indietro, ma sul davanti. Non guardò affatto l'ammiraglio, limitandosi a scuotere il capo, schifata dalla presenza di Kizaru: << P.. P... >> - Disse improvvisamente Spandam, cercando di trascinarsi vicino alle sbarre, ed all'ammiraglio: - << P.. pietà.. >> Disse, stringendo la sbarra con una mano sanguinante, in parte.

<< ...Oooh pietà..non sono io..uh a torturare >> Disse Kizaru, che si mise a ridere mentre li osservava senza alcuna emozione, ma solo con il sorriso in volto. Continuò, poi, a guardarli: - << Sai..mi dispiace vederti così..oh..uh ma sai..alla fine è questa la fine..che farete tutti >> Mise le mani in tasca.

<< Li.. libertà.. lei può liberarci.. l-la sup.. >> - Cercò di dire Spandam, ma un dolore terribile, lo colpì improvvisamente - << supplico.. ghgh.. >> Disse, tirandolo per il pantalone, seppur, Spandam, continuasse a tremare.

Kizaru osservò il suo gesto e riprese a ridere: << Oooh..sei ridotto male..mh chiedere aiuto ad un ammiraglio..Oooh vuoi che io perda la faccia..?! >> Chiese tranquillamente, sorridendo e inclinando la testa dall'altra parte.

<< L-la prego.. n-non voglio morire! >> -Esclamò Spandam, stringendo la sbarra, e finendo di nuovo in lacrime. Robin si avvicinò allora a Spandam, baciandogli la guancia visibile. - << Robin.... >> - Disse Spandam, abbassando lo sguardo, consapevole che fosse tutta colpa propria, se aveva coinvolto anche lei: - << Robin non meriti di stare qui.. >> Disse, tremando come una foglia.

Kizaru osservò: << Uh..aah..sono venuto qui per farvi visita.. uuuh non mi importa delle vostre questioni amorose, uuuh.. oh tu vuoi uscire dalla grande prigione? >> Iniziò a ridere guardandoli.

<< S-sì.. mi sento.. m-morire.. >> - Disse Spandam, iniziando a sputare sangue, macchiando, per errore, il pantalone dell'ammiraglio. Spandam Abbassò lo sguardo subito: - << M-mi perdoni.. >>

<< Oh.. Aah! Il pantalone..Oooh.. >> - Bofonchiò Kizaru, guardando la macchia, preoccupato, senza preoccuparsi di Spandam, cercando tranquillamente di levarla: - << Uh..ora sembrerà che mi abbiano sparato ...Oooh.. >> Disse, continuando a guardare la macchia.

Spandam deglutì: << Non.. non volevo.. >> Disse, guardando che cosa faceva l' ammiraglio, seguito da Robin, un poco preoccupata.

<< Oooh..non ci voleva..va bene.. >> - Disse Kizaru, piegando il pantalone, coprendo la macchia: - << Uh non farlo più..Oooh >> Rise, notando come la macchia, si vedesse ancora, poi guardò nuovamente Spandam.

Spandam gridò: << La prego, mi faccia uscire! >> Insistette nuovamente, cercando di alzarsi, a fatica. << Spandam.. è inutile insistere.. >> Disse Robin, guardandolo con amore.

<< Uuuh..dopo che mi hai sputato sul pantalone? Mh uh. Qui rimarrai..come ti dicevo..i crimini non si cancellano.. >>

Spandam scoppiò a piangere: << Voglio la libertà! non voglio marcire qui! farò di tutto! >> Ma Robin lo fermò, carezzandogli di nuovo i capelli e la gota, con dolcezza, per farlo tranquillizzare: << Shh.. >>

   
 
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