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Autore: Sheriza    18/08/2013    1 recensioni
Il corpo del ragazzo la bloccava contro l'albero, mentre le sue labbra la cominciarono a baciare, rendendo quel collo caldo freddo, il cuore di Aoi batteva all'impazzata, poi da quelle labbra morbide cominciarono ad uscire degli spuntoni, che cominciarono a graffiare il collo di Aoi fino a quando quegli spuntoni non entrarono nella sua carne.
Il sangue sgorgava, lo sentiva bene lei, due ferite sul collo, il rumore delle sue labbra, l'eccitazione di quel ragazzo, il freddo che stava cominciando a prendere possesso del suo corpo, solo in quel momento riuscì a mettere a fuoco la situazione.
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Aoi è una ragazza che nel giorno del suo sedicesimo compleanno perde l'unico parente che pensa di avere, suo padre, però dietro quell'incidente si nascondono altre ombre del passato di Aoi che torneranno a bussare alla sua porta, portandola a scoprire verità che nessuno avrebbe mai immaginato.
Tra doppi, addirittura tripli giochi, verità nascoste e una società poco curata il passato verrà rivelato e con esso anche il futuro che attende Aoi.
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Questa è la mia seconda storia su EFP, e la prima sui vampiri, spero vi piaccia e che la lettura sia di vostro gradimento. Baci :)
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Rosso

Capitolo XXIV


Vedere una persona che conosci sparire è come buttare una parte di te in un pozzo senza fondo.

L'odore di sangue che si avvertiva era così forte da provocare la sete nelle bocche di Astor e Aoi, ma i due ragazzi erano troppo shockati per pensarci in quel momento.

Ad Aoi erano salite le lacrime agli occhi che piano scendevano rigandole il volto diventato ancora più pallido, Astor invece guardava quel corpo morto.

Perché, perché lui è qui” disse Aoi tra i singhiozzi che non riusciva a calmare mentre distoglieva lo sguardo.

Non ne ho idea, magari è solo un imboscata, forse sanno che siamo qui. Non credo Matt era a conoscenza di questo posto e non avrebbe avuto nessun motivo di venire qui” cercò di risponde Astor.

Non sentirò mai più il suo profumo di rose accarezzarmi, la sua dolcezza che non sapeva mai dimostrare ma che aveva, l'ultima volta che l'ho salutato non l'ho fatto come avrei dovuto...E' così fragile da spezzare una persona?”

Aoi ti supplico non piangere così” disse Astor abbracciando Aoi il più forte possibile.

Non saremo mai dovuti venire qui, è tutta colpa mia. E' sempre colpa mia”.

Non sappiamo perché era qui, non è colpa tua. Meglio che usciamo da questo posto...Non mi piace”.

Astor lasciò un attimo Aoi dietro di sé per andare ad aprire la porta da cui erano entrati.

Non si apre, come è possibile...” sussurrò il ragazzo che cercava di forzare la porta.

Come no?! Non fare scherzi” gridò Aoi che stava per perdere il controllo.

Delle voci.

Arriva qualcuno! Presto dobbiamo nasconderci” bisbigliò Astor prendendo Aoi e nascondendosi dietro una catasta di libri ammucchiati in un angolo.

Una ragazza entrò nella stanza e restò per un po' davanti la porta con un lumino in mano. Era piuttosto bassa e aveva dei lunghi capelli poi con un fil di voce disse “Benvenuti”.

Aoi sgranò gli occhi e da quella voce riconobbe quella di Raluca, la conferma gli arrivò quando Astor ebbe un attimo di esitazione.

Ma cosa...Astor, cosa succede”.

Non ne ho la più pallida idea, cosa ci fa Raluca qui” disse il ragazzo stringendo i denti e cercando di scorgere la figura sulla porta, ma era sparita.

Stavate cercando me?”.

Una voce inquietante arrivò da dietro le spalle dei due ragazzi, Raluca era dietro di loro.

Aoi lanciò un grido e indietreggiò facendo cadere la catasta di libri, Astor era come pietrificato guardava in faccia Raluca come se fosse un mostro mentre lei era ferma lì.

Una mano si poggiò sulla spalla di Aoi, e quando la ragazza si girò vide Matt che le stava sorridendo. Un altro urlo.

Cosa succede, oh mio dio. Mi sembra di stare in un film dell'orrore, Astor aiutami!”.

La ragazza si alzò da terra e andò verso la porta per cercarla di aprire ma niente.

Presto vieni, usciamo da qui” gridò Astor che sembrava essersi ripreso.

Da dove usciamo!?”.

Dalla porta da cui è entrata Raluca, è l'unica soluzione”.

Attraversarono la porta da cui Raluca era entrata e video un corridoio con diverse porte di legno socchiuse.

Dobbiamo trovare un uscita, separiamoci e se la trovi urla o fa qualcosa. D'accordo?” disse Astor con fretta.

Va bene”.

Mentre Aoi cercava un uscita intravide alla fine del corridoio una porta diversa dalla altre, non era di legno, ma sembrava fatta di oro massiccio ed era chiusa. Affianco alla porta c'era una scritta “Archivio V.A”.

Archivio Vampiri Antichi potrebbe significare, potrei dare un occhiata” bisbigliò tra sé e sé Aoi che poggio la mano sulla maniglia della porta con tutta l'ansia di questo mondo addosso.

Entra.

Quella vocina nella sua testa era tornata e le diceva di entrare e così fece lei, ma la porta si apriva solo a metà.

Aoi cercò di schiacciarsi e farsi piccola e dopo svariati tentativi riuscì a entrare dalla piccola apertura, e rimase pietrificata quando vide che quell'archivio era uguale a quello del suo sogno.

Scaffali di legno vecchi e polverosi dominavano la stanza, le poche finestre che c'erano erano piene di polvere e ragnatele e la luce non riusciva a filtrare, l'aria era pesante e viziata insomma un posto alquanto tetro.

Penso sia quello giusto, ora non mi resta che trovare il fascicolo dedicato a mia madre. Ma da dove comincio?!”.

Su ogni scaffale c'era una piccola lettera incisa nel legno.

A quanto ne so mia madre dovrebbe chiamarsi Eris Michal, quindi inizio dallo scaffale con la E”.

Una folata di vento improvvisa fece chiudere la porta dietro Aoi creando un gran rumore, quando la porta si chiuse delle torce attaccate al muro si accesero illuminando così la stanza.

Aoi cominciò a girare per la stanza alla ricerca dello scaffale, fino a quando non lo trovò in un angolo vicino a quello della M e della R.

Il dito della ragazza cominciò a passare sui vari nomi messi in fila, fino a quando non si bloccò. Era lì.

Fascicolo di Eris Michal, sei tu mamma?” sussurrò Aoi con l'adrenalina che gli attraversava il corpo.

Prese il fascicolo e si sedette sul pavimento polveroso con quasi le lacrime agli occhi.

Accarezzò delicatamente la copertina del fascicolo e poi la aprì piano quasi come fosse un papiro antico riportato alla luce.

Nella prima pagina c'era raffigurata una donna. Era alta e aveva lunghi capelli rossi e occhi verdi, delle lentiggini le macchiavano un po' la perfetta pelle bianca. Portava lo stesso vestito che portava Aoi alla cerimonia e sembrava danzare in un groviglio di rose spinate, era bellissima.

Sotto quella raffigurazione c'era una dedica che recitava:

Alla più bella e forte vampiressa che esista, con amore Kevin Detroiz.

Ma cosa significa?!” sussurrò Aoi tenendo tra le mani tremanti il fascicolo.

Con uno scatto improvviso Aoi cominciò a girare le pagine e con sua sorpresa erano bianche e vuote.

No! Non è possibile, è uno scherzo!” gridò buttando tutto a terra e mettendosi le mani nei capelli.

Ad un tratto su una delle pagine bianche cominciò ad apparire una scritta “Benvenuta Aoi”.

La ragazza sentì il suo corpo gelare e pietrificarsi, sentiva qualcuno o qualcosa che le stava alla spalle. Girò lentamente la testa e lanciò un urlo agghiacciante.

Sai il sapore che ha la paura ora”.

Matt. Tu sei morto, non puoi essere qui. Chi sei...” balbettò Aoi che era caduta a terra e cercava di allontanarsi.

Il volto di Matt cominciò a deformarsi, un altra figura si cominciava a intravedere. Era un ragazzo aveva i capelli neri con una ciocca rossa, occhi azzurri che sembravano ghiaccio, labbra rosse e denti lunghi e affilati.

Piacere, io sono Kevin” ridacchiò il ragazzo avvicinandosi ad Aoi.

Astor...Astor dove sei?!”.

Astor non può sentirti, sapevo che saresti entrata qui. E' una stanza speciale, questa stanza non si trova nella cattedrale ma nel mio castello” sussurrò con voce suadente il ragazzo che fece un leggero sorrisino compiaciuto.

No, non è vero io sono ancora nella cattedrale è solo un sogno questo” disse Aoi cercando di non far notare la paura che la stava divorando.

Kevin si mise sopra Aoi e con una mano cominciò a premere sotto il petto di lei.

Non mi sento bene, cosa stai facendo” bisbigliò con un tono di voce stanco e fiacco la ragazza, che cominciava a vedere sfocato.

Ti dico una cosa, il punto su cui ti sto premendo è il punto col quale puoi ammazzare un vampiro. Strano eh? Noi vampiri non siamo diversi dagli essere umani, siamo solo un po' più superiori. Questo non è un sogno” sussurrò all'orecchio di Aoi il ragazzo che sembrava divertito e eccitato da quella situazione.

Cominciò a premere sempre più forte, Aoi era immobile con un nodo in gola che non le permetteva di parlare.

Fermati...fermati”.

Kevin lasciò la presa e si avvicinò alla bocca di Aoi e sussurrò “Sei uguale a tua madre e anche più bella, voglio il tuo sangue”.

No, a costo di morire non te lo farò bere mai”.

Potrei farti ancora più male, non uccidendo te. Ma Astor”.

Le torce si spensero in un attimo lasciandoli al buio e un forte senso di paura e ansia cominciò a prendere possesso del corpo di Aoi.

Lasciati andare a me, fatti cullare dal suono della mia voce, dimentica tutti Astor, Matt, Raluca, Luc. Ora esistiamo solo noi due” disse Kevin spostando i capelli di Aoi da un lato e avvicinandosi lentamente.

No fermo. Non voglio, fermati”.

Aoi era stremata, era come se tutte le sue forze fossero state risucchiate, la vista era offuscata e la bocca asciutta.

Sei impotente difronte a me”.

Aveva ragione, Aoi era impotente in quel momento. Kevin la morse, stringendo la presa e tirandola a sé. Erano in quell'angolo da soli al buio, questa volta nessuno l'avrebbe salvata.

  
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