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Autore: Cara_Sconosciuta    23/02/2008    8 recensioni
Che succede se una prof un po' impicciona decide di rendere una classe più unita, piazzando le persone che più si odiano nella stessa tenda? Per ora rating arancione, ma quasi sicuramente dovrò cambiarlo per alcune scene che ho in mente...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringraziamo…

Ringraziamo…._Marty94_, Vitto_LF, Sinfony(non so quanto questo cap ti possa piacere, dal punto di vista Chaylor..), armoni_93, romanticgirl, marki (e chi non lo vorrebbe? Sharpay come vedi è tornata e Troyops… vuoi dire che era lui quello che ho accidentalmente spinto giù in un burrone ieri?) e Titty90 (a parte il fatto che PRETENDO di sapere che ne pensi di Washington… sì, lo scorso era un cap ryelsoso, ma i prossimi due lo saranno di più!)

 

Il capitolo 8 è già scritto, quindi lo posterò molto probabilmente già all’inizio di settimana prossima, mentre per il 9 dovrete aspettare qualche giorno in più perché sono impegnatissima con il teatro, dato che ho la prima sabato 1….

Per ora leggete questo, che ammetto non essere dei migliori ma mi serviva soprattutto per far arrabbiare una certa persona con un’altra….

 

Go the distance” sarà aggiornata al più presto!

Temperance

 

7 – In which a game is funny when it doesn’t last too much

 

“No.”

“Dai, Sharpay, piantala. Nessuno dei ragazzi è morto, mi pare, eppure tutti ci sono entrati. Esclamò Gabriella, esasperata, tenendo Sharpay per una mano e tentando, insieme a Taylor, di trascinarla nell’acqua.

“Non voglio! Chissà i germi che ci sono, là dentro!” (non vi ricorda un po’ l’elefante Tantor in Tartan? N.d. Tempe)

“Non ti preoccupare: quando ti vedono scappano, te lo assicuro. Replicò Taylor, sarcastica, ricevendo in risposta uno sguardo omicida.

E poi scusa, Pay, vuoi rimanere fino a domenica senza lavarti una volta? Voglio dire, non ti basterebbero dieci litri di deodorante per coprire l’odore…”

“Primo, non chiamarmi Pay, Montez. Nemmeno i miei genitori si azzardano a chiamarmi Pay; solo Ryan può farlo e tu non sei Ryan. Secondo….” La ragazza esitò un istante, per poi liberarsi dalla presa delle altre due e muovere un paio di passi incerti verso il laghetto, rabbrividendo nel bikini fuxia. “… non voglio assolutamente puzzare come una capra, quindi immagino che mi toccherà fare come dite…ma non montatevi la testa: ci sarei arrivata anche per conto mio, a questa risoluzione.

Taylor e Gabriella si scambiarono uno sguardo che diceva chiaramente “Alleluia”, prima di entrare a loro volta nell’acqua, dove già le aspettavano Martha, Kelsi e tutte le altre alunne della East High.

Ehy, Sharpay, ce l’hai fatta!” Esclamò la pianista, con tono amichevole, non appena riuscì a distinguere la sagoma colorata della giovane Evans dalle altre che le si muovevano intorno…. A volte portare gli occhiali poteva essere una vera maledizione! (w le lenti a contatto!n.d. Tempe)

La forte miopia non le impedì, però, di vedere l’occhiata velenosissima che la bionda le lanciò.

Nielsen, il fatto che mio fratello baci il suolo dove cammini non ti autorizza a trattarmi diversamente dal solito, chiaro? Evitiamo certe libertà e andremo d’accordo.

Detto ciò, Sharpay si immerse, tremando, e nuotò lontano dalle altre, per quanto il ridotto diametro del lago lo consentisse, seguita dalle sue amiche.

Ma che ha mangiato a pranzo, un limone?” Chiese Martha a nessuno in particolare, posando una mano sulla spalla di Kelsi in segno di conforto.

“È gelosa.” Commentò Taylor, mentre Gabriella annuiva, convinta.

“Gelosa? Di me?” Domandò Kelsi, incredula.

“Sì: non è più lei il centro dell’universo di Ryan e questo non le va giù.

Ma io non ho fatto niente per piacergli…” Biascicò Kelsi, rossissima in viso e preda di un feroce attacco di farfalle nello stomaco, al comprendere ciò che la frase di Taylor sottintendeva: era lei, ora, il centro dell’universo di Ryan.

E questo la faceva sentire magnificamente, troppo bene per una innamorata di un altro ragazzo.

 

 

 

 CRACK

Jason, fai piano!” Soffiò Chad, tirando uno scappellotto sulla testa dell’amico, che aveva appena lanciato un urletto dopo essere quasi caduto, inciampando in un rametto.

“Ahi!” Esclamò ancora Jason.

Shhhh!!” Lo ripresero i ragazzi in coro.

Ryan, seduto su un masso all’imbocco del sentiero, guardava gli altri che si avvicinavano al laghetto, maldestramente silenziosi, con in volto un sorriso che la sapeva lunga.

Chad era davvero un idiota, se ne convinceva ogni giorno di più.

Insomma, aveva trascorso metà dell’anno scolastico a cercare di conquistare Taylor e ora rischiava di rovinare tutto per uno scherzo stupido come quello… perché Taylor si sarebbe arrabbiata… oh, sì, si sarebbe arrabbiata di brutto.

°Sei solo geloso perché non ti hanno chiesto di partecipare Insinuò una fastidiosa vocina nella testa del giovane, che si strinse nelle spalle, alzandosi.

Non si aspettava che lo chiamassero a partecipare al loro gioco: lui non era un Wildcat e non avrebbe nemmeno voluto esserlo.

Forse.

 

 

 

“Ecco, ecco, piano… Ok, Zeke, tu prendi il gruppo a destra, io faccio il centro insieme a Troy e Jason punta sulla sinistra. Prendete i vestiti e correte alle tende più in fretta che potete…non ci metteranno molto ad accorgersene.

“Ehm… Chad?” Sussurrò Zeke, picchiettando con la mano sulla spalla dell’amico. “Io non voglio prendere quelli di Sharpay… mi ucciderà!”

Ok, allora scambiatevi tu e Jason. Pronti? Uno, due, tre…e si parte!”

 

 

 

“Sto iniziando ad ibernarmi, ragazze… che ne dite, usciamo?” propose Kelsi, avvicinandosi alla riva dove aveva lasciato i vestiti per recuperare gli occhiali e tornare in possesso di tutti e cinque i sensi.

Tastando il terreno, però, tutto ciò che trovò furono erba, fiori e qualche formica.

“Ragazze, credo che abbiamo un problema.”

Martha, Taylor e Gabriella si avvicinarono all’amica, attirando anche l’attenzione di Sharpay che, però, rimase a debita distanza.

Che succede?” Strillò la bionda, non senza un certo nervosismo nella voce.

Ma che pezzi di…”

“Sì, Taylor, abbiamo capito.” La bloccò Gabriella, mettendole una mano sulla bocca.

“QUALCUNO MI VUOLE DIRE CHE ACCIDENTI STA SUCCEDENDO???”

“I nostri vestiti sono spariti.” Spiegò Martha, voltandosi verso Sharpay e guardandola con aria decisamente scocciata.

“Che cosa?! Non possono essere spariti: i vestiti non camminano, né corrono, tantomeno.

“I ragazzi sì, però.” Replicò Kelsi, guardando un punto imprecisato in direzione della bionda.

Quando becco mio fratello…”

2Calma i bollenti spiriti, sorellina. Io non c’entro.” Le rispose una voce, proveniente da dietro un cespuglio.

Poco dopo, Ryan uscì dal suo nascondiglio, un sorriso smagliante, le mani dietro la schiena e in testa una fedora sui toni del verde.

Ryan?” Domandò Kelsi, confusa.

“Sono qui.” La richiamò lui, battendole due dita su una spalla.

Evans, dimmi che Chad non c’entra.” Implorò Taylor, a metà strada tra l’essere adirata e speranzosa.

Ok: Chad non c’entra.”

“Come vorrei credere che fosse la verità…” Biascicò la mora, afferrando la mano che Ryan aveva teso a Kelsi per aiutarla a uscire dal laghetto. “Forza, ragazze, andiamo a riprenderci ciò che è nostro.”

“Agli ordini, generale!” Esclamò Gabriella, saltando fuori dall’acqua a sua votla,s seguita da Martha e Kelsi.

“Io non metto piede su quella terra sudicia senza un paio di ciabatte. Si lamentò Sharpay, incrociando le braccia davanti al seno.

“Già!” Le fecero coro le sue amiche.

“Tipo queste, intendi?” Suggerì Ryan, mostrando un paio di infradito rosa e viola che teneva tra le mani.”

Iiiiiiiii!!! Ti adoro!!!” Esclamò la sorella, fondandosi verso di lui e lasciando le altre due povere ragazze ad arrancare sulla terra in punti di piedi, disgustate.

“Sono riuscito a salvare anche questi.” Proseguì il biondo, ignorando la gemella e porgendo a Kelsi i suoi occhiali spessi e tondi.

°Che sorriso dolce ha….° Pensò lei, prendendoli.

“Grazie….” Sussurrò, inforcando le lenti e tornando a vedere distintamente anche cose e persone che distavano più di dieci centimetri dalla sua faccia.

“Dovresti portare le lenti a contatto, sai? Hai degli occhi stupendi…”

“Sì, sì, ne comprerà un paio appena torniamo ad Albuquerque. Si intromise Taylor, prendendo la pianista per mano e allontanandola da Ryan. “Ora abbiamo dei vestiti da recuperare.”

 

 

 

Chad, Zeke, Troy e Jason erano radunati nella tenda del primo, lattine di Coca-Cola portate di nascosto alla mano e sorrisi furbi in viso.

Gli abiti delle ragazze giacevano in un angolo accanto a loro.

“Bel colpo, ragazzi. È stato lo scherzo del secolo.” Esclamò Troy, facendo scontrare la propria lattina con quella di Chad.

“Aspettate a cantare vittoria: le ragazze si vendicheranno.

Zeke, certo che sei proprio l’anima della festa!” Lo rimbeccò Jason, accarezzando il cappello di Kelsi, che teneva stretto in mano.

“Ehi, Jay, lo consumerai, quel coso, a furia di toccarlo. Lo prese in giro Chad, facendolo arrossire.

In quel momento, la cerniera della tenda si aprì e Taylor, in costume da bagno ancora gocciolante, si avviò decisa verso i propri abiti, li raccolse e si fermò di fronte a Chad, gli occhi puntati dritti nei suoi.

“Vieni con me.” Dichiarò con un tono che rendeva nulla ogni resistenza.

 

 

 

E dai, Tay, era solo uno scherzo!”

“Uno scherzo al quale non avresti dovuto partecipare!” Esclamò la ragazza, puntando un dito accusatore contro Chad.

“A te manca il senso dell’umorismo, sai?”

E a te quello del giudizio. Uno scherzo del genere è divertente in piscina. Sharpay si è quasi presa un infarto all’idea di dover camminare sul terreno senza ciabatte. Per fortuna che Ryan è un pochino meno stupido di voi. E bada che non mi fa piacere difendere nessuno degli Evans.

“Stai dicendo che Evans è migliore di me?”

“Non sto dicendo questo, Chad.”

“E allora stai allo scherzo, santo cielo!”

“No!” Ringhiò lei. “No, perché tu avevi detto che avresti provato a cambiare. Io non voglio un ragazzo che mi rubi i vestiti per vedermi in costume da bagno o biancheria intima!”

“Beh, allora forse non sono io quello giusto per te.

“Sì, sarà così. Ciao, Chad.” Taylor pose fine alla conversazione, allontanandosi, ma poi si voltò ancora una volta. “E, se ti venisse ancora voglia di abbracciarmi o simili, sei pregato di non farlo.”

 

Continua….

   
 
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