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Autore: Xiao    18/08/2013    1 recensioni
Lacrime salate.Lacrime che sapevano di mare.Schizzi d'acqua provenienti da quella tempesta che erano i suoi occhi.
Draco Malfoy alzo lo sguardo verso lo specchio,e lì vide quello che mai avrebbe voluto vedere.
Una ragazza era in piedi dietro di lui,immobile.
Nessuno fiatò.
Lui troppo pieno di vergogna per il fatto di essersi fatto vedere a piangere,lei troppo scioccata alla vista di lui che stava piangendo.
Passarono minuti che sembrarono ore.
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'Non capisco.E questo mi spaventa.'
'Nell'amore nessuno capisce niente.E' come fare un passo nel vuoto.Ma poi alla fine scopri che,nonstante la paura iniziale,sotto è morbido.'
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Che cos'aveva in quel periodo la Granger?Cosa la rendeva così triste e silenziosa? Draco aveva notato più volte che la ragazza si presentava agli appuntamenti con gli occhi gonfi e rossi,e la sera prima stava per scoppiare a piangere nel bel mezzo del corridoio del terzo piano.Draco,ogni volta che la vedeva così,sentiva come un peso nello stomaco.Era un essere umano anche lei,in fondo.E soffriva.Si vedeva lontano un miglio che soffriva.

Fu così che un giorno,quando aveva visto una lacrima solitaria spuntare dall'occhio destro della Grifondoro,non ce l'aveva fatta.E aveva rotto quel silenzio opprimente che regnava nell'aria da settimane.

'Chi ti ha ridotto così?' Lo disse a bassa voce,quasi sussurrando,ma con la voce sicura tipica dei Malfoy.

La Grifondoro si girò,osservandolo.Draco vide nei suoi occhi che era indecisa se dirglielo o no.Alla fine parlò. 'E' una cosa stupida.'

'Se fosse stupida non soffriresti.' 

'Non puoi capire.'

D'un tratto invece,Draco capì. Era colpa del rosso.Da quando era diventato portiere della squadra di quidditch,non faceva altro che andare in giro circondato da ragazze frivole e insopportabili credendosi chissà chi.

Ma Draco non sapeva che la Granger avesse una cotta per Weasley.L'aveva sempre collegata a Potter.Granger e Potter,lo sfregiato e la mezzosangue.Non gli era mai passato per la testa che la ragazza potesse essere innamorata di Ron Weasley.

'E' il rosso,quindi?'

La ragazza si girò di scatto.Sembrò sul punto di dire qualcosa,ma poi scoppiò a piangere,i capelli bagnati appiccicati alle guance,le spalle che si alzavano e si abbassavano velocemente in maniera irregolare.Si mise le mani sul viso e continuò a piangere silenziosamente.

Arrivarono al dormitorio dei Grifondoro così,lei che singhiozzava e lui che la guardava,con un desiderio immenso di dirle che il rosso era un coglione,e che lei era bellissima.

Granger,sei bellissima.Le parole gli uscirono deboli dalla bocca,e le sentì solo lui.

Continuarono a risuonargli in testa tutta la notte.Uscivano dalla bocca,rimbalzavano sulle pareti e affondavano nel cuscino,insieme alla testa di Draco.

GRANGER,SEI BELLISSIMA.

 

Hermione continuò a piangere fino a tardi.

Com'era possibile che fosse crollata così davanti a qualcuno?A Malfoy,poi.Lui sarebbe andato a raccontare l'accaduto a tutta la scuola.Si sentiva già la sua voce che rimbombava nei corridoi 'Ehi,mezzosangue,non piangi più per il rosso?I sanguemarcio hanno anche poche lacrime?'.

Eppure,quando lui le aveva parlato,non era il solito Malfoy.Era meno arrogante,meno sbruffone,più umano.Era bellissimo,pensò la giovane Grifondoro.

Si addormentò pensando a quel viso sofferto,enigmatico,pieno di segreti.

Si addormentò con l'immagine folle di lei che andava da lui dicendogli che era bellissimo.

MALFOY,SEI BELLISSIMO.

 

 

 

Il giorno dopo,in sala grande a colazione,Hermione era come se non esistesse.

Non reagì neppure quando una tassorosso dell'ultimo anno si avvicinò a Ron in maniera provocante.Semplicemente distolse lo sguardo,con un'immensa voglia di piangere.

A pranzo successe la stessa cosa.Non una parola da parte della giovane Grifondoro.

'Hermione,stai bene?'

'Si.Grazie Ronald.' Chiamava poche volte il suo amico Ronald.Quando lo faceva si creava una strana tensione nell'aria,come se loro due non avessero niente a che fare,come se nessuno dei due fosse dovuto essere lì in  quel preciso momento.

Harry e Ginny li guardarono,a disagio.

Quando si avviarono insieme alla lezione di Pozioni,Ron restò indietro,seguito da una piccola folla di ragazzedel terzo anno.A causa sua,riuscirono per l'ennesima volta ad arrivare in ritardo alla lezione di pozioni.

Entrati nella stanza,Hermione si sentì osservata dai gelidi occhi del biondo serpeverde.Si aspettava una battuta,un'osservazione cattiva,qualcosa.

E lui la fece.

Ma non a lei.La fece a Ron Weasley.

'Ehi,Weasley,ti facevo più sfigato,riesci persino a fare colpo sulle ragazzine del terzo anno!E io che pensavo ti limitassi a quelle del primo!'

Tutti i serpeverde risero.

E Hermione notò con orrore che anche sulla sua faccia si era dipinto un sorriso compiaciuto.Stava ridendo a una battuta di Draco Malfoy. 

Per un attimo i loro sguardi si incrociarono.Lui fece una smorfia che poteva essere un sorriso.

Per tutta la lezione di pozioni guardò Malfoy.Fece scivolare lo sguardo sui capelli biondissimi,i lineamenti eleganti,quasi regali,la mascella squadrata,le labbra rosee.

E pensò che dopotutto non era così odioso.Era semplicemente un serpeverde.

La ronda notturna arrivò prima del previsto.

Hermione non aveva la più pallida idea di  come comportarsi.La sera prima era scoppiata a piangere davanti al ragazzo come un'emerita idiota,e aveva paura che lui la prendesse in giro.

Immersa in questi pensieri,non si accorse che il ragazzo le era ormai accanto.

Sobbalzò quando senti il suo alito sfiorarle il collo.

'Che c'è Granger,ti faccio paura?'

'No..no..non ti avevo visto arrivare.'

I due si guardarono per ore,o forse erano solo pochi secondi.

Alla fine,lui parlò. 'Stai meglio?'

'Non stavo male neppure prima.'  Hermione sorrise,ripensando al tono sprezzante che aveva usato il serpeverde quando lei l'aveva soccorso.

E incredibilmente,anche Draco sorrise.

Si guardarono di nuovo e poi proseguirono in silenzio.Ma non un silenzio teso,lugubre,come quello che aveva regnato fino a quel momento.Era un silenzio ricco di emozioni.Un silenzio in cui tutte e due avrebbero voluto dire tante cose,ma non avevano il coraggio. E allora rimasero zitti.Perchè quello che non si può dire a parole lo si dice con il silenzio.Smettiamola di credere che chi non parla non ha nulla da dire.Chi non parla non ha ancora trovato qualcuno che voglia ascoltare.

  
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