Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Nenelafolle    18/08/2013    5 recensioni
{ Soul X Maka. }
E con questa sono ben tre fanfiction che dedico a quella là. La mia Seme. ◕ ‿ ◕
cit./ “Non puoi più tirarti indietro” sussurrò.
Soul lasciò che il disco ripartisse, e riprese possesso del suo Nintendo. “Non avevo intenzione di farlo.”
#Dedicated to JaqThe Monster ( / / V / / )
ENJOY ! ☆
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Arrivò mezzogiorno con una velocità estenuante. Soul avrebbe volute che non arrivasse mai, che potesse vivere la mattinata sino alla fine dei suoi giorni. Per la prima volta in vita sua desiderava rimanere a scuola in eterno e poter non tornare mai più a casa, nell’appartamento.
Aveva sempre avuto un rapporto di amore-odio con la scuola, adorava vedere i suoi amici, e poter essere uno dei più “cool” della DWMA, odiava cose come studiare, i test, i professori. Era un ragazzo come tutti gli altri in fondo.
Tornare a casa significava poter abbandonare la vita per dedicarsi a faccende di tutto rispetto come nutrirsi, dormire, guardare stupide serie tv e riderne, o semplicemente suonare il suo piano, cosa che faceva raramente in pubblico. Ma per una volta, tornare a casa significava tornare da lei, ovvero finire dritti nelle mani del diavolo in persona. Soul non voleva essere cattivo, ma lei era un professore che non l’avrebbe mai lasciato distrarsi come durante le lezioni di Stein.
Maka.
Un nome che gli aveva sempre ispirato melodie mai dedicate, torte mai offerte con lo spirito giusto, e dolcezza, infinita dolcezza.. e studio, e Maka-chop e battaglie.
Cose che facevano parte della normalità della sua vita, che ormai erano diventate la sua “routine”, per quanto strana potesse apparire.
Aveva chiesto lui al professor Stein di poter avere delle lezioni con la Meister, perché temeva per la loro risonanza dell’anima.
Soul faceva troppo spesso finta di non vedere le cose che odiava nel suo rapporto con la ragazza –a ben vedere lo faceva con tutte le persone che conosceva- ma in quel periodo i difetti gli si paravano semplicemente davanti e non poteva evitarli, non poteva chiudere gli occhi per non vederli, non poteva scappare.
Ma la sera prima un sentimento disturbante si era unito alla caterva di emozioni che gli faceva provare la giovane. Prima erano cose normali, giuste, sentimenti da partner di scuola. Era ok.
Le ripetizioni sono per il nostro rapporto di risonanza. Continuava a ripetersi. Ma era inutile, poiché sapeva fin troppo bene che era una scusa bella e buona. La risonanza non centrava più nulla da troppo tempo. Ora il punto era quel sentimento strisciante che era entrato in lui e che ora gli stringeva lo stomaco quando Maka sorrideva, quando s’imbronciava, quando era determinata… quando era con Maka.
La sera prima quel fastidio era diventato qualcosa di orrendo. Tremendo. Pauroso.
Lei era entrata nella sua camera senza bussare, mentre lui era in mutande e maglietta. Ma lui era abituato a girare con quell’outfit.. era lei che lo aveva stupito.
Tralasciando il misero decolleté sporco di briciole di popcorn, gli occhi e il naso rossi di pianto e le codine disfatte da un cuscino immaginario, la giovane era entrata nella stanza in mutande e canottiera.
I giorni estivi erano stati un’offesa a tutta la DWMA, con le loro uniformi pesanti e le armi da pratica in ferro. Ma a casa non c’erano tali restrizioni: giravano tutti nudi –o quasi.
Maka non poteva certo definirsi una ragazza sexy, almeno fisicamente, ma nei suoi occhi c’era una scintilla che molte non avevano. Maka avrebbe tenuto testa a molti ragazzi. L’aveva già fatto, in realtà.
Ed ecco che Soul l’aveva lasciata uscire dalla stanza mantenendo il suo aplomb invidiabile per poi ritrovarsi in un sogno apocalittico che lo aveva fatto sudare e rigirare nel letto per tutta la notte.
Dinnanzi a lui aveva solo il suo corpo e il pianoforte. Lei ci stava sdraiata sopra, e Soul non ne poté fare a meno: la guardava come un folle, anzi, forse lo era davvero. Provava la stessa sensazione che sentiva quando il sangue nero gli scorreva nelle vene e la follia lo controllava. Questo di certo spiegava il ghigno che aveva preso il suo viso mentre Maka si girava verso di lui, i seni ricoperti solo dalle codine argentee della fanciulla.
Maka lo fissò senza vederlo, e con un gesto meccanico si tolse gli elastici e lasciò i capelli sciolti sulle sue spalle. Si raddrizzò meglio per scrollarseli.
Soul ebbe un fremito. Il suo
corpolo stava uccidendo. Erano le caviglie finissime e le gambe forti e magre, era la linea della schiena che risaliva sino al collo, erano quei fili d’angelo che si ritrovava in testa, erano quegli occhi verdi che ora lo fissavano e sì, lo vedevano eccome.
Si avvicinò come in trance, si sentiva drogato, galleggiava. La accarezzò teneramente, temendo di poter far male al suo corpo dall’aspetto così fragile, con una delicatezza inaspettata dal carattere della Buki.
Sentiva il battito accelerare e le gote arrossarsi, voleva distogliere lo sguardo imbarazzato, ma era come se il suo corpo non fosse controllato da lui. Dovette prendere qualche attimo e qualche respiro per trovare il sangue freddo di rivolgere l’attenzione a Maka e sporgersi in avanti a baciarle la clavicola, il collo, la guancia, le labbra… Passò velocemente le mani dai capelli alle spalle per stringerla a sé.
Sentì un brivido corrergli lungo la schiena mentre le braccia di Maka lo avvolgevano.
Seguirono altri baci, ognuno che diventava più intimo dell’altro, tralasciando completamente la fase dell’amore platonico. Dopo uno particolarmente profondo si dovettero allontanare per riprendere fiato. Una pausa di una manciata di secondi, pochi battiti di cuore e ripresero con la stessa passione, le gambe che si arrampicavano sopra la coda del pianoforte, Soul che sovrastava la ragazza con il suo fisico scolpito, le sue mani da pianista che svolgevano un lavoro molto diverso dal semplice suonare.
Soul cadde in estasi.
Quel sogno lo aveva rovinato, e ormai era fatta. Non era nemmeno troppo difficile capire cosa provasse per quella ragazza, dopo tutti quei segni: si era innamorato di lei.
Stava amando.
Stava amando ma non se ne rendeva conto.
Stava amando quando faceva di tutto per incontrarla. Quando la “coincidenza” se la cercava lui.
Quando negava a tutti che gli piacesse proprio lei, quando diceva “ma chi, quella piatta?”, non se ne rendeva conto, ma stava amando.
Stava amando cercando in lei i difetti e offendendola sempre. Stava amando quando tra la folla e mille volti, Soul cercava sempre il suo. Stava amando quando ne passavano a bizzeffe, di più belle, più simpatiche e meno imbranate, ma lui pensava solo a lei.
Stava amando quando lei gli chiese di essere la sua Meister e lui non ci pensò nemmeno un istante.
Stava amando quando, ascoltando o suonando canzoni d’amore, l’unica persona che gli veniva in mente era lei. Stava amando quando fecero la prima risonanza e fu terribilmente felice.
Sta amando pur adesso, pur non avendolo ammesso ancora a nessuno, ammettendolo finalmente a se stesso. Sì, sta amando, ed è un bel casino adesso.

N/A
Jaq ordina e Nene esegue, ed ecco che da verde la fic è diventata arancione. Il p0rn mi fu richiesto, ma quando si tratta di questi due è sempre un piacere buttarci qualcosa di più. Di più di tutto, che sia fluff, piccante, derp o random. Ci sta sempre bene.
Vorrei caricare con più velocità i capitoli successivi, giuro che mi sto impegnando c:
Continuate a seguirmi!
Arigato~
Nene
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Nenelafolle