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Autore: Nomoredream_    18/08/2013    8 recensioni
'A volte mi chiedo come ci si sente, a essere sempre tristi. Ogni singolo giorno vissuto portandosi sopra le spalle quella scia di tristezza, come se ne fossi imprigionato. '
[KAISOO]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Love Unrequieted.


Erano passati poco più di due mesi.
Continuammo a frequentarci, ma non eravamo una coppia. I giorni erano occupati da semplici baci sulle labbra, carezze, abbracci, sorrisi .. e una fastidiosa atmosfera di tristezza.

Non sapevo com'ero finito sdraiato sul mio letto sovrastato dal corpo di Jong In.  Le sue labbra erano sul mio collo lasciandomi una scia di baci. Erano calde, stranamente, erano calde.  Poi passò sulle mie di labbra, era stato un vero bacio, uno di quello profondi con la lingua e piccoli morsi. Anche la sua lingua era calda, stranamente lo era, quel giorno. Mi guardò. I suoi occhi scuri e profondi osservavano i miei, nonostante stava sorridendo, il suo sguardo era pieno di tristezza. Ero sicuro sul fatto che volesse dirmi qualcosa  che non riuscii a capire. Procedette continuandomi a lasciare baci ovunque, sul mio esile petto, una volta tolta la maglia. I miei respiri cominciava a divenire sempre più pesanti, fino ad ansimare. Avrei potuto chiedere cosa del genere ‘cosa stai facendo?’ ma le sue intenzioni erano palesi, no? Fin troppo. E chi ero io per sottrarmi a quel desiderio di Kim Jong In? Volevo anche io, no? Sì, io amavo Jong In. Non era un semplice cotta, non era un ‘mi sono innamorato di te’, era amore. E in quel preciso momento mi chiesi  come era possibile amare una persona solo dopo averla vista una volta. Ne ero sicuro, amavo Jong In, dalla prima volta che lo vidi. Io lo amavo, ma il mio amore non era ricambiato.
Il suo tocco era delicato, calmo, rilassante. Mi sfiorò i fianchi con le dita, rabbrividii. Mi diede alcuni ultimi baci vicino l’ombelico prima di togliermi anche i pantaloni. Poi mi guardò, alcuni secondi, con i suoi occhi scuri, penetranti e, ovviamente, tristi.
“Jong .. In”
E’ la mia prima volta.Avrei voluto dire, ma lui sembrò capirmi solo con quella parola. Inaspettatamente mi sorrise e i suoi occhi fecero lo stesso, un sorriso sincero senza ombra di tristezza. Rimasi sorpreso a guardarlo e un brivido percorse lungo la mia schiena, era così bello quando sorrideva in quel modo. Mi lasciò un bacio sulle labbra, sussurrandomi un ‘Ho capito, tranquillo’. Sarei potuto sciogliermi dalla dolcezza, ma durò poco. Quell'istante, era durato fin troppo poco, quando la tristezza invase nuovamente i suoi occhi. Jong In, cos’è che ti turba? Cos’è che ti rattrista? Ma sapevo, sapevo che non mi avrebbe dato una risposta, che avrebbe fatto scena muta sull'argomento.  Così rimanetti in silenzio nuovamente, le parole mi morirono in gola.

Posizionò le sue mani sul mio membro ancora coperto dai boxer, inarcai la schiena di poco e mi feci lasciare un gemito soffocato. Per me era un’esperienza nuova e mi vergognavo a morte. Mi accorsi che io ero quasi completamente nudo, e lui completamente vestito. Allungai di poco le braccia, tramai, e gli sfilai piano la maglia. Mi sorrise nuovamente, ed io feci lo stesso. Ero imbarazzato a morte, volevo morire. Misi le mani sul mio viso quando mi sfilò anche l’unico indumento che avevo addosso. Lui me le tolse, accarezzandomi delle ciocche, lasciandomi un ultimo bacio sulle labbra. Lo trovai dolce. Ma forse per me, Jong In lo era sempre.
Quando sentii le sue labbra sulla punta della  mia erezione mi lasciai uscire un altro gemito e l’ennesimo brivido mi percosse lungo il corpo.  La baciava, la leccava e poi la succhiava, fino a prenderlo tutto in bocca. Si muoveva, dapprima lento fino al veloce, e io sentii il mio viso andare in fiamme. Venni pochi minuti dopo, nella sua mano.

Ci ritrovammo entrambi completamente nudi. Jong In mi regalò un altro dei suoi bellissimi sorrisi; quella sera avevo visto quel sorriso fin troppe volte.
Mi preparò. Mi scese una lacrima al primo dito, il dolore era fortissimo. Il secondo fece ancora più male del primo.
“J-Jong .. In”
“Adesso farà ancora più male. Rilassati e rimani tranquillo, il dolore sarà meno forte”
Annuii, mi fidavo di lui. Sostituì le dita con il suo membro, il dolore non era categoricamente paragonabile a quello di prima. Faceva malissimo e mi scese un’altra lacrima, ma feci come mi aveva detto. Mi rilassai, o almeno, cercai di farlo. Il dolore sembrava essere meno forte e piano si muoveva dentro di me. Presto il dolore fu sostituito dal piacere, aveva accelerato le spinte. La stanza era piena di ansimi e gemiti, respiri affannosi.
“Kyungs- .. sto per v-veni- .. ah”
Un ultimo, forte e acuto gridolino uscì dalla mia bocca, strinsi le lenzuola e chiusi gli occhi, Jong In era venuto dentro di me.
Cadde a peso morto sul mio corpo, entrambi respiravamo affannosamente. Mi accarezzò piano i capelli e io sorrisi timidamente, con tutte le forze che mi rimasero. Ma finì lì. Sia io che Jong In ci addormentammo. Non ci fu nessun ‘ti amo’ o altre parole dolci, nessuna coccola e nessun bacio. Ma io continuavo ad amarlo, forse non avrei mai smesso.

Ma quella fu l’ultima volta che strinsi Jong In tra le mie braccia. Il mattino seguente non c’era più. Non viveva più nel condominio accanto, si era trasferito. Chissà, forse in un’altra città, o addirittura in un altro stato. Non ebbi più sue informazioni. Anche l’addio, era stato triste. E io continuo ad amarlo ancora oggi, continuo ad amarlo dopo quattro mesi. Continuo a stare seduto sulle scale, fuori il mio appartamento, e ad osservare fuori la vecchia finestra, a sentire il ticchettio dell’orologio appeso sulla parete.
Eppure, avrei davvero voluto sapere cosa ti rendeva triste, Jong In. Avrei voluto aiutarti, per davvero. Avrei voluto scacciare via la tristezza e chissà, magari, sostituirla con la felicità. Ma non ci sono riuscito, non sono riuscito a renderti felice. Però continuo a sperarci, che tu ritorni, e continuo ad amarti.
Ma nel fondo del cuore lo so, Kim Jong In, mi hai amato almeno un po’. Altrimenti non avresti fatto l’amore con me, non mi avresti sorriso in quel modo, non ti saresti tanto meno preoccupato del fatto che fosse la mia prima volta. Se non mi amavi avresti semplicemente fatto sesso con me.

Però magari ritorni.
Continuo davvero a sperarci, ogni giorno.
Probabilmente non accadrà mai.
Ma mi piace vivere in questa illusione.






A / N :
Salve./? Voglio fuggire, HAHAHA.  Perdonatemi, ma ho scritto questa cosa in un momenti di masochismo (lo sono sempre) non volevo farla finire, dovete ringraziarmi per non aver fatto morire uno dei personaggi./? Come ho detto, la Kaisoo è il mio pairing preferito nel gruppo, sono triste anche io per questa fine. Però chissà, potrei anche farci un continuo. Ci stavo pensando, mentre pubblicavo questo capitolo.
  
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