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Autore: Desperate Housewriter    19/08/2013    4 recensioni
Fannie Crownden era in ansia quella mattina. Finalmente le era arrivata la lettera, quella lettera.
[...] Chissà che cosa si era inventato George quella volta considerato che ci avevo messo tempo per pensarci. Quel loro gioco era iniziato da quando avevano sei anni. [...] Costinteva nel lanciare sfide a vicenda, uno alla volta. Chi rinunciava veniva considerato un fifone. Ma non era mai successo. [...]
[...] Ma l'ultimo lancio dei dadi non era stato ancora tracciato. Il bello doveva ancora arrivare.
[...] L'ultima volta Fannie aveva sfidato George di prendere la patente di barca a motore e a vela. [...] Chissà, forse in questa sfida si era proprio vendicato.
Fannie, impaziente, aprì la busta.
Alice Williams
Alex Rose McKagan
Alexandra Johansson Smith
Alicia Spinnet
Alison Sincler
Beverly Rose
Caroline Marie Smith
Daisy Pearl
Dianna Scarlett
Elizabeth Darcy
Evelyn Wright
Felicia Lennox
Hannah Baker
Jackie Poe
Kimberly D Crystal
Lana Grafe
Mary Black
Maya Riddle
Michelle Saint Claire
Roxy D Portuguese
Roberta Salvatore
Shelly Webster
Scarlett Waldorf
Trova che cos'hanno in comune e facci una storia.

E ora vi chiederete, chi saranno queste venti persone?
Beh, sono delle persone vere, persone provenienti dal popolo di EFP.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Non mi fidavo di Lei, c'era qualcosa che mi faceva... Insospettire. Ed infatti, mentre era in bagno ho sbirciato nel suo cellulare. - affermò la donna - Altro che Bernadette Hodge, si chiamava Dianna, Dianna Scarlett. -

Fannie controllò la lista che aveva in tasca e lesse i nomi ad uno ad uno. Dianna Scarlett, la numero nove. Il poliziotto non sembrava per niente interessato alle informazioni della donna, anzi, appariva che non le credesse.

- Vive nella ventisettesima strada di Santa Barbara nell'appartamento "Light Blue Sea" stanza tredicesima. - disse di nuovo decisa - dovete assolutamente andare a trovarla. -

Fannie, cercando di non dare nell'occhio, prese frettolosamente degli appunti sul suo block notes.

- Non possiamo andare lì senza una testimonianza precisa. -
- E la mia non Le sembra una testimonianza precisa? - la donna lo guardò negli occhi, era sicura di quello che diceva.

- Questa Dianna Scarlett, che si è presentata come una certa Bernadette Hodge, è alla ricerca di un appartamento. La invita a colazione, se ne va in bagno, lei controlla sul cellulare e vede che si chiama Dianna e non Bernadette. -

- Esattamente! -

- Beh, non possiamo certo per questo motivo andare a perlustrare la sua casa. E poi, se fosse una ladra come pensa lei, non se ne starebbe tranquilla nella casa che ha appena comprato da Lei, non trova? -

- Ma è sempre un punto su cui partire. -

- Partire per arrivare a che cosa? Per scoprire che, magari, non voleva riferirLe il nome? -

- Tutto questo è assurdo. Non Le sembra strano che mi ha voluto pagare in banconote di sabato e, che quella stessa sera, siano sparite? -

- Ha cercato bene per tutta la casa? -

- Sta insinuando che sia stata io a perderle? - la donna stava diventando sempre più paonazza, la pelle le bruciava dalla rabbia.

- Signora Diamonds, dico solo che è assurdo che una ladra scappa, non resta mai nel luogo del delitto, o, almeno, non in quel posto non ci vive. -

- Non posso restare a pensare che una truffatrice stia lì tranquilla a bere il suo cocktail e nel frattempo va a derubare altra gente, è assurdo. Va punita per quello che ha fatto! Io intanto me ne--

- Mi dispiace, signora. - la interruppe il poliziotto - ma non posso farci nulla. Posso denunciare la scomparsa dei soldi, se tanto ci tiene. -

- Signor... - la donna tentò di cercare il suo nome da qualche parte nella sua giacca, ma fallì.

- Conders. - la aiutò lui.

- Signor Conders, quante denuncie ci sono state, nell'ultimo mese, di scomparse di soldi? - chiese lei, finalmente in modo calmo e tranquillo, per la prima volta. Forse era passato al piano B, lo scongiurare.

- Temo che non sia tenuto a dirlo, signora Diamonds. -

- Lei ha figli? -

- Che cosa? - chiese stranito lui, sorpeso dal suo improvviso cambio di traiettoria con le domande.

- Lei ha figli? - le ripetè nello stesso tono di voce la signora, sperando in una risposta.

- Una - disse sospirando, decise di accontentarla lui, almeno in questo.

- È una femmina, allora! Quanti anni ha? -

- Quattro, fra poco cinque. -

- E come si chiama, la piccola? -

- Guendoline - ammise lui, con un sorriso.

- E cosa dirà alla piccola Guendoline appena tornerà a casa, stasera? Di non avere aiutato una povera madre di famiglia in difficoltà? -

Al poliziotto Conders inizialmente scappò una risata per l'ingenuità della signora, ma cercò di trattenersi e rimanere serio per risponderle con l'intento di riuscire a mandarla fuori dai piedi.

- No, dirò che ho preferito rispettare gli ordini che mi vengono assegnati invece di dar retta ad un'estranea che in qualche modo potrebbe inganarmi, o forse perchè è solo pazza. -

Fu così che Conders riuscì nella sua impresa perchè la signora Diamonds se ne andò, rimanendo comunque a testa alta e non sapendo cosa dire in risposta, si limitò nel cercare di ingelosirlo, in qualche modo.

- Bene, vorrà dire che andrò nella questura di Los Angelese, sa, da quelli bravi! - disse uscendo con un tono di voce così alto tanto che tutte le persone si girarono a guardarla e l'accompagnarono con lo sguardo verso l'uscita. - Vi siete persi un caso grosso, vi siete persi un bel caso grosso! - ripetè due volte chiudendosi la porta alle spalle.

- Come posso aiutarla? - chiese il poliziotto riferito a Fannie, che ci mise qualche secondo per capire che qualcuno le stava parlando. Fannie, infatti, non sembrava per niente interessata a pagare la multa, la sua attenzione era concentrata su quella signora che se ne stava andando e che probabilmente avrebbe perso per sempre.

- Io... mi spiace, devo scappare! - si limitò a dire Fannie correndo verso la porta, cercando con gli occhi di non perdera di vista la signora Diamonds.

La vide entrare in macchina sbattendo la porta e Fannie accellerò il passo.

- Signora, signora! - urlò lei, raggiungendola.

La signora Diamonds la scrutò da capo a piedi, non aveva idea di chi fosse. Fannie sembrò capirlo.

- Ero dietro di lei in questura. -

La donna buttò la testa sul sedile della macchina e fece un grande sospiro e sussurrò : - Questa è la sesta questura in cui vado. -

- Perchè nessuno mi crede? -

- Io Le credo. -

- Certo, sto andando in crisi, alla pazza servirà un supporto, no? Sei molto gentile, comunque. -

- Non mento, anzi. Vorrei invitarLa al bar, a bere un caffè, un cappucino, qualcosa... Se non le dispiace, mi piacerebbe che mi raccontasse tutto, per filo e per segno. E io in cambio, Le dirò il motivo per cui io ora Le stia chiedendo questo. -

- Non è certo un poliziotto ma... Ci sto. - disse la donna con un leggero entusiasmo, finalmente qualcuno che la credeva.

- Non mi sono ancora presentata. Mi sono solo limitata ad intrufolarmi nella sua vita - ammise Fannie, imbarazzata - Fannie, Fannie Crownden. - disse porgendole la mano.

La donna scese dalla macchina e la strinse dicendo: - Kimberly, Kimberly Diamonds Crystal. -





Ciao a tutti,
bellissimi!
Allora, che vi pare di questa Dianna Scarlett? E di Kimberly? Vi aspettavate che fosse uno delle persone nella lista? Credete che sia una pura coincidenza il fatto che si conoscono?
Beh, vi lascio da rispondere questo ed altro a voi. Mi piacerebbe avere una vostra sincera opinione senza dipendere dal fatto che c'entriate con il capitolo o con la storia. Grazie mille a chi lo fa e a chi lo ha già fatto.
Bacioni,
Desperate.
  
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