Fanfic su artisti musicali > Emblem3
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Autore: withuwes    19/08/2013    5 recensioni
Ma dopo quella telefonata, ebbi un presentimento. Un presentimento del tutto positivo. Sentivo che qualcosa nella mia vita stava per cambiare, o forse era soltanto l'ottimismo di una povera ventenne illusa, i cui sogni si erano frantumati anni prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soffoco, sono sommersa da fogli. Aiuto. Mi manca l'aria. Sto per morire, che qualcuno mi aiuti. Urlo eppure dalla mia bocca non esce alcun suono. Nessuno mi sente e nessuno mi aiuta.

Driin, Driin. Il suono della sveglia mi porta alla realtà.

"Neanche nei sogni il lavoro mi lascia in pace, stavo soffocando sotto una montagna di fogli" Penso e subito dopo sbuffo, bell'inizio di giornata.
Ma che vuoi che sia, tanto ormai ogni giorno è l'esatta copia di quello precedente, cosa mi importa di come è iniziato. Mi sembra di vivere in un eterno déjà vu di giorni tutti uguali. E noiosi. E bianchi: bianchi come una parete appena imbiancata, senza altri colori e senza vita. Scossi la testa e decisi di non deprimermi già a prima mattina.
"Troppo tardi" pensai sarcasticamente, ma poi ricordai la telefonata e senza sapere bene perchè, sorrisi. Un tour con un gruppo di sconosciuti. Sì, era quello che mi ci voleva. Vedere nuovi posti e nuova gente. Avevo bisogno di colorare quelle pareti bianche con nuove esperienze.
Sorrisi, forse la giornata non era iniziata poi così male.

Una settimana dopo.

Ero in ansia, mi tremavano le gambe e avevo le farfalle allo stomaco, neanche fosse il mio primo appuntamento.
"Khloe, calmati, è solo un colloquio di lavoro" mi ripetevo.
In realtà quello non era un semplice colloquio bensì era un'occasione che poteva cambiare la mia vita.

Una donna uscì dalla porta. "Khloe Morgan, tocca a lei" disse.
Raccolsi il poco coraggio rimasto ed entrai in quella stanza.
Dietro la scrivania sedeva un uomo brizzolato "Si sieda pure, signorina" mi disse sorridendo.

"Grazie"
"Bene, conosce già gli emblem3?" Merda. Merda. Merda. Quella settimana era stata un inferno. Non avevo avuto tempo di fare ricerche.
"Certo" mentii spudoratamente.
"Bene, veniamo al dunque. Sa, sono soltanto dei ragazzi e hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro. Qualcuno che, quando loro non possono e non hanno tempo, gli cucini qualcosa da mettere sotto i denti. Era questo il senso del prendersi cura dell'annucio"
"Sì, lo avevo immaginato" Khloe continua a mentire, fai pure.
"Benissimo, lei è in grado di cucinare e cose del genere?"
"Sì, decisamente" Per una volta avevo detto la verità. Erano due anni che abitavo da sola, dovevo pure arrangiarmi in qualche modo.
"Bene, allora lasci che le presenti i ragazzi. Magari fa una chiacchierata con loro e poi decide sul da farsi" compose un numero dal suo Iphone e poco dopo tre ragazzi entrarono dalla porta.
Mi alzai per stringere la mano a tutti e tre. Stavo per stringere la mano al terzo ragazzo, quello che indossava un cappello con uno smile e con visiera che gli nascondeva i capelli e una canotta con scritto
bro, do you even lift? quando, porgendo la mano in sua direzione, non trovai la sua a stringere la mia. Lo guardai negli occhi, come per cercare una spiegazione e mi accorsi che mi fissava, quasi scioccato.
"Chloe" disse poi.

"Ci conosciamo?" Come diavolo faceva a sapere il mio nome?
"Scusate, io e Chloe abbiamo bisogno di parlare un attimo in privato" tutti si girarono verso di lui con aria interrogativa ma senza fare domande uscirono dalla stanza. Che diavolo stava succedendo?
Appena gli altri uscirono, il ragazzo iniziò a parlarmi "Chloe, perchè non ti sei fatta più viva? Hai idea di quante volte abbia provato a cercarti senza nessun risultato? E poi ti presenti qui da un giorno all'altro?"
Davvero non capivo. Forse era ubriaco? No, impossibile, sapeva il mio nome. O forse mi aveva scambiato per qualcun altra.
"Senti, devi davvero scusarmi, ma io non ti conosco, ti stai sbagliando"
"Aspetta, tu non ricordi?"
"Cosa?" ero sempre più confusa.
"Io sono Wes, proprio non ricordi eh?"
"Cosa dovrei ricordare, Wes?"
"Aspetta, guarda questo." Mi mostrò un bracciale, non un bracciale qualsiasi... Il MIO bracciale!
"Hei ma questo è mio... l'ho perso due anni fa, credo, in discoteca..."
E poi ricordai quella sera, erano i tempi in cui ancora mi divertivo. Appena arrivata a New York mi davo alla pazza gioia ed io e Brenda andavamo spesso in discoteca. Ci eravamo andate anche quella sera... Un cocktail dopo l'altro e mi ritrovai in paradiso, questo lo ricordavo, ma di quel Wes nessuna traccia nei miei ricordi.
"Non l'hai perso, me l'hai regalato. " disse con aria delusa.
"Mi dispiace non ricordare nulla"
"Davvero ti dispiace?"
"Sì" risposi sinceramente.
"Perchè?" Perchè sei bellissimo, pensai. Aveva degli occhi meravigliosi, molto particolari: erano marroni ma tendevano al verde. Aveva dei denti perfetti e anche se non l'avevo ancora visto sorridere, doveva sicuramente avere un sorriso perfetto quanto i suoi denti, o forse ancora di più. Ed era muscoloso al punto giusto, proprio come piaceva a me.
"Cos'è successo quella notte?" Cambiai discorso.
"Ecco, tu ed io..." Cosa? Cosa avevo combinato?
"Ti prego finisci la frase"
"Ci siamo baciati." Grazie al cielo, avevo temuto il peggio, per un attimo avevo pensato fossimo andati oltre. Non che fosse qualcosa di spiacevole considerato il ragazzo che mi stava davanti, ma non ricordarsi qualcosa di più che un bacio sarebbe stato davvero terribile.
"Ah" feci.
"Ti dispiace ancora non ricordare?"
Eccome se mi dispiace, meraviglia. E' davvero un peccato non ricordare niente.
"Wes, senti, lascia stare, facciamo come se nulla fosse successo, ricominciamo da capo?"

 

WESLEY'S P.O.V

Non posso fare come se nulla fosse successo, non posso ma devo. Per me non era stato solo un bacio. E io che le avevo persino dedicato una canzone sperando che, almeno lei, riuscisse a ritrovarmi. Ma quanto ero stato stupido.
Era ancora più bella: i suoi capelli castani erano cresciuti; tuttavia notai una luce diversa in quel bellissimo paio di occhi verdi, una luce che non mi piaceva: sembrava triste. Nonostante tutto, annuii. Ricominciamo da capo.
"Io sono Wesley, ma chiamami Wes"
"Io sono Khloe, ma a quanto pare già lo sai" ridemmo. Quanto mi era mancata quella risata.
"Ah, Khloe con la kappa, lo dico perchè tutti sbagliano se non lo dico.. Aspetta, forse sapevi già anche questo"
"Veramente, questo non lo sapevo" ecco perchè non avevo mai trovato la Chloe Morgan di quella sera, una delle sere più belle ed indimenticabili della mia vita. "Almeno per me" pensai tristemente. Non le dissi nulla, dopotutto, dovevamo cominciare da capo.

 



Spazio autrice:
Bene, eccoci al primo capitolo.
Ecco svelato il motivo per cui la protagonista si chiama "Khloe".
Spero davvero che vi sia piaciuto... Penso di continuare a 10 recensioni :)
Per qualsiasi cosa, su twitter sono @withuwes
E per finire in bellezza, ho una sorpresa per voi: ecco l'aspetto di Wes nell'incontro con Khloe. Non mi morite ♡

  
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