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Autore: _heyitspoby    19/08/2013    3 recensioni
lei è una ladra che ormai non ha paura di niente
lui uno dei ragazzi più ricchi della California, un giorno si incontreranno, come andrà a finire tra i due?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(2)
'pink'
Un abbaglio di luce mi fece aprire gli occhi velocemente, appena i miei occhi incontrarono la luce si chiusero subito, cercai più volte di aprire e dopo un paio di volte ci riuscii, mi concentrai di più sulla stanza in cui mi trovavo, le parete erano di un bianco opaco, con alcune crepe, affianco al mio letto, c'era un carrello con sopra la colazione, scorsi una porta alla mia sinistra, sarà il bagno, mi girai alla mia destra e vidi una finestra enorme da dove si poteva intravedere un giardino enorme, un ragazzo attirò la mia attenzione, cercai di attirare la sua attenzione cercando di svegliarlo, ma era tutto invano
«SVEGLIATI!» urlai con tutte le mie forze, il ragazzo sobbalzò dalla sedia 
«Ah, ti sei svegliata» disse con voce assonnata
«Guarda che sei tu quello che non si svegliava» risposi cercando di alzarmi, ma le gambe mi bruciavano, era un dolore che avevo già provato una volta
«Cosa mi è successo?» chiesi massaggiandomi le gambe
«Sei andata sotto una macchina» rispose avvicinandosi e stringendomi in un abbraccio
«E tu in tutto questo che c'entri? Mi hai buttato tu sotto?» chiesi spostandolo
«E' successo tutto fuori casa mia» rispose calmo
Fu l'infermiera a far cessare la nostra conversazione, si avvicinò a me e inizio a 'massaggiarmi' le gambe con un macchinario vedendo nello schermo i risultati
«Non è niente di grave per fortuna, deve solo riposare le gambe per una settimana e poi venire qui di nuovo» disse cordialmente
«Grazie mille» dissi sorridendo, mi alzai dal lettino e le gambe iniziarono a bruciarmi ancora, pensai che forse stare su quel lettino non era tanto male
«Starai da me» disse Louis
«Non ci penso neanche, per quello che so potresti anche essere uno stupratore» risposi in mia difesa
«Vieni» disse prendendomi il braccio
Mi portò fino alla sua macchina e mi fece salire, per tutto il tragitto cercai di dire qualcosa ma Louis mi zittì facendomi arrabbiare
«La prima volta che ci siamo incontrati stavo scappando dalla polizia, non sai perchè mi cercavano, potrei anche ucciderti» dissi tutto d'un fiato
«Non lo farai» disse con un ghigno sulle labbra
«Perchè non dovrei?» chiesi stuzzicandolo
«Perchè dovresti?» disse in sua difesa
Arrivammo a casa sua, anzi nella sua villa, ora mi ricordo, l'ultima cosa che vidi prima di svenire fu la sua enorme villa.
«Come prima cosa mi lavo e poi me ne vado» dissi avviandomi verso una 'meta sconosciuta', ritornai indietro imbarazzata e chiesi dov'era il bagno, Louis mi rispose ridendo e mi disse che potevo prendere dei vestiti di sua sorella.
Arrivai in bagno e con cautela mi levai i vestiti da dosso,dal pantaloncino uscii un foglietto, lo aprii e instintivamente mi venne da ridere, appena aprii la doccia, un getto d'acqua congelato mi colpii il corpo violentemente e sentii un lieve dolore alle gambe, dopo una decina di minuti uscii e mi diressi in camera della sorella di Louis, aprii la porta e mi trovai Louis steso sul letto
«Scusa, ho sbagliato stanza» dissi imbarazzato, lui sorrise e uscii subito dalla stanza, andai nell'altra stanza e capii di essere entrata in quella giusta dalle pareti e dai mobili, completamente rosa, mi avviai all'armadio e quando lo aprii migliaia e migliaia di vestiti occuparono tutta la mia vista, sembrava un negozio, ma era tutto dannatamente rosa, cercai qualcosa che non fosse rosa e quando lo trovai sorrisi, presi un pantaloncino di jeans e una camicetta azzurra, andai velocemente in bagno e mi pettinai i capelli, mi osservai come non facevo da molto: quello che vidi come sempre non piacque, i miei capelli biondi erano orrendi, quella frangetta mi fa sembrare una dodicenne, gli occhi azzurri, erano belli, l'unica cosa che mi piace, per non parlare dell'altezza, sono bassa, infatti tutti mi prendevano in giro, quando andavo a scuola, il mio fisico non mi piace, tutti mi dicono che sono magra, ma ogni volta che mi vedo allo specchio non vedo quella ragazza che tutti descrivono, ma vedo l'esatto contrario.
Dopo questo 'controllo' scesi giù e mi avviai verso la porta determinata ad andarmene
«Non andartene, la tua gamba deve riposare, non puoi arrivare fino a casa tua» disse avvicinandosi a me, io avevo ancora la mano sulla maniglia pronta a rispondere «e poi abito da solo e anche tu, ci faremo compagnia a vicenda» guardai prima lui e poi i miei vestiti
«E tua sorella?» chiesi sottovoce
«Abita con mia madre, i vestiti sono per quando mi viene a trovare» rispose con una nota di tristezza, io aprii la porta e la chiusi alle mie spalle, mi dispiaceva lasciarlo solo, ma io sono sempre stata indipendente e poi lui mi era antipatico, anche se i suoi occhi mi mancavano, scossi la testa per cercare di cacciare via quel pensiero, ma la mia mente continuava a mandarmi le immagini dei suoi occhi delusi, mi girai di scatto e iniziai a camminare verso casa di Louis, arrivai fuori la porta e bussai subito, mi pentii di quell'azione quando vidi che nessuno apriva la porta, feci per andarmene quando sentii la porta aprirsi
«Allora sei tornata» disse raggiante
«Solo perchè mi fanno male le gambe» puntalizzai
«Ho invitato i miei amici a cena, per farteli conoscere visto che tra un po' inizierai la scuola» disse facendomi entrare
«Scuola? Ma che sei mi padre?» chiesi turbata
«Per ora si» rispose calmo «Quanti anni hai?» continuò sorridendo
«sedici» risposi senza ricambiare il sorriso
«Non si direbbe, sembri più..» iniziò, lo stoppai subito e continuai al suo posto «piccola,lo so» continuai con un sorriso finto
«Non ci siamo presentati bene, io sono Louis Tomlinson» disse porgendomi la mano
«Brit Chamberlin» risposi senza stringere la mano e dirigendomi sul divano
«Io vado a preparare, se hai bisogno di me sono in cucina» disse 
Accesi la televisione e mi stesi sul divano per far riposare i piedi, niente di interessante in televisione, speravo facesse il mio telefilm preferito, ma niente.
«Brit apri tu» sentii Louis urlare dalla cucina, aprii gli occhi e mi sistemai un po', il campanello suonò continuamente
«Ma i tuoi amici non sanno aspettare?» dissi turbata
«Sii gentile e magari stringigli la mano» disse facendo spuntare la testa dalla cucina
«Louis ti stai dando da fare con la ragazza?» disse una voce da fuori, aprii la porta violentemente con un finto sorriso, i quattro ragazzi entrarono correndo a salutare Louis, poi tornarono velocemente da me e iniziarono a presentarsi
«Io sono Niall» disse un biondino porgendomi la mano, feci un sorriso finto e non strinsi la mano
«Zayn» disse un ragazzo moro con il ciuffo alzato, provò anche lui a porgermi la mano ma non ricambiai
«Liam» disse un altro ragazzo moro, lui non mi porse la mano, lo apprezzai e gli sorrisi davvero
«Harry» disse un ragazzo riccio sorridendo, lui mi porse la mano e non la strinsi
«Io sono Brit» dissi facendo un sorriso falso, tutti e quattro si guardarono imbarazzati
«E' pronto, venite a tavola» disse Louis 'interrompendo' il silenzio
Ci dirigemmo tutti al tavolo e iniziammo a mangiare la carne, osservai i ragazzi mangiare, mangiavano tutti normalmente tranne il biondino, Nall mi sembra, lui non mangiava, divorava il cibo.
«Allora sei nuova di qua? Perchè non ti ho mai visto» ruppe il silenzio Zayn, guardai Louis e lui mi incitò a rispondere
«mmh...si» risposi fredda
«Allora qualche volta ti portiamo a visitare la California» disse entusiasto il biondo, Niall, ecco come si chiama
«Come volete, ma per una settimana devo stare a riposo» risposi
«Hai conosciuto qualcuno di qui?» chiese il riccio sorridendo e mostrando due adorabili fossette
«Non credo» rispose Louis al mio posto
«Invece si, ho conosciuto voi e un altro ragazzo» dissi sorridendo al pensiero di Dylan
«Come si chiama?» chiese Harry
«Dylan» risposi sorridendo
Dopo aver finito di mangiare, pensai che erano abbastanza simpatici e anche carini
«Sono stanca, vado a lavarmi e poi vado a letto, Buonanotte ragazzi» dissi fredda
«Ti accompagno per le scale?» chiese Liam preoccupato, scossi la testa e sorrisi
«Ti aiuto a fare la doccia?» chiese Harry con un sorriso malizioso
«Certo, tra mezz'ora nella stanza degli ospiti» risposi facendogli l'occhiolino
Salii le scale e mi avviai prima nella stanza di Lottie, sorella di Louis, per prendere il pigiama e poi andai in bagno, mi spogliai e mi buttai nella vasca con l'acqua calda, pensai a tutto quello che mi stava succedendo e pensai che fossi davvero sfortunata, anche se i ragazzi erano delle persone per bene. Dopo essermi lavata e asciugata notai un biglietto sul lavandino e lo presi sorridendo, andai nella 'mia' camera, dopo tipo dieci minuti bussarono alla porta, andai ad aprire e mi ritrovai Harry sorridere come un idiota
«Pronta per la doccia?» disse sorridendo
«Dimmi che stai scherzando, ti prego» risposi guardandolo sorpresa
«Certo, ero venuto a farti i complimenti, nessuna ragazza mi aveva mai risposto così» disse avvicinandosi a me
«Infatti io non sono una ragazza come le altre» risposi avvicinandomi ancora di più, lo bloccai tra me e la porta , la distanza tra noi era poca, sentivo il suo respiro su di me, mi avvicinai ancora piano piano e con un gesto secco lo cacciai dalla stanza con un finto sorriso
«Buonanotte Harry» dissi soddisfatta, lui in tutta risposta mi guardò e dopo un po' sorrise.
Spazio autrice
finalmente sono riuscita ad aggiornare, per scrivere questo capitolo ci ho messo 2 ore, e scusatemi se è corto, ma pian piano i capitoli diventeranno sempre più lunghi, in questo capitolo descrivo Brit fisicamente, ho deciso di non fare più il paragono secondo un punto di vista maschile, per un motivo preciso, che non dirò lol.
In questo capitolo sono entrati anche gli altri della band, spero tanto che il capitolo vi piaccia, mi farebbe piacere ricevere un vostro parere in una recensione, non accetto solo complimenti accento anche le critiche perchè è da quelle che si impara di più.
twitter-@xehidylan
Brit:
  
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