Sempre lo stesso autobus delle 7.45, e le persone che ci sono oggi saranno qui anche domani. L'odore che si respira è sempre lo stesso: polvere, misto al profumo di menta di una donna di circa sessant'anni che mi siede dietro.
Dopo cinque fermate, sono finalmente arrivata a scuola. Davanti ai cancelli, una scritta dorata incisa su marmo mi mette un'ansia terribile: Liceo Classico A. MANZONI.
Mi fumo una sigaretta, è l'unica cosa che mi aiuta a stare calma.
Un ragazzo, dall'altra parte della strada, mi fa cenno di andare da lui. Non credo di averlo mai visto a scuola, ma mi avvicino comunque.
- Hai una sigaretta, per caso? -
Odio le persone così. Gli scrocconi che ti scrutano da lontano, e sanno benissimo che tu le sigarette ce le hai, ma ti propinano ugualmente questa domanda scontata.
- Sì, ce le ho. -
Mi guarda con un'espressione confusa. So che cosa vuole, ma come lui ha preso in giro me, io mi diverto un po' con lui adesso.
- E non è che potresti darmene una? -
Pensavo si sarebbe arrabbiato, invece l'ha presa con filosofia e sta ridendo. Senza che me ne accorgessi, era comparso un accenno di sorriso sul mio volto. Senza dire nulla, tiro fuori il mio pacchetto di Pall Mall blu e gliene do una.
- Grazie. Sei nuova qui a scuola? -
- Eh sì. Sai, sono qui solo da quattro anni. - il mio tono è chiaramente sarcastico, e la sua espressione stupita mi fa capire che evidentemente non mi aveva mai notata.
- Quattro anni? Scherzi? -
- No, sono quattro anni che sopporto questa scuola. -
- Io invece sono qui da sette anni. - e una risata accompagna la frase.
- Ripetente eh? -
- Eh già. -
- Mi dispiace amico. - dico, mordendomi il labbro e sorridendo.
Abbiamo finito entrambi di fumare, quindi credo che ora entrerà a scuola. Comunque, io devo andare per forza, fino alle 8.50 c'è tempo per entrare senza beccarsi il ritardo.
- Beh, io vado ok? -
- Ok, tra poco entro anch'io. Sto aspettando i miei amici. -
- Vuoi compagnia? Posso aspettare con te. -
- No, non ti preoccupare, non ho paura. - dice con una faccetta orgogliosa, e un sorriso sulle labbra.
Io mi avvio verso l'entrata. Non gli ho neanche chiesto come si chiama, sono così stupida.