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Autore: moni98    19/08/2013    5 recensioni
LARRY
Buongiorno.
E' la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Essendo da poco una fan dei One Direction ho cercato di essere il più informata possibile, se mi è sfuggito qualcosa, scusatemi.
Ora veniamo alla fan fiction. Dico subito che è Larry, quindi, chiunque non ci creda, è pregato di non offendere. E' incentrata soprattutto su Louis in un ipotetico futuro in cui gli One Direction si sono sciolti e Louis e Harry non si vedono più.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Overdose. Per poco, Louis non c'era morto, di overdose. Appena i famigliari lo seppero si precipitarono all'ospedale incolpandosi di tutto. Se solo gli fossero stati vicini. Loro sapevano quanto Louis stesse male e che faceva uso frequente di droga. Ma non pensavano sarebbe mai arrivato a fare un gesto del genere.
Dopo un po' il resto del mondo lo seppe, Louis Tomlinson, ex membro degli One Direction era in coma.
Louis sentiva tutto. Sentiva il pianto delle madre e voleva solo andare lì e dirle che non era colpa sua, era lui che aveva combinato tutto quel casino e la colpa non era di nessun altro. Era stato lui a ridurre la sua vita a droga e pianti, a fumo, rabbia, sesso e crisi isteriche. Avrebbe voluto gridare alla mamma di smettere di piangere perché non poteva sopportare che qualcuno piangesse davanti a lui per colpa sua. Non più.
Un giorno la porta si aprì e si richiuse. Sentì un passo diverso dal solito, non era di sua madre, e neanche delle sue sorelle.
"Ciao Louis" disse il biondo al capezzale del letto del suo amico.
"Mi sei mancato."
Niall, pensò Louis. Era Niall che aveva deciso di fargli visita. Quanto gli era mancato.
"Dicono che in coma si riesca a sentire comunque, così sono venuto a parlarti. Mi sono divertito così tanto quando stavamo tutti insieme. Mi ricordo ogni singolo momento, ogni concerto, ogni premio vinto, ogni risata, ogni abbraccio, tutto. Sono stati gli anni più belli della mia vita. Sai, ora sono cresciuto. Ho una moglie bellissima, e un figlio. È un piccolo irlandese biondo e lo amo da morire.
Ma non posso negare che il mio cuore sia ancora legato a te, a Zayn, a Liam e a Harry. A volte penso a tutti i momenti che abbiamo passato e piango perché so che sono finiti. Ti vorrò bene per sempre, Superman." E cominciò a piangere.
Louis voleva alzarsi e andare ad abbracciarlo, era così contento che la sua vita fosse così bella e non doveva piangere. Non doveva piangere anche lui.
"Louis, c'è una persona qui fuori che è qui da quando sei stato ricoverato. Non mangia, non dorme, non piange, a volte non lo vedo neanche respirare. Ti ama. Come ti ha sempre amato. Resisti. Fallo per lui."
Niall aprì la porta e uscì.
Louis sentì un vuoto enorme dentro il petto. Lui era lì. Lì per lui. Allora la bambina aveva ragione, gli voleva ancora bene.
Non passò un secondo senza che Louis sperasse che Harry varcasse quella porta. Un giorno lo vennero a trovare tutti i suoi amici, Liam, Zayn e Niall. Tutti insieme. Ma Harry, Harry non c’era. E se Niall si fosse sbagliato? Il riccio non c’era. Finché un giorno sentì un rumore di passi e si destò immediatamente. Riconosceva quella camminata. Era lui. Tentò di gridare, di saltare giù dal letto ed andare ad abbracciarlo, ma non ci riuscì. Quindi fu Harry il primo a parlare.
"Louis. Non sai quante volte ho sognato di rincontranti, ma mai avrei pensato in questo modo. Mai. In tutti i miei sogni eri tu che venivi da me, mi abbracciavi e io capivo che non ci sarebbe stato più spazio per il dolore, perché il nostro amore era tutto. E invece ora sono io che vengo da te, che ti parlo, ti apro il mio cuore, ma non so neanche se tu puoi sentirmi. Sei così bello Louis. Neanche nei miei sogni eri così perfetto. Ho paura di toccarti perché potrei svegliarmi e vederti scomparire sotto i miei occhi. Ancora una volta. Quel giorno, quel fottutissimo giorno dovevo inseguirti, dovevo fermarti e farti ragionare. Perché so che non stavi ragionando quel giorno, non mi avresti mai lasciato, lo so. So che tu mi amavi. So che mi ami.
Non sono mai riuscito a venire da te. E questo non potrò mai perdonarmelo. Sono un coglione, un coglione! È tutta colpa mia, sempre colpa mia. Però tu, Louis ti prego perdonami! Risvegliati e abbracciami ti prego." Harry non ce la fece più e cominciò a piangere. Pianse e pianse. Appoggiò la testa sul petto di Louis e strinse la sua mano sperando che si risvegliasse e pianse.
Louis stava lentamente morendo. Lo sentiva. Tutto si faceva più lontano. L'unica cosa che lo confortava era il calore di Harry. La stretta della sua mano, il senso di bagnato sul suo petto, dove Harry aveva pianto. Le sue lacrime erano calde. I suoi ricci, oh i suoi ricci che gli solleticavano la faccia. Louis era felice che Harry avesse ancora i suoi ricci e non se li fosse tagliati, erano meravigliosi, come lui.
Un giorno Louis si svegliò e non sentì più il calore di Harry. Eppure lui era lì, riusciva a sentirlo respirare, ma non avvertiva più il suo calore che sicuramente era l'unica cosa che lo teneva ancora in vita. Louis aveva paura di morire. Doveva ancora dire ad Harry che lo amava, non poteva morire. Non poteva lasciarlo da solo, ancora un volta. Questa volta Harry non lo avrebbe sopportato. Doveva reagire. Doveva svegliarsi e amarlo, magari anche solo una volta. Non ci riusciva. Harry gli parlò, come se capisse che aveva bisogno di un po' di incoraggiamento.
"Amore, il medico dice che stai perdendo forze, ma io non gli credo. Tu sei sempre stato così forte e non mollerai di certo adesso. Sei il mio amore, Louis e non mi lascerai, vero che non mi lascerai? Ti amo da sempre, dalla prima volta che ci siamo visti fino ad ora. Non ho più toccato nessuno da quando ci siamo lasciati perché tutto mi ricordava te. Non riuscivo a dormire sul mio letto perché pensavo a quante volte ci avevamo fatto l'amore, non riuscivo a mangiare sul mio tavolo perché pensavo alla nostra prima cena e a tutte le altre. Non riuscivo a sedermi perché mi ricordavo di tutte quelle volte che mi toglievi la sedia da sotto. Non riuscivo a pensare perché mi venivi sempre in mente tu. Quindi figurati se riuscivo ad amare qualcun altro dopo aver amato te. Dopo essermi sentito così pieno e all'improvviso così vuoto. Non potrei mai baciare delle labbra all'infuori delle tue. Mai. Dopo aver provato il tuo sapore non potrei mai accontentarmi di qualcos'altro. Perché tu sei tutto quello di cui ho bisogno. Ti amo. E so che non mi lascerai. Vero? Non lasciarmi andare, ti prego, sono stanco di sentirmi solo. Ma soprattuto di dormire senza di te. Non lasciarmi andare."
Harry cominciò a cantare.

Now you were standing there right in front of me
I hold on scared and harder to breath
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be

I saw in the corner there is a photograph
No doubt in my mind it’s a picture of you
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two

I’ll keep my eyes wide open
I’ll keep my arms wide open

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

I promised one day I’d bring you back a star
I caught one and it burned a hole in my hand oh
Seems like these days I watch you from afar
Just trying to make you understand
I’ll keep my eyes wide open yeah

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of sleeping alone

 
Louis sentiva perfettamente la sua voce ed era più bella di come se la ricordasse. Aveva scritto una canzone solo per lui. Le parole erano meravigliose. Non lo avrebbe lasciato andare, mai più.
"Non ti lascio andare, Harry, non ti lascio andare" riuscì a sussurrare Louis.

   
 
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