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Autore: Xiao    20/08/2013    1 recensioni
Lacrime salate.Lacrime che sapevano di mare.Schizzi d'acqua provenienti da quella tempesta che erano i suoi occhi.
Draco Malfoy alzo lo sguardo verso lo specchio,e lì vide quello che mai avrebbe voluto vedere.
Una ragazza era in piedi dietro di lui,immobile.
Nessuno fiatò.
Lui troppo pieno di vergogna per il fatto di essersi fatto vedere a piangere,lei troppo scioccata alla vista di lui che stava piangendo.
Passarono minuti che sembrarono ore.
------
'Non capisco.E questo mi spaventa.'
'Nell'amore nessuno capisce niente.E' come fare un passo nel vuoto.Ma poi alla fine scopri che,nonstante la paura iniziale,sotto è morbido.'
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco,nonostante le distrazioni che quell'orribile sapientona procurava,non aveva smesso di pensare al marchio nero.E ai suoi genitori.E alla missione che gli era stata affidata.

Non poteva farlo.Non poteva. Uccidere Silente,il più grande mago di tutti i tempi?Forse più grande anche di Lord Voldemort? Lui,un ragazzino di 16 anni,doveva uccidere Albus Silente.

Ne era terrorizzato.Da quando gli era stata riferita la notizia era come se non esistesse.Non parlava,non mangiava,non dormiva.Praticamente non viveva. 

La vita era qualcosa per maghi normali.Lui non era normale.Lui era un mangiamorte.Lui doveva eseguire gli ordini del signore Oscuro.E se dovevi seguire gli ordini del signore oscuro a 16 anni,pena la morte dei tuoi genitori,non ti potevi permettere di vivere.

 

 

 

I giorni passavano veloci.

Hermione si rese presto conto che la parte della giornata che preferiva di più era la sera.Niente schiamazzi,niente preoccupazioni,niente fretta,ma soprattutto niente Ron e il suo gruppetto di ragazze.

Semplicemente lei.

Lei e Draco.

Com'è che lo chiamava anche per nome adesso?

Non lo sapeva.Sapeva solo che ogni mattina si alzava con il pensiero della ronda notturna,e la sera andava a letto pensando a quella del giorno dopo.

Che poi loro due non parlavano.Semplicemente camminavano in silenzio.

Ma Hermione si sentiva stranamente al sicuro.Chi l'avrebbe mai detto?Al sicuro con Draco Malfoy?

Finalmente,dopo sei anni di continue provocazioni,lui aveva smesso di insultarla.

Quando si incrociavano nei corridoi non si guardavano neppure.Avevano raggiunto una specie di patto che prevedeva il silenzio assoluto.

Poi,una sera,ebbero la loro prima conversazione.

Erano circa le dieci,ed era già una mezz'oretta che camminavano in silenzio.

Lui,il volto magro,gli zigomi incavati,due profondi solchi blu sotto gli occhi.Guardava fisso nel vuoto con un'espressione che Hermione non riusciva a decifrare.Poteva essere paura?Si,assolutamente.E poi c'era qualcos'altro.

Rassegnazione,forse?La Grifondoro lo scrutò attentamente.

'Che c'è,Granger?'

'Oh,no,niente.Io....io mi chiedevo semplicemente cosa avessi in questo periodo.' Hermione sputò fuori la frase tutta d'un colpo,veloce,insicura.

'Non sono affari tuoi.'

'Hai ragione,scusa.' Abbassò il capo,afflitta.

Qualcosa nel viso del giovane sembrò cambiare.La osservò a lungo,fece passare qualche minuto,e poi concluse:'E' una cosa segreta.'

La ragazza alzò gli occhi. 'La sai solo te?'

Silenzio.

'Non proprio.'

'Ma è..pericolosa?' Hermione continuò,incerta.

'Si.Si,diciamo di si.' Lo disse amaramente,con una smorfia di paura dipinta sul viso.

'Secondo me ce la fai.'

Lo disse candidamente,Hermione Granger,lo disse con una purezza che Draco non aveva mai sentito.Lo disse perchè voleva farlo stare meglio,lo disse perchè credeva veramente che lui ce l'avrebbe fatta.Non sapeva cosa doveva fare,ma credeva in lui.

 

Draco,nel letto,continuava a ripensare alla conversazione che aveva avuto con la ragazza.

Lei era così tremendamente semplice,pura.

Gli aveva chiesto scusa.E poi gli aveva detto che ce l'avrebbe fatta.

A questo serve,insultare una grifondoro per sei anni di fila?A sentirsi dire che ce l'avrebbe fatta?

Che ragazza,pensò Draco.

Era strano da pensare,ma la invidiava.Candida,ingenua ma tremendamente intelligente,coraggiosa,ottimista.

Invece era tutto il contrario.Pensava che nell'ufficio di Silente sarebbe successo il peggio,pensava di scappare e andare via per sempre.

Lui non era come lei.

 

 

'Hai paura?' 

Così inaugurò la conversazione Hermione Granger la sera dopo,seria ma allo stesso tempo serena.

Certo che aveva paura.Doveva uccidere Silente o Voldemort avrebbe ucciso i suoi genitori.Era terrorizzato.

'No.'

'Questa è una cosa positiva.Se riesci a mantenere la calma mentre fai qualcosa la bacchetta risponde meglio ai tuoi comandi.Ho letto sul libro di-'

'Sta zitta,Granger.Nessuno ti ha chiesto niente.'

'Scusami.' Per la seconda volta,lei gli aveva chiesto scusa.E lui non riusciva a sopportarlo.Non era lei a doversi scusare.

'Anche se ho il controllo sulla mia bacchetta,l'impresa sarà impossibile comunque.'

'Ma se è impossibile,perchè la devi fare?' La ragazza lo osservava,curiosa.

'Sono costretto.' perchè le stava dicendo queste cose,perchè?Non ci aveva mai parlato in sei anni,e adesso le stava raccontando i suoi problemi.Era per caso impazzito?No,era semplicemente solo.E aveva un bisogno disperato di parlare con qualcuno.Di trovare un appiglio.

'Non puoi ribellarti?'

Draco si lasciò sfuggire una risata amara e lanciò un'occhiata alla ragazza.Ribellarsi a Lord Voldemort?Come minimo sarebbe stato la cena di Nagini.

'E' ovvio che non puoi ribellarti.Scusa,è stata una domanda stupida.'

Scusa.

Di nuovo.

'Draco..'

Era la prima volta che lo chiamava Draco.

'Cosa c'è?'

'Come stai?'

'Bene.'

'No,intendo sul serio.Come stai veramente?'

 Draco la guardò.E fu come se la vedesse per la prima volta.La guardò e pensò che aveva sbagliato tutto,fin dall'inizio,che lei era speciale,che lei era una ragazza per cui lottare,una ragazza con un futuro,una ragazza che ce l'avrebbe fatta.Una ragazza che gli aveva chiesto come stava.Ma non glielo aveva chiesto come faceva Pansy quando si strusciava contro di lui nella sala comune dei serpeverde,o come glielo chiedevano Tiger e Goyle quando lo affiancavano nei corridoi o come..Draco sentì come un pugnale che si conficcava nello stomaco. O come suo padre.Neanche suo padre gli aveva mai chiesto come stava come lo stava facendo adesso la Granger.Interessandosi veramente,preoccupandosi.

'Così.'

La ragazza lo guardò.Lui la guardò.Si guardarono per un tempo che sembrò infinito.Si persero l'uno negli occhi dell'altra.Per qualche secondo al mondo non ci furono che loro due.

E poi si voltarono le spalle,rossi in viso,avviandosi ciascuno verso il proprio dormitorio.

  
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