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Autore: J_Nova    20/08/2013    0 recensioni
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Furry
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- Ehi, bella addormentata! La mia felpa? -

- Grazie, credo di non aver sudato molto. - appena gli passo la felpa comincia ad annusarla.

- Vaniglia? -

- Sì, si sente? -

- Cavolo, ti fai il bagno nel profumo! -

- No, ne metto poco, però mi lavo. - e soltanto dopo alcuni secondi di silenzio imbarazzante, e dopo aver osservato la sua faccia perplessa, mi rendo conto che questa frase avrei potuto anche evitarla.

- Non lo metto in dubbio. E poi, mi piace il tuo odore. -

- Grazie, piace anche a me. -

Finalmente mi sorride.

- Io devo andare, ci vediamo. - mi fa un cenno con la mano, e si allontana.

- Ciao. - faccio tutto ciò che è umanamente possibile per riuscire a sorridergli, ma sul mio viso compare solamente una smorfia malinconica. In realtà non voglio che se ne vada. Probabilmente dovrei corrergli dietro e chiedergli se gli va di accompagnarmi al bar, ma non abbiamo tutta questa confidenza per il momento.

- Tea, mi copi I compiti di letteratura? Per favore! Sono disperato. -

- Tu sei sempre disperato Andre! -

- Lo so, ma tu mi salverai come al solito. Vero? -

- Guarda che è inutile che fai la faccia da cucciolo. Sono stanca di essere trattata così! Sei l'unica persona in classe che mi rivolge la parola, ma lo fai soltanto quando ti servo. -

- Non è vero! E poi, detto sinceramente, tu non sei molto socievole eh. -

La mia faccia rassegnata dice tutto.

- Dai, dammi il quaderno. Ti aiuto io. -

- Grazie tesoro! -

È la prima volta che Andrea mi chiama così, e per la prima volta mi ha abbracciata. So che sono cose banalissime, però mi rendono felice. Ora però devo fare tutti i suoi compiti, e sono sempre sfinita dopo l'ora di educazione fisica.

- Andre, ho finito. -

- Come farei se non ci sei tu? -

- Fossi, si dice fossi. -

- Fossi? -

- Sì, come farei se non ci FOSSI tu. -

- Ah, non so proprio come faresti, carissima. -

Scoppio a ridere, e anche lui. È simpatico, e in quattro anni non me ne ero mai accorta.

- Sei un cretino! - gli do un pugno sulla spalla, scherzando.

- Quello era il tuo fidanzato? -

- Quello, chi? -

- Il ragazzo con cui parlavi prima. -

- Ah, no. Non so neanche come si chiama. -

- Però ti piace. -

Sorrido. Sì, mi piace, e tanto. Ma di sicuro non lo confido ad un mio compagno di classe.

- Beh, è carino. -

- Credo si chiami Marco. -

- Marco? Come lo sai? -

- Mi sembra che un suo amico lo abbia chiamato Marco prima. O Maco. -

- E che nome è Maco, scusa? -

- Sarà straniero. -

- Un immigrato. -

Le nostre risate accompagnano la conversazione. Non mi ero mai trovata così bene con nessuno.

- Sei simpatica, quando vuoi. -

- Grazie, anche tu lo sei. -

Ci sorridiamo. Posso dire di aver trovato un amico, o almeno credo. Non voglio affrettare le cose, però lui mi piace proprio come persona.

- Ragazzi, prendete le vostre sedie e venite da me. La Decarli oggi non riuscirà a venire a lezione. -

Riconoscerei questa voce tra mille: è la mia bidella. Una donnina di circa cinquant'anni, minuta, con i capelli tinti di un rosso acceso. Una signora davvero molto strana e, a modo suo, anche un po' dolce.

- Tu, tu, tu e tu, con me! - indica quattro alunni con un cenno rapido della testa.

Io sono il secondo “tu” , quindi devo seguirla. Per fortuna anche Andre verrà con me.

  
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