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Autore: eather_    20/08/2013    3 recensioni
[one-shot] [crack pairing VERAMENTE assurdo] [accenni alla ShinAka] [abbientata in CS, dopo l'episodio 17]
ed eccomi con l'ennesima fic, con un'altra crack, perché io le amo, non posso farci nulla ~
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«Akane?» la chiamò qualcuno, con una nota di incertezza nella voce. La castana sobbalzò, sorpresa, e cercò inutilmente di asciugare le lacrime che non smettevano di uscire. Fece un sorriso forzato, e cercò di dissimulare la tristezza. Inutile.
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spero che vi piaccia,
Fede ♥
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Akane Yamana, Fey Rune
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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vanilla perfume
NdA: salve popolo di efp, sono tornata con una nuova coppia crack su cui nessuno ha ancora pubblicato niente, ed è una delle mie crack preferite, inventata da moi ~
questa one-shot è ambientata in un prato pieno di fiori vicino ad un fiume, in città, al tramonto, i protagonisti, Fei (♥) e Akane si incontrano per caso, e "parlano" per la prima volta dopo essere tornati dal viaggio del tempo nell'era Sengoku, dove Shindou ha fatto conoscenza con Okatsu. Volendo, possiamo considerarlo un missing moment, ma non ne sono troppo sicura. Comunque, la piccola Akane si sente un po' giù, riuscirà Fei a farla sentire meglio? beh, leggete se volete saperlo c;
e questi due sono riusciti a farmi sbordare con il numero di parole, sono 546 quindi è una one-shot, e mi sento realizzata, era da un po' che non ne scrivevo, lol~
adesso vi chiederete, perché loro? semplice: sono una coppia crack stupenda,  anche se metà del fandom odia Akane, e per questo nessuno la leggerà, ma secondo me loro meritano tanto love ♥
adesso vi lascio alla storia e sto zitta ~





                                                                                                                        


~ vanilla perfume ~

 


L'acqua cristallina del fiume rifletteva i palazzi più alti che si estendevano lungo tutta la sponda opposta, e il sole, che ormai stava calando, lo scaldava con i propri raggi, colorandone la superficie con i suoi colori caldi. Il cielo e le sue nuvole erano tinte di rosa e arancione, a completare quel meraviglioso paesaggio di una tipica sera primaverile, il profumo delle migliaia piante di vaniglia sparse per il prato riempiva l'aria e faceva provare un senso di vaga serenità a chi potesse sentirlo.
Eppure, Akane, quella serenità non riusciva neanche a sfiorarla. Seduta sul terreno verde, si portò le ginocchia al petto, circondandole con le esili braccia e poggiandoci sopra il mento. Sospirò, triste, riguardando le foto nella macchina digitale a cui teneva tanto, ma che in quel momento avrebbe felicemente buttato nel fiume.
Si sentiva così, da quando erano ritornati dal viaggio nell'era Sengoku.
Il suo Shindou-sama aveva conosciuto una ragazza, Okatsu. Si sentiva così inferiore, in confronto a lei.
Shindou le aveva sorriso, Shindou si era confidato con lei, Shindou l'aveva ringraziata per averlo aiutato. Ma, soprattutto, Shindou aveva pianto per lei, perché sentiva la sua mancanza. Ad Akane, invece, non aveva mai sorriso, non le aveva mai aperto il suo cuore e sicuramente non provava la sua mancanza quando lei non c'era.
Ma perché Okatsu sì, e lei no? Forse era troppo strana? Forse non era abbastanza carina? Forse era troppo insistente? Non lo sapeva.
Una lacrima scese lentamente lungo la guancia rosea, seguita da tante altre. Pianse in silenzio, intanto che il tipico venticello di mezza stagione le scompigliava leggermente i capelli castani.
Non si accorse della persona alle sue spalle.
«Akane?» la chiamò qualcuno, con una nota di incertezza nella voce. La castana sobbalzò, sorpresa, e cercò inutilmente di asciugare le lacrime che non smettevano di uscire. Fece un sorriso forzato, e cercò di dissimulare la tristezza. Inutile.
«C-ciao Fei. C-che c-ci fai qui?»chiese, non riuscendo a fermare i singhiozzi, sentendosi in imbarazzo. Fei non era così ingenuo.
 Il verde le si avvicinò, e si sedette accanto a lei, leggermente preoccupato.
«Perché stai piangendo?» ignorando la sua domanda, fissò gli occhi gonfi e le guance rosse della ragazza, in attesa di una risposta. Lei incurvò le labbra, in un sorriso triste e amaro.
«Sono un disastro» sussurrò, piangendo ancora più forte.
Fei, disorientato da quel comportamento, rimase qualche minuto a fissarla senza sapere cosa fare, e si sentì un idiota.
Ma come avrebbe potuto consolarla, se neanche conosceva il motivo di tale tristezza? Però pensò che, forse, un vero motivo non c'era. E capitava anche a lui di provare dolore senza un motivo preciso, con solo la convinzione di essere completamente solo a fargli compagnia in quei momenti. Ed era proprio allora che desiderava che qualcuno lo aiutasse e condividesse il suo dolore.
Così, si inginocchiò davanti alla castana, e le mise una mano sul capo, avvicinandolo al proprio petto e con l'altra mano le cinse la vita, stingendola in un'abbraccio dolce e caldo.
Akane, anche se in imbarazzo, non sciolse l'abbraccio, anzi, si accoccolò meglio al petto del ragazzo, continuando a piangere, calmandosi piano piano, nel mentre che lui le accarezzava lentamente la schiena per tranquillizzarla.
Poi sorrise serena, inebriandosi del buon profumo alla vaniglia che Fei emanava.
  
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