Quella notte Dudley sognò di abbandonare la baracca dispersa tra i flutti, lontana dal mondo.
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Dudley, quando tornava da scuola, si recava dritto nella sua stanza e chiudeva la porta.
La porta chiusa impediva agli sguardi nemici di sbirciargli dentro e di scovare le sue debolezze, ma non sarebbe rimasta chiusa per sempre.
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Emise una bassa risata soddisfatta e intimò a uno dei suoi compari di dargli un po’ di roba da fumare, di quella forte, capace di annebbiargli il cervello e farlo sghignazzare senza motivo per ore.
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Il suo corpo era ancora aggrappato alla vita, ma questo non lo faceva sentire meglio.
Il ragazzo grasso e goffo che gli stava di fronte stava ancora ridendo.
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Dudley non voleva più essere l’incubo che giorno e notte gravava sulle sue spalle.
Alzò la testa e fissò Harry dritto negli occhi.
- Io non penso che tu sia inutile.-
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Dudley, quella sera stessa, si posizionò davanti al computer. Voleva documentarsi su questa Cho, prima di incontrarla, perché certamente era una poco raccomandabile.
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{Seconda classificata al contest "Di Drabble e Raccolte" di .rie}