Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: DemetriaTay    20/08/2013    4 recensioni
Il mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo .
Tratto dal secondo capitolo :
“Ma tu chi sei?”
“Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto : Ciao, grazie per avermi aiutata, questo è il mio numero”
“Ah davvero?? Beh, ti svelo un segreto … io non ti darò il mio numero”
“ Ma io infatti ho detto normalmente , questo non vale di certo per te”
“ Certo, perché io sono Taylor Swift e allor…”
“ Frena, frena. Chi saresti tu?”
“Tu… non mi conosci?”
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Fan-Fic dedicata a Taylor Swift, leggete se vi ha incuriositi un pochino :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“E se ti dicessi che ti amo?”
 
“Chris…” sussurrai a corto di parole.
“Ti prego, Taylor, non…” sospirò “non partire, rimani qui con me”
“Chris lo vorrei tanto, credimi, ma ormai ho dato la mia parola e non mi posso più tirarmi indietro”
“Non puoi neanche posticiparlo?” disse raggiungendomi velocemente.
“Io ti amo, Taylor” “ e non è affatto facile ammetterlo” disse con un mezzo sorriso, visibilmente imbarazzato.
“Forse è meglio che la finiamo qui Chris” pronunciai le parole che mai avrei voluto dire.
Chris si guardò intorno respirando profondamente.
“Dimmi solo una cosa…. mi hai perdonato?”
“No” ecco, secca e coincisa, così avrei dovuto essere dall’inizio.
“Non importa”
“Ma che diavolo…?”
Non mi lasciò finire e a un tratto non sentii più la terra sotto i piedi, perché Chris mi caricò su una spalla.
“Chris!! Che fai?!”
“Shh, fai silenzio” disse dandomi una pacca sul sedere.
Vidi dei passanti ridere al nostro passaggio, mentre altri erano più scandalizzati.
“Mettimi giù!Ma cosa ti è preso?”
“Ti rapirò per questa notte” rispose fiero.
“Tu cosa? Dai fammi scendere!”
Chris non mi degnò di una risposta , e continuò a camminare indisturbato fino a quando fu costretto a mettermi giù a causa del traffico serale.
“Finalmente!” dissi aggiustandomi i capelli ora del tutto spettinati, poi aggiunsi “Ma sei impazzito o cosa?”
“Tu ora verrai con me” e così dicendo si avvicinò ancora di più a me , fino a lasciarmi un bacio sulla guancia.
Mi guardai intorno e notai una decina di paparazzi appostati dietro un cespuglio intenti a scattare delle foto a… noi due!
“Merda!” imprecai.
“Che succede?” si allarmò Chris.
“Ci sono i paparazzi, lì dietro i cespugli” squittii.
“Vieni qui” disse aprendo la felpa e avvicinandosi a me.
Rimasi due secondi sensa sapere cosa fare : avrei dovuto accettare il suo aiuto? 
Poi decisi.
Mi coprii come potevo appoggiandomi al petto di Chris e abbracciandolo.
Questa vicinanza era così giusta che per un momento persi la cognizione del tempo e luogo, mi dimenticai anche delle ragione che ci avevano spinto ad allontanarci ,concentrandomi unicamente sul profumo di Chris ed il calore che il suo corpo emanava.
“Hey…” disse quando mi strinsi più forte a lui.
Mi stampò un bacio sulla fronte, soffermandosi quel tanto per sentire il ritmo del suo cuore diventato più veloce combaciare perfettamente con il mio, che per tutto il tempo non aveva smesso di battere troppo rapidamente.
“Andiamo” disse cominciando a camminare.
Dopo qualche minuto giungemmo alla macchina e salii sul posto del passeggero in fretta, non prima di aver dato un’occhiata alle mie spalle.
Chris fece lo stesso, lanciando uno sguardo scocciato ai paparazzi che nel frattempo si erano avvicinati lentamente a noi.
Accese il motore e partì con una sgommata.
“Stai bene?” Mi chiese staccando gli occhi dalla strada solo per un secondo.
“Io sì, tu piuttosto, non sei molto abituato mi sembra” costatai con un filo di voce.
“E cosa te lo fa credere?Guarda che sotto questa felpa si nasconde un fisico mozzafiato! In effetti sono un modello, certo che sono abituato ai flash”
“Ma piantala!” dissi colpendolo ad un braccio.
Era incredibile il modo in cui Chris riusciva a rendere una situazione tesa o imbarazzante in una del tutto nuova , divertente facendomi ridere e alleggerendo l’atmosfera.
“Devo ammettere che in realtà è divertente, e se il risultato è riaverti spalmata addosso, allora posso dire di adorare i paparazzi”
“Non sono così sicura che sarai della stessa idea domani , quando le nostre facce  saranno incollate sulla copertina di qualche giornale di gossip o magari sulla facciata di qualche autobus di linea, Chris”
“Bene, così tutti sapranno che sei impegnata.”  “Con me.”  aggiunse con fare ovvio.
Lo guardai sbalordita.
Gli avevo appena detto che non l’avevo affatto perdonato per il suo tradimento, ma a quanto pare non aveva afferrato il concetto.
“Io non sono impegnata con te. Non più” dissi con una nota di tristezza.
“Non ancora per molto” mi corresse Chris guardandomi determinato.
“Sì, ok come vuoi tu. Ora riportami a casa” dissi scocciata.
Ne avevo abbastanza, non avrei dovuto reagire come una stupida ragazzina in preda ai suoi ormoni quando l’avevo rivisto … pessima decisione.
Chris sbuffò , passandosi una mano sul volto visibilmente stanco.
Ok, lo ammetto: ero lunatica e non ci potevo fare assolutamente nulla. In più il suo comportamento non aveva fatto altro che peggiorare la poca stabilità mentale che avevo in quei giorni.
“Dammi almeno quest’ ultima possibilità! E non parlo di tornare subito insieme, ma lascia che trascorriamo un po’ di tempo ,solo io e te”
La suoneria del mio cellulare mi salvò dalla difficile risposta che avrei tanto voluto affliggere a Chris : un grande NO.
Presi l’I-phone e risposi.
“Allora? Com’è andata?” squillò la voce di Liam dall’altra parte del telefono.
“Non posso parlare in questo momento”
“Ah,sei con lui.Allora limitati a dire sì o no, ok? Io e Abigail non stiamo più nella pelle, vogliamo  sapere cos’è successo! E nel frattempo abbiamo anche  svaligiato la tua dispensa, spero non ti dispiaccia”
Sbirciai Chris che mi osservava incuriosito, ma non appena intercettò il mio sguardo, rivolse il suo verso la strada.
“No, vai avanti” risposi piuttosto annoiata.
“Ok, allora, ho preparato le domande su un foglietto … Abigail! Caccialo fuori che è arrivato il momento clue!”
Scossi la testa, il modo di fare di Liam stava diventando sempre più straziante.
“Uhm, ecco ci siamo.” sentii il rumore della carta che veniva maneggiata  “Domanda numero uno : avete fatto pace?”
“No”
“Ah, allora passiamo subito alla tre : hai intenzione di farci pace?”
“N-no” dissi guardando per un secondo il volto do Chris che ignaro di queste ridicole domande continuava a guidare verso chissà dove.
“Uffa, in questo modo devo saltare fino alla dieci! Ma va bene, non mi scoraggio. Domanda numero 10 : ti ha almeno chiesto scusa?”
“Sì”
“Undici : ti ha ficcato la lingua in gola?”
“LIAM!” urlai non riuscendo a credere all’insensibilità del mio migliore amico.
Chris sussultò per lo spavento, ma non tolse gli occhi dalla strada.
“Che c’è? Pura e semplice curiosità” e quasi riuscivo ad immaginare la sua espressione corrucciata.
Poi continuò : “ e comunque non hai ancora risposta alla mia domanda, mi sembra”
Mi agitai sul sedile, staccando un po’ la cintura di sicurezza dal mio corpo, giusto per riuscire a respirare più liberamente.
“Sì” ammisi in fine.
“Ma ora mi costringi a tornare alla domanda numero cinque! Sei un totale disastro Taylor!”
Ah, io? Non potendo più giocare a quel gioco dissi :
“Ora devo entrare in galleria, ti richiamo il più presto possibile. Ma tu non farlo, non mi chiamare più per oggi” 
“E’ vecchia come scusa .questa della galleria, ma va bene. Io e Abigail continueremo a mangiare cioccolata e spettegolare su voi due.”
“Beh, buon divertimento allora” ammisi ridendo.
“A te, cara” e dicendo così chiuse la chiamata.
Finalmente riposai il telefono nella borsa e mi girai verso Chris.
“Tutto ok?” chiese timidamente.
“Cosa intendi per tutto ok? La situazione che si è venuta a creare tra noi due o il fatto che non dovrei stare seduta qui affianco a te? Cosa esattamente, Chris?”Sbottai.
“Intendevo la chiamata, mi sei sembrata … nervosa”
“Non dovrei? Ok, allora fingerò di essere felice. Ma come sono felice che il mio ex mi abbia tradito e che ora mi stia portando non so dove! magari mi farai conoscere questa Jessica eh? Potremo diventare migliori amiche! Certo, io non ho la sua stessa esperienza in fatto di umini ma..”
“Basta” disse deciso Chris afferrando con forza il volante.
“Perché? Starei raccontando cavolate?”
“No, ma smettila di addossare tutta la colpa su di  me”
Aprii la bocca incredula. Cosa stava insinuando, che era colpa mia se era finito nel letto di Jessica?
“Quindi ora è colpa mia eh?”
“Anche tu non sei stata un granché come fidanzata, o sbaglio? Sì, in effetti non mi hai mentito per mesi e mesi su te stessa, no?” sputò velenoso.
Abbassai il capo, aveva centrato in pieno.
Se c’era una cosa che mi faceva azzittire subito, era questa questione e a quanto pare lui lo sapeva perfettamente.
Mi limitai a guardare fuori dal finestrino, volendo porre fine a questa discussione che stava degenerando.
Non sapevo più chi aveva torto o ragione : ognuno di noi aveva sbagliato in qualcosa e tutt’e due avevamo commesso degli errori molto importanti .
“Scusami” disse all’improvviso Chris e io non feci altro che girarmi con tutto il busto verso di lui.
“Ok, per il momento lasciamo stare quest’argomento. Ora , per favore, dimmi dove mi stai portando”
Ma Chris scosse la testa sorridendo.
“Non posso” ammise per nulla dispiaciuto.
Sbuffai sonoramente, cosicché anche lui mi sentisse molto bene. 
Se era un’altra delle sue tattiche per convincermi a stare con lui, avrebbe fallito miseramente, perché ormai  ero sicura della mia decisione, soprattutto con l’imminente tour mondiale.
Eppure stare così vicino a lui, ma senza poterlo toccare mi faceva sentire … triste , persa e lo odiavo profondamente per questo. O forse odiavo me stessa per il fatto di  provare ancora queste emozioni.
Non mi accorsi della macchina che si fermò fino a quando Chris non spense il motore e finalmente guardai dove ero stata portata.
“Casa tua?” chiesi sorpresa.
“Esattamente. L’ultima volta che sei venuta , non è andata molto bene ma oggi ho bisogno del tuo aiuto” disse guardandomi negli occhi.
“Aiuto per cosa?” chiesi scettica incrociando le braccia.
“Ora lo vedrai” e dicendo così uscì dall’auto e mi aprì la portiera.
“Grazie” mormorai, intenta a capire cosa diavolo stesse succedendo.
Passammo per il buio giardino fino ad arrivare alla porta.
“Ok…” disse Chris agitato prima di aprirla.
Fui accecata dalla forte luce che ci aveva travolto appena aperta la porta e aspettai pazientemente che i miei occhi si abituassero a quella nuova situazione.
Poi li vidi. 
Gente. Tanta gente che chiacchierava sommessamente , altri che mangiavano e altri ancora che ballavano.
“Ma che…?”
“Ti presento la mia famiglia. Tutta” mi disse Chris spingendomi leggermente in avanti per poter richiudere la porta.
“La tua famiglia?” bisbigliai girandomi verso di lui con gli occhi da cerbiatto smarrito.
“Sì” ammise guardandomi a disagio.
“E perché mai mi stai portando a una cena di famiglia?” domandai allargando le braccia con fare disperato.
“Io non ho potuto evitarlo … Avevo già parlato a tutti di te … e.. ti prego, fallo per me : non lasciarmi qui solo” disse prendendomi una mano e incrociandola alla sua.
Sbuffai risentita. 
Mi avrebbe potuto anche avvisare, almeno non mi sarei presentata in quello stato.
Intendiamoci, non ho detto che avrei accettato, ma se proprio doveva presentarmi la sua famiglia, avrei preferito di gran lunga essere vestita meglio.
“Christian, finalmente” si unì una voce femminile.
“Mamma” la guardò lui sempre più a disagio.
Sua madre non perse tempo a parlare con il figlio ma volse la sua attenzione a me.
“Lei è Taylor” 
“Ciao cara! Ho sentito parlare così tanto di te che è come se ti conoscessi già. Io sono Isobel, la mamma di Chris”
Strinsi la mano che mi porse , sorridendo.
“Molto piacere signora” cantilenai da perfetta fidanzatina.
“Ma quanto sei bella” rispose questa, osservandomi da capo a piedi.
“Ok, mamma ora puoi continuare ad intrattenere gli ospiti. Ci penso io a Taylor” intervenne Chris che in tutto quel tempo aveva assistito silenziosamente alla piccola conversazione.
Isobel mi sorrise per l’ultima volta e girò i tacchi, facendo esattamente ciò che le aveva suggerito il figlio.
Ma per qualche strano motivo sapevo che non era finita lì.
“Solo per stasera. Te lo chiedo per favore , rimani. Puoi anche non parlarmi per tutta la serata se ti fa sentire meglio
“No, non mi farebbe sentire meglio” ammisi guadagnandomi un sorriso da parte di Chris.
“Però questo non significa che non sono arrabbiata. Anzi” chiarii subito, a scanso di equivoci.
“Sissignora” rispose lui assumendo una smorfia divertente.
 
                                               
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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