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Autore: Ginger01    20/08/2013    3 recensioni
[Dal Prologo]
Mi chiamo Victorie Weasley.
Sono per un quarto veela e, nonostante il mio aspetto, non ho mai avuto un ragazzo.
Durante la mia vita ho ricevuto milioni di lettere d'amore, dichiarazioni e fiori, ma io pensavo sempre e comunque ad una sola persona dagli strambi capelli blu e occhi color nocciola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Saalve genteeee!
Eccomi con il 16esimo capitolo...Chiedo venia per tutto il tempo che ci ho impiegato cwc
Spero vi piaccia <3
Un bacione; ci vediamo alla fine! :3
Gryfferine

 



 »Capitolo 16«


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Seppi di essere nel posto giusto solo grazie al mio olfatto, che tra l'altro non è molto sviluppato. O almeno non quanto quello di Teddy. Non riuscii a vedere niente, un po' per la cenere del camino, un po' perché il mio campo visivo era appena stato offuscato da una camicetta rossa a fiorellini cucita a mano.
– Benvenuta, piccola mia! – la voce dolce di nonna Weasley mi fece sorridere e la abbracciai stretta stretta.
– Ciao, nonna! – mi scoccò un sonoro bacio sulla guancia e mi aiutò ad uscire dal camino, scrollandomi la cenere dal maglione verde.
– Avanti, vieni piccola, vieni a salutare gli altri: mancavi solo tu! – esclamò raggiante, accompagnandomi nel salone. – E' arrivato anche Teddy? – domandai, arrossendo.
– Oh sì, giusto un po' prima di te: strano che non vi siate scontrati nel caminetto! – commentò, ridacchiando.
Sorrisi ed entrai, intimidita nel salotto dove zio Ron parlava allegramente con zio Harry così come zia Herm e zia Ginny, insieme con mia madre e zia Angie. Tutta la famiglia al completo.
– Vicky, Vicky! – un batuffolo dai capelli rossi mi travolse, allacciando le braccia dietro il mio collo.
– Lily! – strinsi la mia cuginetta in un abbraccio stritola-costole.
– Come va, piccola? – le domandai, arruffandole i capelli.
Le guance rosse, il sorriso che andava da un orecchio all'altro, Lily mi raccontò le sue giornate insieme ai fratelli – ...E ho battuto James a Quidditch! Non vedo l'ora di venire ad Hogwarts, cosi almeno entrerò nella squadra della mia Casa! – era raggiante. Le sorrisi dolcemente – Bravissima, Lils! Diventerai anche capitano, ne sono sicura! Che ruolo giochi? – le domandai.
Gli occhi della piccola si illuminarono – Da cacciatrice, come la mamma. James invece è un ottimo cacciatore, come papà e il nonno! – vidi zio Harry sorridere malinconico, oltre la piccola spalla della bambina.
Lily fissò un punto oltre la mia spalla – E tu? Che ruolo giochi a Quidditch? – domandò a chi mi stava alle spalle. Mi girai lentamente e mi trovai davanti Teddy. Il mio cuore ebbe un sussulto: che strano effetto vederlo in camicia bianca, dopo tutti quei giorni che l'avevo visto indossare abiti casual in giro per Londra...Mi morsi un labbro, arrossendo, e mi tirai su – Ciao, Teddy. – lo salutai, passandomi una mano tra i capelli biondi, tentando di renderli in qualche modo presentabili visto che Lily me li aveva scompigliati tutti.
– Ciao, Victorilla. – disse, facendomi l'occhiolino.
Il suono del mio nomignolo mi fece arrabbiare – Viaggiato bene, Teddino? – sibilai, guardandolo storto. Teddy riuscì a malapena a trattenersi dal ridere. Mi si avvicinò con quel suo sorrisetto malizioso – Io si, e tu? – mi domandò, a un soffio dalle mie labbra. Non poteva fare cosi, non poteva mettere a dura prova il mio autocontrollo. Non potevamo mica fare i piccioncini in un luogo dove c'era tutta la famiglia Weasley, insomma...
Pensando questo avevo distolto lo sguardo dagli occhi nocciola penetranti di Teddy che, sentitosi messo da parte, eliminò le distanze tra noi, dandomi un lieve bacio a stampo.
– Fattelo bastare per ora – mi sussurrò, prima di raggiungere gli altri parenti. Io rimasi imbambolata dov'ero, a fissare il vuoto, sulle labbra ancora il sapore di quel bacio rubato.

– Allora, Vicky, come va il tuo ruolo da capitano? – mi domandò zio Ron, con una coscia di pollo in mano. Ingoiai le patate, quindi risposi – Oh, benissimo zio Ron, veramente bene. A parte il cercatore un po' presuntuoso mi trovo davvero bene con la squadra. –
Lui ridacchiò – Ah si, i cercatori sono sempre dei presuntuosi... – disse, ammiccando a zio Harry che gli diede una gomitata. Lui lo guardò storto e gli scompigliò i capelli rossi, simili a quelli di Dominique – Mai quanto i portieri, sta attenta a quegli impiastri, Vicky! – esclamò, facendomi l'occhiolino. Annuii da dietro il mio bicchiere di succo di zucca, sorridendo.
Il dolce di Natale di nonna Molly fu fantastico, come sempre, e notai di aver messo su un po' di pancetta.
Dopo il dolce venne il momento del caffè. Diventata grande era concesso anche a me di stare con gli adulti a parlare di cose importanti e di bere quel nettare divino. E poi arrivò quella domanda da parte dei miei genitori che avrei tanto voluto evitare – Com'è andata da Juliette, tesoro? – chiese mio padre, mangiandosi il biscotto che aveva intinto nel caffè.
Per poco non mi strozzai con il caffè bollente. Lanciai un'occhiata a Teddy, davanti a me, che mi incoraggiò con lo sguardo.
– Ehm, benissimo, papa. – dissi, ricorrendo a un po' di francese che sapevo lo addolciva.
Infatti sorrise – Oh, molto bene...E che avete fatto? – domandò, sorseggiando il caffè.
Strinsi la presa sulla tazzina – Les courants habituels, sai, i discorsi tra ragazze, shopping... – borbottai.
Lui annuì – Molto bene, sono contento che ti sia divertita. Magari li prossimo anno potrebbe venire lei da no, che ne dici? – propose, continuando a sorridere, ignaro.
Mi sentii ancora più in colpa per avergli mentito – Si, mi sembra una splendida idea. –
Teddy si meritò un calcio negli stinchi visto che si era messo a ridacchiare. Quanto mi irritava. Mentre io capitolavo nelle mie bugie, lui se ne stava tutto bello seduto a ridacchiare, osservando la scena divertito.
Lo fulminai con lo sguardo, e questo non fece che aumentare la sua ilarità. Mi alzai di colpo – Vado a giocare a Quidditch con Lily, James e Rose. Ci vediamo dopo. – mi congedai, dirigendomi a grandi passi verso l'esterno.
Raggiunsi i miei cuginetti che tentavano di portare sulla scopa Rosie che, con il collo circondato dalla sua sciarpa rosso-oro che si era messa anche in vacanza, si rifiutava di salire sul manico di scopa e giocare a Quidditch – No, non mi va. E poi mi fa sempre un po' paura.... – disse con riluttanza. Hugo le diede una spinta – Suvvia, Rosie! Sei davvero noiosa! Dai, gioco io con voi, Jamie...Farò il portiere! – esclamò, salendo sulla scopa. Il piccolo Hugo era davvero un ottimo portiere, nonostante gli otto anni. Li raggiunsi – Ehi, vi avanza una scopa e una mazza da battitore? – domandai, portandomi le mani ai fianchi e assumendo un sorrisetto strafottente.
Gli occhioni cioccolato di Lily si illuminarono. Annuì con vigore, raggiungendomi saltellando e portandosi dietro un'imponente mazza – Tieni, ho trovato questa nel capanno. – disse, porgendomi la mazza con un po' di difficoltà. Abituata al peso delle mazze, la afferrai tranquillamente e la sollevai sopra gli occhi – Fred Weasley... – lessi l'incisione sul manico rosso. Mi morsi un labbro, sfiorando la superficie rovinata della mazza: non me la sentivo di usare la mazza che era stata di zio Fred. No, non mi sembrava giusto.
– Ehi, piccola, hai visto mica qualche altra mazza lì dentro? Questa è troppo usata. – dissi, sorridendole. Lei annuì di nuovo, scuotendo le codine – Sisi, era pieno. –
Le arruffai la testolina e mi diressi nel capanno dove nonno Arthur giocava con le diavolerie babbane. Dentro, regnava il disordine: oggetti di ogni tipo ricoprivano le pareti e il pavimento. Arrancando, trovai una parete con numerose mazze da battitore, una più vecchia dell'altra.
Ne trovai una con un'etichetta elegante “Molly Prewett” – Ah, e così nonna Molly giocava da battitrice, eh...Interessante... – dissi, alzando un sopracciglio divertita. L'ultima mazza che trovai fu quella di zio George che, essendo ancora...in vita, mi sembrò più giusto prendere. Chissà, magari la prossima mossa ad essere aggiunta là sarebbe stata la mia...Afferrai la mazza senza troppi pensieri e tornai nel campo da Quidditch improvvisato, giusto il tempo di vedere Lily litigare con Hugo per un tiro andato a segno che lui non considerava tale.
Sorrisi divertita: adoravo i miei cuginetti.

Il tramonto mi aveva sempre affascinata, forse perché proprio quella sfumatura di arancione è il mio colore preferito*. Non l'arancione zucca, no, troppo acceso. Quella tonalità calda, rassicurante in un certo senso, che assume il cielo durante il tramonto, ecco, quello è il mio colore preferito.
– Bè, ti sei addormentata? – una voce mi colse alle spalle, costringendomi a girarmi.
– Oh, ciao Teddino. – lo salutai, ignara del fatto che le sue labbra fossero a un soffio dalle mie.
Fissò i suoi occhi nocciola nei miei ghiaccio. Cercai di rimanere rigida e di non lasciarmi incantare dal suo sguardo – Hai bisogno di qualcosa? – domandai, con indifferenza. Ero sul tetto della Tana con le gambe penzoloni e una tazza di cioccolata calda in mano.
– Volevo stare un po' con la mia ragazza. – rispose, sorridendo malizioso. Alzai le spalle, sorseggiando la mia cioccolata.
– Mh, ma guarda, non credevo che mi considerassi tale, visto che per tutto il giorno mi hai palesemente ignorato e... – non riuscii a finire la mia ribattuta che mi baciò. Questa volta non fu un lieve bacio a fior di labbra, al contrario. Ci mise tutta la passione che aveva, come per recuperare tutti i baci che durante la giornata non mi aveva regalato. Allacciai le mani dietro il suo collo, approfondendo il contatto.
– Ti amo, Victorilla. – mi sussurrò, in un momento di pausa. Si impossessò subito delle mie labbra, non lasciandomi tempo di rispondere.
Ma penso che la mia risposta fu abbastanza esauriente.

– Ehi, Vicky e Teddy si stanno baciando sul tetto! – maledetta Rose e la sua mente acuta.
Mi staccai subito da Teddy, giusto il tempo di vedere la famiglia Weasley riunita sotto di noi, i nasi verso il cielo.
– UH, non guardare, tesoro. – disse nonna Weasley, coprendo gli occhietti di Lily e Hugo.
– Vicky, cherie, devi dirci qualcosa? – eccola, la voce di mia madre.
Mi morsi un labbro, guardando nella sua direzione. Fleur ora fissava mio padre con fare accusatorio, mentre lui alzava le mani – Ah, io pensavo te ne avesse parlato.... –
– Quindi tu lo sapevi, Bill? – gridò, le mani sui fianchi.
Afferrai la scopa con la quale ero salita sul tetto e planai fino al terreno – Gli avevo chiesto di non dirti niente, maman, visto che lo volevo fare io. –
Et comment cela at-il duré? – esclamò, ricorrendo al suo francese.
Alzai gli occhi al cielo – Da più o meno un anno...Ma, maman, sapevo che avresti reagito così, quindi volevo aspettare a parlartene... –
Et vous avez dû attendre un an pour le faire? –
Oui, parce que je savais que tu réagirais mal, comme pense que je suis toujours ta petite fille! – le -quasi- gridai in faccia, in francese. Quando litigavamo anche io usavo il francese, come per escludere gli altri dalla nostra discussione. Teddy mi stava infatti fissando allibito, forse perché non mi aveva mai sentito parlare così. Solo Dominique capiva ciò di cui stavamo parlando. Fece infatti per intervenire, ma con un cenno la feci desistere dal suo intendo.
Je suis dix-sept ans, maman, et je suis en amour avec lui ... l'accepter. – continuai, abbassando il tono della voce. Lei alzò un sopracciglio, sospirando – Vous avez raison, mais vous ne voyez pas que nous grandissions ... Tu seras toujours mon bébé, tu sais? – disse, passandosi una mano tra i capelli biondi -i miei stessi capelli- gli occhi chiari velati. Senza dire altro la abbracciai d'istinto. Lei mi accarezzò la testa, come quando ero piccola e affondò il viso sulla mia spalla.
Je t'aime, maman. – le sussurrai. Lei mi strinse ancora di più – Je t'aime aussi, chérie – le sorrisi e, prima di staccarci, le diedi un lieve bacio sulla guancia morbida.
– Bene, ora che vi siete riappacificate parliamo seriamente di questa faccenda. – esordì mio padre, sorridendo imbarazzato. Non aveva capito niente di ciò che ci eravamo dette, e questo mi fece sorridere. Quando ero piccola con mia madre spesso lo prendevamo in giro, amorevolmente, in francese, ed era davvero divertente vedere la sua faccia.
Mia madre si fece d'un tratto seria, posando una mano sulla mia spalla – Mettiamo una cosa in chiaro, Teddì. – disse, francesizzando il nome di Teds – Se farai soffrire ma fille, te la vedrai con me. E non per niente ho partecipato al Torneo Tre Maghi. – disse, e una luce le si accese negli occhi azzurri. Teddy inciampò nel suo stesso discorso – Ehm, si, signora, madame, ehm, stia tranquilla. – si mise dritto e aprì le spalle, sembrando ancora più affascinante – Non ho intenzione alcuna di farla soffrire, visto che je l'aime. – la sua dichiarazione mi sorprese un po' perché l'aveva detta in francese, un po' perché l'aveva detta davanti a tutta la famiglia.
Rose si mise una mano sulla bocca, arrossendo e cominciando a ridacchiare, Lily sorrise, Minnie alzò un sopracciglio e la sentii borbottare – Principiante... – mentre tutti i maschietti della famiglia, James, Albus e Hugo, fecero smorfie – Bleah, che romantico... –
Ridacchiai mentre Harry, il padrino di Teddy, dava numerose pacche sulla spalla al figlioccio – Forza figliolo, è andata. – notai che a malapena si tratteneva dal ridere.

– E' stata la cosa più imbarazzante del mondo. – seduto alla mia scrivania, Teddy mi osservava mentre mi pettinavo, seduta a gambe incrociate sul letto. Sorrisi – Non dovevi dirlo per forza, sai...Anche se mi hai sorpreso, non sapevo parlassi il francese. – dissi, posando la spazzola sul comodino bianco.
– Oh, non lo parlo, quella è l'unica piccola frase che conosco. – ribattè, sfogliando un quaderno di disegno.
Parfait, donc je peux toujours utiliser le français contre vous... – gli dissi, sorridendo maliziosa.
– Ehi, che hai detto? – disse, alzando un sopracciglio. Alzai le mani – Niente, solo che sei il ragazzo più doolce del mondo. – risposi, sbattendo le ciglia.
– Ah, ci credo poco... – esclamò lui, raggiungendomi e sedendosi davanti a me.
– Che c'è, non mi credi? – domandai io, con finta innocenza.
– Per niente, e conosci bene la punizione per chi mente, no? – rispose, malizioso.
– Non credo di ricordarmela... – dissi, alzando gli occhi al cielo.
– Ottimo, lasciami rispolverare la tua memoria. –
E così cominciò a farmi il solletico.

Le vacanze passarono troppo velocemente e, in men che non si dica, mi ritrovai sull'Espresso per Hogwarts.
– E allora io gli ho detto “Se non mi fai uscire, donna, non tornerò più a casa!” E così ho fatto. Sono stata da Richard per due giorni, poi mia madre mi è venuta a prendere, disperata e chiedendomi scusa. – alzai un sopracciglio: sembrava che del gruppo ognuna di noi avesse litigato con la madre, durante le vacanze.
– Bè, mia madre ha scoperto di Teddy. – borbottai, guardando oltre il finestrino.
Le mie migliori amiche mi guardarono con tanto d'occhi – Cheee? E che ha detto? O mio dio, non l'ha presa male, vero? –
Scossi la testa – Ovvio che l'ha presa male. E' Fleur Weasley, per Morgana. – alzai le spalle.
– Comunque ci abbiamo parlato, sia io che Teddy, e ora ha accettato la cosa. – tornai a guardare oltre al finestrino.
– Comunque ci pensate che questo è il nostro ultimo semestre? Cioè, poi cominceremo l'ultimo anno ad Hogwarts e... –
– E avremo i MAGO, si, Claire, lo sappiamo. – esclamammo io e Juliette in coro, stanche della solita solfa.
– OH, scusate eh. – borbottò lei, incrociando le braccia e mettendo su il broncio.
Ridacchiai – Susu, non ricordarcelo, Claire. –
Sorrise, continuando a fissare un punto indefinito dello scompartimento.
D'un tratto assunse un'espressione triste – Mi promettete una cosa? –
Alzai un sopracciglio e Julie mi fissò interrogativa.
– Promettetemi che dopo il diploma rimarremmo migliori amiche. E che non ci perderemo mai di vista. – la voce era rotta dalla commozione.
– Ehi ma sei stupida o cosa? – esclamò Juliette, sorprendendomi – Ovvio che rimarremmo migliori amiche! Ehi, voi dovrete fare da madrine alle mie figlie eh! –
– Che ne sai che saranno femmine? – sorrisi maliziosa.
– Bé; anche se saranno maschi voi sarete le madrine. – rispose, fulminandomi con i suoi occhi smeraldini.
Alzai le mani, ridacchiando – Si, e lo stesso vale per me. Sappaite che, se mai avrò dei figli, dovrete viziarli come non mai, perché voi sarete zia Juliette e zia Claire, capito? –


 



~Angolo Autrice
Ehilà! Allooora...Che ne pensate?
  Intanto sappiate che intendo saltare il settimo anno, o almeno parlare solo dei MAGo, visto che comunque Teddy non sarà ad Hogwarts visto che ha finito il tirocinio e quindi sarà piuttosto noioso...Dopo di chè uno o due capitolo sulle vite da diplomate di Vicky, Juliette e Claire e poi chissà, magari l'Epilogo :3
Tra poco si chiude il sipario! cwc
Un bacione, spero recensiate! 
-Gryfferine
 

 
  
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