Capitolo 8° Ricordi
Yesterday I died, tomorrow's bleeding
Fall into
your sunlight
And I've
lost who I am,
and I can't
understand
Why my heart
is so broken,
rejecting
your love, love without,
love gone
wrong; lifeless words carry on
But I know,
all I know's that the end's beginning
Ieri sono
morto; il futuro sta sanguinando
Caduto nella tua solarità
E ho perso chi sono
E non riesco a capire
Perché il mio cuore è infranto?
Rigettando il tuo amore (amore), senza
amore va male; parole senza vita prendono forma
Ma lo so, tutto quel che so è che la fine sta
cominciando
Sharatted
Rieccomi... dopotutto sono solo passati tre anni... Mi sono rimessa a continuare a scrivere questa storia perché non voglio lasciarla in sospeso, il prossimo capitolo è già pronto devo solo riscriverlo sul pc -e fu così che passarono altri tre lunghi anni xD- no seriamente, ho intenzione di finirla, sto per finire il 10 capitolo e poi ce ne dovrebbero essere solo altri tre contando l'epilogo. Spero vivamente di farcela perché mi piace molto la storia e non sopporto di lasciare sempre tutto incompiuto perciò per chi avrà ancora il coraggio -e ce ne vuole tanto- di seguirmi spero di non deluderlo. Ora i ringraziamenti.
Somebody_: Grazie! Spero di potercela fare a finirla... Comunque tu sarai sempre costretta a leggere ciò che scrivo -muahahah- che ti vada o no... Ad ogni modo grazie per l'aiuto e spero di non deluderti.
Bia_: Grazie, la caratterizzazione dei personaggi è la parte più importante per me perciò mi fa piacere di non averli stravolti :) anche perché non è facile riuscire a descrivere Draco. Grazie =)
confettina: Certo che mi sei mancata, i tuoi commenti riescono sempre ad aiutarmi a scrivere. Sono felice che ti piacciano i loro discorsi xD Anch'io mi diverto molto a scriverli spero che quelli che ci sono qui riescano ad emozionarti.
terryborry: Ehm... in effetti avevi ragione xD ci sono voluti tre anni per pubblicare un capitolo -che tra i tanti difetti è pure corto ç_ç- però che mi vada o no -e mi va tanto- finirò questa storia, ancora non ho finito, solo il prossimo capitolo è finito -ma ancora lo devo riscrivere sul pc ç_ç- comunque i capitoli dovrebbero essere 13 in tutto. Per quanto riguarda Draco, lui si è ubriacato perché era arrabbiato con Asteria ma non voleva litigare con lei, poi è finito in un bar e un tizio più ubriaco di lui gli ha detto di spostarsi dalla sedia e figurati se Draco si lascia trattare così, perciò la rissa era inevitabile u.u
Invece, per i capitoli extra ci devo pensare, di certo in questa storia non metterò parti dal punto di vista di Draco, perché rovinerebbe tutto... non ti dico altro... -anche perché ho paura di uscire un po' dal personaggio...- Però forse ci sarà una lettera di lui, ancora non ho finito la storia perciò... buh.
Adoro soprattutto Jane Austen e le sorelle Bronte, tu?
Giulyp_95:Mi dispiace di avere fatto un piccolo ritardo -piccolo?- comunque spero di non deluderti.
Buona lettura =D
L’episodio di ieri sera è stato davvero strano. Draco si è rivelato, o
meglio, l’alcool ha fatto uscire la parte più … come definirla?
Ma perché l’ha fatto? Era arrabbiato? Ma perché sfogare la sua rabbia in
maniera così autodistruttiva? Pensavo che se la sarebbe presa con me per quello
che avevo combinato.
Comunque
oggi sono a casa da sola, perché anche George è fuori con
lui. Non
ho nulla da fare così decido di girare per casa. Dicono che le
case riflettono
il carattere delle persone che ci abitano, e secondo me la stanza
più rappresentativa è il
salone. Il loro salone infatti ne è un chiaro esempio: le mura
sono grigie e spesse e la stanza appare quasi spoglia. La guerra ha
lasciato un segno
su tutti e i Malfoy non hanno fatto eccezione.
Mi dirigo nella stanza di Draco. Finora questa è la stanza più scura che io
abbia visto qui. Le finestre sono chiuse e sul muro ci sono delle mensole piene
di libri, uno uguale all’altro. Ne prendo uno a caso: “Legilimens volume I”.
Perfetto, di questo ne ha circa 10 volumi. È informato sull’argomento. Io
speravo in una vaga conoscenza marginale.
Prendo un altro libro.
È senza titolo e aprendolo noto che non c'è nemmeno una parola scritta, è
completamente bianco.
Lo tocco con la bacchetta e ne vengo risucchiata.
Mi ritrovo nel bagno delle ragazze di Hogwarts. È quello abitato da
Mirtilla Malcontenta.
Dietro di me c’è Draco che si pulisce il viso dandomi le spalle. Sono
serena però, quella che ho preso non è una passaporta bensì un ricordo.
Ok, devo assolutamente andarmene, non posso rimanere qui, almeno non dopo avere chiesto a Draco di non invadere la mia privacy.
Però è così bello poterlo guardare senza la paura di essere spiata a mia volta.
Ma la calma si interrompe bruscamente quando Draco dà un pugno al muro e
inizia ad urlare.
«Chi si crede di essere? Non gli
permetterò di prendersi i meriti del mio lavoro! Io devo riacquistare la sua
fiducia, è la mia ultima occasione per salvare i miei!»
Questo piccolo sfogo sembra bastargli o forse è troppo stanco per riuscire a dire
altro. Infatti quando prosegue lo fa lottando con i singhiozzi.
«Io … sono … solo …»
Senza forza si butta per terra e appoggia la testa tra le mani quando un
altro pianto, diverso dal suo, lo fa sobbalzare.
Quando capisce di non essere solo in quel bagno cerca di riprendere
immediatamente il controllo di se stesso.
Per un attimo penso che si sia accorto di me, perché guarda dalla mia
parte, ma poi mi accorgo che davanti a me c’è Mirtilla che lo guarda con un
sguardo compassionevole.
«Da quanto tempo sei lì?» non l’avevo visto così spaventato e fragile.
«Dal 1942. Comunque non è vero, tu non sei solo»
«Che cosa hai sentito?» chiede ancora tremante Draco.
«Che hai paura»
«Questo non l’ho detto»
«Ma è quello che senti»
Lui guarda dal lato opposto a Mirtilla. Sembra soppesare le parole di lei e comprendere quanto siano vere.
«Sei la prima a capirlo. Ma non posso evitarlo, devo farlo, anche se non
credo di potercela fare»
«Non sei costretto a farlo, puoi sempre dire di no, o no?»
«Vorrei che fosse così semplice, ma non si tratta solo di me, da quello che
farò dipendono tutte le persone a me più care»
«Quindi non c’è altra via?»
Draco chiude gli occhi e prende un lungo respiro.
«No»
«Mi spiace, ma se può aiutarti io ti starò vicina»
Draco riapre piano gli occhi e fissa un punto davanti a sé. È sereno anche
se non completamente.
Senza rendermene conto mi ritrovo fuori dal diario.
Lo ammetto: mi sono fatta gli affari suoi e da parte mia questo è un
atteggiamento leggermente ipocrita –in effetti dopo avergli chiesto di non
usare il Legilimens su di me, non è stato giusto avere fatto esattamente
l’opposto-.
Ma è stato un incidente, io volevo solo leggere un libro, non è mica colpa
mia se non sa nascondere i suoi segreti. E poi è stato lui a lasciarmi
incustodita a casa sua. Che si aspettava?
Che mi mettessi a ricamare o a bere del tè con il mignolino alzato in sua
attesa?
Una parte di me, non so esattamente quale, mi suggerisce una buffa e strana
parola: fiducia?
No, non credo proprio, se per me quella parola era quasi sconosciuta per
lui non esiste nemmeno.
Sono troppo piena di pregiudizi? Ma che male c’è? Non è anche lui così?
Forse abbiamo dei caratteri simili solo direzionati verso due poli opposti.
Vado in cucina a prepararmi un tè per calmare uno strano senso di vuoto
nello stomaco –la voce che prima aveva suggerito fiducia, ora blatera riguardo a qualcosa chiamato “senso di colpa”-.
«Buongiorno» mi saluta stranamente allegro Draco.
Da quando ho visto il suo diario ho sempre l'impressione che lui si sia accorto di qualcosa, ma devo smettere di pensarci o se ne accorgerà veramente.
E
poi non credo che abbia capito nulla e come avrebbe potuto? Il suo buon
umore è sincero e potrei approfittarmene. Ho un appuntamento con
Luna, e Draco o no ci rivedremo.
«Come mai così felice?» gli chiedo ingenuamente.
«Da gentiluomo dovrei dire che la tua sola vista mi arreca piacere, ma
siccome ti conosco so che tu riusciresti a trovare qualcosa di sarcastico e
poco appropriato per mostrare il tuo disprezzo nei miei confronti, così penso
che la migliore risposta sia: affari miei»
«Non ti credere così importante, non spreco fiato e tempo per te, di solito
preferisco ottimizzare i tempi in cui sono costretta a stare con te con un
minimo di buone maniere, ma se non apprezzi la mia domanda nata solo dalla mia
ingenua educazione di intrattenere al meglio il tempo in cui tu mi hai
costretta a stare insieme a te, va bene»
Draco e io non riusciamo ad essere seri per un’altra manciata di secondi e
iniziamo a ridere.
Quando questo piccolo strano momento finisce mi chiedo di che cosa stessimo
parlando e se fosse veramente importante parlare. Non voglio baciarlo, vorrei
abbracciarlo e continuare a ridere invece tra di noi c’è un imbarazzante
silenzio. All’improvviso mi ricordo che cosa gli volevo dire e decido di
rompere quel silenzio.
«Senti, Draco, io dovrei vedere una mia amica, quindi oggi uscirò» non è
una domanda, è una semplice affermazione, sono una donna indipendente checche
ne dica lui.
Lui smette di sorridere e mi fissa indeciso se credermi o meno e non so per
quale motivo so che non sta usando il legilimens.
«D’accordo, ma ti accompagno io»
«Non se ne parla nemmeno» ribatto decisa io.
«Prendere o lasciare»
«Come ti permetti? Tu non puoi costringermi»
Mi alzo velocemente dalla sedia e gli parlo con i pugni chiusi mentre lui
mi guarda impassibile con le mani in tasca. Più che impassibile sembra
divertito.
«Non è divertente, perciò smettila di sghignazzare» gli lancio uno sguardo
di sfida e incrocio le braccia in grembo. «Io non ho bisogno ne del tuo
permesso ne del tuo aiuto, te l’ho detto solo a scopo informativo.
A questo punto lui sembra non resistere più e scoppia a ridere.
Poi si volta e tra le risate dice: «Stasera mangiamo fuori e se vuoi puoi
vederti con la tua amica.»
E se ne va nell’altra stanza senza darmi il tempo di replicare. Questo non
mi sbalordisce più di tanto, è un gesto talmente da lui da apparirmi quasi
scontato.
Quello che mi sconvolge è la mia reazione.
Potrei seguirlo, urlare, potrei anche affatturarlo volendo, ma non faccio
assolutamente niente di niente.
Rimango immobile dove sono senza avere alcuna voglia di seguirlo, urlare e
affatturarlo. Al contrario mi ritrovo ad attendere con ansia stasera.