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Autore: Michaelis Ashley Warblers    20/08/2013    2 recensioni
Non tutte le storie d'amore sono rose e fiori. Spesso ci si illude di conoscere la persona che si ha accanto, ma rimaniamo bruciati.
L'amore ha deciso di tirare un brutto scherzo al cuore di Sebastian Smythe, a quel cuore che ci ha messo anni prima di battere davvero per qualcuno.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Prologo.

 

Dopo cinque anni di fidanzamento e sei di matrimonio valgo solo questo per te, Blaine Devon Anderson, uno stupido biglietto?

 
Gli anni passati con Blaine sono stati i migliori di tutta la mia vita. Quell’uomo mi ha fatto bene in tutti i modi in cui una persona può far bene ad un’altra. Quando lo incontrai per la prima volta alla Dalton lo inquadrai come una delle mie solite conquiste, quelli con cui passi una notte e via, ma conoscendolo meglio mi resi conto che non volevo questo per lui. Cominciai a chiamarlo spesso fregandomene del fatto che lui avesse un fidanzato, il quale non tardò a fare il suo ingresso nella mia vita. Ricordo che la prima volta che incontrai Kurt Hummel, all’epoca attuale fidanzato di Blaine, lo giudicai la persona più sbagliata per quel moro dagli occhi d’ambra.
 
Le cose tra noi non andarono subito per il verso giusto, anzi ci vollero anni prima che il Karma decidesse di farci incontrare di nuovo. Le ho fatte passare di tutti colori a quel ragazzo: ho rischiato di renderlo cieco dall’occhio desto, ma lui mi ha sempre perdonato tutto; inizialmente trovavo stupido il suo buonismo, ma poi mi sono reso conto di trovarlo stupido perché lo ammiravo e lo invidiavo lui aveva quello che io non ho mai avuto a causa del mio ego: la capacità di socializzare. Nonostante i miei difetti Blaine mi accettava comunque. Col passare del tempo il nostro rapporto si fece sempre più forte fino a che mi resi conto di provare qualcosa per lui. Fu il primo e unico ragazzo di cui mi innamorai, ma all’epoca preferii  tacere i miei sentimenti, in quanto lui fidanzato fedele ed innamorato del suo Kurt.
 
Un giorno di autunno ricevetti un sms da parte di Blaine dove mi chiedeva di vederci, aveva bisogno di parlare con qualcuno che non si sarebbe fatto impietosire dalle sue lacrime. Ci incontrammo dopo la scuola al Lima Bean, unico ritrovo sociale di quella città. Quando arrivai non trovai al tavolo il solito Blaine, ma vi trovai un ragazzo distrutto dai sensi di colpa e dal dolore, non lo avevo mai visto così e pensavo che non lo avrei visto in quello stato nemmeno nei successivi secoli. Mi sedetti come se niente fosse, ma quando lui alzò i suoi occhi pieni di lacrime per incatenarli ai miei persi un battito e dovetti fare affidamento a  tutte le mie forze per non allungare la mano ed asciugarli le lacrime che continuavano a rigare le sue guance.
 
“ Sono orribile, non me lo sarei mai aspettato! Non è da me, non è questo l’uomo che sono!” ebbe la forza di dire solo quelle parole per la successiva mezzora. Io non chiesi cosa fosse successo, non me la sentivo di infierire maggiormente su quell’anima distrutta così aspettai pazientemente che mi raccontasse cosa fosse successo. Mi disse di aver tradito Kurt con un ragazzo conosciuto per errore su Facebook. Lo guardai con un misto di sentimenti che mi attraversavano gli occhi. Non era da lui, lui non era come me. Forse lo avevo idolatrato troppo anche lui era umano alla fine. Non seppi cosa dire, gli porsi solo un fazzoletto per asciugarsi le lacrime. Se Blaine era arrivato a fare una cosa del genere non c’era più speranza per gli esseri umani, nessuno ne sarebbe stato immune. Si dimostrò per quello che era davvero: un ragazzo insicuro che ha sempre bisogno di essere rassicurato dal suo fidanzato; la grande sicurezza che ostenta era solo una maschera, lo avevo capito nel peggiore dei modi.
 
Mi chiese cosa dovesse fare e io non seppi rispondere perché nemmeno io avevo mai tradito nessuno, riuscii solo a dirgli di parlare a cuore aperto con Kurt e di accettare le conseguenze delle sue azioni, qualunque esse sarebbero state. Andammo via ad orario di chiusura, gli proposi una cena e una lunga chiacchierata, ma declinò l’invito e preferì andare a deprimersi in camera sua. Due giorni dopo andai a cercarlo al McKinley per sapere come stava, ma mi dissero che nemmeno loro lo avevano visto. L’unica che seppe rispondermi fu la sua amica asiatica, Tina, mi disse che aveva preso il primo volo disponibile per New York per andare a parlare a cuore aperto con Kurt.
 
Andai via da quella scuola pubblica sollevato al pensiero che almeno aveva deciso di agire. “Sebastian” mi sentii chiamare e mi girai, era la ragazza asiatica di prima. Prima di lasciarmi andare via definitivamente da quel posto mi disse che se ci fossero stati aggiornamenti da parte di Blaine mi avrebbe informato, la ringraziai e me ne andai davvero stavolta.
 
Tre giorni dopo la mia visita al McKinley, nel cuore della notte, mi arrivò un sms di Tina dove diceva che Anderson era appena tornato  e aveva bisogno di aiuto perché era devastato dalla cosa. Raggiunsi i due alla panchina del parco pubblico di Lima circa mezz’ora dopo l’arrivo dell’SMS. La ragazza aveva ragione Blaine era veramente distrutto, appena mi vide mi disse che era tutta colpa mia del mio consiglio e mi si scagliò addosso prendendomi a pugni il busto, lo lasciai fare. Doveva sfogare la sua frustrazione in qualche modo, quando si calmò mi chiese scusa sapendo che non aveva senso quello che aveva detto perché era stato lui a combinare quel casino. Lo riaccompagnammo a casa.
 
I mesi passavano e Blaine faceva di tutto per riconquistare Kurt, ma dall’altra parte nessuno sforzo venne accettato. Impallidì quando un giorno mi disse di voler tentare il tutto per tutto con Kurt chiedendogli di sposarlo. Nessuna persona sana di mente chiede la mano del proprio compagno a diciotto anni, nessuno eccetto Blaine Devon Anderson, che quando si metteva in testa una cosa non ascoltava più nessuno. Chiese aiuto a tutti i Glee club della città per fare la sua proposta di matrimonio sulle scale di marmo bianco della Dalton, voleva che tutto ricominciasse da dove era iniziato la prima volta. Dopo aver cantato “ All you need is love” una parte di me sperava davvero che Kurt gli desse un bel due di picche, ma non era giusto che per il mio egoismo due persone che si amavano come loro soffrissero. Quando Blaine si inginocchiò alla fine della scalinata e pronunciò le fatidiche parole “ Kurt Elizabeth Hummel, vuoi sposarmi” sperai davvero in un sì di Kurt, avevano diritto al loro lieto fine. “No Blaine Devon Anderson, non voglio sposarti. Non posso sposarti! Non dopo quello che mi hai fatto. Hai ucciso la mia fiducia. Non funzioniamo più come coppia, i miei anni con te sono stati bellissimi, ma adesso devo costruire una vita senza te al mio fianco, non come compagno.” L’espressione sul viso di Anderson parlò chiaro: aveva accettato la situazione, dopo aver passato mesi ad autocommiserarsi per ogni singolo no ricevuto dalla sua anima gemella uno in più non significava niente, il che non era vero. Quest’ultimo no aveva messo definitivamente fine alle speranze di  un loro futuro insieme.
 
I mesi che seguirono quel no furono dei mesi di apatia totale da parte di Blaine, a malapena mangiava e rivolgeva dei monosillabi a qualcuno. Non potevo vederlo così, se lo era meritato è vero, ma non poteva continuare ad autocommiserarsi a vita. Quel che fatto è fatto, il passato non si cambia, ma si può costruire un futuro dove il passato non si ripeta. Dopo accurate ricerche proposi a Blaine di andare a studiare Musicoterapia al Berklee College of Music di Boston, doveva assolutamente evitare New York e la Nyada. L’idea di aiutare gli altri attraverso la musica gli era sempre piaciuta quindi valutò che fosse l’opzione migliore per lui, ma non voleva andarci da solo, voleva almeno una figura amica su cui poter contare. Decidemmo di dividere un appartamento a Boston, ma misi subito in chiaro che avrei studiato Legge. Sfondare nel campo musicale non faceva per me.
 
Dopo il diploma salutammo i nostri amici e ci trasferimmo a Boston con due mesi di anticipo, volevamo prendere familiarità con il posto e imparare a conoscerlo. Vivere insieme amplifica le sensazioni e i miei sentimenti non tardarono a tornare a galla. Mi convinsi che non era il caso di provarci subito, in fondo doveva ancora riprendersi da una promessa di matrimonio respinta. Una sera decidemmo di andare a mangiare in un ristorante giapponese poco distante dal nostro appartamento e provammo il Sakè. Blaine non ha mai retto l’alcool e lo sapevo bene. Quando finimmo di cenare era più ubriaco di un alcolista all’ora di pranzo. Lo portai a casa sorreggendolo, lo misi a letto e prima di addormentarsi mi baciò. Ogni mio desiderio sembrava avverarsi, ma decisi di non parlarne con lui, era ubriaco e si sa le cose fatte da ubriachi hanno poco valore e la maggior parte delle volte nemmeno vengono ricordate.
 
La settimana successiva mi evitò come se gli avessi fatto un grave torto, non capivo il perché di quel comportamento, ma sospettavo che fosse per quel bacio, così quando tornò dal college presi in mano le redini della situazione e chiesi spiegazioni. Tra i due ero io quello più diretto. “ Ti ho baciato e tu non hai detto nulla “ sono le uniche parole che riuscì a dire, il mio corpo si gettò verso di lui non rispondendo ai miei comandi, presi il suo viso tra le mani e ricambiai quel bacio. “ Non ti ho detto nulla perché pensavo che tu fossi ubriaco e che non ti saresti mai ricordato quel bacio “. Da quel giorno fu tutto in discesa per noi eravamo una coppia a tutti gli effetti: ci prendevamo per mano in pubblico, andavamo al cinema, ma soprattutto ci amavamo. Uno era la spalla dell’altro nei momenti di difficoltà e uno era la gioia dell’altro nei momenti di felicità. Gli anni di studio passarono velocemente , so che è paradossale dirlo, ma quando si è felici tutto intorno lo si vede con occhi diversi e si vive in funzione della felicità altrui. Non vedevo l’ora di iniziare ad esercitare la professione di avvocato in modo da comprare una casa per me e Blaine, che dopo essersi laureato a pieni voti aveva cominciato a collaborare con il reparto di Pediatria dell’ospedale locale.
 
Dopo due anni di duro lavoro riuscii finalmente a risparmiare abbastanza per chiedere a Blaine di sposarmi sulla spiaggia di Miami al tramonto, come aveva sempre sognato. La mia proposta non fu colossale come la sua a Kurt, anzi fu molto intima e personale. Appena vide l’anello il terrore si dipinse nei suoi occhi, capii che non aveva ancora superato il trauma del rifiuto ricevuto precedentemente, ma subito dopo sorrise e le lacrime rigarono le sue guance quando disse il fatidico “ Sì “. Ero l’uomo più felice del pianeta. Alla fine di Agosto volammo in California, a Miami insieme ai nostri amici e parenti. Il matrimonio si svolse sulla spiaggia al tramonto come desiderava da tutta la vita, fu una cerimonia semplice: le sedie bianche per gli invitati, il tappeto rosso ed il funzionario dello Stato. Fu semplice ed intima come eravamo noi, come era il nostro amore. Tutto andava per il meglio fin quando, per il quinto anniversario di matrimonio, non decisi di regalargli due biglietti per lo spettacolo di “ West Side Story “ a Broadway. Volevo ricordare come tutto tra noi cominciò. Fu l’errore più grande della mia vita. Il fato volle che il protagonista principale fosse Kurt Elizabeth Hummel, che finalmente aveva la voce da Tony e non da Maria.
 
Quando si rincontrarono tra quei due scattò qualcosa, me ne resi conto, ma Blaine continuò a negare. Rifiutò i suoi sentimenti per un anno intero fin quando non si fecero innegabili. Mi svegliai la mattina del nostro sesto anniversario e al posto della solita rosa sul cuscino trovai una busta da lettera, portava la calligrafia di Blaine. La aprii.

“ Sebastian,
amore mio, nel giorno del nostro sesto anniversario di matrimonio ti faccio l’augurio più grande e sincero che si possa fare: TI AUGURO DI TROVARE QUALCUNO CHE TI MERITI SUL SERIO, TI AUGURO DI TROVARE QUALCUNO CHE SAPPIA STARTI ACCANTO SENZA FUGGIRE, COME HO FATTO IO.
Come avrai sicuramente capito questo è un addio. Sì sono scappato per tornare da Kurt. Per undici anni hai reso la mia vita un paradiso, per undici anni ti ho amato e tu hai amato me, ma lo sai tu stesso che  l’amore è strano, indescrivibile ed imprevedibile.
Avevi ragione tu, esserci rincontrati l’anno scorso ha risvegliato in noi tutto quello che eravamo e tutto quello che avevamo.
Non ti ho tradito. Non potevo commettere di nuovo lo stesso errore, non te lo saresti meritato, ma come sai sono un codardo perché non ho nemmeno il coraggio di lasciarti guardandoti negli occhi, tra i due quello più forte sei sempre stato tu. Ho preferito farlo scrivendo una lettera perché non avrei retto il tuo dolore.
Non potrò mai tornare da te, non perché non ti ami, ma perché non reggerei il senso di colpa per averto provocato questo dolore, avremmo dovuto festeggiare stasera, ma io sono riuscito a rovinare tutto.
Perdonami se puoi. Se non lo farai capirò.
 
Ti ho amato davvero, Sebastian.
 

Codardamente tuo,
Blaine. “

 

Sei anni di matrimonio finirono così.

Per Blaine sei anni di matrimonio valevano un’ insulsa lettera di poche righe.
 
Per me sei anni di matrimonio valsero mesi di sedute psichiatriche, un divorzio difficile, un cuore infranto e la sepoltura dei miei sentimenti.
 
Da quel giorno decisi che non avrei mai più amato nessuno, così nessuno avrebbe potuto farmi del male.
 

Note dell’autore.

Ciao a tutti,
come possiamo vedere il cattivo di turno questa volta non è Sebastian, ma Blaine. Per una volta nelle loro vite le parti si sono invertite. Non credo che ci sia molto da aggiungere perché il testo parla da solo.
Come sempre voglio ringraziare chi mi segue, chi mi recensisce (perché le recensioni fanno sempre bene :] ), chi mi legge, ma soprattutto voglio ringraziare KlaineItachi che ogni volta con santa pazienza legge ( e corregge ) quello che la mia tastiera e la mia testa partoriscono.
 
Per qualsiasi cosa mi trovate sulla mia pagina autore di Facebook. 
 
 
   
 
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