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Autore: tigrottadolce35    21/08/2013    5 recensioni
Françoise è francese. Françoise ha sedici anni. Françoise è una ballerina. Françoise è una pianista. Françoise sa cantare. Françoise scappa. Scappa da una vita che non deve essere sua.Scappa da un destino crudele. Scappa dalla morte certa.
 
Tratto dalla storia…
«Comment tu t’appelles?» chiese lui guardandola da sotto gli occhiali.
«Françoise» rispose fredda lei per poi fargli la stessa domanda.
«Louis» rispose lui sorridendole.
«Adesso devo andare…puoi trovarmi con loro quando vuoi parlare» disse lei,cercando di parlare  in inglese senza fare errori.
«An-da-re» la corresse lui sorridendole.
«Au revoir Françoise» la salutò lui prima di uscire da quel vicolo stretto.
«Adieu Louis» sussurrò lei pronunciando in francese il nome nel suo defunto padre.  
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi erano confusi...insomma quella ragazza era completamente impazzita! La folla di ragazzine con gli ormoni a mille stava aumentando sempre di più. Coraline si guardava in torno. Studiava attentamente il profilo di tutti e cinque quei ragazzi, che secondo lei erano dei greci.  Françoise stava pensando a come trucidare l’amica una volta a casa.  Avrebbe chiesto aiuto al suo Lucas, amico devoto che di sicuro l’avrebbe salvata da quelle scimmie ammaestrate che affascinavano la sua migliore amica. Migliore amica, già. Migliore perché era l’unica che la faceva sorridere anche quando si sentiva morire. Migliore perché la capiva al volo. Okay, quella situazione era un eccezione, dato che sembra che Coraline non abbia capito che Françoise potrebbe dare i numeri da un momento all’altro. Migliore, in tutto. Amica perché sapeva ascoltarla e consigliarla. Ascoltava anche i capricci. Forse la più capricciosa del gruppo era Coraline, ma anche Françoise aveva i suoi piccoli interessi e li raggiungeva. Sempre.

Louis ed Harry guardavano il video appena fatto e non la smettevano più di ridere. Liam imprecava sotto voce. Zayn? Zayn si era perso sui lineamenti perfetti della francesina sopra Niall. La vedeva così piccolina in confronto a quelle ragazze che li guardavano cantare. La gonna che indossava le si era alzata di poco, mostrando anche un po' di pelle in più. Zayn arrossì di colpo dopo essersi accorto di aver fissato il fondoschiena di quella ragazza troppo a lungo. Non doveva guardare altre, ragazze...lui aveva Perrie, vero?
Ma è anche vero che ha degli occhi e non può fare a meno della vista, quindi...beh...Coraline aveva un bel culo.

Dopo qualche attimo, una limousine si fermò davanti a loro e la mandria di bufali inferociti, con i denti stretti per la rabbia, si scostarono per rivelare la figura del signore che stava uscendo dalla macchina, Paul.  I ragazzi non ci fecero caso. Insomma Paul non era le sette bellezze e loro se lo dovevano sopportare tutti i giorni. Françoise, invece, spalancò gli occhi. Una limousine non si vede tutti i giorni. Anche Coraline si era persa sul fascino di quella macchina. Macchina, si fa per dire. 
«Ragazzi muovetevi, stanno arrivando i giornalisti!» disse Paul, vestito con giacca e cravatta, camicia bianca e jeans. 
«E loro?» chiese Louis, che aveva chiuso il cellulare (naturalmente Iphone 5) e indicava con la testa le ragazze.
«Torniamo a casa.. bye bye» disse Françoise, girandosi e iniziano a camminare. Ma non riuscì a fare un passo che venne bloccata. Si girò di scatto, intenzionata a sbattere il suo palmo su qualsiasi guancia le fosse a tiro, ma appena tese il braccio per colpire una delle guance una presa possente la bloccò. Harry la guardava freddo, prima di sorriderle mostrando le fossette per cui la maggior parte delle ragazze impazziva. Lei lo guardò negli occhi, erano così belli e luminosi, capaci di leggerti l'anima, Françoise avrebbe messo la mano sul fuoco per questo.
«Dobbiamo farvi delle domande. Vi hanno visti con noi e fatto foto, che sicuramente spediranno ad un giornale, e almeno, dovremmo fare finta di conoscervi.. non ti pare?» chiese il riccio.
Françoise non ci credeva. Non riuscì a replicare che si sentì spinta dentro la limousine. La ‘macchina’ partì con una sgommata. Françoise aveva deciso. Avrebbe tolto gli occhi di quello che si chiamava Harry per tenerseli come ricordo per come erano belli, e poi avrebbe cucinato Coraline. Così aveva anche la cena. Bel lavoro Françoise! Si diede un cinque immaginario dentro la sua testa.
«Chi siete?» chiese Paul dopo qualche attimo di silenzio. Che maleducato, non si è neanche presentato e ora con quel tono voleva pure comandare. Coraline odiava la maleducazione. Accettava solo la scortesia di Françoise.
«Nous sommes Françoise et Coraline» rispose Françoise parlando nella sua lingua indicando prima lei e poi Coraline. Françoise sperava con tutto il cuore che non conoscessero il francese, non voleva altri impicci, doveva andarsene da lì...a costo di buttarsi dall'auto.
«Vous êtes français?» chiese ancora Paul. Piccolo problema...l'uomo conosceva perfettamente il francese. Aveva anche avuto modo di visitare la Francia insieme alla sua famiglia. 
«Perché adesso parli francese? Prima parlavi la nostra lingua» si intromise Louis. Porca di una....no!

«Sì ma lo parliamo male...» continuò Coraline, in soccorso dell’amica cercando di sbagliare qualche parola rendendo più credibile l’affermazione. 
«Mhh...okay.» disse Paul poco convinto per poi continuare «La ragazza...che ha? Perché sta con Niall?» Françoise guardò Coraline che le stava facendo gli occhi da cucciola. Come poteva resistere?
«Ha un’amnesia.» spiegò calma Françoise, che poi tanto calma none era, avrebbe buttato giù tutto! Doveva resistere però, per la sua migliore amica.
«Non è proprio un’amnesia. Si ricorda tutto, però crede di vivere una vita che non è la sua. Continuerà a fare quello che ha fatto fino ad esso, però penserà di essere la ragazza di.. Ni… Nico!» disse Françoise fiera della buia appena inventata. Aveva così tanta immaginazione che avrebbe potuto scrivere un libro, forse sulla sua vita. Sulle avventure che stava vivendo. Si, avventure, perché la vita di Françoise era piena di emozioni. Sapete, non è da tutti vagare per il mondo. 
«Niall» la corresse subito Coraline, altrettanto fiera dell’amica. Doveva ringraziarla e sapeva già come fare. Avrebbe convinto uno dei ragazzi ad interessarsi a lei. Coraline sapeva abbindolare bene le persone e nessuno riusciva a resistere a quagli occhioni azzurri, pieni di gioia e furbizia.
«Non avevo mai sentito parlare di questa 'malattia'» affermò Louis facendo le virgolette sulla parola 'Malattia'. Françoise era arrabbiata. Possibile che quel ragazzo doveva intromettersi in ogni cosa? Lo odiava, perché non stava zitto?! Eh?! 
La francesina si schiaffeggiò la fronte con la mano destra pensando subito dopo ad una risposta.
«È molto…diciamo...rara” disse Françoise scandendo l'ultima parole.
«E come si chiama? Intendo la sottospecie di amnesia» chiese Zayn curioso.
"E ma allora vi siete messi tutti d'accordo?!" pensò Françoise cominciando a pensare, non trovò scusa migliore di cambiare discorso. Si accorse che Coraline indicava con la testolina pazzerella Loucas che, quasi sicuramente, stava già cercando lavoro in qualche locale di Londra.
«Dobbiamo scendere qui!» disse Françoise aprendo di scatto la portiera della limousine e buttandosi dalla macchina. Coraline la seguì a ruota urlando un : «Ci vediamo!» 
La limusiene si fermò, facendo fischiare i freni per la forza impressa nell'azione.
«Aspettate!» urlò Louis. Françoise si girò di scatto furiosa pensando che quello lì la volesse di nuovo in difficoltà. 
«Per chiarire meglio la cosa, vi passiamo a prendere alle otto per mangiare una pizza, fatevi trovare in piazza» disse il ragazzo urlando e mettendo la testa fuori dall'auto, per poi chiudere la portiera della limousine che sfrecciò senza dare il tempo alle due francesine di ribattere. Françoise prese il polso dell’amica e la portò da Loucas. 
«Françoise! Coraline! Pierre vuole cominciare gli spettacoli per le piazze!» disse Lucas sorridendo. Françoise sorrise lievemente, amava tanto ballare, come tutte le cose che faceva per guadagnare soldi.
«Che hai Françoise?» chiese Lucas non appena vide quel minuscolo sorriso, di solito lei era sempre entusiasta di cominciare a ballare per le piazze.
«Coraline mi ha trascinato in un casino!» disse indicando l’amica colpevole, che aveva tenuto la testa bassa ed era stata zitta per non far arrabbiare di più l'amica.
«Abbiamo incontrato dei ragazzi di strada che cantavano, Coraline ha finto una perdita dei sensi e si è risvegliata facendo finta di essere la ragazza di Nico..»
«Niall» la corresse l’amica, mettendosi una mano sulla bocca dopo aver ricevuto un'occhiataccia da parte di Françoise.
«Niall...e ho dovuto inventare una nuova malattia che non ha neanche un nome e sta sera devo cenare con loro per spiegare questo casino. E non è tutto....no, ho anche picchiato uno di loro facendogli quasi un'occhio nero» finì di spiegare Françoise, omettendo il fatto di un ragazzo riccio con gli occhi verdi.
«Ma è un casino!» commentò Loucas. Coraline lo guardò sbalordita, era lui quello che diceva sempre «Fate amicizia, ma non vi affezionate»
Amicizia l'avevano fatta e questo era l'importante no?
«Lo so!» rispose Françoise abbracciando il suo migliore amico
«Io non voglio condividervi con nessuno» disse Louis ottenendo un momento "Awwww" e ricevendo un abbraccio anche Coraline.
«Su...andiamo a prepararci, Pierre vuole la puntualità» disse Lucas sorridendo e convincendo le ragazze ad avviarsi verso casa e cambiarsi.  

Françoise e Coraline avevano indossato i loro body per danzare e una gonna che copriva il loro sedere abbastanza. Loucas non le faceva di certo ballare mezze nude. Erano le sue piccoline e non le avrebbe scambiate per nessun altra persona al mondo. 
«Ragazzi! Ragazzi! Forza, voglio vedere come è gentile la gente di Londra. Muovete quei culi e andiamo in piazza!» aveva urlato Pierre per il corridoio dove si trovavano le porte dei suoi 'figli'. 
«Tesoro, aggiusta quella coda, la prima esibizione deve essere sempre perfetta!» rose aveva beccato Camille mentre correva per il corridoio cercando di uscire per prima. La tirò per i capelli verso di se e con molta calma le aggiusto quella coda un po' scomposta. 
Camille, era un'altra delle ragazze presenti in quella compagnia. Lei aveva solo dieci anni, però era molto brava. Come si dice? Ah si, nella boccetta piccola c'è il profumo buono e in quel caso era proprio così. 
«Ascoltami bene André, non puoi fumare in casa! fallo ancora e ti prendo a pugni!» Pierre aveva preso per il colletto Andé, un altro ragazzo, e lo stava sbattendo al muro. Non voleva che i suoi figli fumassero anche se erano abbastanza grandi per farlo. André, era un diciannovenne, fumava sempre prima di fare uno spettacolo. Sapeva benissimo che se Pierre l'avesse scoperto l'avrebbe fatto fuori, ma non gli importava. Pierre stesso gli aveva insegnato la libertà e stava mettendo in atto il piano 'Liberi'.

Dopo aver chiarito le discussioni, la compagnia uscì di casa. Si diresse in piazza e dopo aver ripetuto dei passi cominciarono. André e Loucas aprirono lo spettacolo con dei passi di hip-hop. In questo erano davvero bravi, nessuno avrebbe potuto superarli. 


Continua, non ho tempo,scusate. Ciao tigrottine ♥ ♥ ♥
  
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