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Autore: Lady Atena    21/08/2013    3 recensioni
Ispirata al contest [Marvel&DCComics!Movieverse] I do what I want! di vannaggio e partecipante alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
Thor è la divinità degli agenti atmosferici tutti, non solo dei tuoni come le mitologie più famose affermano. La sua natura lo porta a volersi occupare di una razza animale che rischia l'estinzione, non avendo un nutrimento alla sua portata. E Loki decide che, per una volta, è ora che sia lui a fare una buona azione. Creare del cibo per i ragni.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'invidia del Re.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 77; Invenzione.

2. La creazione.

Loki fece scorrere il dito sulle rune, una lieve luce verde illuminava il suo indice facendo risaltare le parole sui fogli giallastri del libro. I capelli neri ondeggiavano ai lati del volto pallido seguendo la brezza che faceva frusciare le foglie del cortile, incassò il capo nelle spalle tra i lembi del mantello verde che gli pendeva sulla schiena. Sospirò a labbra strette, alzò il capo osservando verso le mura del palazzo alle sue spalle.
< Thor non è ancora giunto a richiamarmi per la cena. La sua nuova impresa per la difesa degli aracnidi sembra impegnarlo seriamente > pensò.
Chiuse il libro, si alzò percorrendo il viale lastricato in salita verso il castello, guardò verso l'alto osservando le stelle che rilucevano accanto ai satelliti circondati da anelli.
< Vuole nuovamente mettermi in ombra con le sue brillanti idiozie. Nostro padre troverà sicuramente degno che il futuro re di Asgard pensi al bene di ogni creatura esistente > si disse.
Strinse le labbra, abbassò il capo entrando nel porticato del castello; lo percorse sentendo i suoi passi risuonare sul pavimento di marmo bianco.
< Dovrei occuparmene io. Con la mia magia potrei creare un nutrimento adatto alle dimensioni specifiche di quelle creature, senza costringerle a vivere degli scarti altrui rinchiuse in una serra > pensò.
Si fermò, sogghignò e le iridi verdi gli brillarono; il luccichio scese lungo le braccia fino a raggiungere la mano libera che stava lungo il suo fianco. La sollevò portando due dita unite davanti al volto, allargò pollice e indice della distanza di un unghia osservando lo spazio vuoto brillare di verde.
< Questa è una buona occasione per provare la mia magia > si disse.
Percorse le scale tenendosi dalla parte del corrimano, s'infilò in un corridoio coperto da un tappeto rosso che attutiva il suono dei suoi passi.
< Nostro padre non potrà più rimproverarmi di non indugiare mai in buone azioni, una volta che sarò riuscito a fare ciò che Thor desidera >.
Aprì la porta di camera sua e se la richiuse alle spalle. Avanzò fino al letto, si sedette poggiando il volume sul materasso. Tolse gli stivali, salì a gattoni e si sedette al centro del letto chiudendo gli occhi. Allargò le braccia con le dita ricoperte di brillio verdastro, le librerie che tappezzavano i muri della stanza tremarono ondeggiando sul posto; Loki chiuse le braccia ruotando i polsi e i volumi volarono verso di lui cadendo aperti sul materasso. Loki aprì gli occhi, si piegò in avanti osservando il brillio verde che circondava alcune rune su ogni libro. Fece scorrere lo sguardo su un testo alla sua destra osservando la figura di una serie di uova di blatta nerastre, la luminescenza verde brillava attorno ad una frase riportata sotto l'immagine.
Le uova di blatta variano di dimensione a seconda della specie prese in esame. L'uovo più piccolo che sia mai stato esaminato misurava 8 millimetri mentre quello con dimensioni massime raggiungeva 1,5 centimetri – lesse.
Alzò l'indice in aria facendolo roteare fino a formare un piccolo vortice di luce verde.
“Piccola come un uovo di blatta” sussurrò.
Mosse l'indice in verticale, una serie di sferette di diversa dimensione apparvero volteggiando in aria; la più piccola era lunga poco più di un unghia mentre la più grande metà del suo pollice. Loki sogghignò scoprendo i denti candidi lievemente aguzzi, localizzò un testo alla sua sinistra dove spiccata l'immagine di una libellula con un riquadro più piccolo che inquadrava le ali trasparenti. Abbassò il capo vedendo la scritta luminescente di verde, assottigliò gli occhi.
Le ali delle libellule sono composte da una membrana trasparente che permette loro il volo diretto. Grazie alla particolare resistenza e conformazione, possono funzionare indipendentemente l'una dall'altra permettendo anche di planare come uccelli o movimenti solitamente non compiuti da altri insetti – lesse.
Disegnò con l'indice quattro semicerchi in aria, ad ognuna delle sfere apparvero quattro ali che iniziarono a muoversi producendo un lieve venticello.
“Ali di libellula” mormorò.
La fronte candida s'imperlò di sudore, le ciocche nere aderivano alla fronte e gli occhi verdi brillavano intensamente. Osservò i testi sparsi davanti a sé, scosse il capo inspirando.
< Di questo passo mi limiterò alla creazione di una chimera imperfetta. Devo provvedere a dotare questa creatura di caratteristiche che non possiedono altri animali > pensò.
Mosse l'indice verso di sé facendo avvicinare la fila di sferette, osservò le quattro ali e strinse le labbra. Ne rimpicciolì le due posteriori, strinse le labbra.
“Che siano il timone in grado di guidare un volo più rapido dei riflessi del tuo predatore” sussurrò.
Disegnò tre angoli retti a destra e tre a sinistra, su tutte le sfere apparvero sei zampe. Loki tracciò due piccoli archi facendo apparire un'unghia centrale alle zampe.
“Che tu possa muoverti su qualsiasi superficie senza mai scivolare” aggiunse.
Prese una delle zampe della prima sfera e vi passò le dita, una serie di peli apparvero su tutte le zampe delle sfere.
“Che tu possa percepire l'arrivo di ogni stimolo o nemico tramite questi sensori, in modo da fuggire prima di essere afferrata” disse.
Il sudore gli colò lungo il volto sfiorando il mento appuntito, si umettò le labbra sentendo la gola secca mentre le braccia gli tremavano.
< Ogni predatore deve cacciare la sua preda. Tramite le ragnatele, gli aracnidi potranno imprigionare queste creature, che invece tramite le zampe potranno percepirne l'avanzare tra le piante. È ancora uno scontro impari, ma è la via giusta da seguire > pensò.
Batté le palpebre, sentì lo stomaco brontolare e strinse le labbra.
< Il nutrimento > si disse.
Sfiorò la pancia della prima sferetta, tutte quante brillarono più forte.
“Che possa nutrirti di scarti e sprechi, annidandoti lì dove essi si accumulano”.
Ritirò il dito, formò una serie di semicerchi in aria facendo comparire tanti piccoli occhi sul capo delle creature.
“E che tu possa, tramite questi occhi, vedere l'ambiente che ti circonda nella sua completezza; in modo che i tuoi riflessi siano più veloci di quelli di chiunque altro”.
Tese la mano aperta, le sfere si posarono sul palmo e Loki le guardò.
< Un nome e un colore per completare la mia magia > pensò.
Avvicinò il volto alle creature chiudendo gli occhi, la mano gli tremava mentre sentiva le gambe molli.
Che possiate essere nere come l'ombra in cui io vivo e prolifiche come l'invidia che brucia l'uomo, mie piccole mosche” sussurrò.
Soffiò, le creature smisero di brillare di verde divenendo nere e volarono via in un ronzare confuso. Loki le osservò andare fuori dalla finestra, sorrise e si stese sul letto facendo sobbalzare i volumi aperti sul materasso.
< Che possiate essere la mia rivalsa, una buona azione che mi faccia considerare degno agli occhi di mio padre > pensò. 

  
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