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Autore: Nocciola    21/08/2013    1 recensioni
Erika è una ragazza speciale, dotata di grandi poteri magici, che si ritrova catapultata in un mondo tutto nuovo. È felice, come negarlo, ma se le cose non andassero come lei spera? E se a causa di un malinteso qualcuno iniziasse a odiarla talmente tanto da spezzarle il cuore? Perché a volte siamo destinati a soffrire e combattere con tutte le nostre forze non serve a nulla, eppure andiamo avanti, nel bene e nel male, cercando di rimanere in piedi, convinti che forse qualcosa di bello capiterà anche a noi.
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Dal primo capitolo:
"Gli studenti della Vampire High School sono suddivisi in divisioni, cooperano tra loro e, a quanto mi hanno detto, sono uniti da un profondo legame. Io sono riuscita a entrare in questa scuola poiché sono una Magika, esperta nel controllo degli elementi, nel volo e nella cura. Il mio ingresso qui è un po’ particolare, infatti prenderò il posto di una ex studentessa che per motivi che non mi sono stati spiegati si è trasferita."
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Una storia senza troppe pretese... forse all'apparenza un po' tragica xD ma sappiate che quando si tratta di me, il lieto fine non manca mai... ^^
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3. Speravo di non essere sola, ora so che non lo sono.

Noah


Dopo aver lasciato Erika nella sua stanza, averle raccomandato di riposarsi e averla rassicurata sul fatto che avrei avvisato io i professori sul motivo della sua assenza, mi dirigo ancora una volta nell’edificio principale della Vampire High School. Raggiungo l’aula di informatica, ma passo oltre, perché nonostante sia una delle mie lezioni preferite, ora ho qualcosa di molto più importante da fare: aiutare un’amica in difficoltà. Lo ammetto, quella ragazzina dai morbidi capelli lilla mi piace molto, ciò che invece non sopporto è vedere il suo sorriso spegnersi, per colpa della tristezza, della frustrazione, perché lo vedo, mi rendo conto a ogni secondo che passa che la sua luce di gioia si sta spegnendo. Devo fare qualcosa e la farò.
Silenziosamente arrivo davanti alla porta della segreteria, guardando a destra e a sinistra per controllare che nei paraggi non ci sia nessuno, ma la via è libera... per fortuna mia.
Speriamo bene!
Un bel respiro di incoraggiamento e spalanco la porta, entrando nella stanza con passo deciso, a occhi chiusi.
- Buongiorno! -
Il tempo passa e quando mi rendo conto che ancora non ho ricevuto risposta, mi decido a sollevare le palpebre, rimaste abbassate fino a ora. Faccio scorrere lo sguardo sulle pareti ricoperte di scaffali, sommersi a loro volta da fogli svolazzanti e pile di registri che rischiano di crollare da un momento all’altro, ma della segretaria nemmeno l’ombra.
Ridacchio da solo, fin troppo euforico... meno male che non c’è anima viva o di sicuro mi avrebbero preso per pazzo.
Senza indugiare oltre, raggiungo la grande scrivania in mogano al centro della stanza, mi siedo sulla punta della sedia, visibilmente a disagio, perché se qualcuno dovesse scoprirmi finirei in guai assicurati.
Il viso stravolto di Erika mi torna alla mente, con prepotenza, cancellando in me ogni dubbio. Riuscirò ad aiutarla, ne sono sicuro, perché vederla in quello stato fa male anche a me.
Mi concentro sul computer, premendo il tasto d’accensione, poi sento un ronzio e il pezzo d’antiquariato che ho davanti al naso si illumina gradualmente. Bene, accenderlo è stato semplice, il problema sarà superare le difese dell’archivio top secret che, per la miseria, sono sicuro mi daranno del filo da torcere.
Poggio un gomito sul tavolo, mentre la mano destra si muove sul tappetino del mouse a grande velocità. Cerco tra mille cartelle, sempre con le orecchie puntate a carpire ogni più lieve rumore, ma sembra che oggi qualcuno da lassù mi voglia davvero un mondo di bene.
E alla fine eccola, una cartella denominata Caso n. 17: studentessa Akane, appartenente alla 6^ divisione.
Clicco sull’icona, aggirando il sistema di difesa, individuando password impensabili, superando l’ostacolo di vari virus pronti a farmi scoprire - fortuna che sono un genio dell’informatica - riuscendo infine ad aprire l’unico documento presente. Scorro le varie pagine, quando... Tutto si fa nero, oscurato.
Merda!
Impreco mentalmente, abbassandomi sotto la scrivania e notando che la spina del pc ora è staccata. Sollevo un sopracciglio, senza capire come sia possibile, quando un lieve miagolio attira la mia attenzione. Poi rumore di passi concitati, fuori dalla porta.
Mi sollevo di scatto, sbattendo la testa contro il tavolo e portandomi immediatamente una mano davanti alla bocca per evitare di urlare ed essere beccato con le mani nel barattolo di biscotti.
Un gatto dal pelo arancione mi guarda con il capo inclinato di lato, gli occhioni verdi fissi su di me.
- Grazie per avermi avvisato. -
Esco dalla segreteria di corsa, poco prima che la giovane donna che si occupa della burocrazia scolastica volti l’angolo. La saluto gentilmente, come nulla fosse, rilassandomi solo quando arrivo in giardino, davanti a una delle fontane più grandi di tutta la Vampire High School.
Sorrido soddisfatto, perché nonostante io non sia riuscito a leggere tutto il documento, ho trovato la cosa più importante: i dati per contattare Akane e la sua famiglia.

***


Erika


Apro gli occhi di scatto, mentre brividi di freddo scorrono sulla mia pelle. Mi rannicchio sotto le coperte, guardando la sveglia e sbadigliando. È ormai notte, devo essermi addormentata dopo che Noah mi ha lasciata sola, un sonno agitato, ma comunque privo di sogni. Ero davvero stanca, fisicamente e mentalmente, quindi sono crollata.
Sospiro, sedendomi sul letto sfatto, quando la mia attenzione viene attirata da una busta rettangolare poggiata per terra, proprio davanti ai miei piedi scalzi. Senza indugi la afferro subito, rigirandomela tra le mani: una lettera.
Strano, di chi potrà essere? Ma soprattutto, come è arrivata fino a qui?
Un rumore fuori dalla finestra aperta, come un battito d’ali, attira la mia attenzione. Subito noto due occhi color nocciola che mi fissano, poi il piccolo gufo emette un delicato verso - un saluto - e svolazza via, lasciandomi a bocca aperta.
Scuoto appena la testa - non dovrei sconvolgermi più di tanto, in fondo sono in una scuola di magia - portandomi poi una ciocca di capelli chiari dietro l’orecchio e tornando a concentrarmi sulla lettera che tengo tra le mani. Sono curiosa, lo ammetto, ma anche lievemente in ansia, ora come ora posso aspettarmi di tutto. La apro lo stesso, in fretta, ed ecco il suo contenuto scritto con una calligrafia decisa e femminile:


Cara Erika,
probabilmente in questo momento ti starai chiedendo chi sono. Il mio nome è Akane, ex membro della 6^ divisione. Dopo aver parlato di nascosto con Noah della tua situazione, ho deciso di spiegarti il perché del mio trasferimento.
Tutto iniziò cinque mesi fa, quando io e mio fratello gemello Hiroto fummo ammessi alla Vampire High School. Eravamo felicissimi e anche se messi in divisioni differenti, speranzosi che tutto sarebbe andato per il meglio. Io mi inserii subito nella mia nuova squadra, ero stata fortunata a incontrare Al e gli altri, ma il mio gemello incontrò solo difficoltà nella terza divisione. Il leader, Marcus, approfittò subito della sua indole gentile, facendo ricadere su di lui la colpa di ogni sua cattiva azione. Finché Marcus non infranse il più grande tabù delle leggi dei vampiri: il divieto di bere sangue umano.
Puoi immaginare come andarono le cose, la colpa ricadde su mio fratello, che fu accusato di tradimento. Non potevamo difenderci. Non potevamo competere con la potente famiglia che si celava alle spalle di Marcus e così fummo costretti alla fuga: o l’esilio o la morte, non avevamo scelta.
Ecco cosa ci è successo, è a causa di questo che tu sei stata respinta dagli altri. Non mi è stato lasciato il tempo per le spiegazioni, ma ora fa leggere loro questa lettera, capiranno e tutto sarà diverso. Dì loro che mi dispiace e che mi mancheranno tanto.

Akane



Potete immaginare il sollievo, la sorpresa, ma anche la rabbia che nascono in me dopo aver letto queste parole, mentre mi convinco che tutto questo deve essere connesso all’idea avuta da Noah. Ma a questo punto non posso semplicemente portare la lettera ad Al e agli altri, devo trovare vendetta per Akane e Hiroto, per la 6^ divisione e per me. Marcus deve pagare per ogni suo torto.
Convinta di questo decido di andare da Nell per escogitare un piano e poi dal rosso per un ulteriore consiglio, ignara che di qui a poco la situazione avrebbe preso una piega del tutto inaspettata.

***


Nei pressi della fontana, prima che questa si presenti alla mia vista, sento una voce maschile tutt’altro che gentile. Percorro gli ultimi metri di corsa ed ecco ciò che si presenta alla mia vista: Marcus tiene stretto il polso di Nell che si divincola con forza, senza possibilità di scampo. Quel maledetto vampiro deve avermi seguita e scoperto così il mio segreto. Ma questa volta non sarò gentile, lo colpirò per fargli davvero male. È l’occasione che cercavo, gli farò confessare ogni cosa, liberandoci finalmente dalla sua crudele presenza.
Furiosa e sicura di me lancio contro il gigante una sfera di fuoco, che lo colpisce tra le spalle, facendogli mollare la presa sulla sirena. Marcus si volta, furente.
- Sapevo che saresti arrivata. Questa volta sarai mia e soprattutto non ci saranno testimoni. -
Si lancia contro di me, con forza, facendomi sussultare. Scarto di lato, evitando per un soffio che la sua mano artigliata si chiuda sulla mia gola, senza pietà, con il preciso scopo di soffocarmi e annientarmi.
Ci prova di nuovo, ma dalla mia parte ho il volo, quindi con un balzello alto ed elegante riesco a mettermi in salvo. Ringhia innervosito, mentre io sorrido soddisfatta.
- Non cantare vittoria tanto presto, devi ancora vedere il meglio di me! -
Lo so... È agile, devo prestare la massima attenzione, perché ne va della mia vita, questo non è un semplice allenamento.
Socchiudo gli occhi, accumulando aria nei polmoni e rilasciandola in un sospiro, per concentrarmi, per escludere dalla mente il fruscio delle foglie mosse dal vento o lo sciabordio delle onde causate dalla codina di Nell che si agita a pelo d’acqua. Mi porto una mano sul petto, all’altezza del cuore, attenta solo al suono ovattato dei passi di Marcus sul terriccio umido.
Si avventa contro di me per la terza volta, ma con un movimento imprevisto riesce a farmi perdere l’equilibrio, facendomi finire seduta per terra. Mi sovrasta, ma non riesco a fare nulla, perché una seconda persona si è avvicinata a noi, silenziosa anche per qualcuno con un udito fine come il mio. Mi blocca per un braccio, torcendomelo dietro la schiena e costringendomi a rimettermi in piedi, mentre il vampiro sogghigna trionfante e io mugolo di dolore.
- Così non vale però. Non avevi detto che potevamo contare sull’appoggio di un alleato. -
Non perdo la mia spavalderia, anche se so che contro due creature pronte a tutto pur di neutralizzarmi non ho scampo.
- Nulla di personale, passerotto. -
Un colpo ben piantato nello stomaco e il respiro si mozza. Le gambe cedono, ma il nuovo arrivato mi strattona, tenendomi per le braccia, impedendomi di crollare al suolo.
Senza avere il tempo di difendermi mi trovo con le spalle contro un albero, il corpo di Marcus premuto contro il mio... è davvero veloce.
Con la coda dell’occhio vedo il volto inorridito di Nell, che dopo essersi riscossa, nuota via da noi.
È salva!
Penso sollevata, senza preoccuparmi per me stessa.
Stordita per il colpo, sento una fitta al collo... mi ha morso, questo stronzo di un mostro mi ha dato un morso!
Un caldo rivolo di sangue scende dai due fori, la vista si annebbia, poi il vuoto, non sento più dolore e vengo immersa nell’oscurità.

***


Noah


Sono indeciso, forse dovrei dire agli altri che sono riuscito a parlare con Akane e che ho scoperto la verità, ma forse sarebbe meglio aspettare prima che la sua lettera arrivi a Erika, in modo da avere una prova concreta. No... loro non possono non credermi, non possono dubitare anche di me, ora glielo dico e mi tolgo il pensiero.
Dio, se qualcuno scoprisse cosa ho fatto, sarei davvero nei casini!
Mi fermo all’improvviso e Kei sbatte contro la mia schiena.
- Cavolo, Noah. Che combini? -
Lo ignoro, concentrato su qualcosa di molto più importante. Una piccola folla è raccolta intorno alla grande fontana all’ingresso della scuola, gli studenti bisbigliano concitati. Colgo alcune parole: sirena, estinte... e mi avvicino incuriosito.
- Ehi, Noah! Dove vai? -
Non trovando risposta gli altri mi vengono dietro.
Poggiata al bordo della fontana, una graziosa creatura azzurra molto agitata sbatte la coda da sirena a pelo d’acqua, schizzando chi le sta affianco. È un attimo, mi basta solo un attimo per capire di chi si tratta.
- Nell? Tu sei Nell, vero? -
La sirena mi guarda e un velo di speranza si manifesta sul suo viso.
- S-Siete la 6^ divisione? Erika è in pericolo... lei, Marcus! -
- Portaci da lei! -
È Aldred a parlare, esprimendo la nostra volontà di sapere.
Seguiamo Nell lungo l’intricata ramificazione d’acqua della Vampire High School, corriamo per un tempo interminabile, quando una terribile visione si affaccia ai nostri occhi: Erika, ormai priva di sensi, è sdraiata sul terreno erboso. Un ragazzo biondo la tiene ferma. Marcus, sopra di lei, la sta mordendo a morte...
- Ragazzi, posizione d’attacco! Facciamoli a pezzi! -
- Sì! -
Agli ordini, Aldred.
Che la battaglia abbia inizio...

***


Erika


Quando mi sveglio, sono costretta ad aprire e chiudere gli occhi diverse volte, disturbata dall’intensa luce mattutina. Cerco di mettermi seduta, ma ciò che ottengo è solo una serie di fitte che partendo dal collo si diramano in tutto il corpo. Mi porto una mano sulla parte di pelle proprio sopra la clavicola, coperta da una sottile bendatura, e storcendo la bocca allontano le dita per evitare di farmi del male toccando una ferita evidentemente ancora aperta.
- Do-Dove sono? -
Intorno a me quattro facce inizialmente preoccupate, ora sono distese in altrettanti sorrisi, credo sollevati.
Mi torna tutto alla mente, con una forza devastante: il terrore negli occhi di Nell, una battaglia già persa in partenza, un forte dolore alla schiena, il sollievo nel vedere la piccola sirena scappare, Marcus che si avventa contro di me per... per mordermi.
Trattengo il respiro, cercando di calmarmi, perché lo so, ora sono al sicuro, ma la paura è stata tanta.
- In infermeria, al sicuro. -  Poche parole in grado di riportarmi subito alla realtà.
Annuisco, spaventata e ancora scossa, mentre Noah, alla mia destra, inizia a massaggiarmi la schiena in quel modo che mi piace tanto, capace di rassicurarmi.
Il silenzio aleggia nella stanza perfettamente bianca e le mie dita si stringono intorno al lenzuolo pulito, nervosamente. Non sento odio provenire dai ragazzi, stranamente, ma solo disagio, tanto disagio e voglia di parlare, dire talmente tante cose da non sapere da dove iniziare.
- Uhm, questa è tua. -
Ledys mi porge una lettera, lasciandomela cadere gentilmente tra le mani.
Oh, l’hanno letta! Beh, meglio così.
- Ci dispiace, Eri! Siamo stati davvero stupidi! -
I due vampiri e Kei sono così imbarazzati da stupirmi, ma sono sinceri, lo sento.
- È colpa mia. Ero arrabbiato e me la sono presa con te, anche se non c’entravi nulla. Il mio comportamento ti ha messa in pericolo, avrei dovuto proteggerti con tutto me stesso, ma non l’ho fatto. È questo il compito di un leader, ho sbagliato tutto, mi dispiace... -
Scuoto piano la testa, mordendomi il labbro inferiore e puntando i miei occhi lucidi su Aldred.
- No... non mi importa, non più. Ti prego, dimmi solo che da ora sarà tutto diverso, perché ha fatto male, davvero male... mi si è spezzato il cuore, non voglio sentire questo dolore ancora una volta. -
- Da oggi saremo come una famiglia, perché sarebbe dovuto essere così fin dal principio. Non possiamo cancellare ciò che è successo, ma possiamo scrivere il nostro futuro, tutti insieme. -
Al non avrebbe potuto dirmi cose più belle, parole maggiormente intrise di calore.
Le lacrime scorrono sul mio viso, ma sono lacrime di felicità, uno sfogo trattenuto per troppo tempo. Noah è il primo a stringermi forte, seguita dagli altri e in un attimo mi ritrovo tra le braccia dei miei nuovi e tanto desiderati amici.
Ora possiamo essere una cosa sola e non c’è nulla di più bello al mondo che sapere di essere circondati da persone pronte a difenderci e amarci con tutto il cuore.

***


Solo in seguito sono stata messa al corrente di ciò che accadde quel fatidico giorno: Marcus, dopo essere stato sconfitto dai ragazzi ed essere stato costretto a confessare tutte le sue malefatte, fu esiliato e spedito chissà dove con l’accusa di alto tradimento. Per quanto riguarda noi, ora siamo una vera divisione, legata da un profondo legame di amicizia, anche se un pochino... sovraffollata. Infatti al gruppo si sono uniti anche Akane e Hiroto, discolpati da ogni accusa, e Nell si è autoproclamata membro onorari della 6^ divisione. Siamo davvero felici, ogni giorno passa sereno e spensierato, ogni giorno ringraziamo di essere insieme.










L'angolino ai confini del mondo dell'autrice.

Eccomi qua con l'ultimo capitolo! Che dire, spero vi sia piaciuto, come anche il resto della storia ^^ Se vi va lasciate un commento, anche piccolo piccolo, mi farebbe davvero piacere *-* Per finire vi metto anche un'immagine dei gemelli: Akane & Hiroto.

Grazie a chi ha recensito <3 a chi ha letto, sta leggendo o leggerà ^^ Grazie di cuore anche a chi ha inserito la mia storia tra le preferite, ricordate, seguite :*

Un bacio grande.
Noccy :3
  
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