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Autore: Luna98    21/08/2013    2 recensioni
“Molto tempo fa gli umani vivevano nel caos più totale. Così Dio mandò degli Spiriti animali sulla terra, conferendogli dei poteri. Questi Spiriti aiutarono gli umani, e calmarono i dissapori e le guerre. Alcuni spiriti animali si trovarono talmente bene con alcune persone da arrivare persino ad unirsi. Da lì nascono le anime. Questa caratteristica è ereditaria.”
Luna, una ragazza con un passato difficile alle spalle scopre di essere un'Anima. Cosa farà adesso? Come continuerà la sua vita? E se.. Scoprisse di doversi trasferire in una scuola solo per Anime?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··._.·Capitolo 6

 

Piano piano stavo prendendo di nuovo conoscenza. Sentivo un freddo pungente, probabilmente era ancora notte. Il rumore delle fronde scosse dal vento persisteva, quindi immaginai di essere ancora nel prato. Aprii gli occhi mezza intontita. Era assurdo come riuscissi a vedere bene nonostante il buio pesto. Alzai il busto, appoggiandomi con i gomiti sull’erba. Nala stava dormendo profondamente vicino al mio ventre. Doveva essere stato duro per lei accumulare tutto quello stress, quei sensi di colpa, credendo di essere solo un peso. Chissà, forse quella notte ero riuscita ad alleviare un po’ la sensazione di soffocamento provocata dai macigni sopra il suo cuore. L’avevo capito fin dal primo istante che lei era come me. Anche lei aveva vissuto un passato doloroso, e anche lei tutt’ora combatteva contro l’infelicità. Ci eravamo trovate, e forse un giorno saremmo state in grado di dimenticare quel dolore insieme. “Che notte colma di pensieri...” Le mie riflessioni però vennero interrotte da delle urla. “Night! Fermati immediatamente!” Mi guardai intorno. Delle persone stavano inseguendo qualcuno. “Che cavolo sta succ..” “Dannazione mi hanno scovato.” Mi voltai spaventata. Un ragazzo affannato si stava nascondendo dietro il salice a cui ero vicina. Come era possibile che non l’avevo sentito arrivare? “Chi sei?” Chiesi sulla difensiva. Se lo stavano inseguendo voleva dire che aveva combinato qualcosa, quindi non mi fidavo. “Questo dovrei dirlo io, non ti ho mai vista.” Rispose freddamente. Alzai lo sguardo per incontrare il suo viso.
Non fu la scossa elettrica che mi percosse la schiena a stupirmi. Nemmeno i suoi capelli blu scuri, così scuri da sembrare neri. Non mi stupì la sua altezza, né la sua carnagione bianca come il latte. Mi colpirono i suoi occhi. Talmente profondi da rischiare di caderci dentro. Talmente simili alla notte da portarti a cercare la luna e le stelle in essi.
“Venite vedo qualcuno laggiù, forse l’abbiamo trovato!” “Merda.” Sparì, lasciandomi in quella specie di trans. Scossi la testa; Dovevo muovermi a rientrare, sicuramente era contro le regole essere fuori stanza a quell’ora, se mi avessero trovata sarei stata nei guai. Feci il giro dell’edificio con Nala in braccio e senza farmi beccare riuscii a ritornare nella mia stanza. Guardai l’orario: le tre e un quarto. Cosa ci faceva quel ragazzo fuori a quell’ora? “Ma cosa te ne importa poi?” Borbottai a me stessa. Mi stesi nel letto appoggiando Nala delicatamente sul materasso. Mi addormentai di nuovo, non riuscendo a togliermi dalla testa quegli occhi color blu notte.
Mi svegliai sentendo qualcuno bussare alla porta. Mi alzai di scatto spaventata di essere in ritardo e corsi ad aprire inciampando sul tappeto. “Buongiorno.” Mi  trovai la preside davanti, a guardarmi con un sopracciglio alzato. Di sicuro non dovevo essere un bello spettacolo appena alzata. “Oddio sono in ritardo? Lo sapevo! E che ho fatto le ore piccole, ero stanca, agitata, mi sono dimenticata di mettere la sveglia, mi dispiace..” Iniziai a dire una cosa dietro l’altra, come facevo sempre quando ero agitata o imbarazzata. “LUNA CALMATI.” La voce severa della preside mi riportò alla realtà. La guardai aspettando mi dicesse quanto fossi irresponsabile ad addormentarmi il mio primo giorno di scuola. “Sono le sei e mezza, è ancora presto, solo che avevo solamente questo momento per portarti la tua uniforme.” Restai scioccata. “Le sei e mezza?” La preside si mise a ridere di gusto vedendo la mia faccia smarrita e sollevata allo stesso tempo. “Rilassati! Mica ti mangio! Non sono poi così severa, anche se ti fossi addormentata non ti avrei sgridato, può capitare. Certo non tutte le volte! Comunque questa è la tua nuova uniforme.” Fino a quel momento non avevo notato quello che portava tra le mani. Presi il sacchetto e tirai fuori gli indumenti piegati ordinatamente. La mia uniforme era composta da un cardigan blu, una camicetta semplice bianca, e una gonna a fantasia scozzese blu e azzurra. “Vanno bene qualsiasi tipo di scarpe.” “Io? Gonna?” Ammetto che ero troppo scossa per poter comporre una domanda più intelligente. Odiavo le gonne. Non le avevo mai messe, mi facevano sentire a disagio, preferivo tute e jeans. “C’è qualcosa che non va?” Deglutii. “Posso mettere i pantaloni maschili?” Mi guardò stupita. Poi si mise di nuovo a ridere. “Dio, non avevo mai incontrato una ragazza a cui non piacciono le gonne! Di solito sono tutte entusiaste della divisa. Facciamo così: per oggi puoi andare vestita come vuoi poi domani però ti metti la divisa va bene? Quella femminile ovviamente.” Feci una smorfia. “Okay.” Mi scompiglio i capelli già disastrosi. “Le lezioni iniziano alle 8 e finiscono alle 4. La tua sezione è la B. Se vuoi fare colazione, di sotto vicino alla saletta c’è un corridoio che porta alla cucina. Lì chiedi ai ragazzi, di sicuro qualcuno ti accompagnerà fino all’edificio scolastico. Ci vediamo questo pomeriggio.” Mi sorrise dolcemente. “Ah un ultima cosa.. So che ti può sembrare ingiusto. Ma dovresti darmi il tuo numero di telefono in modo che possa bloccare momentaneamente la scheda. Penso che tu sappia già che il primo mese non puoi chiamare nessuno.” Le diedi il numero di telefono con un espressione cupa. Una volta che se ne andò mi sedetti sul letto e mi accorsi dell’orario delle lezioni. “L’unica scuola superiore ad avere anche il pomeriggio.” Mi girai verso Nala che stava ancora sonnecchiando. Dopo essermi stiracchiata andai in bagno. C’erano sia la doccia che la vasca e un ampio armadietto. Sorrisi, era persino meglio del bagno di casa mia. Mi buttai sotto la doccia, cercando di rilassarmi e mettere in ordine le idee. Ripensai a quello accaduto la sera prima. Quel ragazzo. I suoi occhi. Versai bruscamente il bagno schiuma sulla spugna, dovevo smettere di pensarci. Dopo essermi calmata per bene e aver sciacquato i capelli, uscii e mi arrotolai l’asciugamano enorme al corpo. Mi guardai allo specchio: avevo un po’ di occhiaie, ma gli occhi erano chiari, di solito significava che ero serena. Non mi ero ancora abituata ai cambiamenti del mio viso, sembravo più matura. Passai le dita sopra il tatuaggio a forma di zampetta. Era come un segno di appartenenza a Nala. Dopo essermi asciugata i capelli, mi misi una maglia leggera a maniche lunghe grigia, un jeans chiaro e le mie all star stra-consumate bianche: avevo deciso di seguire il consiglio della preside, per il primo giorno niente gonna. Mi avvicinai a Nala, e cercai di svegliarla. “Mmh..” “Nala vado di sotto a fare colazione. Vieni con me?” Aprì un occhio. “Non posso venire non devono sapere il tuo spirito animale.” Brontolò assonnata. Mi rattristii; Mi sarebbe piaciuto che per il primo giorno mi aiutasse ad ambientarmi. “Va bene… Ti porto qualcosa da mangiare?” “Tranquilla mi arrangio più tardi.. A dopo e buona scuola.” Mi liquidò girandosi dall’altra parte. Doveva essere proprio stanca. Le feci una carezza sulla testa dopodiché presi la tracolla, telefono e uscii.  Il corridoio era pieno di ragazze in uniforme. Camminai velocemente fino alle scale, cercando di non farmi notare. Avevo le guance già rosse per l’imbarazzo e mi tremavano le mani. Scesi fino al pian terreno notando che i primi piani erano maschili mentre gli ultimi femminili. Mi trovai nel salotto visto il giorno prima e come detto dalla preside, scoprii il breve corridoio che mi condusse alla cucina. Era stracolma di gente che faceva colazione, e vari tavoli che riempivano quello spazio smisurato erano già tutti occupati. Stavo per rinunciare al mangiare, quando qualcuno sbatté dietro di me cadendo a terra. Una ragazza minuta si stava affrettando a raccogliere i libri che le erano scivolati di mano. “Scusa!” Mortificata iniziai ad aiutarla. Possibile che dovevo combinare sempre qualcosa? La ragazza mi guardò stupida dal fatto che la stessi soccorrendo. Aveva gli occhi lilla, coperti da degli occhiali da vista. Portava i capelli rosa legati in una treccia di lato. Ma sono io la più normale qua dentro? Mi chiesi continuando a fissare il colore dei suoi capelli. “No figurati è colpa mia! Non guardo mai dove vado!” disse lei alzandosi immediatamente. Presi l’occasione al volo per presentarmi, forse lei poteva accompagnarmi fino all’edificio scolastico. “Piacere mi chiamo Luna.” Le porsi la mano. Lei sgranò gli occhi. Dopo un minuto non aveva ancora risposto e mi continuava a guardare sbalordita. “Ho fatto qualcosa che non va?” Chiesi già preoccupata. Lei si riscosse. “No no, assolutamente! Piacere Lily!” Mi strinse la mano. “Sei nuova? Non ti ho mai vista qui. Non porti nemmeno l’uniforme.” Chiese timidamente. Quella ragazza mi faceva tenerezza; Era bassa e carina, sembrava fragile. “Si sono nuova.” Lei spalancò la bocca. “A-aspetta. Sei mica la ragazza che si è trasformata a sedici anni?” Mi rabbuiai. “Si..” “Wow.. Che strano.” Abbassai gli occhi. Non mi andava di essere diversa anche in quella scuola. Lily notò la mia espressione. “Ma non ti devi preoccupare eh! Stai tranquilla! Sono sicura che sia già successo a qualcuno.” Sapevo che lo diceva solo per consolarmi però mi faceva comunque piacere. Guardai il telefono. Erano già le otto meno un quarto. Addio colazione. “Non è che ti potrei accompagnare a scuola? Sai.. non so dove si trovi.” Dopo qualche secondo di sbigottimento mi sorrise. “Certo! Anche io vado in seconda, ho la tua stessa età. In che sezione sei?” “La B!” “Perfetto! Siamo nella stessa classe!” Mi rallegrai. Per fortuna conoscevo già qualcuno della mia sezione. Uscimmo dal dormitorio e prendemmo una strada acciottolata. “Siccome sei nuova immagino che non sei mai andata a vedere i negozietti in città vero?” “Già.  Comunque non è che mi interessi molto.. Non mi sono mai piaciuti i negozi.” “Veramente? Io adoro andare in giro per negozi. Però non c’è mai nessuno ad accompagnarmi quindi è da tanto tempo che non ci vado.” Disse triste. “Ma ci si può andare quando si vuole?” “No solo il sabato e la domenica, i giorni di riposo. Praticamente la città è stata creata siccome non possiamo uscire dalle mura. Puoi trovare tutto quello che ti serve.” Tutto quello che ti serve.. “C’è una biblioteca?” Chiesi già su di giri. Quando Jack non era a casa, e finivo i compiti presto mi piaceva andare in biblioteca a cercare dei libri interessanti. “Oh si, ce ne sono tre.” “Bene!” Risposi più allegra. Avevo già in mente di recuperare una cartina e avventurarmi per la città il sabato. Era giovedì, fortunatamente mancavano solo due giorni. Arrivammo davanti alla scuola. Era color pesco, trasmetteva energia, di struttura assomigliava al dormitorio e alla sede presidenziale. Entrammo superando la gente che si era riunita all’entrata. “Ci sono cinque piani, compreso il piano terra, in ordine di classe. Quindi noi siamo al secondo piano. Seguendo quel corridoio si va alla mensa.” Cercai di memorizzare le varie informazioni. Dopo essere entrate in classe Lily iniziò ad agitarsi. “ehm puoi sederti dove vuoi.. Io sono da sola ma non ti devi sedere per forza vicino a me!” Risi. “Certo che mi siedo vicino a te. Sei stata così gentile.” Le brillarono gli occhi. “Puoi stare vicino alla finestra.” Mi sedetti mettendo la tracolla sopra il banco. Eravamo in ultima fila ed era meglio così. “Lily ma le lezioni sono.. come dire.. normali?” “Si ci sono tutte le materie normali. L’unica differenza è che Storia parla di quello successo tra Anime e umani, c’è Combattimento, Spirito e altre lezioni un po’ strane diciamo.” “Spirito?” “Si ti aiutano a comunicare con il tuo spirito animale, a controllare i tuoi poteri, a trasformarti..” Non volendo essere noiosa non chiesi riguardo alla trasformazione, tanto scuramente l’avrei scoperto da lì a poco. Però non riuscii a evitare una domanda: “Giusto! Tu che spirito animale hai?” Se fino a poco prima Lily era riuscita a sciogliersi, ridere e scherzare, in quel momento sembrava un pezzo di legno. “E-ecco.. Ho.. la farfalla. Spirito del Sole.” Lo disse talmente sotto voce che se non avessi avuto un udito da gatto non l’avrei sentita. “Che carina! Ti ci vedo in effetti.” Mi guardò in modo strano. “Non l’hai portata con te vero?” “N-no! Una volta veniva.. Ma da quando è successo.. beh.. Per via di alcune cose non l’ho più portata.” Non mi osai a chiedere altro sembrava veramente molto a disagio. “Il tuo invece?” Mi impietrii. Forse non era stato molto saggio entrare in quel discorso. Mi schiarii la gola. Non avevo idea di cosa risponderci. Ricordai che io e Nala potevamo parlarci mentalmente, e anche se avevo sempre parlato a voce, provai a comunicare con lei. “Nala! Se puoi sentirmi rispondi. Cavolo mi sento un idiota.” Nala rispose quasi subito “Sei un idiota. Ahahah Scusa ma era irresistibile come risposta.” Trattenni una risata, Nala era decisamente di buon umore. “Mi hanno chiesto che spirito animale ho, cosa rispondo?” Passò qualche secondo di silenzio mentre Lily mi guardava impaziente, aspettando che parlassi. “Rispondi che ti sono venuta in sogno e che non sono ancora apparsa. Come prima fase tutti gli spiriti animali appaiono in sogno. Non fargli vedere il tatuaggio! Digli che è fasciato o qualcosa di simile.” Per fortuna avevo messo una maglia accollata.“Grazie Nala come ricompensa ti porterò del pesce!” “Che schifo! Non mi piace il pesce. Portami.. Dei biscotti al cioccolato!” “Ma tu non dovresti essere un gatto? Vabbè rispondo a sta poveretta va! A dopo.” “A dopo! E ricordati i biscotti!” Scossi la testa divertita. “Mi è venuto in sogno, ma non ricordo come è fatto. Deve ancora presentarsi.” Lei annuì comprensiva. “Fly, la mia farfalla, si è presentata dopo una settimana.” Anche se avevo conosciuto Nala subito, ero contenta che non fosse strano conoscere più tardi il proprio spirito animale, meglio non peggiorare le cose. La campanella suonò e i ragazzi iniziarono ad entrare. Tutti mi guardavano curiosi, e iniziarono a bisbigliare tra di loro. Mi innervosii ancora di più. “Forse ti creerà problemi esserti seduta vicino a me.” Mi girai verso Lily stupita di tale affermazione. Non feci in tempo a chiederle il perché che la professoressa entrò in classe. “Silenzio grazie!” Raggiunse la cattedra. “Come sapete da oggi ci sarà una nuova alunna, comportatevi bene con lei. Bene iniziamo la lezione di Geografia.” Continuò frettolosa. Per fortuna non mi aveva presentato alla classe facendomi alzare, se no sarei svenuta per l’imbarazzo, nonostante la trasformazione mi aveva reso meno timida. Dopo circa dieci minuti, qualcuno bussò alla porta. “Chissà chi è.”  Disse ironica la prof. “Entra Night.” Quel nome. Alzai il viso dagli appunti per incontrare degli occhi color blu notte.


Ciao ^-^ Mi scuso tantissimo per averlo pubblicato a quest'ora! Di solito lo pubblico nel primo pomeriggio, ma oggi ho avuto dei problemi e non ce l'ho proprio fatta. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, riguardo le uniformi.. si, ho preso spunto da quelle giapponesi :D Grazie a chi legge la storia come sempre! Volevo chiedervi un piccooooooolisssimisssimo favore: Mi scrivereste due  paroline per sapere se vi piace? Baci Luna98! :*

  
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