Ron.
<< Mamma, mamma, guarda cosa so fare >> dissi.
Presi una scarpa di papà in mano e chiusi gli occhi.
Quando gli riaprii, la scarpa era sollevata a un metro di altezza.
Sorrisi estasiato a quella visione.
<< Bravo Ronald >> mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
Poi riprese a trafficare con le pentole.
Mi ero aspettato qualcosa di più gratificante. Ero riuscito a compiere quell’incantesimo tutto da solo.
Chissà quante volte l’ha visto fare da Bill o Charlie o Percy. Per lei non è niente di speciale. Tu hai sei anni e sei riuscito a farlo solo ora, magari Bill a tre anni aveva già fatto di meglio, pensai amaramente.
Mi sedetti sulla poltrona di papà.
Mi sentivo sempre così. Perché io ero sempre l’ultimo in famiglia?
La mamma non si accorse di nulla, mentre io cercavo di prestare attenzione a Charlie che stava mettendo in ordine tutte le sue cose.
Il calderone nuovo brillava alla luce della lampada ad olio e le vesti nuove fiammanti erano ripiegate con cura.
Tra un mese sarebbe partito per Hogwarts.
Sospirai. Che invidia.
Un giorno ci andrai anche tu Ron, mi dissi.
Si, un giorno.