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Ricordi…
Ragazze,
scusate il ritardo XD non avevo molta ispirazione e
prima di scrivere il pezzo che segue ci ho pensato almeno tre giorni facendomi
filmini mentali riguardo alle scene XD io spero che vi piaccia, i
ringraziamenti alla fine del capitolo^^
Ps:
Ci sono alcune scene Nc17, ovviamente non totalmente descritte nel loro essere XD
23 Ottobre.
Aprii gli occhi e mi trovai ancora
fra le braccia di Edward, ci misi un paio di secondi
per collegare quello che era successo in quei giorni.
Oggi ci sarebbe stato il funerale
di mia madre.
Non ci volevo
pensare molto, sentivo già le lacrime scorrere sulle mie guance. Subito
le dita fredde di Edward me le asciugarono –Non
piangere- mi sussurrò all’orecchio cullandomi.
Strinsi con una mano il suo
maglione sforzandomi di trattenere i singhiozzi, ma non ci riuscivo molto.
Mi strinse più forte, sentivo la
sua mano accarezzarmi i capelli sciolti dalla solita coda –Claus… Calmati, tuo
padre ha bisogno di te ora-.
Annuii. Edward aveva ragione. Mi
asciugai le lacrime e mi alzai, afferrai l’elastico legandomi i capelli e scesi
di corsa le scale entrando in salotto. Mio padre era seduto
sul divano, piangeva ancora.
M’avvicinai e lo strinsi –Papà…-
sussurrai. Mi strinse forse a se –Papà calmati…- mi sentivo come quando ero
piccolo. Come quando mia madre ebbe il suo primissimo malore.
I dottori annunciarono che non aveva molte speranze, invece lei si era fatta
forza, aveva resistito finchè c’era riuscita.
Il pomeriggio eravamo in chiesa,
per il funerale.
Tutti ci venivano a dire quanto
gli dispiacesse, quanti di loro era davvero
addolorati? E quanti fingevano perché se ne fregavano?
Era questo ciò che mi chiedevo, mentre Edward era al mio fianco.
Mi strinse la mano e sussurrò
–Calmati-. Presi un bel respiro e mi rilassai.
Durante la cerimonia tenevo stretto sia il braccio di mio padre, sia la mano di
Edward.
Sentivo le lacrime che
continuavano a scorrermi sulle guance, senza che riuscissi a fermarle. Ogni
tanto Edward mi lasciava la mano per asciugarmele, dopodichè
la ristringeva nella sua accarezzandomi il palmo col pollice gelato.
A fine cerimonia le lacrime
continuavano a scorrermi sul viso. Avevo smesso di lottare
per fermarle, volevo consumarle tutte.
Edward m’accompagnò a casa, una
volta arrivati fuori dalla porta mi strinse a se,
sentii il suo alito freddo vicino al mio orecchio –Non sempre la vita ti
riserverà belle sorprese. Ma tu non ti abbattere e,
continua a camminare a testa alta, perché io sarò sempre con te, se vorrai
piangere, ridere o anche solo parlare, te lo prometto Claus-.
Lo strinsi di rimando biascicando un grazie, mentre mi accarezzava i capelli.
Mi misi
di scatto a sedere, le braccia di Edward subito mi
avvolsero. Sentii le sue labbra posarsi delicatamente sul mio
collo –Era solo un sogno- sussurrò sulla mia pelle facendomi venire i
brividi.
Inclinai la testa –Lo so… -.
Sorrise e
passò a baciarmi il mento –Mi sogni anche la notte
eh?-.
Arrossii,
mentre lo stringevo –Smettila di fare il deficiente
dai…-.
Mi sfiorò
appena le labbra e come se fossi una piuma mi sollevò facendomi sedere sulle
sue gambe –Quanto sei lamentoso- rise e mi baciò stringendomi.
Arrossii nuovamente –Edward… Non siamo vestiti…-.
Sentii la
sua risata nel mio orecchio, dolce, melodiosa –Da quando
ti lamenti così tanto?- mi posò un leggero bacio sul collo –Non mi sembra che
ti dispiaccia!-.
-Beh…-
gonfiai le guance –Non è valido leggere nel pensiero!- lo strinsi sistemandomi
meglio.
Mi prese il mento fissandomi negli occhi –Ti amo-.
Diventai
sicuramente di un bel color melanzana. Appoggiai la fronte sulla sua spalla ed
emisi un leggero gemito, quando lo sentii entrare in me.
Mi
distese intrecciando la sua mano con la mia, mentre con l’altra mi accarezzava
i capelli, spinte lente, dannatamente eccitanti, che
lasciavano poco spazio a pensieri coerenti.
Quando
mi svegliai lui non era nel letto, mi misi a sedere stropicciandomi un occhio
–Edward?- lo chiamai.
La porta
si aprì e lui entrò sorridendo, con il vassoio della colazione in mano –Buongiorno-
disse posando il vassoio sul letto –Tuo padre ti manda un bacio e dice che tornerà stasera per le otto-.
Ridacchiai
–Sei diventato un messaggero per caso?- chiesi
prendendo la tazza del latte.
Lui la
scostò un attimo per baciarmi, come al solito arrossii
e per non darlo troppo a vedere cominciai subito a bere.
-Pranzi
con me?- chiese.
Lo fissai
–A parte che mangio solo io…- cominciai –Dove vorresti
portarmi?- chiesi.
Rise e mi
strinse baciandomi la fronte –Pensavo di andare a Seattle- disse.
-Ma
perché andare in un ristorante, se quello che mangia sono solo io?- domandai
quasi piagnucolando, odiavo dover mangiare solo io, mentre lui mi guarda. Certo lo facciamo anche a
casa mia, ma per lo meno non paghiamo un sacco di soldi.
Alzò un
sopracciglio e sorrise –Io pensavo anche di farti aggiustare i capelli, sono
ricresciuti da, quando Alice te li ha fatti tagliare, gli occhi sono nuovamente
coperti!-
Lo fissai
scioccato –Ma…-.
-Perfetto!-
mi passò dei vestiti e mi spinse in bagno –Sii
veloce!-.
Eravamo
al barbiere, sospirai e quando arrivò il mio turno mi sedetti
alla sedia.
Ne
uscimmo un paio d’ore dopo, i capelli ormai erano tutti spettinati,
specialmente per via della mano di Edward che
continuava ad accarezzarmeli.
Gli occhi
non erano più nascosti, non che ormai m’importasse più, avevo il mio vampiro
che mi amava, mi bastava questo.
Mi
strinsi a Edward e sorrisi –Ora dove andiamo?-.
-Mhh…
Ti va di andare a mangiare?- chiese.
Lo
guardai male –Non mi freghi, non mangio se non a casa
mia!- risposi.
Mi
strinse ridacchiando e si piegò verso il mio orecchio sussurrando –Dai, poi facciamo ciò che vuoi-.
Diavolo
tentatore, ecco cos’era in quel momento Edward, mi sentii
arrossire e sospirai –Va bene!-.
Dopo che
mangiai, mi condusse in spiaggia, ma non una qualunque. Sorrisi e lo abbracciai
stretto mentre si sedeva sulla sabbia trascinandomi
con se –E’ dove…- avvampai all’istante rivivendo quei momenti.
-Rilassati Claus…- mi sussurrò ad
un orecchio, mentre si posizionava meglio.
Presi un profondo respiro e gli
strinsi la mano chiudendo gli occhi –Vai,
tranquillo…-. Sentii il suo membro fare il suo
ingresso, gli strinsi maggiormente la mano, mentre alcune lacrime uscivano
involontariamente dai miei occhi.
Le asciugò fermandosi per farmi
abituare e poi mi baciò stringendomi a se e cominciando a spingere.
-Claus,
stai facendo pensieri poco casti-.
Sobbalzai arrossendo come un peperone, il suo era stato un sussurro soffiato sul
mio orecchio. Mi ero messo a pensare alla nostra prima volta, che vergogna.
Ma
infondo, che m’importava, era pur sempre il mio ragazzo, quindi potevo anche
pensarci. Mi abbracciò stringendomi a se. Sorrisi, quella sarebbe stata una
bella giornata.
Ringrazio:
Elayne
Ringrazio anche:
Flame Drago del
Fuoco
Lenus
Locke
miss
cullen
Che hanno aggiunto la
mia storia fra le loro preferite
Un grazie anche a chi
legge, scusate ancora per il ritardo^^