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Autore: Ginevra_Me    22/08/2013    1 recensioni
Ciao! Questa è una nuova storia... penso che sarà un po' diversa dalle altre. Spero che piaccia lo stesso ... Questa storia parla di una ragazza di nome Lisa che con l'andare del tempo, si trasforma come lo fanno i bruchi in farfalle: cambia, attraversa delle fasi un po' difficili, ma le supera e alla fine .... E'èèè non vi rovino il finale ;) Dovrete aspettare di leggere tutta la storia... comunque è una specie di storia ''adolescenziale'': un po' comica, un po' tragica, un po' drammatica, un po' felice, un po' romantica, ecc
Ecco alcune frasi tratte dal primo capitolo:
Lisa dallo spavento si alzò in piedi e guardò suo padre con gli occhi rabbiosi e la faccia tale e quale a quella che aveva sempre: brutta e burbera.
- Scusa, papà … ehm stavo finendo di scrivere delle cose …
- E'?!?! Tu che scrivi?! E cos'è quello? … Un diario? - suo padre era talmente sorpreso da quello che vedeva che pensava di stare sognando – Cos'è questa novita?!
- Papà! Smettila! Ho solo scritto una cosa … Mamma mia quale sarà la novità! - disse lei di nuovo spazientita
- Va bene... Muoviti adesso!! Sono le 7.07!!
- Cazzo! Fra 3 minuti ho l'autobus! Perchè non mi hai avvisato papà!!?!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Driiinn!!

''Nooo! Non di nuovo...'' Lisa era sconsolata. Odiava il lunedì. ''Prima o poi farai una brutta fine, mia casa sveglia: ti ridurrò a brandelli! Aaaaa''. Lisa voleva urlare e lo fece però per poco non svegliò anche tutto il vicinato!

  • Perchè mi devo svegliare ogni giorno per andare a scuola? Uffa... Quanto vorrei rimanere a dormire. - Come al solito Lisa parlava da sola. A lei non le importava se la giudicavano male: parlare da soli non è indice di pazzia! Odiava quando la gente diceva il contrario e quando le chiedevano cosa stesse facendo, lei come al solito rispondeva prontamente: ''Sto ragionando a voce alta degli affari miei''

  • Lisaaaaaa. E' ora di colazione! Svegliati e vieni giù!

  • Arrivooo!

Con fare sgraziato, si vestì e si diresse verso le scale. Le scese con malavoglia e lo stesso quando fece colazione.

  • Lisa, cos'hai oggi, tesoro? Sei stanca? Hai la febbre? - La madre si preoccupava sempre troppo ed era anche questo uno degli aspetti che odiava di lei: essere troppo premurosa!

  • Sto bene – gelida come al solito, si alzò a termine della colazione.

    Prese lo zaino, la giacca a vento e il cellulare. Uscì di casa con grandi passi per dirigersi alla fermata: '' Forse oggi lo incontrerò ancora''.

    A quel pensiero, sul suo viso si abbozzò un sorriso, ma non uno di quei sorrisi forzati. Uno vero.

    '' Certo che quei due, sono simpatici. Pensavo che al mondo ci fossero solo brutte persone … Beh ci sono cazzo! Basta solo contare le persone che ho conosciuto nella mia vita e quelle di cui ho sentito parlare e contare quante di loro esattamente sono persone normali e simpatiche … Me ne rimangono … due.''

  • Lisa! Vieni siamo qui!

  • Hey, Ginevra. Ciao Marco.

  • Ciao Lisa! - Risposero i due ragazzi all'unisono e con un sorriso da un orecchio all'altro che pareva stampato sul loro viso. Era una cosa inquietante! Sia quel loro sorriso che quel loro parlare entrambi nello stesso momento.

  • Allora Lisa, pronta per il compito? - chiese Ginevra

  • Il compito? Si, beh circa... - Lisa aveva studiato, ma non era un brava a scuola e non era per niente sicura. Strano che le importasse qualcosa.

  • Che ne dici se ci sediamo insieme sull'autobus? Potremmo ripassare insieme.

  • Ginny, ma io dove mi siedo? Tutto solo? - Ecco che compariva la faccia da cane bastonato. Lisa odiava i ragazzi che facevano quella faccia, però lui era stranamente carino.

    '' Prima o poi farò una lista delle cose che odio. Potrei scriverci un libro visto quante sono! Prenderei soldi a palate …''

    - Marco, smettila di comportarti da bambino. Comunque non ti preoccupare non ti lasciamo solo. Possiamo benissimo sederci nei sedili davanti, dove una fila di due sedili è posizionata in modo contrario.

  • Intendi quelli che io definisco ''a quattro''?

  • Si, esatto Marco.

 

Prima dell'inizio delle lezioni

 

  • Ginny, ti metti vicino a me per la seconda ora?

  • E' no caro! Stavolta te la cavi da solo: hai studiato … poi sono sicura che ce la puoi fare! - aveva leggermente alzato il tono di voce ma rimediò facendogli l'occhiolino.

  • E va bene … - disse Marco sconsolato. - Tanto so benissimo che quando dici una cosa la fai e che è sei più testarda di un mulo: perciò se dici no è no. Uffi però, potresti almeno aiutarmi un po' … un pochino, per favore.

  • E ricomincia la stessa storia: occhioni dolci, sguardo triste e per poco non si inginocchia!

Lisa rimase a fissare i suoi occhi color ambra con riflessi dorati e azzurro cielo. Ne era rimasta affascinata e incantata. Anche la prima volta che l'aveva visto, quegli occhi le avevano fatto lo stesso effetto ma siccome stava correndo non ci fece molto caso e poi … beh … il suo sorriso raggiante la abbagliava. Era impossibile resistere a un sorriso così bello che gli illuminava la faccia, gli brillavano gli occhi! Si vedeva che era un ragazzo gentile e molto solare, anche perchè quando era arrivato in classe per la prima volta aveva già fatto amicizia con tutti. Ginevra era un po' meno vivace di lui, ma sempre divertente e scherzosa: era una bellissima ragazza, sia dentro che fuori!

 

Driiiin!

 

''Un'altra cosa che odio: la campanella... Ormai ha quasi lo stesso suono della mia sveglia. Svegliarsi da un lungo e bellissimo sonno in cui si sogna è come risvegliarsi nella dura e cruda realtà della scuola.'' Pensò Lisa.

Lei era una ragazza piuttosto timida ma la facciata che dava era bene diversa: era fredda, schietta, irragionevole e ragionevole allo stesso tempo, la gente pensava che a lei non importasse nulla di nulla, si comportava da dura e in molti la ammiravano. Lei però non era così: si era creata così tante maschere ormai, che non capiva più chi fosse realmente.. non sapeva qual era il suo vero carattere e non sapeva nemmeno dire che emozioni riusciva a provare: a momenti ci pensava su, pensava di essere un robot, ma ciò non la preoccupava affatto anzi la lasciava impassibile.

  • Allora ci rivediamo davanti all'ingresso della scuola … siamo d'accordo, Lisa? Ok?

  • Eh … Si, ok! Ci vediamo più tardi.

Mentre guardava Ginevra e Marco allontanarsi, li salutò agitando la mano e si avviò verso la sua classe: non aveva voglia di rimanere con il sedere incollato alla sedia per cinque ore! Però ad attenderla nella classe la aspettavano due belle sorprese.

  • Ragazzi, vi presento Luca. Da oggi sarà il vostro nuovo compagno di classe. Siamo già a metà anno perciò conto su di voi per aiutarlo a mettersi in pari con il programma. - La prof. aveva già fatto le presentazioni nonostante non fossero tutti in classe visto che non era suonata la seconda campanella. Ma quando notò Lisa, la fulminò con uno sguardo e disse: - Oh ma bene. Anche oggi in ritardo, non è vero, Lisa?!

  • Mi scusi, professoressa. Però guardi che la seconda campana non è ancora suonata: io sono perfettamente in orario, forse il suo orologio ha qualcosa di strano... Mi sbaglio o suo marito è un orologiaio? Potrebbe farlo vedere da lui così magari si riesce a fare una vita sentimentale adeguata. - Quella frase, seppur detta con poca malizia e per scherzare, fece ridere l'intera classe. Quella che non rise, però, fu l'insegnate: - Bene. Vedo che abbiamo voglia di scherzare e vedo che siamo allegri stamattina! Avevo pensato di rimandare il compito ma penso che non lo farò più! Inoltre tu, Lisa, ti occuperai del nuovo arrivato, Luca. Lo aiuterai ad ambientarsi: sarai la sua guida ufficiale... An, ricordati che questa cosa andrà ad influenzare il tuo voto in condotta... Ma visto la tua condotta disastrosa, …. non penso che riuscirai ad abbassarla ancora di più. -

Era ufficiale: l'insegnante la stava provocando. Ma dopotutto era stata lei ad iniziare... Era dall'inizio dell'anno che continuavano così: il primo giorno, l'insegnate di inglese l'aveva messa in ridicolo davanti a tutti e da allora era iniziata una sorta di gara.

''Ma che palle!'' Lisa non aveva proprio voglia di fare da cicerone al nuovo arrivato! Ma aveva ancora meno voglia di darla vinta a quella strega: - E va bene, se proprio lo devo fare... farò un atto di carità. Sono sicura che si troverà bene qui. - Sfoderò il suo sorriso più finto e malizioso possibile in tono di sfida ma in quel preciso istante il nuovo arrivato parò: - Grazie della tua accoglienza. Spero di trovarmi bene qui. Professoressa, per favore, rinvii il compito.. In fondo abbiamo ancora moltissimo tempo.

Lo strano fascino sfoderato da Luca sembrò funzionare sulla professoressa che si decise a rinviare il compito.

 

Passarono le oltremodo lunghe ore di scuola. Era uno strazio per Lisa quell'edificio.

  • Hey! - Era Luca. Il nuovo arrivato. Perchè mai le rivolgeva la parola? C'erano ben altri 23 alunni in classe, perchè non andava a parlare con loro!

  • Ciao. - disse Lisa in tono fiacco.

  • Sono contento che la mia nuova vicina di banco sia così simpatica e accogliente. - era sarcastico … Si vedeva.

  • An ma senti che presuntuoso... A me non stai affatto simpatico e smettila di fare il sarcastico che mi urti i nervi.

  • Oh ma andiamo. Smettila di fare quell'aria tanto da dura.

Lisa voleva fulminarlo ma si trattenne e si ricordò che doveva incontrare Marco e Ginny all'uscita della scuola. Così saltò in pieni: per poco la sedia non cadde. Prese la cartella e se ne andò fuori dalla classe. Luca la seguì a ruota. Quando Lisa si rese conto di essere seguita si voltò e per poco non si scontrò con Luca: - Ma si può sapere cosa vuoi? Non hai mica un guinzaglio! Vattene via. - il comportamento di Luca era insolito e la faceva stranamente irritare e arrabbiare.

  • Stai calma. Guarda che siamo alla fine delle lezioni: dovrò pur uscire da scuola!

  • Ahahah ma che simpatico!

  • Grazie. Grazie. Lo so.

  • Tsk … Presuntuoso.

Raggiunse in fretta l'uscita e si girò a destra e a sinistra per vedere se c'era qualcuno: niente o meglio nessuno. Tutti erano intenti a fare qualcosa e ad andarsene, non c'era nessuno che aspettasse … che aspettasse lei. Eppure le avevano detto che si sarebbero incontrati.

All'improvviso qualcosa vibrò nella sua tasca dei jeans: era il suo cellulare. Aveva appena ricevuto un messaggio. Era di Ginny. Lo aprì e lo lesse. Diceva che non potevano incontrarsi perchè durante l'intervallo avevano ricevuto una chiamata urgente da casa di Ginny.

''Ma almeno Marco poteva venire... No, loro due sono amici inseparabili … E' giusto che si aiutino'' Lisa così si avviò verso il cancello, però sentiva su di se degli occhi. Qualcuno la stava fissando: era abituata, la conoscevano tutti e un po' la temevano, strane voci su di lei circolavano in giro... Dicevano che era in grado di sconfiggere 100 karateki in pochi minuti e dicevano anche che portava sfortuna, ecco perchè non sorrideva mai. Si, era vero. Non aveva mai sorriso davanti ai suoi compagni di scuola. Perchè mai avrebbe dovuto farlo? Era una cosa sciocca.

Quegli occhi però la stavano fissando con una strana curiosità, così si voltò di scatto dappertutto.

Di nuovo lui. Luca.

Ma perchè non la lasciava più in pace?

  
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