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Autore: Sunshine96    22/08/2013    5 recensioni
Natalie Devor, 17 anni, vita tranquilla. Ha una migliore amica, e anche un migliore amico, che la trova più che una semplice amica. Ma non basta. Un bel giorno, incontra un ragazzo, alto, riccio, occhi color smeraldo: Harry, ecco il suo nome.
Una storia che parla di scelte, di amore, di amicizia.
Spero davvero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TRENTUNO
 



-Sei stupenda- commentò Harry facendo fare una piroetta a Natalie, che sorrise timidamente.
Poco più in la anche Zayn faceva lo stesso commento a Lucrezia, che si sentiva la protagonista della festa. Aveva il vestito più bello grazie a Nat, e dopo tutto era per festeggiare lei che avevano deciso di uscire.
Il locale dove le avevano portate era enorme; il piano terreno aveva dei tavolini per tutto il perimetro del muro, mentre al centro del salone, che faceva da sala da ballo, c’era il bancone rotondo del bar. Poi, sulla destra, partiva una scala che arrivava al piano rialzato, una specie di balconata che dava sulla pista da ballo.
I colori erano caldi e la musica non era nemmeno fin troppo alta, ma di ragazzi già ubriachi se ne vedevano un po’. Era un bel posto per uscire a divertirsi, e la confusione aveva fatto passare inosservato il gruppo.
-Qualcuno viene con me a prendere qualcosa da bere?- domandò Louis dopo che avevano preso posto ad un tavolo un po’ più appartato.
-Possiamo chiamare un cameriere, no?- fece notare Niall, ridacchiando.
Louis scrollò le spalle. -volevo solo essere gentile- rise, sedendosi di fianco a Eleanor.
Quando un ragazzo che si avvicinava più ai trenta che ai venti si avvicinò al loro tavolo, rimase un attimo scioccato.
-Voi siete..?- chiese, rimanendo un attimo a fissare i ragazzi.
-Si, ma per favore, non faccia troppo casino. Non vogliamo che troppa gente si accorga di noi- commentò svelto Harry.
-Certo, certo- si ricompose il cameriere. –Allora, cosa volete ordinare?- domandò il più formalmente possibile, rientrando nel suo ruolo.
Dopo che ognuno ordinò il suo drink, Niall chiese anche dei salatini, poi il cameriere si girò e tornò dietro al bancone.


Tutti si divertono; i ragazzi parlano del nuovo disco, mentre le ragazze chiacchierano di tutto e di niente. Poi, ad un tratto, la voglia di andare a ballare. Tutti a coppie, tranne Niall che si avvicina a delle ragazze; troppo ubriache per riconoscerlo, o per ricordarsi di lui la mattina dopo.
Zayn e Lulù sono sulla balconata, ballano un lento, e arrossiscono come una coppia al primo appuntamento. Gli altri sono sparsi in giro, ignari di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Un ragazzo fa fatica a reggersi in piedi a causa dell’alcool, e rimette sulle scale, liberandosi di tutto quello che ha in corpo.
Lucrezia e Zayn sono all’inizio delle scale, ma sono troppo presi uno dall’altro per accorgersi del ragazzo.
A metà scalinata; un bacio.
Riprendono a camminare, Lucrezia perde l’equilibrio, e scivola a causa del vomito del ragazzo. Rotola dalle scale; e in un attimo, tutti le sono intorno.

 

-Lulù, apri gli occhi- la scosse Natalie, accorsa subito dopo la caduta.
Fece per sollevare la testa all’amica quando notò la grossa macchia di sangue sotto di lei.
-Un’ambulanza, subito!- urlò a Zayn, che veloce compose il numero richiesto. 
Natalie tirò qualche leggero schiaffo sulle guance dell’amica. Respirava ancora, vedeva il petto alzarsi e abbassarsi con regolarità.
Pochi minuti dopo due uomini con una barella si catapultarono di fianco a loro; successe tutto in fretta, e Lulù era già in ambulanza.
Nat salì con lei, mentre tutto il resto del gruppo seguì la vettura a bordo delle due macchine.
 
L’ambulanza passa veloce tra le auto, sirene spiegate.
Natalie è immobile di fianco all’amica, mentre due infermieri cercano di mantenere il respiro della ragazza regolare.
La vettura si ferma, il portellone si spalanca e Lulù viene portata in ospedale di corsa. Un’infermiera la ferma, non può entrare.
Poco dopo accorrono tutti quanti, accaldati per la corsa e con il viso pallido per la preoccupazione. Anche Zayn ha il viso pallido, nonostante la sua carnagione scura. Ha la preoccupazione e l’ansia dipinte in viso.

 

-Come sta?- domandò Natalie ad un infermiere che passava di lì, indicando la camera dell’amica.
Era ormai da un’ora e mezza che erano fuori senza sapere niente.
Nat aveva avvisato anche la madre di Lucrezia, ma non si era ancora fatta vedere.
-Ha perso molto sangue, non è ancora sicuro niente, ma per adesso si è stabilizzata- rispose semplicemente il ragazzo vestito di un azzurro sbiadito. Sembrava una macchia di colore in mezzo a tutto quel bianco.
-Possiamo entrare?- domandò lei.
-Si, ma uno alla volta- le rispose l’infermiere per poi andarsene di fretta.
Natalie entrò nella camera dell’amica lentamente, e si richiuse la porta alle spalle. Era una camera singola, e l’amica era distesa sul letto, con gli occhi chiusi, e un’infinità di macchinari di fianco.
Aveva il respiro irregolare, e una fascia in testa ormai piena di sangue. La ferita alla tempia doveva essere profonda.
-Ehi amica- cominciò Natalie sottovoce, quasi temesse di svegliarla, -ci hai fatto prendere un bello spavento, a tutti quanti- continuò sorridendo leggermente, da sola. Un macchinario di fianco a lei continuava a emettere un fastidiosissimo suono, ma non ci fece molto caso.
Era più preoccupata al viso pallido dell’amica, le labbra quasi viola. In quelle condizioni appariva addirittura brutta, cosa che normalmente non era affatto.
Ad un tratto, il suo petto smise di alzarsi, e un bip prolungato e acuto di sparse per tutta la camera. Dopo mezzo secondo la porta della camera si spalancò facendo entrare un dottore e due infermieri di corsa, seguiti da due infermiere. In quel attimo Natalie capì tutto, e il muscoli si bloccarono, le parole le morirono in gola.
-Signorina, deve andarsene- le disse frettolosamente il dottore, senza darle troppa importanza. Ma lei stava lì, ferma, a fissare l’amica con la pelle troppo bianca, e gli occhi troppo incavati.
Non si accorse nemmeno che i due infermieri la presero sotto braccio e la stavano conducendo fuori con la forza.
-No!- urlò quasi disperata, con la voce rotta. Cercò di aggrapparsi al letto dell’amica per rimanere in quella stanza, con lei, ma la strapparono via dalla sua presa. –No! Lulù!- le lacrime ormai le rigavano il viso, mentre con i piedi scalciava come non mai per liberarsi dei due ragazzi.
-Lasciatemi, voglio rimanere qui!-; -Ho detto di lasciarmi- continuava a gridare, quasi in preda ad una crisi isterica. Con le mani cercò di aggrapparsi al muro, ma le dita finirono per farle male da morire, e così mollò la presa. Sembrava un animale in gabbia, che cercava di liberarsi, arrabbiato, per avventarsi sulla sua preda. Ma Natalie voleva solo andare dalla sua migliore amica. –Lulù, non puoi lasciarmi! Lulù!- ormai era in lacrime, urlava come non aveva mai fatto prima, la gola le bruciava.
Finalmente i due ragazzi la mollarono in terra, ma solo per chiuderle la porta della camera in faccia.
-Fatemi entrare!- Natalie cominciò a battere i pugni sulla porta, più forte che poté. –Lulù, non andartene, Lulù!- urlò contro la porta, mentre le lacrime continuavano a bagnarle il viso.
-Lulù, non puoi farmi questo-, continuava a dire, mentre le mani cominciavano a farle male per i continui pugni che tirava.
Sentì un braccio intorno alla vita, ma con un gesto secco lo tolse, senza sapere chi fosse. –Lasciami!- urlò contro a quel qualcuno, senza però voltarsi.
Le forze cominciavano ad abbandonarla, e senza tutta la rabbia per averla sbattuta fuori, la tristezza cominciava a venir fuori. -Lulù- disse con la voce flebile, rotta. Cominciò a piangere a dirotto, le gambe le cedettero, facendola rannicchiare davanti alla porta della camera della sua amica.
Le mani che coprivano la faccia, la fronte appoggiata al metallo freddo della porta.
Di nuovo, un braccio le si appoggiò sulle spalle, e questa volta non lo scansò, non ne aveva le forze.
Harry era dietro di lei, con gli occhi rossi, incapace di dire qualsiasi cosa; voleva solo farle sapere che lui c’era.
Louis era in piedi, con gli occhi puntati fuori dalla finestra, che cercava di trattenersi, anche se gli occhi lucidi si potevano notare bene.
Niall era seduto, con i gomiti appoggiati alle ginocchia, e le mani a coprirgli il viso. Era scosso da dei singhiozzi silenziosi, mentre Eleanor, anche lei con gli occhi rossi, gli accarezzava la schiena per consolarlo.
Di fianco a loro c’era Matty che guardava il soffitto, assorto tra i suoi pensieri, mentre le lacrime gli solcavano le guance, e infine c’era Liam, con un espressione distrutta in viso, che abbracciava Zayn.
Quest’ultimo nascondeva il viso tra la spalla e il collo di Liam, bagnandolo completamente. Era scosso da violenti sussulti, segno che stava piangendo, e non gli importava di darlo a vedere. Dalla reazione di Natalie, avevano capito tutti che ormai Lulù non c’era più. Li aveva abbandonati. Ora che tutto andava bene, lei se n’era andata, troppo velocemente.
Natalie continuando a piangere si voltò verso il ragazzo che la stava abbracciando, e dopo essersi resa conto che era Harry, gli buttò le braccia al collo e nascose il viso tra i suoi capelli ricci. Inspirò profondamente e il suo profumo riuscì a calmarla leggermente, tanto da riuscire a guardare i suoi amici.
Quando puntò lo sguardo su Zayn il cuore le si spezzò; era distrutto, e in quel momento anche lui la fissò, con gli occhi colmi di lacrime.
Natalie si staccò da Harry e andò verso il moro, che si alzò appena l’ebbe davanti. Si abbracciarono, senza dire niente, come non avevano mai fatto prima. Quel abbraccio silenzioso che tutti stavano guardando.
In quel momento la porta della camera si aprì e il dottore uscì col viso addolorato.
-C’è qualche parente qui?- domandò atono.
Si guardarono tra di loro, e quando stavano per rispondere di no una voce li bloccò.
-Si, siamo i suoi genitori- una voce femminile pronunciò questa frase.
Tutti si voltarono, e videro i genitori di Lulù, uno di fianco all’altro, con dipinta in viso un’espressione al limite della disperazione.
Ecco perché non si era fatta vedere prima; stava avvisando l’ex marito.
Ed ora eccoli li, insieme dopo tanto tempo, per assistere alla morte della figlia, l’unica cosa che li accomunava.
Silenziosamente seguirono il dottore in un’altra stanza, e dopo il trauma iniziale, le lacrime della maggior parte della compagnia si erano calmate.
Natalie si abbandonò sulla sedia, e Harry si abbassò davanti a lei, cercando di consolarla in qualche modo, anche se era abbastanza inutile.
Louis e Eleanor erano andati a prendere un tè caldo da portare a Zayn, anche se la stagione estiva non era proprio la migliore per quella bevanda.
Liam, Niall e Matty erano seduti uno di fianco all’altro, assorti ognuno nei loro pensieri, mentre qualche lacrima continuava a rigare i loro visi.
Poco dopo ricomparvero i coniugi Occhielli, e il padre spiegò la situazione ai ragazzi, dato che la madre era troppo scossa.
In sostanza aveva preso una botta sulla schiena, e se anche fosse sopravvissuta avrebbe perso l’uso delle gambe. Il vero problema erano stati il taglio profondo alla tempia, che le aveva fatto perdere molto sangue, e la botta violenta alla testa, che le aveva causato un trauma cranico. Questi due fattori messi assieme avevamo provocato il mal funzionamento di alcuni organi che presto avevano smesso di funzionare, portando, beh, portando a quello che avevano portato. 
 
 

I due giorni successivi furono uno strazio per Natalie. Ogni cosa a casa Devor, le ricordava l’amica. La foto di loro due sulla sua mensola, la scritta sul diario che le aveva fatto alla fine della scuola, il divano dove avevano visto così tanti film, la cucina dove avevano giocato alla ‘battaglia della farina’. Tutto.
Passava la maggior parte del tempo in camera, ascoltando canzoni tristi, che le facevano svuotare il corpo da tutta l’acqua che aveva dentro, facendola passare per gli occhi, per poi finire sul cuscino, su un fazzoletto, e a volte anche sui vestiti della madre.
All’ospedale le avevano ridato il vestito di Lulù, quello che aveva su alla festa. Lo aveva appeso con una cruccia dietro la porta, ma qualche volta lo toglieva e lo teneva stretto tra le braccia. Aveva ancora il suo profumo addosso, il profumo di quella sera così felice, e qualche volta la faceva sentire meglio, perché la ricordava sorridente, con i capelli biondi che le arrivavano davanti al viso mentre ballava.
Sua madre non sapeva più cosa inventarsi per farla distrarre, quando finalmente il giorno del funerale arrivò, il giorno prima che iniziasse la scuola. La gente normale si preoccupava di comparare i libri, di scegliere i vestiti per essere presentabili e belle il primo giorno di liceo, invece lei si trovava a pensare al funerale della sua migliore amica. Ancora non poteva credere che se ne fosse andata, così facilmente. Ancora non poteva credere che fino a tre giorni prima la stava abbracciando per l’esame passato, mentre ora era li ad abbracciare la loro foto.
Qualche volta riusciva a sentire ancora la sua adorabile risata, così genuina, così perfetta.
Mamma, quanto le mancava. Spesso si ritrovava a pensare a come potesse stare Zayn.
Aveva perso la sua ragazza, e alla fine non erano in una situazione molto diversa, lui e Natalie.
-Sei pronta?- domandò sua mamma entrando in camera, con lo sguardo pieno di compassione e pena che aveva da due giorni, e che le rivolgeva ogni volta che parlava con lei.
Natalie si alzò dal letto e riappoggiò la cornice sul comodino. Si guardò allo specchiò e si lisciò l’abito sui fianchi. Un semplice abito nero, con le maniche corte, senza troppa scollatura, che le arrivava al ginocchio, fasciandola perfettamente. Si infilò le ballerine, anch’esse nere, e poi rivolse un ultimo sguardo alla camera.
-Si, sono pronta-.



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Ragazzeeeeeeeeee.
Eccomi qui :)

Ok, non dovrei essere così felice, dato il capitolo particolarmente drastico, ma 
sono contenta di essere riuscita ad aggiornare. 

Allora, ve l'avevo detto che avevo delle idee per questa storia, e una di queste, 
ahimè, era quella di far morire Lulù. 
Non chiedetemi perchè, mi è venuta in mente e l'ho scritta. 
Ditemi cosa ne pensate, ne sarei felice c: 


Lasciatemi una recensione, pleaseee.


Vostra, 
Sunshine

  
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