Serie TV > JAG
Segui la storia  |       
Autore: kk549210    22/08/2013    6 recensioni
Harm ha finalmente trovato il coraggio di amare (e di rivelarlo). Ma senza Mattie la sua vita non può avere un vero senso...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Jethro 'A.J.' Chegwidden, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-       Io non ti lascio… Dovunque andrò tu verrai con me…
Queste frasi turbinavano nella mente di Harm come nubi nere, grevi di tempesta. Un fortunale che non prometteva schiarite di sorta.  Mattie si era risvegliata dal coma, ma era ancora inchiodata al suo letto d’ospedale. Chissà per quanto ancora. Chissà se… No, quelle promesse che le aveva fatto non potevano rimanere solo parole sterili e vuote.
Tutto assorto nei suoi pensieri, continuò a guidare la Corvette, quasi in automatico, fino a casa. Solo allora Mac – la sua Mac che lo conosceva quasi più di se stesso – lo ricondusse alla realtà, prendendogli la mano con tenerezza  e calore.  Harm la ricambiò con un sorriso dolceamaro.
-       Le tue cose a Georgetown sono ormai tutte impacchettate… rimani qua da me questa notte. Il mio appartamento dovrebbe essere un po’ più abitabile, per quello che sono riuscito a rimettere a posto – le propose mentre le apriva cavallerescamente la portiera.
Senza fare domande, Mac aveva capito che piega avrebbe preso la serata. Lo baciò dolcemente e si appoggiò al suo braccio.
 
 
L’interno del loft non le sembrava più quello di qualche ora prima, quando aveva lasciato Harm alle prese con scatoloni e scotch da pacchi. L’essenziale era ritornato al proprio posto.
-       Sarah, ho deciso di non andare a Londra.  Ma non posso venire nemmeno a San Diego. – esordì lui, rompendo il silenzio e attirandola a sedere sul divano.
-       Allora nemmeno io voglio partire – fece Mac con un’aria tenera e un po’ imbronciata.
-       Non fare la bambina, amore. Devi andare. Non puoi buttare all’aria la tua carriera.  Io devo rimanere qui. Lo sai. Non posso partire, ora. Mattie ha bisogno di me. Suo padre vuole rinunciare alla tutela. Non ce la fa, poveretto. L’incidente è stato una vera mazzata per lui… proprio ora che si stava rimettendo in carreggiata.
Ancora separati, questa volta da un destino davvero infausto e da un futuro più ricco di ombre che di luci. Mac non riuscì a reprimere le lacrime. - Scusami, sono una vera egoista – sussurrò vergognandosi per aver voluto il proprio marinaio tutto per sé. 
Harm la strinse forte. Il cuore è come un elastico, gli aveva detto una volta il cappellano Turner: quando si accoglie qualcuno, si allarga per fargli spazio. E  proprio questo era successo a lui quando aveva incontrato Mattie, orfana, sola e con una finta maschera di spavalderia a nascondere dolore e paure. Non riusciva a capire come, ma aveva deciso di farla entrare nella sua vita. Forse perché sotto quei riccioli alla Carrie Bradshaw aveva rivisto se stesso da ragazzino, il proprio lutto lancinante e inaccettato. O forse perché, raggiunta la boa dei quaranta, sentiva inconsciamente la necessità di non essere più solo figlio, ma di donarsi come padre.
-       No, non devi sentirti in colpa – le baciò dolcemente i capelli, aspirandone voluttuosamente l’aroma. Non sarebbe stato facile neppure per lui, lasciarla partire ora che le aveva squadernato davanti tutto il proprio cuore. Proprio ora che aveva tanto bisogno di lei, più che in quel campo minato in Afghanistan.  – Credimi, anche per me è dura…
 
 
 
-       E adesso che facciamo? – Mac si asciugò gli occhi e tirò su col naso
-       Ehi, marine! Proprio tu non sai che fare… Inaudito! – sulla faccia di Harm rispuntò il sorriso
-       Non riesci mai ad essere serio! – disse lei tirandogli un cuscino. La tensione sembrava dissolta per il momento
-       Domattina devi partire per San Diego. Io rimarrò qua. Non so ancora che fare, se chiedere un congedo temporaneo oppure farmi mettere in servizio ridotto. Proprio per questo ho chiesto un colloquio al generale.
-       E noi che facciamo? – lo sguardo di Mac non riusciva a nascondere la  preoccupazione.
-       Per noi non cambia nulla. Cercheremo di vederci il più possibile. In fondo, tra qui e San Diego ci sono solo cinque ore di volo. In F-18 la metà o ancora meno…
-       Non scherzare!
-       Sarah, per ora non si può altrimenti. Forse la situazione si evolverà e potremo ricongiungerci senza fare troppi danni alla carriera. La mia è già andata, ma tu devi andare avanti. Sai, che ti dico? Forse posso fare un favore a Sturgis. Quando Cresswell ci ha consegnato gli ordini, sembrava deluso di non essere stato scelto lui, visto che abbiamo la stessa anzianità di servizio.
-       Vuoi mandare Sturgis a Londra? Ah, ho capito, vuoi separare tutte le coppie! – scherzò Mac.
-       Non sono il capo del JAG. Però ho il potere di ordinarti di andare a letto!
-       Guarda che qui l’ufficiale anziano sono io…  - ammiccò lei.  
 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: kk549210