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Autore: Paddy_Potter    22/08/2013    3 recensioni
Regulus Balck.
Un nome, una condanna.
Ma, questa volta, succederà qualcosa che cambierà il destino di molte vite, a partire da quelle di due fratelli. Questa volta, un uomo aprirà gli occhi e riuscirà a districarsi nella rete di inganni e parole vuote che l'Oscuro Signore si è costruito attorno.
Questa volta, la più bella delle fenici risorgerà dalle sue ceneri, accompagnata da un cane nero.
Vi ho incuriosito con queste drammatiche parole?
Se sì, non vi resta che leggere...
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Expecto Patronum



 

 



 

La docile penombra della viuzza in cui mi sono materializzato mi accoglie assieme al pungente silenzio che penetra l'aria umida prima del temporale.

È quasi buio.

Inizialmente, il piano prevedeva di arrivare lì a mezzogiorno, ma Mary ha obiettato che sarebbe stato più facile defilarsi nell'oscurità e con meno Babbani in giro.

Manca una manciata di secondi alle dieci di sera.

Esco dal mio nascondiglio e attraverso la strada deserta che mi separa dal cancelletto d'entrata.

Sono stato via tutto il giorno senza lasciare uno straccio di biglietto, ma la cosa non mi interessa: la rabbia che ho provato poco dopo aver letto il biglietto di Narcissa mi ribolle ancora dentro e non riesco a provare neanche un briciolo di pietà.

Perchè non è possibile, non è umanamente possibile che possa accadere una cosa del genere. Un'altro fremito mi percorre e serro i pugni nelle tasche del mio cappotto, riuscendo per poco a non sciogliere l'aria di compostezza che mi aleggia attorno: sguardo freddo e impenetrabile, spalle alte, schiena dritta, mento leggermente all'insù e passo silenzioso.

Sirius detesta vedermi così, o forse detestava...

No, no, detesta, detesta.

Una terza ondata di rabbia mi invade e quel drago che prima ruggiva di gioia ora ha solo un'immensa sete, sete di vendetta.

La sottile grafia di mia cugina riappare nella mia mente, dolorosa come una frustata, reale più che mai...

 

È nelle segrete di casa tua, in fondo al corridoio, con Dissennatori e otto Mangiamorte alle entrate in aggiunta alle solite difese delle prigioni e della casa.

Nessuno sospetta di te, per ora.

Regulus, tu sei una stella.

Le stelle brillano.

Un saluto,

Cissy

 

E mentre l'odio ribolle dentro di me, accompagnato dai dieci rintocchi del vecchio campanile della piazza, il nuomero 12 di Grimmauld Place emerge dall'oscurità ormai totale con il solito sfrigolio di mattoni e si erge in tutto il suo abominio sulla via deserta.

Sì, perchè dei genitori non possono, non possono acconsentire all'idea di rinchiudere un figlio nelle segrete. E che non provino a dirmi che non ne sapevano nulla, è matematicamente impossibile che ci sia un ragazzo nelle prigioni senza che neanche l'elfo domestico lo sappia.

Allungo qualche passo sugli scalini e spingo piano la porta, entrando nell'atrio buio della casa.

Sto per tradire tutto e tutti quelli in cui fino a ieri credevo...ed è una sensazione fantastica: è come se avessi delle scintille frizzanti che sfrigolano più o meno all'altezza dei polmoni e la certezza che ciò che sto per fare viola le più antiche e radicate regole della mia Casata mi da una sensazione di euforia mista ad agitazione, che mi annebbia la mente peggio del Whisky Incendiario.

Non mi sono mai sentito più vicino a mio fratello.

Un sorriso sarcastico mi affiora alle labbra ma scompare poco dopo al ricordo di dove si trovi Sirius, giusto in tempo per non essere notato da mia madre (o "quella megera", per utilizzare il nomignolo di Sir) che è appena sbucata fuori da un corridoio.

"Regulus!" esclama lei, sbiancando. "Oh, finalmente sei tornato! Figlio mio, va tutto bene?" si riprende poi, senza avere la minima aria di qualcuno felice di rivedermi.

"Certo, madre. Mi sono solo attardato a rimirare la stella di cui porto il nome." la rassicuro, mentre le scintille nei polmoni sfigolano ancora di più alla bugia che esce dalle mie labbra.

"Vieni, tuo padre è ancora in cucina e Kreacher ci mettono un attimo a prepararti qualcosa." mi invita, allungando un braccio verso la porta della stanza.

Mi sfilo il mantello e ringrazio mio malgrado, avviandomi verso la stanza da cui proviene un sordo scoppiettio di legna nel fuoco, facendo ben attenzione a tenere sotto braccio il cappotto e il contenuto essenziale di una delle sue tasche...

"Regulus! Giornata impegnativa?" mi apostrofa mio padre, dando anche lui segno che sono una visita alquanto inaspettata.

"A dir poco. E voi?" cerco di dialogare.

"Abbastanza, sì." chiude il discorso.

Mi accomodo al mio solito posto mentre Kreacher mi piazza davanti un calice di cristallo con lo stemma dei Black e vi versa all'interno bianco liquido spumeggiante, coronando il tutto con uno dei sorrisi adoranti che rivolge solo a me.

Solitamente, evito di sorridergli solo perchè mio padre non mi permetterebbe mai di abbassarmi al livello di un servo, ma questa volta gli rivolgo uno sguardo pungente che mi sale dal profondo: sono sicuro che anche lui sa.

L'elfo nota questo cambiamento e se ne va intimorito verso le cucine.

Mi guardo un po' in giro e noto che come centro tavola c'è un vaso che suppongo essere di cristallo dal quale spiccano due rose bianche ed un bocciolo altrettanto candido: qualcuno deve essere venuto a farci visita.

Mio padre sta scorrendo svogliatamente il Profeta della Sera a mò di scusa per non rivolgermi la parola, ma per il momento va bene così.

Quando, mezz'ora dopo, ho terminato le mia cena (tralasciandone metà a causa del nodo allo stomaco), decido che è giunta l'ora di entrare in azione.

"Padre ditemi, è avvenuto niente di nuovo?" chiedo, alludendo al giornale che ha in mano.

"No, solo qualche battibecco al Ministero a causa di un'articolo di quella giovane, credo si chiami Rita Skeeter..." risponde vago.

"Peccato, speravo ci fosse qualcosa da festeggiare..." sospiro, lasciando che le parole aleggino per la stanza.

"Per quale motivo?" mi domanda lui dopo poco, mentre mia madre si siede al suo solito posto.

"Perchè sono andato a far visita ai fratelli Carrow e i loro genitori, in memoria della vostra amicizia e dell'ottima serata passata a Natale a Casa Malfoy, mi hanno pregato di portarti questa bottiglia di grappa Poli, arrivata direttamente dall'Italia grazie ad un loro cugino che vive lì." annuncio quasi svogliato estraendo la suddetta bottiglia dal cappotto con un gesto fluido e mostrandola a mio padre. "Sanno che l'hai gradita molto quella sera e speravano che potessi assaggiarla quanto prima. Purtroppo, non c'è nulla da festeggiare con un bel sorso di questa." concludo rattristato, appoggiandola sul tavolo e facendo ondeggiare il suo contenuto cristallino.

Mi sento come uno di quei Babbani che giocano a biliardo (un curioso gioco insegnatomi da un vecchio in un locale durante un appostamento).

Ho appena colpito le palline con l'affusolata asta di legno, sciogliendo la rigorosa formazione a triangolo e dando a ciascuna la chance di andare in buca...ho attizzato la curiosità di mio padre con un solo colpo preciso e le palline scorrono sul tavolo delle possibilità...

"Beh, sembrerebbe scortese non assaggiarla nemmeno, dopo che sono stati così magnanimi da inviarcene una bottiglia, ti pare Walburga?" chiede lui, il desiderio negli occhi rivolti a mia madre.

"Sembrerebbe davvero scortese. Kreacher, porta tre bicchieri da liquore."

...rotolano inarrestabili...

"No, solo due bicchieri. Perdonatemi, ma mi hanno già offerto del Four Roses oggi pomeriggio durante la mia visita, non vorrei esagerare." mi scuso. A loro non sembra importare molto: il sapore degli alcolici piace ad entrambi e un bel sorso di grappa, per di più italiana, è semplicemente irresistibile.

L'elfo riappare con un vassoio e due piccoli bicchieri di cristallo nei quali versa un'abbondante dose di liquido trasparente e li sistema sul tavolo, a metà tra mio padre e mia madre.

...una va nella direzione giusta, manca poco...

Svuotano il bicchiere con una lentezza snervante, ma lo svuotano.

...e, con un sordo tonfo, la piccola sfera scompare all'interno della buca.

"Centro." sussurro.

Sfortunatamente per loro, quella non era normale grappa (e non era nenache italiana!), ma liquore corretto con Pozione Sonnifera ad alta concentrazione di bacche di Aconito, che fovorisce quindi un innaturale, impenetrabile, duraturo sonno per minimo le successive otto ore.

Come previsto, i miei chiudono gli occhi e svengono all'improvviso, cadendo a terra con due tonfi abbastanza pronunciati e accompagnati dal rumore di cristallo che va in frantumi.

Vedo Kreacher impallidire sotto la pelle verdognola (in parte perchè due dei suoi padroni gli sono svenuti davanti al naso, in parte perchè due dei suoi adorati bicchieri con lo stemma dei Black sono andati distrutti) e lo schianto un secondo dopo, facendo svolazzare il suo corpo all'interno dell'armadio in fondo alla stanza.

L'unico modo per aprire una gabbia nelle segrete è avere la chiave: nessun incantesimo, pozione o stregoneria funziona; sono incantate. Purtroppo, l'unica copia delle chiavi delle prigioni è in possesso di mio padre, che la custodisce con la stessa cura con la quale tratta i cimeli di famiglia: ergo è sacra, quasi venerabile.

Mi avvicino al suo corpo e la sfilo dal suo collo a cui è appesa grazie ad una sottile catenella d'argento.

Per prenderla avevo poche possibilità: o lo addormentavo, cosa che pare aver funzionato, o usavo la Maledizione Imperius oppure dovevo cruciarlo. Fortunatamente per lui, oggi mi sento particolarmente buono, quindi niente "Crucio".

Mia madre si sarebbe accorta in fretta che metà del letto era vuoto, quindi ho dovuto addormentare anche lei.

Provo una minima traccia di rimorso per quello che ho fatto, ma la faccio svanire in fretta. In fondo, in confronto a quello che loro avranno sicuramente fatto a mio fratello, questo non è nulla, solo una ninna nanna.

Sto infilando la chiave nella tasca dei pantaloni quando mi giunge il rumore di un'esplosione, segno che la prima squadra è entrata in casa dal passaggio segreto al primo piano; dovrebbe arrivare la seconda a momenti dal passaggio dietro al quadro...e il secondo botto che sento, qualche secondo più tardi, mi conferma che avevo ragione. Mi precipito fuori dalla cucina e comincio a correre verso i sotterranei, dove mi aspetta il resto della festa.

"Tieni duro, Sir. Sto arrivando."

 

*

 

Svolto l'angolo e mi ritrovo davanti il corridoio che porta alle segrete: Auror e Mangiamorte si stanno dando battaglia.

I lampi delle maledizioni volano da una parte all'altra del corridoio e dietro ogni angolo o armatura c'è qualcuno che si nasconde per prendere meglio la mira. I nobili nei ritratti urlano e schiamazzano, ma le loro voci si confondono con quelle dei combattenti e con il rumore degli incantesimi che rimbalzano sul metallo o sulla pietra.

Tra i Mangiamorte riconosco Nott, Avery, Malfoy, uno dei Carrow (quindi ci dev'essere anche l'altro in giro) e una chioma di riccioli neri che suppongo essere Bellatrix. Gli altri due hanno la maschera sul volto e non capisco chi siano.

Conto gli Auror ancora in piedi e noto, con un sospiro di sollievo, che ci sono tutti.

Un lampo rosso mi sfiora l'orecchio e riesco a sentire il calore dell'incantesimo che si schianta sul muro dietro di me. Colui che l'ha lanciato si volta e si toglie inspiegabilmente la maschera, permettendomi di riconoscerlo: è Greyback. Mi squadra per qualche attimo e poi ricomincia a prendere di mira la ragazza chiamata Emmeline.

Dopo un iniziale smarrimento, ricordo il biglietto di Narcissa..."Nessuno sospetta di te, per ora."...perfetto, posso usare la cosa a mio favore.

Mi posiziono alle spalle del gruppetto di Mangiamorte più vicino e lancio qualche incantesimo verso Emmeline, centrando accidentalmente Greyback e mandandolo a terra con il pelo bruciacchiato, dove la ragazza lo disarma e lo blocca con delle catene.

Corro in direzione della porta delle prigioni in fondo al corridoio, senza però riuscire a raggiungerla, e lancio un incantesimo appena sopra la spalla di Lupin, colpendo Nott in pieno petto. Ripeto la scenetta un altro paio di volte e così riesco a bloccare anche i fratelli Carrow. Tutto sembra funzionare: nel caos della battaglia nessuno sembra accorgersi che sto stendendo quelli sbagliati. O almeno è quello che spero...

Qualche secondo dopo sento uno schiantesimo centrarmi in pieno petto e spedirmi dritto contro la dura, solida, gelata parete di pietra. Alzo lo sguardo ancora intontito e vedo Bellatrix che si dirige furiosa verso di me: se sopravvivo, devo assolutamente ricordarle che non fa parte del galateo digrignare i denti come un cane.

"TU!" urla per sovrastare il rumore della battaglia "TU! Schifoso, piccolo traditore! Expelliarmus!" mi disarma appena riesco a rimettere mano sulla bacchetta, ora volata a circa quattro metri di distanza da me.

"Come-hai-osato!?" ringhia ogni parola, gli occhi che mandano lampi d'odio.

Merlino mi odia, ormai è chiaro, non c'è altra spiegazione.

Perchè, se tra tutta la gente che sta combattendo, proprio la più svitata si accorge che faccio il doppio gioco, allora Merlino, e forse anche Morgana, devono detstarmi.

"Bella domanda!" riesco a biascicare, la voce a metà tra sarcastica e dolorante.

In certi momenti mi sento davvero vicino a mio fratello...

"Come ti permetti, razza di verme!! Crucio!"

Non riesco a scansarmi in tempo e l'incantesimo mi centra in pieno. Un dolore acuto e stridente si fa strada tra le ossa e mi attanaglia il respiro. Riesco solo ad urlare mentre mi contorco, i pugni serrati e le lacrime agli occhi. Perdo la cognizione di tutto e di tutti, vedo solo macchie sfocate muoversi davanti a me. Bellatrix non accenna a voler molare, anzi, ripete di nuovo la formula senza lasciarmi pace e di nuovo un dolore immenso mi investe, facendomi quasi svenire.

Poi, improvvisamente, tutto quel dolore cessa e vedo la sagoma di quella che, purtroppo, è mia cugina crollare a terra con un rantolo, come una marionetta a cui vengono tagliati i fili. Un uomo mi si avvicina, mentre un altro respinge le maledizioni dirette a noi.

Socchiudo gli occhi.

"James..."

"Sono qui, tranquillo." mi sorride, mentre mormora qualche incantesimo che mi fa sentire un po' meglio. Sono ancora stordito e non mi sento le gambe, ma riesco a mettermi a sedere.

Mi sfugge un altro gemito quando mi aggrappo a Potter e mi rialzo, prendendo la bacchetta che mi porge. Mi sostiene per qualche altro attimo mentre sussurra altri incantesimi e io riesco finalmente a reggermi in piedi.

"Grazie."

Mi sorride e mi da una pacca sulla spalla, poi riprendere a combattere con Lupin di fianco.

Faccio un po' il punto della situazione: dalla parte dei Mangiamorte, Greyback, Nott e i Carrow sono a terra; dalla parte degli Auror, Emmeline, Frank e Alice sono a terra e Lily e Mary stanno per essere accerchiate...ma non è questo a catturare la mia attenzione: la via per i sotterranei è momentaneamente incustodita.

Senza pensarci mezzo secondo di più, prendo a correre più veloce che posso verso la porta in fondo al corridoio, praticamente volando sul pavimento.

Vedo con la coda dell'occhio due incantesimi che schizzano verso di me, ma un Protego li ferma prima ancora che io pensi di evocarlo. Mi volto un attimo mentre prendo le chiavi dalla tasca e vedo Potter che mi fa cenno di andare.

Non faccio neanche in tempo a rispondergli che uno schiantesimo l'ha spedito a terra, centrandolo in pieno. Mi blocco, come pietrificato, mentre la bacchetta gli vola via dalle mani e lui guarda terrorizzato l'incappucciato che torreggia sopra di lui, l'unico che non sono ancora riuscito a riconoscere. Questi alza la bacchetta e lo sento pronunciare l'incantesimo.

"Avada..."

"Stupeficium!"

Il lampo rosso colpisce l'uomo sul petto, tanto forte da schiantarlo contro il muro, e solo quando vedo il mio braccio puntato in quella direzione e la bacchetta levata mi rendo conto che sono stato io ad urlarlo: ho reagito d'istinto, non me ne sono reso conto.

Quando il Mangiamorte urta contro le pareti del corridoio, la maschera gli vola via dal volto e finalmente lo riconosco: Rodolphus Lestrange.

La mia mente si blocca e cade in preda ad un gelo innaturale, rimango fermo, immobile, troppo sconcertato per fare qualsiasi cosa: non è possibile...

"Non è possibile!!" urlo più forte che posso: lo sconcerto ha lasciato posto ad una rabbia che raramente provo...

Avery e Malfoy si bloccano al suono della mia voce e vengono subito schiantati da Mary e Remus. Così cala il silenzio nel corridoio: tutti i Mangiamorte sono stati disarmati, tre quarti sono a terra svenuti e gli altri sono immobilizzati da catene; gli Auror si sono fermati all'istante e il loro sguardo corre tra me e Rodolphus.

"No, non dopo quello che ti ha fatto!" esplodo.

Nei miei occhi c'è sorpresa, ma anche qualcosa di più amaro, credo un misto tra delusione e dolore. "Rodolphus..." inizio, la sorpresa e il disgusto che mi animano. "...ha ucciso tuo fratello! Quel pazzo che chiami "padrone" ha ucciso Rabastan! Come puoi ancora essergli fedele!" ringhio con tutto l'odio che riesco ad incanalare in quelle parole.

"Se l'ha ucciso, allora meritava di morire." sussurra lui dopo poco, con il fiatone, gli occhi puntati nei miei con un'espressione fredda, troppo fredda anche per un Lestrange.

Questa non me l'aspettavo. "Cosa?!" riesco solo a biascicare, improvvisamente senza parole.

"Non puoi dire sul serio." mi riprendo poco dopo. "Non puoi, non puoi..."

Non ce la faccio, è impossibile che l'abbia detto davvero. Sento di nuovo la rabbia prendermi: il mio migliore amico è morto e non ho intenzione di lasciare che quel bastardo di suo fratello non faccia niente per vendicarlo.

"Era tuo fratello! Ci sei cresciuto insieme! Non puoi non provare niente, non puoi essere così cieco da non accorgertene...era tuo fratello!!" urlo ancora.

Sembra che il tempo si sia bloccato. Nessuno osa interrompermi e io non ho intenzione di fermarmi. Deve provare qualcosa, deve fargli male la morte di Rabastan: se io sto facendo tutto questo per Sirius anche se è ancora vivo, lui non può restarsene lì, a farsi dare ordini come un soldato dalla persona che ha ucciso suo fratello! È...impossibile!

"Io non sono un traditore, Black." mi accusa di rimando. "Se il Signore Oscuro l'ha ucciso, significa che aveva un buon motivo per farlo, ecco tutto."

Non so più cosa dire, non so più come reagire. Sento solo un odio immenso prendere fuoco dentro di me e vorrei solo che quel drago che sento ruggire nella mia testa sbucasse fuori per davvero, incenerendo quell'uomo lì disteso contro il muro.

Anche sulla faccia di Potter c'è dipinto lo stesso disprezzo e disgusto che immagino esserci sulla mia e, nè mi stupisco, nè lo fermo quando colpisce Rodolphus con uno schiantesimo, facendolo svenire del tutto.

Mi accorgo che le mie mani tremano, così le serro più forte che posso, facendo sbiancare le nocche.

Sposto appena lo sguardo dal corpo di Lestrange e mi accorgo con la coda dell'occhio di un movimento sulla sinistra.

Troppo tardi.

Un secondo dopo, Remus crolla a terra, colpito da un "Petrificus Totalus" e viene subito seguito da Mary ed Emmeline.

Malfoy, Avery e Amycus Carrow si sono ripresi e, nel momento di pausa che c'è stato, si sono riappropriati delle bacchette.

"Vai!" mi urla Potter, prima di girarsi e parare all'ultimo un "Impedimenta" di Malfoy.

Faccio scattare la serratura e spingo la porta delle prigioni, mettendovi piede dentro.

Un freddo innaturale mi investe all'improvviso mentre me la richiudo alle spalle e mi sento gelare il sangue nelle vene.

Le parole di Narcissa mi tornano alla mente..."È nelle segrete di casa tua, in fondo al corridoio, con Dissennatori"...me n'ero dimenticato.

Vedo una decina di sagome scure fluttuare verso di me e richiamo alla mente un ricordo felice: la prima volta che Sirius mi ha portato sul tetto di nascosto a guardare le stelle.

Il ricordo vivido di quella notte mi invade e un sorriso mi compare sul volto. Sto per pronunciare l'incantesimo, quando il mio sguardo cade su una figura nell'ultima cella, stesa ed immobile, appena illuminata dalla luce proveniente dal corridoio.

"Dovrebbe essere Sirius." penso.

Poi, un dubbio più gelido di qualsiasi Dissennatore si fa strada nella mia mente.

"Se non ha visto che sono arrivato, allora vuol dire che..." penso.

"No..." sussurro subito dopo, gli occhi sbarrati e il corpo scosso dai tremiti.

E, prima che riesca a reagire, passa quell'attimo in cui avevo ancora il tempo di fare qualcosa e cado nella trappola dei Dissennatori. Il ricordo felice scivola via dalla mia mente, sostituito da altri, mentre le sagome scure si avvicinano sempre di più.

La mia testa viene invasa da innumerevoli immagini, una peggiore dell'altra...vedo il corpo di Rabastan cadere morto sul tavolo, davanti ai miei occhi...vedo gli occhi preoccupati di Remus, quando mi ha detto del rapimento di Sirius...vedo James cadere a terra, centrato dallo schiantesimo...vedo mio fratello immobile. Morto.

Le gambe cedono, non mi reggo più in piedi e cado sul pavimento, tremante, le lacrime che scendono inarrestabili sul mio volto. Non sento più le voci e gli incantesimi dal corridoio, non sento più neanche il battito del mio cuore o il mio respiro affannato. C'è solo un silenzio di tomba e il freddo che mi entra nel corpo e nella mente.

Ho paura.

Ho perso.

Sirius è morto.

Non ho più nulla per cui combattere.

Non riesco a pensare a nient'altro.

Vedo un Dissennatore arrivarmi di fianco e so che tra poco non avrò più un'anima. Un solo pensiero vortica nella mia testa: l'ultima persona che voglio vedere è Sirius.

Sposto lo sguardo su di lui e...vedo che si sta muovendo. Si volta verso di me e mi guarda, sorpreso e dolorante: è vivo.

Di nuovo, le parole di Narcissa vengono in mio soccorso..."Regulus, tu sei una stella. Le stelle brillano..."

Non mi serve altro, solo gli occhi di mio fratello puntati su di me, le parole di mia cugina nelle orecchie e il mio drago che sputa fiamme d'euforia nella pancia.

"Expecto Patronum!" urlo.

E dalla mia bacchetta esce un'accecante bagliore di raggi di luce bianca che si consolidano poco dopo in una forma che il mio Patronus non aveva mai assunto: un cane.

Quel drago dentro di me ruggisce di nuovo dalla gioia e i Dissennatori fuggono all'indietro emettendo strilli acuti. Per sicurezza, evoco delle calde fiamme dorate per tenerli alla larga.

Mi rialzo e corro verso la cella di Sirius, infilo la chiave e faccio scattare la serratura, per poi fiondarmi dentro.

"Sir..." sussurro, crollandogli di fianco.

"Reg, ma che Merlino..." cerca di chiedermi, mentre si mette seduto a fatica. Non riesco ad aspettare ancora e, senza neanche lasciargli il tempo capire, mi lancio tra le sue braccia e finiamo a terra tutti e due.

Comincio a singhiozzare, mentre lui mi stringe a sè come non faceva da tempo e mi accarezza piano i capelli.

"Reg..."

Rimango lì così, stringendolo forte: l'ho trovato, ed è vivo...

Dopo non so quanto mi sciolgo dall'abbraccio e mi tiro su, asciugandomi le lacrime dalle guance con due veloci manate e aiutandolo a sedersi.

Ci guardiamo per un attimo, ma poi la porta del corridoio si spalanca ed entrano Potter e tutto il seguito.

Prendo Sirius per un braccio e ci alziamo, uscendo dalla gabbia e incrociando gli altri.

"Sirius! Stai bene!" esclama Potter, abbracciandolo di slancio.

"Sì, sì, sto bene, ma cosa..."

Un'esplosione arriva dal fondo del corridoio, interrompendo Sirius per la seconda volta, e, con mio sommo orrore, vedo mio padre sbucare fuori dal fumo, la bacchetta levata e uno sguardo furioso negli occhi.

"Maledizione! Perchè si è già svegliato!?" penso, afferrando veloce la bacchetta.

"Tu..." sibila, rivolto a me.

Sirius mi guarda come a chiedermi il perchè della situazione, ma non mi sembra il momento di entrare nei particolari.

"Tu hai messo dell'Aconito nella grappa!!" esclama furioso.

Mio fratello sbarra gli occhi e mi guarda spaesato: io, il caro, piccolo, diligente cocco di papà che gli rifilo un sonnifero a tradimento. A pensarci bene, la cosa fa un po' ridere.

"Come-hai-osato?" strilla in un modo che non gli appartiene, bloccandosi a metà tra la porta e il nostro gruppo.

"Ma come, papà? Io ti faccio un regalo e tu mi parli così?"

Sono un cretino.

Un colossale, immenso cretino.

Non so neanche come abbiano fatto ad uscirmi di bocca quelle parole, giuro che non me ne sono reso conto e, dalla faccia che ha fatto mio padre, non se le aspettava neanche lui.

Incrocio per sbaglio lo sguardo di Sirius che, invece, è pura sorpresa e ammirazione.

"Cosa?!" biascica mio padre.

No, decisamente non se le aspettava.

Vedo un lampo di rabbia nei suoi occhi e so già cosa sta per succedere: prima che Sirius scappasse di casa, quello era il lampo che vedevo prima che...

"Cruci..."

Non gli lascio nemmeno il tempo di pronunciare la maledizione; la sua bacchetta vola in risposta al mio silenzioso "Expelliarmus" e atterra direttamente nella mano di Potter.

"Figlio degenere! Come ti permett..."

"Come mi permetto?! Come mi permetto?! " urlo.

E no, papà, questa non la dovevi dire.

"Se non te ne fossi accorto..." continuo furioso, facendo qualche passo verso di lui "...quello che teneva suo figlio rinchiuso in una prigione sotto casa con dei Dissennatori a farlgi la guardia eri TU!! Come hai potuto tu fare una cosa del genere?! E io che ti credevo, che ti davo ragione, che ad Hogwarts sono finito nella Casa sbagliata solo per renderti fiero di me!!" urlo con tutto il fiato che posso.

Tutti i presenti sbarrano gli occhi, mio padre compreso.

Ormai l'ho detto, non posso tirarmi indietro.

"Credo che sia ora di dirti un paio di cose che non ti avevo ancora raccontato, papà! Sì! Neanche io dovevo finire in Serpeverde! Che orrore, eh? Nessuno dei tuoi figli che porta avanti la tradizione! Il Cappello Parlante voleva mettermi in Grifondoro!" continuo. Non può più fermarmi, ora. "Ma io gli ho chiesto di non farlo e sai perchè? Solamente per colpa TUA! Solo perchè non volevo che mi guardassi come guardavi Sirius! Mi sono rovinato la vita per colpa TUA! È colpa tua se siamo arrivati qui!"

Mi blocco: sto tremando dalla rabbia e ho gli occhi lucidi.

Mio padre mi guarda, gli occhi sbarrati e la bocca socchiusa: teoricamente, questa sarebbe la sua espressione di massima sorpresa.

C'è un silenzio di tomba nel corridoio, nessuno si muove. Sento un movimento alla mia sinistra e poi la mano di Sirius sulla mia: lui è con me, è il momento, ora o mai più.

"Non voglio più avere niente a che fare con te! Mai più! Io qui non ci torno, me ne vado. Per-sempre." sentenzio, incrociando le dita con quelle di mio fratello.

Potter lancia la bacchetta di mio padre a qualche metro dalla porta del corridoio, ma lui non da segno di averla vista: non intende staccare lo sguardo da me e Sirius.

Non riesco a capire: cos'è? Rabbia, odio, delusione...rimpianto?!

Decido che non m'interessa, io e mio fratello gli voltiamo le spalle e ci avviamo verso la seconda uscita delle prigioni, il resto del gruppo che ci segue, nostro padre immobile.

Apriamo il secondo passaggio e lasciamo che i ragazzi escano, seguendoli poco dopo aver lanciato un'ultima occhiata all'uomo che è rimasto pietrificato in mezzo al corridoio.

E poi ce ne andiamo, correndo sulle scale di pietra, fino a quando non usciamo di nuovo nella notte: sta diluviando.

Ad uno ad uno, tutti si smaterializzano verso la destinazione che avevamo definito prima di partire, cioè casa di Sirius.

Rimaniamo sotanto io e mio fratello, ormai fradici sotto le ondate d'acqua che ci si riversano addosso. All'improvviso, un tuono squarcia l'aria, facendomi sobbalzare dalla paura.

Sirius mi prende per mano, io lo guardo negli occhi, quegli occhi uguali ai miei, e ci scambiamo un sorriso, mentre lui mi abbraccia e ci smaterializziamo, lasciandoci alle spalle lo scoscio della pioggia.

 

 

 

 

 

 

 

Cantuccio autrice...

 

E salve a tutti!!

Devo ancora finire i compiti delle vacanze ma sono comunque qui!!

Comunque, finalmente Regulus ritrova Sirius che era niente meno che a casa Black!!! L'aiuto di Narcissa è di nuovo fondamentale per il nostro Reg, che alla fine riesce a dire tutto a suo padre e a Sirius e se ne va, felice e tranquillo.

Per il patronus di Reg, beh quando ho visto quella foto, mi si è sciolto il cuore, non potevo non metterla...

- Nota 1: non so se l'Aconito favorisca veramente il sonno, ma era un nomignolo che mi piaceva per un'erbetta e quindi l'ho messo.

- Nota 2: Reg-DOVEVA-ESSERE-un-Grifondoro!!!!

Nessuno.Alzi.Un.Sopracciglio. Non potete dire di no, insomma, avete visto cos'ha fatto??

- Nota 3: Spero che a nessuno di voi stesse simpatico Rodolphus, perchè ho intenzione di farlo finire male...muhahahahaha!!

Beh, questo è tutto, credo che concluderò la storia con un po' di spiegazioni, quindi massimo un atro capitolo, ma, se mi venisse l'ispirazione, potrebbero essercene altri!!:)

Ringrazio con l'anima, il cuore e il resto del mio corpo quella meravigliosa persona che ha recensito la storia fino ad ora, e cioè Sorting Hat, le 2 che l'hanno messa tra le preferite, l'1 tra le ricordate, le 11 tra le seguite e coloro che danno solo una letta!!

Wow, siete tantissimi!! :D

Se vi andasse di lasciarmi un commentino, vi sarei infinitamente grata!!!

Tornerò con il prossimo capitolo, nel frattempo godiamoci quel poco di vacanze che ci restano!!!

Anna

  
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