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Autore: Radcliffe_    22/08/2013    8 recensioni
Mh, prima Scott/Isaac in assoluto (side Stiles/Derek!). La dedico interamente ad una mia amica, M., che è stata quella che mi ha spronato a scriverla. Thank you very much. ♥
"Su che lato vuoi dormire?"
"È uguale."
"Io scalcio."
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mh, hello!
Spero vi stiate godendo questi giorni di agosto! Non ho molto da dire, solo due cose prima del capitolo:

  • hOLY SHIT: grazie mille per le cinque recensioni positive perché mi vete fatto venir voglia di continuarla più in fretta, e grazie per tutte le seguite/preferite/ricordate. T_T. Non mi aspettavo neanche una recensione, XD, pensate! Grazie grazie grazie.
  • Questa "seconda parte" è un po' corta, I know, ma possiamo dire che è "di passaggio" (appunto è la seconda parte di tre cose, XD), dove però succede una cosa importante. Ricordo che dopo di questa seconda parte ce ne sarà una terza e poi un epilogo. La cosa essenziale che volevo dire era: spero non vi deluda, XD, e che sia all'altezza delle vostre aspettative. 
Buona lettura! T^T 





Seconda parte:
photo.

 
 
 
Then you walk, under the streetlights.
And you’re too drunk to notice,
that everyone is staring at you.
You just don’t care what you look like,
the world is falling around you.

[The Airborne Toxic Event – Sometime around midnight]
 
 
 
Uscire dal locale era stato decisamente più facile che entrare. Dovevano essere quasi le due, ora.
Scott fece i primi due passi da solo fuori dal locale, poi si aggrappò alla spalla di Isaac.
            "Heyy yoo" gridò. Alcuni passanti ed alcune coppie si voltarono e ridacchiarono un po'. Isaac vide due ragazze che li indicavo su una panchina.
            "Fa' il bravo, Scott."
            "Sei sempre a darmi gli ordini tu." Scott mise su un adorabile broncio che strinse lo stomaco ad Isaac.
            Isaac gli scompigliò i capelli ma Scott si scostò. "Sono arrabbiato." disse.
            "Allora staccati dal mio braccio."
            "Ma sei comodo." Scott sembrò indeciso, poi scrollò le spalle. "Ok, non sono più arrabbiato."
Camminarono per un po' verso casa McCall, mentre Isaac si malediva per non aver acconsentito a Scott di prendere la moto.
            "Sai" disse quello, continuando a tenerlo a braccetto. "sono felice che Stiles abbia trovato qualcuno." Isaac sorrise al pensiero di cosa avesse detto se avesse saputo che quel qualcuno era Derek Hale. Decise silenziosamente che glielo avrebbe detto domani, a sbronza passata: avrebbe potuto dirgli qualsiasi cosa che lui non se la sarebbe ricordata domani mattina. "Mi dispiace non averlo visto stasera. Mi sarebbe piaciuto vederlo fel-- Err" Scott si fermò di colpo.
            Isaac lo guardò. "Che c'è?". Scott non parlava ed Isaac iniziava ad allarmarsi; si guardava intorno sbattendo tante volte gli occhi. "Stai bene?"
            "Facciamoci delle foto." disse quello.
Isaac continuò a fissarlo come fosse impazzito.
            L'altro gli passò la mano davanti con molta poca delicatezza e "È una bella serata. Voglio delle foto ricordo." disse.
            "Ma sei completamente scemo?" Isaac lo spinse leggermente. "Credevo stessi male. Ora sono io quello arrabbiato."
Scott fece qualche passo indietro a causa della sua spintarella. L'alcool gli aveva davvero dato alla testa ed era davvero un pessimo beta.
            "Mi spiace" disse Scott "Ma la faccia da cane bastonato dona più a me."
Isaac continuò a camminare leggermente infastidito, quando Scott lo raggiunse correndo.
            "C'è una macchinetta che fa le foto proprio lì." Dicendo questo indicò un punto alla loro sinistra. "È blu e vuota e molto comoda. Pago io. Dai Isacco, non fare l'antipatico."
 
 
Ad Isaac sembrava di esser tornato bambino, quando rubava gli spiccioli di suo padre per farsi delle foto con i suoi amici. Certo: poi veniva punito, ma quelle foto erano così belle che non ci pensava molto. Si chiese dove fossero finite ora.
            "Ok" disse Scott, impegnato ad armeggiare con lo schermo. "Sono quattro scatti."
La macchinetta era bianca accecante all'interno - o almeno lo era per loro che erano abituati alla notte buia - e molto stretta. Isaac sentiva l'odore dell'alcool di Scott e la sua gamba schiacciata contro la propria. Isaac trattenne il respiro senza accorgersene, poi si ricordò che Scott era ubriaco e si tranquillizzò leggermente.
Scott picchiettava le dita vicino alla schermata che stava caricando. Quando la schermata inquadrò Scott ed Isaac, quest'ultimo non poté fare a meno di notare quanto dovevano esser sembrati stupidi ai passanti. Scott era completamente spettinato - non che questo non gli donasse - ma lo faceva sembrare un po' più piccolo; poi aveva la maglietta stropicciata e sporca di rossetto, come le sue labbra, che erano tutte impiastricciate.
            Scott si guardò nello schermo e si pulì il rossetto al dorso della mano, poi si mise seduto con la schiena dritta, tutto serio: "Ok" disse "Pensa a quattro pose."
Isaac rise davanti alla sua faccia piena di concentrazione.
            "Pronto?" continuò Scott, e senza aspettare la sua risposta pigiò il tasto.
Flash.
            "Cazzo Scott sono venuto girat-"
Flash.
            "Scott, asp-"
Flash.
            "SCOTT!"
            L'altro si girò tranquillo verso di lui, con un sorriso allegro. “Le foto sono più belle se improvvisate” disse.
            “E allora perché hai detto di pensare a quattro mosse?”
            “Tanto sapevo non ci avresti pensato.” Scott si sistemò meglio sullo sgabellino. “Ultima foto, Isaac.”
Poi si girò e poggiò le proprie labbra sulle sue. Come fosse la cosa più semplice del mondo.
Flash.
 
 
            "Perché volevi farti delle foto?" chiese Isaac.
Erano fuori dalla macchinetta ed aspettavano che le foto uscissero dalla macchina. Scott non rispose ed Isaac non riuscì a capire se fosse perché non avesse sentito o perché non aveva la risposta. Si sentì in dovere di continuare. "Nella tua stanza c'è una cornice piena di piccole foto di te ed Allison. Sono molto belle."
            Scott continuò a non dire niente per un po'. "Ad un appuntamento con Allison" disse "ci siamo fatti delle foto. Rimane il mio appuntamento preferito nonostante Lydia avesse tirato un urlo così forte da lasciarmi sordo per minuti interi."
            "Questo non risponde esattamente alla doman-"
            "Antipatico." borbottò. "Era una bella serata e volevo immortalarla."
            Isaac sorrise incoscientemente. "Ti sei divertito, quindi?"
            "Gli ubriachi, i bambini ed i lupi mannari dicono sempre la verità."
            "Me lo ricordavo diverso il detto. E tu saresti tutti e tre?"
            Scott annuì, serio: "Puoi dirlo forte, baby."
La macchina fece un rumore che ad Isaac ricordò tanto il vomitare e le foto vennero fuori.
Erano quattro scatti posizionati in verticale. Le prime tre ritraevano Isaac girato ed intendo a parlare, mentre l'ultima lo ritraeva intento a baciare Scott. Da quella prospettiva sembrava fosse Isaac ad aver fatto la prima mossa.
            "Ma..." disse Scott, guardandole dalla mano di Isaac. "sono stupende!"
Isaac non riuscì a capire cosa ci trovasse di bellissimo nelle prime tre, visto che anche era venuto abbastanza sconvolto: in particolare ce n'era una dove aveva la lingua di fuori ed un occhio strizzato che lo ipnotizzò un po'.
            "Guarda" Scott indicò l'ultima foto. "Sembra che tu mi abbia baciato."
            "Mi hai baciato, uh, tu per primo."
            Scott sorrise. "True story, bro."
            Isaac piegò le foto e se le infilò in tasca. "C'è un motivo per cui l'hai fatto?"
            Scott spostò il proprio peso da un piede all'altro. "Mi andava."
            Isaac fece per aprire bocca ma Scott lo precedette. "E non dire che non ti è piaciuto perché, wow, hanno sentito il battito del tuo cuore fino in... unicornia."
            Isaac lo guardò di traverso. "Potrei dire lo stesso del tuo."
            A quel punto Scott gli tirò un pugno leggero sulla spalla. "Dude, non hai idea di quanto desideravo farlo."
Isaac mancò un battito. E mentre Isaac decideva che Scott ubriaco era il suo Scott preferito, lui svenne.
Cazzo. Ok: Isaac sapeva sarebbe potuto succedere - non che avesse esperienza con le ubriacature, ma lo sapeva per sentito dire - solo sperava non in quel momento.
Si arrese al fatto che, per quella sera, non avrebbe avuto altre informazioni e prese Scott in braccio, incamminandosi verso casa. Si sentiva così leggero che era sicuro avrebbe potuto prendere il volo da un momento all'altro.
Scott si riprese pochi passi dopo, ma poi chiuse gli occhi e si addormentò. Ad Isaac andava benissimo, visto che aveva bisogno di un po' di tempo per pensare.
 
            "Dove andiamo?" mugugnò Scott.
            "A casa." rispose Isaac.
            "Mia?"
            "Tua."
            "Nostra." lo corresse Scott.
            Isaac sorrise. "Dormi, Scott. Ti porto io."
 
   
 
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