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Autore: Himeelly    23/08/2013    1 recensioni
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegli di colpo, la sveglia sta suonando con insistenza, vorrei tanto spegnerla e tornare a dormire, stavo sognando, finalmente dopo una notte di incubi, che tu eri tornato, qui da me, e che avevamo chiarito, era così un bel sogno. Mi alzo contro voglia e mi vesto on attenzione come sempre, per non destare sospetti, anche se a prima idea visteera quella di mettermi la prima cosa che avevo sotto mano, ma tutti si sarebbero chiesti come mai la Diva non prestava attenzione a ciò che indossava. No non potevo, anche perchè la spiegazione ai menager non sarebbe piaciuta, alle fan ad alcune si, sopratutto dopo alcune storie e alcuni disegni che ho trovato online, alcuni alquanto imbarazzanti, ne sono più che certo. Esco dalla mia stanza, in silenzio, saluto gli altri che stanno facendo colazione con un cenno della testa, e mi lascio cadere su una sedia vicino a Jinki Hyung, che non perde tempo a mettermi latte, caffe, te, ceriali, cornetti e biscotti sotto il naso. Prendo solo la tazza con il caffe di tutto quanto, e non per fame, no ho lo stomaco chiuso dall'ansia, ma solo perchè senza di esso sarei uno zombie. "Kim KimBum!" inizia a dire Jinki con tono autoritario, okay se mi chiama per nome e cognome sono in guai seri. "Devi mangiare qualcosa, e se non lo fai di tua volontà ti imbocco a forza!" continua sempre con lo stesso tono di prima, io lo fisso come se fosse un alieno. "Per quanto odio ammetterlo, Jinki ha ragione, Key tu devi mangiare!" incalza Minho, sembra quasi che si siano messi tutti quanti d'accordo, tutti contro di me, ma in cuor mio so che hanno ragione, se non mangio svengo sul palco, ma il mio stomaco è troppo in sobbuglio per poter ingerire qualcosa, se mangiassi rischierei di vomitare. Così senza dire nulla prendo la mia giacca di pelle dall'appendi abiti all'ingresso e esco fuori, non vado lontano, anzi non vado proprio da nessuna mi siedo semplicemente sul gradino davanti alla porta, così per prendere un po' d'aria fresca e rimanere da solo con il mio dolore. Ma gli altri non erano della mia stessa idea, tempo 5 secondi e mi ritrovo Taemin con un piatto, contenente vari biscotti e un cornetto, seduto di fianco a me. "Minnie, non mi far vedere cibo o vomito" gli dico senza guardarlo. Il solo odore del cornetto mi sta facendo venire la nausea. "Va bene umma, facciamo così, metto il cornetto in una busta e ce lo portiamo dietro, agli Hyung diciamo che lo hai mangiato, così non si preoccupano" mi risponde sorridendomi, qualcuno che mi capisce allora c'è, pensai, sorrisi a mia volta e annuisco con il capo. Dopo qualche minuto, o qualche ora, non lo so ho perso la condizione del tempo, ci ritroviamo nel backstage di uno dei tanti show musicali del paese, pronti con i costumi di scena e coi microfoni ad esibirci. Ma io non sono pronto non sono pronto psicologicamente, non posso, non posso proprio esibirmi su un palco senza di lui. "Bene ragazzi, non sbagliate, e ricordatevi come abbiamo diviso le parti di Jonghyun, se all'intervista vi chiedono di lui, e state pur certi che lo faranno, ditegli che sta male, sono fiducioso in un suo ritorno." inizia a dire il nostro menager, ma come nomina il nome Jonghyun io scappo e mi rintano nel mio camerino, non ce la posso proprio fare. Mentre sto seduto per terra senza fare nulla solo in preda all'ansia sento delle voci fuori, urlano, alcune di rabbia altre di gioia. Le urla si calmarono e si sentì solo una voce, una voce calma. Il mio cuore perse un battito, conoscevo quella voce, l'avrei riconosciuta tra mille. Subito il sorriso mi si dipinse sul volto, era lui ne ero certo, ma poi mi venne il dubbio che mi fossi immaginato tutto. Decisi di uscire dal camerino, dovevo sapere se me lo ero immaginato e se lui era veramente lì. Come aprii la porta me lo ritrovo davanti, era bellissimo, come lo era sempre stato, ma notai la stanchezza sul suo volto. "Hyung..." sospirai, gli altri si accorsero che avevo visto Jonghyun e deisero di tenere il nostro menager occupato. Mi scappò un risolino, chissà che cosa stavano pensando quei tre pazzi. "Bummie... perfavore fammi entrare..." mi disse con un tono che sembrava quasi che mi stesse implorando. Mi scostai e lo faci entrare nel camerino e subito richiusi la porta dietro di lui. Rimasi lì a fissare il pavimento, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, perchè sapevo che lo avrei abbracciato e non l'avrei più lasciato andare. "Bummie scusami, sono stato un'idiota a credere ai giornali, non avrei mai dovuto farlo, avrei dovuto fidarmi di te..." disse jonghyun "ti prego perdonami" non gli risposi, non dissi niente, feci l'unica cosa che volevo fare da tempo: lo abbraccia. "Hyung aspettavo solo il tuo ritorno, ti avevo già perdonato" gli dissi dolcemente nell'orecchio. Tutto finalmente era tornato al suo posto. Nulla avrebbe potuto dividerci, ora ne ero consapevole. "Kim Jonghyun preparati fra 10 minuti dovete essere sul palco!" si sentì il nostro menager urlare da fuori la porta, entrambi scoppiammo a ridere. Nel frattempo una domanda mi belenò in mente, dove era stato in quella settimana? Decisi che glielo avrei chiesto più tardi, ora volevo solo godermi la felicità del suo ritorno.

Esme's Corner
Bene, eccoci qui, sono riuscita a completare una fanfiction di due capitoli, suonino le campane, è un evento storicooo.

   
 
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