"You don't have to be afraid"
Long live the reckless and the brave

Ashley vide solo una nube nera circondare il padre che velocemente sparì nel nulla, insieme a quello che era rimasto dell'uomo morto.

Dolly non si era accorta di niente e dormiva beata su un cuscino coccolata dal tepore del camino.
La sorella invece non aveva mai avuto i battiti così accellerati ed una serie di emozioni cominciarono ad assalirla: un misto di paura, tristezza, nostalgia e preoccupazioni. Emozioni che sparirono  dalla sua testa non appena udì uno strano suono provenire dalla sorella.
No, non era un pianto.
Era una risata.
La più dolce risata che che Ashley avesse sentito, la risata di un bambino felice e divertito.
Ashley poggiò le mani al pavimento, nell'invana ricerca dei suoi occhiali, fino a che, inaspettatamente, non sentì delle fredde mani dirigere le sue verso la montatura dei suoi preziosissimi occhiali.
Li indossò lentamente per prepararsi alla vista di quale spaventosa creatura, ma stranamente trovò davanti a sè il più bel ragazzo che avesse mai visto.
Certo, non era un ragazzo qualunque, aveva la pelle bianca tendente al grigio, capelli neri e occhi azzurri, due occhi che erano veramente magnetici.
Era un fantasma.

Le ore, giorni, mesi, anni passarono e per le due sorelline la convivenza con quel fantasma era diventata normale, tanto che insieme avevano formato una vera e propria famiglia.
Dolly lo chiamava Lou, perchè quando era infuriato le luci accanto a lui si spegnevano.
Si, sembrava veramente un film del terrore, con la differenza che il 'cattivo' aveva preso con sè due bambine e le aveva cresciute come se fosse il loro fratello maggiore.
Ad Ashley e Dolly non mancava nulla: si nutrivano di cigliege e bacche selvatiche raccolte da Lou, indossavano vesti stracce procurate sempre dal loro 'fratellone' e intrecciate nei loro lunghissimi capelli dorati, avevano delle preziose corone di foglie secche.
Erano felici insieme.

Passati ormai dieci anni dalla sparizione delle bambine, la sorella di Darwin si era ormai messa l'anima il pace.
Sapeva che non avrebbe rivisto le sue amatissime nipotine e non avrebbe più sentito le loro soavi voci chiamarla 'zia Violet'. Era dura per lei, ma era altrettanto dura per zio Phil, suo marito.
I due non avevano perso le speranze e avevano pagato i migliori investigatori per ritrovarle, l'FBI aveva il caso in mano, ma nemmeno loro erano riusciti ad ottenere tracce, soprattutto a causa della tempesta che aveva completamente cancellato le loro impronte nel bosco.
Tutto ciò fino a che un giorno, due boscaioli, non denunciarono alla polizia degli strani movimenti provenire da una piccola casetta di legno in mezzo al bosco, apparentemente abbandonata.

Salve!
Questo è in assoluto il primo capitolo e come il prologo è piuttosto noioso, perchè serve diciamo come cornice per arrivare alla storia vera e propria, ambientata circa quando le 'bambine' hanno 20 e 14 anni..
Quindi preparatevi perchè il bello arriverà dal prossimo capitolo!
Vorrei ringraziare le persone che hanno recensito il prologo, tutte coloro che l'hanno letto, le ragazze che l'hanno messa nelle seguite, preferite e che mi hanno dato consigli :) Ps ci tengo a dire che fisicamente Louis non sarà esattamente come nella realtà ed essendo un 'non vivo' ovviamente le caratteristiche saranno differenti. Vorrei aggiungere una cosa, io non scrivo e non baso le mie storie sul numero delle recensioni ma, essendo comunque un impegno quello che ho preso cominciando questa storia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate o per messaggio o in una recensione. Non impongo un numero minimo di recensioni prima di continuare la storia, fate voi!
A presto
Elxx