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Autore: zaynsv0ice    23/08/2013    3 recensioni
A diciannove anni mi sono ritrovata a crescere una bambina, la mia bambina. Miley è la mia piccola, la mia ragione di vita, il mio sorriso; quando è nata ero giovane e stupida, adesso lei ha due anni e mezzo e io non ho più la mia adolescenza, mi è stata portata via da uno dei miei idoli, dal ragazzo di cui ero e sono ancora innamorata, per lui quella è stata solo una scopata per me l'inizio dell'età adulta..
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV ALLISON:


Ormai il tempo era terminato..
La settimana era finita e, dopo svariate ore di lavoro e qualcuna di riposo a casa, oggi era arrivato il grande giorno.
L'intervista con la famosa boy-band degli One Direction, sarebbe avvenuta proprio oggi e io non avevo la minima idea di come avrei reagito una volta che li avrei rivisti, che avrei rivisto lui..

Mi alzai ancor prima del solito quella mattina, avrei dovuto vestirmi ancora più decentemente ma, soprattutto, mi sarei dovuta preparare mentalmente all' attesissimo incontro fatale.
Erano le cinque e mezza del mattino ed ero già in piedi, stavo letteralmente per cagarmi sotto.
Sarei dovuta essere al posto deciso verso le nove, nove e un quarto.
Iniziai a pensare a cosa sarebbe stato opportuno indossare a un'occasione come quella e ci impiegai una ventina di minuti per poi tirare fuori dall'armadio: un vestitino celeste che arrivava a più di metà coscia, con dei ricami floreali in pizzo; ci abbinai una giacchettina nera corta, delle scarpe con tacco anch'esse nere con del laccetti azzurri, degli orecchini sempre a fiori blu e una pochette nera per completare il look.
Passai al trucco e decisi di farlo abbastanza evidente per questa volta: presi un ombretto nero e lo applicai sulla palpebra mobile sfumandolo con un altro blu, applicai una matita scura nella rima inferiore, eyeliner in quella superiore, abbondante mascara ed ero pronta.
Passai, per ultimo ai capelli che spazzolai lisciandoli per poi passarci una piastra non per stirarli ma per renderli mossi, amavo quel contrasto tra il liscio e il riccio.

Scesi al piano di sotto, sentivo dei rumori, pensai subito all'idea dei ladri ma svanì subito quando vidi il viso di Christine sbucare dalla cucina.
<< Giorno Cri >> la salutai andando accanto a lei.
<< Giorno Allie, come stai? >>
<< Sto per svenire, ma tralasciando questo.. tutto bene tu?
Come mai sei già sveglia a quest'ora? >>
<< Non riuscivo a dormire.. sono in ansia per te ci credi? >>

Risi.
<< Dai, se sei preoccupata tu, figurati io. Sto cercando di fare come faccio tutti gli altri giorni quando lavoro quindi, non mi stressare capito? >> le sorrisi.
<< Quando sarò là, pronta per lavorare con loro, cercherò di essere il più professionale possibile senza mettere in mezzo la mia vita privata, tutto qui.. >>
<< Cosa farai se per caso uno di loro ti riconoscesse? >>

Sinceramente?
Nemmeno io lo sapevo, avevo solo paura ma dovevo almeno provare a nasconderla, solo un poco..
<< Penso che se inizieranno a fare domande, mi inventerò qualche bugia al momento, si ecco.. >>
<< Okay, vedi di non cacciarti nei guai mmh? >>
<< Cercherò, prometto >>

Scoppiammo a ridere entrambe, sapevamo tutte e due che non ero brava a non cacciarmi nei guai; Zayn e Miley ne erano la prova..
<< Vado a salutare la piccola e poi esco, a proposito, che ore sono? >>
<< Le otto e cinque >>
mi rispose la mora.
Merda, come passava il tempo.
Dovevo darmi una mossa.
Salii le scale per andare nella stanza della mia bambina che dormiva beata come un angioletto, il più bello al mondo.
Mi avvicinai al suo corpicino e le lasciai un bacio sulla guancia e uno sul nasino.
Ottenni un borbottio che mi avvisò del suo risveglio.
<< Mamy, dove vai? >>
<< Al lavoro cucciolina, mamma oggi intervista dei bei pezzi di ragazzi sai? >>
<< Davvero? Me li fai conoscere? Anche io voglio incontrare il principe azzurro >>
<< Sono troppo grandi per te tesoro >>

Risi intenerita per l'immensa dolcezza e ingenuità di mia figlia, niente e nessuno avrebbe potuto toccarmela, era il mio prezioso scrigno che custodivo gelosamente.
<< Allora mamma, trovalo tu il principe azzurro così diventerà il mio nuovo papà >>
<< Già.. Ora vado farfallina, ci vediamo oggi, ti voglio bene >>

Le schioccai un bacio sulla fronte per poi avviarmi verso la porta.
<< Anche io te ne voglio >>
Sorrisi e uscii dalla stanza recandomi, per la seconda volta, al piano inferiore.
<< Christine, io vado; dimmi in bocca al lupo >>
Lei rise prima di rispondermi.
<< In bocca al lupo tesoro, stai attenta mi raccomando >>
<< Ti ricordo che sono più matura di te >>
le ricordai facendole la linguaccia.
<< Sisi certo, comunque oggi sei uno schianto bella mia >>
<< Parla lei; a dopo >>.


Uscii di casa, erano ormai le nove meno venti e decisi di prendere un caffè da Starbucks e prima di recarmi alla sede lavorativa dei ragazzi.
Presi un macchiato e camminando a passo svelto, alle nove esatte, mi trovavo davanti all'indirizzo esatto.
Era mattina presto ma già un sacco di fans accanite accerchiavano l'edificio.
Riuscendo a passare dopo circa cinque minuti buoni, riuscii ad entrare e a prendere l'ascensore.
Premetti sul pulsante numero 4 che mi portò dove avrei svolto il mio lavoro per quelle giornate, dure e impegnative giornate..
<< Scusi signorina, lei è Allison Couper? >>
Era un uomo alto, robusto e davvero massiccio.
Aveva un volto famigliare..
Adesso ricordo, lui è Paul, la loro guardia del corpo , qualche anno fa adoravo anche lui, mi è sempre sembrato molto dolce e simpatico.
<< Ehm, si sono proprio io >>
<< Oh allora ben arrivata, puntuale come previsto, io sono Paul, il bodyguard di quegli scemi >>

Risi ricordando quanto erano infantili a volte quei ragazzi.
<< Venga Allison, mi segua, la porto da loro >>
Mi sorrise gentilmente, feci lo stesso prima di incamminarci in un corridoio confusionale.
Persone che correvano da un capo all'altro senza mai fermarsi;
la nostra azienda era uguale ma meno caotica.
Ci trovammo davanti ad una porta di vetro, sentii delle voci maschili provenire dall'interno e non feci affatto fatica a riconoscerle.
L'uomo al mio fianco mise una mano sul pomello della porta abbassandolo con molta sicurezza; presi un grande respiro prima di farmi coraggio ed entrare.
Che l'inizio di altri guai e bugie abbia inizio..

<< Allora ragazzi, fate silenzio. Vi presento la signorina Allison Couper, lei vi farà da intervistatrice per questi giorni; trattatela bene mi raccomando e ricordatevi che vi tengo d'occhio >>
Fui presentata da Paul ai cinque che subito iniziarono a squadrarmi da capo a piede.
Se mi sentivo in imbarazzo?
Peggio, molto peggio.
<< Buongiorno a tutti >> esclamai cercando di non sembrare tranquilla.
<< Ehi bellezza, io sono Harry, piacere >> il riccio mi porse la mano che strinsi con poca convinzione.
<< Si, so benissimo chi sei >> affermai ridendo leggermente.
<< Ah, quindi sei una nostra fan? >> mi domandò Liam.
<< Mmh.. diciamo più che, ero una directioner >> sorrisi.
<< Eh come mai non lo sei più? >> stavolta parlò Niall.
Ho sempre adorato quel biondino, è come un angelo, un agelo irlandese; quando parla potrebbe far sciogliere anche un blocco di ghiaccio.
<< Perchè.. si cresce, ecco si. Sono cresciuta, mi sono trovata un lavoro e non avevo più tempo da dedicare a degl'idoli >>
<< Capisco, però è un peccato..>>
<< Già >>
mi limitai a rispondere.
<< Allora.. comunque io ancora non ho ben capito in cosa consisterà questa intervista >>
Madonna la sua voce, quella voce che tanto amavo ma che tanto odiavo.
Mi girai verso il moro che aveva parlato e lo guardai mentre si grattava la nuca imbarazzato.
Troppi ricordi.
<< Beh, io dovrò scrivere delle vostre abitudini di vita, sui fatti anche privati e di che persone siete realmente, al di fuori dei riflettori; capito? >>
<< Sisi certo. Posso chiederti un'altra cosa Allison? >>

Wow, il mio nome pronunciato da lui era qualcosa di indescrivibile.
<< Ovvio, dimmi pure >> provai a sorridere riuscendoci in parte.
<< Ehm, ma non sei troppo giovane? >>
Troppo giovane per cosa?
Per avere un lavoro?
Se sapessi che ho una figlia, una figlia che tu mi hai donato allora si che penseresti che sono troppo giovane.
<< Troppo giovane? >> chiesi confusa guardandolo.
<< A me va bene lei >> Harry, il solito.
<< Oh, ma grazie, che onore >> risi venendo seguita a  ruota anche dagli altri tranne da riccioli d'oro che, a quanto pareva, si era offeso.
<< Che ne dite, iniziamo subito? >> chiesi riferendomi all'intervista.
Prima iniziavamo, prima finivamo no?
<< Perchè prima non ci racconti un po di te? >>
Eh?
 Lui mi aveva chiesto proprio quello?
Voleva proprio farmi sputare fuori di avere una figlia?
No, ma cosa ne sapeva..
Era solo curioso.
<< Beh Zayn, non riesco a capire cosa c'entro io con il lavoro.. >>
<< Se impariamo a conoscerti, magari ci verrà anche più facile parlare della nostra vita privata con te che, per ora, sei una sconosciuta capisci? >>

Però.. intelligente il ragazzo eh.
<< Sisi capisco. Bè, mi chiamo Allison e questo già lo sapete, ho quasi ventidue anni, vivo qua a Londra con la mia migliore amica e la mia bam.. >> oh merda.
Mi bloccai cercando di formulare una nuova parola..
Stavo davvero per confessare di Miley.
<< E la mia bellissima sorellina >>
Dio se sono scema..
<< Vivi con tua sorella? Quanti anni ha? >>
<< Ehm, quasi tre >>
<< Aw che carina, ma come mai vive con te? >>

Louis, ma gli affari tuoi?
Ora cosa mi inventavo?
<< Perchè.. perchè mia madre è sempre in giro per lavoro e non è quasi mai a casa, ogni volta che andava via ci mollava la bambina e quindi le ho chiesto di farla vivere con noi e beh.. ora vive con noi >> risposi ovvia.
Dai Allison, vai così, continua a mentire..
Lo facevo a fin di bene dopotutto.
<< Okay, dimmi un po, sei fidanzata  bella? >>
Risi.
<< No Harry, sono single contento? >>
<< Contentissimo >>
rispose facendomi l'occhiolino.
Risero tutti, me compresa, mentre il riccio continuava a lanciarmi occhiatine maliziose.
Crescerà mai mi chiedo?!
<< Ehi Allie, posso chiamarti così vero? Hai già fatto colazione? No perchè altrimenti potremmo andare al bar del piano di sotto, fanno delle paste buonissime; ahh che fame >>
<< Niall, ma parli sempre così di fretta? >>
chiesi sghignazzando.
<< No, solo quando ha parecchia fame, beh a pensarci meglio.. spesso, molto spesso >> affermò Zayn ridendo, il che fece ridere anche me.
<< Comunque.. certo che puoi chiamarmi Allie, per colazione ho bevuto solo un caffè e un po di fame ce l'ho sinceramente >>
<< Beh allora cosa aspettiamo? Si mangiaa >>

Sorridemmo tutti ma, prima di dirigerci al bar, una mano conosciuta m fermò per il polso, Zayn..
<< Aspetta un secondo >> ora cosa voleva?
Mamma mia, salvatemi.
<< Okay, che c'è?>> gli sorrisi titubante.
<< E'possibile che io e te ci siamo già incontrati da qualche parte? >>
Merda.


 

SPAZIO AUTRICE:

Ommiodio scusatemi da morire per questo enorme, madornale ritardo. Mi hanno tolto internet per questi mesi e me lo hanno rimesso soltanto oggi così mi sono immpegnata per postare subito questo capitolo; spero di non aver perso lettrici perchè già mi sento una merda..
Spero che il capitolo vi piaccia anche perchè è un po più lungo del solito ma so che non è comunque valsa la pena aspettare cosi tanto..
Vabbè perdonatemi e mi raccomando non abbandonatemi e recensite.
Baci, giu <3

 



   
 
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