Camping
2. Gli hobby nascosti di Yamato
- Si può sapere che diavolo vi è successo? – la schiettezza di
Daisuke a volte non aveva confini.
- Yamato e Iori hanno cambiato una ruota – gli rispose vago
Takeru.
Jyou, Koushiro, Daisuke e Ken, all’affermazione, non poterono
fare a meno di volgere le proprie attenzioni sui due malcapitati di turno che,
ancora imbrattati di grasso, si sforzavano di apparire sereni.
- Ma va? E perché mai? – strabuzzò gli occhi l’altro, facendo
scuotere la testa ai più.
- Ne avevamo voglia, sai. Che c’è di meglio di cambiare una
ruota per divertirsi un po’? – la voce di Yamato sarebbe stata quella
imparziale di sempre se non fosse stata per la stonatura di cinismo che
tuttavia Daisuke non parve notare.
- Certe volte sei proprio strano, Yamato. Come diavolo fai a
divertirti con un’attività simile?! Che razza di hobby del cavolo che hai! Per
fortuna che li tieni nascosti…! -
Ai ragazzi caddero le braccia a terra, per così dire. “Ma come
si fa ad essere così ingenui?”, si domandò spossato Yamato, passandosi avvilito
una mano nei folti capelli dorati. Per sua fortuna a dargli una mano
sopraggiunse la voce pacata di Iori con la sua solita e invidiabile diplomazia.
- Non lo facevamo per hobby, ma perché si è bucata una ruota,
per strada, e così siamo stati costretti a cambiarla -
- Ah, ecco! E ditelo prima, no? – li sgridò quasi Daisuke, prima
di ricevere una poderosa e quanto mai amichevole pacca sulle spalle.
- Dai, vieni a darci una mano! – lo esortò a seguirlo Taichi,
mettendo così fine ai suoi inconcludenti sproloqui.
Motomiya annuì e in men che non si dica era già all’opera per
aiutare gli amici a sistemare il resto delle cose trasportate da Yamato.
- Bel posticino. Chi l’ha scelto? – stava nel frattempo dicendo
Takeru all’indirizzo di Ken, il quale lo stava gentilmente aiutando a portare
l’imballaggio di cibo.
- È stato Koushiro a notarlo per primo -
- Il suo sguardo vigile non sbaglia un colpo, eh? -
- No – scosse il capo a dare man forte Ichijouji, sorridendo
cordiale allo sguardo complice che l’altro gli lanciò.
Anche dal retro della vettura del padre di Yamato e Takeru si
stava tenendo una breve conversazione accesa da Jyou. Il ragazzo, infatti,
cogliendo al volo l’opportunità di poter parlare col più grande dei due biondi
del gruppo e con Taichi rimasti soli a sistemare il cofano svuotato, si era
avvicinato per porgere loro senza peli sulla lingua il dilemma che lo stava
tormentando da un po’.
- Avete notato anche voi che Koushiro sembra distratto ultimamente?
-
Yamato, che stava lottando per agganciare il portapacchi, si
fermò di scatto per voltarsi a fissarlo con sguardo perplesso. Taichi, invece,
lo guardava come se all’improvviso gli avessero detto che fosse un alieno.
- Prima, ad esempio, eravamo in macchina e io stavo dicendo che
mi dispiaceva per le ragazze, rimaste da sole ad Odaiba – continuò Jyou
imperterrito, non facendo caso al volto di Yamato ombrarsi appena a quelle
parole. – E invece Koushiro è arrossito come un pomodoro e si è voltato dalla
parte del finestrino! -
- Come un pomodoro? – adesso Taichi era perlopiù stranito.
- Ma sì, un pomodoro, di quelli rossi e maturi! -
- Un pomodoro maturo…-
- Esatto! E anche ieri sera: io l’ho chiamato per sapere a che
ora dovevo passare a prenderlo e ne ho approfittato per chiedergli se aveva
sentito le ragazze. Ma lui sai che ha fatto? Ha iniziato a balbettare e a dire
che non aveva visto nessuno da quando ci eravamo lasciati da casa di Taichi,
che era stato tappato in casa e che Mimi era a casa propria -
- Mimi?! – così come aveva fatto con Jyou il giorno prima, la
spiegazione riuscì a stupire pure e persino Yamato.
- Già, lei. Credete che possa essere successo qualcosa tra loro?
-
Per la prima volta in vita loro, i due interpellati si ritrovarono
a riflettere su una coppia che non avrebbero mai creduto possibile. Koushiro e
Mimi erano agli antipodi, uno l’esatto opposto dell’altra e una storia tra loro
era credibile come poteva esserlo vedere un ippopotamo cantare l’inno
nazionale. D’altro canto nessuno di loro avrebbe mai scommesso neppure su
Miyako e Ken, mentre invece stavano insieme già da circa un anno.
- Beh, tutto sommato è possibile – statuì infine Yamato, ancora
vagamente sconcertato.
- Conoscendo Mimi, direi che ci si può aspettare di tutto! –
diede man forte anche Taichi, con un sorriso ebete stampato in volto al
pensiero di lei con il vecchio amico, Izumi.
Jyou allora fece per dire qualcosa, ma l’arrivo di Daisuke
stroncò sul nascere ogni possibile intervento.
- Si può sapere che diavolo combinate ancora qui? Noi stiamo per
tuffarci in acqua! -
- In acqua? – quasi meccanicamente Kido cercò con lo sguardo un
punto dove fosse stato possibile farsi un bagno e sgranò gli occhi quando capì
di che si trattava. – Oh, il fiume -
- Esatto! – annuì entusiasta Daisuke, proprio quando alle sue
spalle si avvertì il rumore nitido di qualcosa che veniva buttata in acqua.
O meglio. Qualcuno.
- Oh, accidenti! Hanno iniziato senza di me! – sbuffò seccato il
diciassettenne, salvo poi riprendersi appena l’istante dopo. – Ehi Iori! Non
vale tuffarsi per primo! -
Per tutta risposta il ragazzo, che era stato chiaramente lanciato
in acqua da Koushiro, Takeru e Ken, gli lanciò un’occhiataccia terrificante la
quale venne tuttavia bellamente ignorata da Daisuke, già arrivato ai piedi del
fiume.
- Che dite, ci uniamo a loro? – propose con un guizzo negli
occhi Taichi, chiaro sintomo della smania che coltivava di tuffarsi a sua
volta.
La sua però non era una domanda che doveva trovare risposta.
Infatti, afferrando per le braccia i due amici, li costrinse a seguirlo verso
il fiume ancor prima che quelli avessero avuto il tempo di replicare.
---
- Ecco i vostri frappé – la cameriera lasciò le ordinazioni sul
tavolo, sorridendo e sgattaiolando via appena l’istante dopo.
Rimaste da sole al loro tavolo, le ragazze si precipitarono
sulle loro fresche bevande.
- Ah! L’ideale per una giornata del genere – sospirò rinfrancata
Mimi riferendosi alla singolare ondata di calura interscesa a Tokyo. –
Scommetto che i ragazzi neanche lo sentono tutto questo caldo! -
- Chissà che stanno facendo adesso…- si chiese invece Hikari, il
cui pensiero era corso irrimediabilmente agli otto amici e ad uno di loro in
special modo.
- Tenendo conto dei soggetti, staranno sicuramente ancora
montando le tende! – scosse il capo Miyako con aria di finto rimprovero.
- Ma dai! – la spintonò amichevolmente Mimi.
- Sei troppo dura con loro, Miyako – ribatté invece Hikari.
- Succede che a volte accadono cose impensabili e allora non sai
dove sbattere la testa – disse a quel punto Sora, tra una sorsata e l’altra di
frappé, attirando gli sguardi delle amiche come calamite.
Mimi, seduta accanto a lei, si chiese se la sua migliore amica
stesse ancora parlando dei ragazzi o se si stesse riferendo a qualcosa di
personale. Anche Hikari e Miyako iniziavano a provare gli stessi dubbi,
tuttavia il nuovo intervento di Sora le fece desistere dall’esporre le proprie
domande a riguardo.
- E comunque ci sono sempre Jyou, o Koushiro – e a quel punto il
volto di Mimi stranamente si tinse di un rosso vermiglio. – Con la testa sulle
spalle quel tanto da consentire di montare una tenda, non vi pare? -
- Certo! E anche Ken non se
la cava tanto male, no Miyako? – colse la palla al balzo Mimi, sforzandosi di
dissimulare il crescente rossore.
Contrariamente alle aspettative, però, Inoue si dimostrò
piuttosto intransigente nel rispondere.
- Vi prego, non parlatemi di lui! – replicò difatti, dura.
Al che e a ragione, Sora, Mimi e Hikari si gettarono occhiate
l’un l’altra perplesse. Certo in un anno o poco più di fidanzamento ce ne erano
state di litigate tra loro, ma in nessuna di loro Miyako si era dimostrata così
estremista a riguardo. Evidentemente stavolta doveva essere successo qualcosa
che doveva averla fatta proprio arrabbiare e, a tal proposito, nessuna di loro
tre si sentì di escludere il campeggio stesso tra le possibili cause.
- È successo qualcosa tra voi? – si decise infine a chiedere
Sora, esponendo la curiosità collettiva con una semplice domanda.
- Sì, in effetti qualcosa è successa. Abbiamo litigato – annuì
con veemenza Miyako, ingurgitando un altro sorso della sua bevanda. – Ma adesso
basta pensare a questo e godiamoci piuttosto il restante di questa prima
giornata di sole donne! Allora: che ne dite di fare qualcosa stasera? -
- Che genere di cosa? – domandò incuriosita Hikari, decidendo,
dopo un istante incerto, di appoggiarla in quel disperato tentativo di cambiare
discorso.
- Non lo so, ma non mi va di stare a casa. È un delirio da
quando Momoe e Masato hanno deciso di sposarsi -
- Ormai manca poco – osservò Hikari dopo aver bevuto anche
l’ultimo sorso di frappé.
- Già. Decisamente
poco – annuì inacidita Miyako. – Direi che domenica è piuttosto vicina -
- Tua sorella deve essere molto emozionata – commentò invece
Mimi, con occhi fiammeggianti per l’emozione.
Lei adorava i matrimoni: la sposa in bianco e lo sposo raggiante
mentre la aspettava all’altare. Ci poteva essere mai niente di più romantico?! Beh,
sorrise, se dava credito alle parole di Koushiro erano fin troppo romantici i
matrimoni con tutte quelle lacrime e quei sentimentalismi degni di una soap
opera di terzo ordine.
Rendendosi effettivamente conto di ciò che stava pensando, Mimi
arrossì come una bambina. Ad un tratto si sentì incredibilmente stupida per
avere quasi diciannove anni.
- In effetti lo è, ma questo non fa altro che ripiegarsi su me e
mia sorella che invece dobbiamo sgobbare come matte! – stava nel frattempo
dicendo Miyako, in risposta all’affermazione fatta da Tachikawa.
- Tuo fratello è già arrivato da Kyoto? – domandò invece Hikari,
ricordando che il più grande della famiglia Inoue nello sposarsi aveva deciso
anche di trasferirsi nella città natale della moglie.
- No, arriverà domani con la sua bella mogliettina e la piccola
Miho – alzò gli occhi al cielo la digiprescelta, pregustando con una certa
repulsione le due intense giornate che le si presentavano.
- Comunque Momoe è stata gentile ad invitare anche noi – ragionò
Sora a quel punto, ricevendo cenni d’assenso anche da Mimi e Hikari.
Miyako per tutta risposta scrollò le spalle in un gesto che
voleva essere imparziale e che tuttavia venne limitato in misura smisurata dall’accenno
di sorriso.
- Allora, per stasera? – inquisì invece, riportando la
conversazione all’origine.
- Che ne dite di andare al cinema? Potremmo andare a vedere uno
di quei film romantici e strappalacrime che i ragazzi odiano tanto! – propose
Mimi cordiale, lanciando sguardi complici e strizzando l’occhio alle amiche,
che le sorrisero.
- Sì, è un’ottima idea! – approvò subito Hikari.
- Più che ottima, è sensazionale! Non vedo l’ora – annuì pure
Miyako, pregustando il meritato riposo dall’inferno caotico di casa.
- Sora? – Mimi si rivolse quindi alla ramata, salvo poi
constatare che per l’ennesima volta l’amica si era immersa in un mondo tutto
suo, ovattato e decisamente cupo. – Ehi…-
Tachikawa le prese una mano nella sua in un gesto che voleva
essere affettuoso e che ebbe l’effetto di riportarla all’istante alla realtà.
L’espressione era quella spenta e intontita che, salvo qualche rara eccezione,
non l’aveva abbandonata per tutta la giornata.
- Sì? – chiese ingenuamente Sora, fissandole quasi le vedesse
per la prima volta.
- Tesoro, ci dici che ti succede? – la esortò a sfogarsi Mimi,
ignorando ogni dubbio sull’idoneità del luogo per concentrarsi sull’amica e
tentare di aiutarla a risolvere i problemi che la tormentavano.
E Sora per un istante fu davvero tentata di rivelare alle amiche
i suoi dubbi, le sue preoccupazioni, perché sapeva che non solo l’avrebbero
ascoltata ma anche aiutata. Eppure…c’era quel magone allo stomaco che le
impediva quasi di respirare, figurarsi di parlare. Ma forse non era ancora
pronta, forse non ce la faceva ancora ad ammettere che poteva essere…
“Basta!”, si alzò di scatto dalla sua sedia, facendo girare gli
sguardi dei presenti su di sé.
- Scusate, io…devo andare – mormorò prendendo una manciata di
yen dalla borsa, lasciandoli sul tavolo e schizzando via come impazzita sotto
gli occhi delle restanti tre.
- Sora! – la richiamò Mimi non appena ebbe trovato la sua voce
lì da qualche parte, in gola, preoccupata e scioccata insieme dall’insolito
comportamento dell’amica.
- Verrai stasera al cinema, vero? – le urlò dietro Miyako,
sperando che davvero si presentasse per non lasciarla sola in un momento
difficile come quello.
Udendola, Sora si voltò e da oltre i tre metri di distanza fece
cenno di sì con la testa. Poi se ne andò, con passo lento ma deciso, lasciando
le altre tre digiprescelte a fissarla allontanarsi in un attonito silenzio.
---
Yamato uscì dal fiume completamente zuppo ma felice e si
avvicinò al suo zainetto per estrarvi de dentro il cellulare. Senza nemmeno il
bisogno di comporre il numero, pigiò sui tasti veloci e in men che non si dica
fece partire la telefonata. Il tutto si concluse tuttavia con un nulla di
fatto, visto che nella zona in cui si trovavano non c’era campo.
- Umpf! – sbuffò contrariato il ragazzo.
- Qualche problema? -
Yamato si voltò verso la fonte di quella domanda e sorrise
appena quando incrociò lo sguardo apprensivo del fratello minore.
- Volevo provare a fare una telefonata, ma non c’è nessuna
copertura di rete – spiegò in tono vago, eppure a Takeru bastò per fargli
comprendere che era Sora la destinataria della malriuscita chiamata.
- Ho visto una collinetta laggiù. Magari lì il telefono prende –
ipotizzò, speranzoso come la sua legittima digipietra.
Yamato seguì lo sguardo del fratello e, capendo il punto, decise
di seguire il consiglio.
- Vado a provare – disse quindi, prima di avviarsi in totale
solitudine verso il posto non molto distante.
Rimasto solo Takeru lo seguì con lo sguardo per un bel tratto
prima di puntare gli occhi azzurri verso il suo di zaino. Ad un tratto
un’irresistibile voglia di prendere il cellulare e di sentire almeno la voce di
una determinata persona si era fatta largo in lui come una macchia d’olio che
andava sempre più ad espandersi. L’unica cosa che lo fermava era la
consapevolezza di non potere tecnicamente chiamare da lì. “Forse potrei
raggiungere Yamato e telefonarle”, considerò pensoso, prima che la figura
dinoccolata di Iori lo distraesse senza volerlo dai suoi pensieri.
- Giuro che lo ammazzo – sibilò tra i denti il quattordicenne,
accennando non troppo velatamente a Daisuke che adesso rideva come uno sguaiato
dal fiume.
- Perché? Che ha combinato stavolta? – s’incuriosì Takeru,
dimenticando per un istante i suoi dilemmi.
- Mi ha quasi annegato, ecco tutto – sospirò pesantemente Iori,
accasciandosi a terra come un sacco di patate.
I suoi occhi smeraldo erano vagamente oscurati da una sottile
patina di nebbia che lo faceva apparire ancora più serio di quanto già non
fosse. Takeru allora, che lo conosceva forse meglio di tutti, gli si sedette di
fianco pronto a scoprire cosa non andava.
- Che succede, amico? – gli domandò centrando il punto della
questione ma evitando nel contempo d’intercettare il suo sguardo per non
rischiare di metterlo a disagio.
Iori alla domanda sussultò appena, preso in contropiede.
- Niente di importante, è solo che…- esitò, incerto sulle parole
da usare, prima di sospirare e concludere la frase con la più semplice verità.
– Non riesco a smettere di pensare a lei -
Senza bisogno di avere un nome, Takeru intuì subito a chi si
stesse riferendo e per questo non poté fare a meno di passarsi dispiaciuto una
mano nei capelli disordinati. Gli dispiaceva che l’amico soffrisse a quel modo,
ma in casi come quelli c’era davvero ben poco da fare.
- Presto andrà meglio, vedrai – lo rassicurò, poggiandogli
amichevolmente una mano su una spalla in segno di conforto.
- Già – annuì solo Iori, non del tutto convinto, posando uno
sguardo enigmatico e ricco di significati reconditi verso uno dei digiprescelti
ancora a mollo nel fiume.
Note:
Bentornati miei cari! Allora, vediamo, parto col dire che questo capitolo è
venuto fuori quasi da solo e alla fine le idee sono uscite senza nemmeno sapere
che c’erano. Lo so, sembrerà assurdo, ma il fatto è che i nostri digiprescelti
hanno delle personalità così complesse che è difficile non lasciarsi trascinare
da loro! Comunque se pensate che vi ho messo dei tarli nella testa, allora sono
spiacente di comunicarvi che questo non è niente in confronto a tutti quelli
che vi farò venire poi! ^.^
Prima di passare alle recensioni, volevo soltanto scusarmi se ho
postato questo capitolo dopo un po’, ma come alcuni sapranno sono rimasta
off-line per più di una settimana e, ad aggiungersi, la mia imminente partenza
per Londra questo finesettimana! E, a tal proposito, ho voluto lasciarvi una
sorta di “regalo” postando questo secondo capitolo di Camping oggi e il
sedicesimo di Good Boys l’altro giorno. Spero lo apprezzerete.
Dunque, per quanto riguarda i ringraziamenti…caspita! Undici
recensioni‼ Non mi aspettavo un simile successo, sono commossa! Siete
carinissimi, davvero, mi fa enormemente piacere vedere l’entusiasmo con cui è
stato accolto questo progetto (e anche Good Boys! Grazie mille per le
recensioni, sul serio!) e questo non fa altro che spronarmi a concludere presto
questa fanfiction, che comunque si sta avviando verso la fase finale. Ebbene,
ringraziamenti! In ordine sparso.
·
Sora89:
è vero, il titolo del primo capitolo è un po’ tantino fuorviante,
ma alla fine spero non ti abbia deluso il modo in cui ho inserito le gambe di
Iori! XD Ma sai che quando ho mandato il capitolo a Sae, in anteprima, era
rimasta colpita come te proprio dal titolo?! Beh, quello che ti posso dire su
Iori, è che per lui i dilemmi esistenziali non sono ancora finiti. Eh, no. Comunque
grazie dei tuoi complimenti, non sai quanto mi faccia piacere avere un tuo
parere. O forse lo sai? Comunque anche io, sotto, sotto, tifo per le ragazze! Sì,
beh, ci vuole un po’ di sano femminismo, non ti pare?!
·
DenaDena:
grazie mille per aver recensito questa mia storia. Sono stata
tagliata fuori da internet per un po’ e così non avevo visto la tua fanfiction
Takari. Comunque alla fine sono riuscita a leggerla (ti ho lasciato anche una
recensione: stupenda!). Beh sì, io Iori me lo sono sempre immaginata come l’uomo
di casa Hida. Alla fine, se ci pensi, tra lui, la mamma e il nonno, rimane l’unico
a potersi addossare certe attività. Per di più adesso gli ho dato pure quest’altro
problema! ^^
·
Roxy91:
sono contenta di sapere che sono riuscita a farti sorridere. Ma purtroppo
non potrò soddisfare la tua richiesta, mi dispiace (davvero), perché questa
storia è completamente Sorato. Per Mimi ho altri progetti, ecco. E anche per
Sora, alla fine. Però mi farebbe ugualmente piacere se continuassi a seguire
questa storia, anche se non voglio obbligarti se le coppie non ti piacciono! Però,
tanto valeva essere onesti sin dall’inizio.
·
Ice_Princes:
come dicevo con Roxy91, questa è decisamente una fanfiction
Sorato. Perciò, cadi sul sicuro in questo senso. Per quanto riguarda i ragazzi,
come vedi tra le battute di Daisuke e i tuffi di Iori, ce l’hanno fatta i
nostri ad arrivare al campeggio! E per quanto riguarda il Takari, oh, ti
assicuro che anche per loro la strada sarà tutta in salita e piena di tormenti
interiori, sì, sì.
·
Kari89:
tesoro (ma certo che puoi! E io, posso?), vederti lasciarmi una
recensione ad una storia Sorato, mi fa estremamente piacere. Il che ti lascia
immaginare il sorriso grosso stampato sulla mia faccia in questo momento,
sapendo che anche una fan della coppia Taiora come te abbia letto la mia
storia. Beh, almeno potrai consolarti con Takari e con le altre coppie, se ti
piacciono! ^^
·
DarkSelene89Noemi:
carissima, alla fine la batteria se ne era proprio andata quel
giorno. Colpa del mio cellulare, che non dura un attimo! Per quanto riguarda le
coppie, anche se non dovrei dirlo, ci hai preso in pieno! Eh, eh, ma di sicuro
non sarà facile per nessuno andare avanti in questa mia storia con tutti i
dubbi che ho ficcato dentro. ^^ Per Daisuke, invece, ti preannuncio che lo si
vedrà meglio nei prossimi capitoli, in un ruolo che io personalmente gli ho
sempre visto bene! Non ti dico di più, però! XD
·
HikariKanna:
che dire, Iori ha delle belle gambe, sì, sì! Quindi ti piace? È una
trovata un po’ particolare perché questi dodici capitoli sono tutti spalmati
nell’arco di tre giorni e in un preciso momento temporale, perciò a volte non
ti dico come è difficile far coincidere i dubbi. Ma lo sai che sono felicissima
di trovarti anche qui?! Davvero. E di sicuro non mancheranno i colpi di scena
in Camping, questo te lo posso assicurare! Tvb idem!
·
Dana: ciao! Allora
dimmi: che te ne pare di questo secondo capitolo? Spero vivamente che ti sia
piaciuto almeno quanto il primo! Grazie per avermi lasciato il tuo contatto,
appena mi svicolo e torno da Londra, ti mando una bella mail. Oppure mandamela
tu, nel frattempo, così chiacchieriamo un po’!
·
Addison:
ehi, ehi, hai visto che ti ho risposto alla mail? Mamma mia come
sono contenta della proposta che mi hai fatto, dico sul serio! Venendo a noi e
alla fanfiction, sono molto felice che ti sia messa a leggerla (anche per Good
Boys). Che dici? Ti piace fino ad ora? Come dicevo, il campeggio sarà alquanto
movimentato per i ragazzi! ^^ Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo
capitolo, se puoi. Ci tengo, seriamente.
·
Kymyt: ecco
il continuo, spero ti sia piaciuto. Non so se anche tu sei per il Taiora o per
il Sorato, ma è inutile ormai dire per quale delle due tenderà la mia
fanfiction. Ebbene sì, mi dichiaro colpevole: amo troppo il Sorato, ecco tutto!
Comunque se vuoi fammi sapere cosa ne pensi di questo secondo capitolo, mi
farebbe piacere.
·
Sae: ultima
volutamente, ma non d’importanza. Alla mia best vanno tutti i miei
ringraziamenti, perché davvero è lei la molla scatenante di questa fanfiction. Perché
mi incoraggi sempre, sorellina, e mi inciti talmente tanto che senza di te sarei
perduta. E perché il sei ormai ci perseguita, non è vero? ^.- Avevi già letto
il primo capitolo e anche questo, se non ricordo male, perciò sono stata
doppiamente felice di vedere che lo hai riletto! Per me? Grazie‼ *.* Sei
un tesoro, lo sai, no? Sei l’unica testimone di nozze che avrei mai voluto,
ebbene sì! Io e il mio Gaara (che in questo momento sta leggendo quello che
scrivo) ti siamo enormemente grati del tuo appoggio. Senza di te, non ci
saremmo mai sposati! XD E senza di te, lo ripeto, probabilmente questa
fanfiction non avrebbe trovato la luce perciò non so davvero come ringraziarti.
Ti voglio bene, ma questo lo sai già, no? Sei il mio Taichi‼ ^.^
Detto questo, non mi rimane altro che salutarvi e darvi
appuntamento al prossimo capitolo, che spero di riuscire a pubblicare in breve
tempo!
Baci e ancora grazie a tutti!
Memi