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Autore: memi    28/02/2008    10 recensioni
"- Ad ogni modo quel che è fatto è fatto, per cui io direi di prenderci questi tre giorni di lontananza forzata per spassarcela un po’ tra noi ragazze! Che ne dite? – proruppe a quel punto Mimi, l’unica delle quattro a mostrarsi stranamente felice.
Miyako la fissò per un istante interdetta poi un lampo le guizzò negli occhi e subito il buonumore tornò a farsi strada sul suo volto.
- Ma sai che hai proprio ragione?! Se i ragazzi possono partire per un campeggio di soli uomini, noi possiamo benissimo goderci Odaiba da sole! Anzi, sapete che vi dico? Sono proprio contenta che siamo rimaste noi quattro, un’opportunità del genere per stare tra noi senza ragazzi tra i piedi non è mai capitata -"
I ragazzi decidono di partire per un campeggio solo uomini, lasciando così le ragazze in città a giostrarsi tra i mille problemi e l'evento della settimana. Ma anche per loro la vita non sarà affatto facile tra amore, sarcasmo, difficoltà, natura e chi più ne ha più ne metta in questa storia in cui ogni capitolo prende il nome di un digiprescelto.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camping

2. Gli hobby nascosti di Yamato

 

- Si può sapere che diavolo vi è successo? – la schiettezza di Daisuke a volte non aveva confini.

- Yamato e Iori hanno cambiato una ruota – gli rispose vago Takeru.

Jyou, Koushiro, Daisuke e Ken, all’affermazione, non poterono fare a meno di volgere le proprie attenzioni sui due malcapitati di turno che, ancora imbrattati di grasso, si sforzavano di apparire sereni.

- Ma va? E perché mai? – strabuzzò gli occhi l’altro, facendo scuotere la testa ai più.

- Ne avevamo voglia, sai. Che c’è di meglio di cambiare una ruota per divertirsi un po’? – la voce di Yamato sarebbe stata quella imparziale di sempre se non fosse stata per la stonatura di cinismo che tuttavia Daisuke non parve notare.

- Certe volte sei proprio strano, Yamato. Come diavolo fai a divertirti con un’attività simile?! Che razza di hobby del cavolo che hai! Per fortuna che li tieni nascosti…! -

Ai ragazzi caddero le braccia a terra, per così dire. “Ma come si fa ad essere così ingenui?”, si domandò spossato Yamato, passandosi avvilito una mano nei folti capelli dorati. Per sua fortuna a dargli una mano sopraggiunse la voce pacata di Iori con la sua solita e invidiabile diplomazia.

- Non lo facevamo per hobby, ma perché si è bucata una ruota, per strada, e così siamo stati costretti a cambiarla -

- Ah, ecco! E ditelo prima, no? – li sgridò quasi Daisuke, prima di ricevere una poderosa e quanto mai amichevole pacca sulle spalle.

- Dai, vieni a darci una mano! – lo esortò a seguirlo Taichi, mettendo così fine ai suoi inconcludenti sproloqui.

Motomiya annuì e in men che non si dica era già all’opera per aiutare gli amici a sistemare il resto delle cose trasportate da Yamato.

- Bel posticino. Chi l’ha scelto? – stava nel frattempo dicendo Takeru all’indirizzo di Ken, il quale lo stava gentilmente aiutando a portare l’imballaggio di cibo.

- È stato Koushiro a notarlo per primo -

- Il suo sguardo vigile non sbaglia un colpo, eh? -

- No – scosse il capo a dare man forte Ichijouji, sorridendo cordiale allo sguardo complice che l’altro gli lanciò.

Anche dal retro della vettura del padre di Yamato e Takeru si stava tenendo una breve conversazione accesa da Jyou. Il ragazzo, infatti, cogliendo al volo l’opportunità di poter parlare col più grande dei due biondi del gruppo e con Taichi rimasti soli a sistemare il cofano svuotato, si era avvicinato per porgere loro senza peli sulla lingua il dilemma che lo stava tormentando da un po’.

- Avete notato anche voi che Koushiro sembra distratto ultimamente? -

Yamato, che stava lottando per agganciare il portapacchi, si fermò di scatto per voltarsi a fissarlo con sguardo perplesso. Taichi, invece, lo guardava come se all’improvviso gli avessero detto che fosse un alieno.

- Prima, ad esempio, eravamo in macchina e io stavo dicendo che mi dispiaceva per le ragazze, rimaste da sole ad Odaiba – continuò Jyou imperterrito, non facendo caso al volto di Yamato ombrarsi appena a quelle parole. – E invece Koushiro è arrossito come un pomodoro e si è voltato dalla parte del finestrino! -

- Come un pomodoro? – adesso Taichi era perlopiù stranito.

- Ma sì, un pomodoro, di quelli rossi e maturi! -

- Un pomodoro maturo…-

- Esatto! E anche ieri sera: io l’ho chiamato per sapere a che ora dovevo passare a prenderlo e ne ho approfittato per chiedergli se aveva sentito le ragazze. Ma lui sai che ha fatto? Ha iniziato a balbettare e a dire che non aveva visto nessuno da quando ci eravamo lasciati da casa di Taichi, che era stato tappato in casa e che Mimi era a casa propria -

- Mimi?! – così come aveva fatto con Jyou il giorno prima, la spiegazione riuscì a stupire pure e persino Yamato.

- Già, lei. Credete che possa essere successo qualcosa tra loro? -

Per la prima volta in vita loro, i due interpellati si ritrovarono a riflettere su una coppia che non avrebbero mai creduto possibile. Koushiro e Mimi erano agli antipodi, uno l’esatto opposto dell’altra e una storia tra loro era credibile come poteva esserlo vedere un ippopotamo cantare l’inno nazionale. D’altro canto nessuno di loro avrebbe mai scommesso neppure su Miyako e Ken, mentre invece stavano insieme già da circa un anno.

- Beh, tutto sommato è possibile – statuì infine Yamato, ancora vagamente sconcertato.

- Conoscendo Mimi, direi che ci si può aspettare di tutto! – diede man forte anche Taichi, con un sorriso ebete stampato in volto al pensiero di lei con il vecchio amico, Izumi.

Jyou allora fece per dire qualcosa, ma l’arrivo di Daisuke stroncò sul nascere ogni possibile intervento.

- Si può sapere che diavolo combinate ancora qui? Noi stiamo per tuffarci in acqua! -

- In acqua? – quasi meccanicamente Kido cercò con lo sguardo un punto dove fosse stato possibile farsi un bagno e sgranò gli occhi quando capì di che si trattava. – Oh, il fiume -

- Esatto! – annuì entusiasta Daisuke, proprio quando alle sue spalle si avvertì il rumore nitido di qualcosa che veniva buttata in acqua.

O meglio. Qualcuno.

- Oh, accidenti! Hanno iniziato senza di me! – sbuffò seccato il diciassettenne, salvo poi riprendersi appena l’istante dopo. – Ehi Iori! Non vale tuffarsi per primo! -

Per tutta risposta il ragazzo, che era stato chiaramente lanciato in acqua da Koushiro, Takeru e Ken, gli lanciò un’occhiataccia terrificante la quale venne tuttavia bellamente ignorata da Daisuke, già arrivato ai piedi del fiume.

- Che dite, ci uniamo a loro? – propose con un guizzo negli occhi Taichi, chiaro sintomo della smania che coltivava di tuffarsi a sua volta.

La sua però non era una domanda che doveva trovare risposta. Infatti, afferrando per le braccia i due amici, li costrinse a seguirlo verso il fiume ancor prima che quelli avessero avuto il tempo di replicare.

 

---

 

- Ecco i vostri frappé – la cameriera lasciò le ordinazioni sul tavolo, sorridendo e sgattaiolando via appena l’istante dopo.

Rimaste da sole al loro tavolo, le ragazze si precipitarono sulle loro fresche bevande.

- Ah! L’ideale per una giornata del genere – sospirò rinfrancata Mimi riferendosi alla singolare ondata di calura interscesa a Tokyo. – Scommetto che i ragazzi neanche lo sentono tutto questo caldo! -

- Chissà che stanno facendo adesso…- si chiese invece Hikari, il cui pensiero era corso irrimediabilmente agli otto amici e ad uno di loro in special modo.

- Tenendo conto dei soggetti, staranno sicuramente ancora montando le tende! – scosse il capo Miyako con aria di finto rimprovero.

- Ma dai! – la spintonò amichevolmente Mimi.

- Sei troppo dura con loro, Miyako – ribatté invece Hikari.

- Succede che a volte accadono cose impensabili e allora non sai dove sbattere la testa – disse a quel punto Sora, tra una sorsata e l’altra di frappé, attirando gli sguardi delle amiche come calamite.

Mimi, seduta accanto a lei, si chiese se la sua migliore amica stesse ancora parlando dei ragazzi o se si stesse riferendo a qualcosa di personale. Anche Hikari e Miyako iniziavano a provare gli stessi dubbi, tuttavia il nuovo intervento di Sora le fece desistere dall’esporre le proprie domande a riguardo.

- E comunque ci sono sempre Jyou, o Koushiro – e a quel punto il volto di Mimi stranamente si tinse di un rosso vermiglio. – Con la testa sulle spalle quel tanto da consentire di montare una tenda, non vi pare? -

- Certo! E anche Ken non se la cava tanto male, no Miyako? – colse la palla al balzo Mimi, sforzandosi di dissimulare il crescente rossore.

Contrariamente alle aspettative, però, Inoue si dimostrò piuttosto intransigente nel rispondere.

- Vi prego, non parlatemi di lui! – replicò difatti, dura.

Al che e a ragione, Sora, Mimi e Hikari si gettarono occhiate l’un l’altra perplesse. Certo in un anno o poco più di fidanzamento ce ne erano state di litigate tra loro, ma in nessuna di loro Miyako si era dimostrata così estremista a riguardo. Evidentemente stavolta doveva essere successo qualcosa che doveva averla fatta proprio arrabbiare e, a tal proposito, nessuna di loro tre si sentì di escludere il campeggio stesso tra le possibili cause.

- È successo qualcosa tra voi? – si decise infine a chiedere Sora, esponendo la curiosità collettiva con una semplice domanda.

- Sì, in effetti qualcosa è successa. Abbiamo litigato – annuì con veemenza Miyako, ingurgitando un altro sorso della sua bevanda. – Ma adesso basta pensare a questo e godiamoci piuttosto il restante di questa prima giornata di sole donne! Allora: che ne dite di fare qualcosa stasera? -

- Che genere di cosa? – domandò incuriosita Hikari, decidendo, dopo un istante incerto, di appoggiarla in quel disperato tentativo di cambiare discorso.

- Non lo so, ma non mi va di stare a casa. È un delirio da quando Momoe e Masato hanno deciso di sposarsi -

- Ormai manca poco – osservò Hikari dopo aver bevuto anche l’ultimo sorso di frappé.

- Già. Decisamente poco – annuì inacidita Miyako. – Direi che domenica è piuttosto vicina -

- Tua sorella deve essere molto emozionata – commentò invece Mimi, con occhi fiammeggianti per l’emozione.

Lei adorava i matrimoni: la sposa in bianco e lo sposo raggiante mentre la aspettava all’altare. Ci poteva essere mai niente di più romantico?! Beh, sorrise, se dava credito alle parole di Koushiro erano fin troppo romantici i matrimoni con tutte quelle lacrime e quei sentimentalismi degni di una soap opera di terzo ordine.

Rendendosi effettivamente conto di ciò che stava pensando, Mimi arrossì come una bambina. Ad un tratto si sentì incredibilmente stupida per avere quasi diciannove anni.

- In effetti lo è, ma questo non fa altro che ripiegarsi su me e mia sorella che invece dobbiamo sgobbare come matte! – stava nel frattempo dicendo Miyako, in risposta all’affermazione fatta da Tachikawa.

- Tuo fratello è già arrivato da Kyoto? – domandò invece Hikari, ricordando che il più grande della famiglia Inoue nello sposarsi aveva deciso anche di trasferirsi nella città natale della moglie.

- No, arriverà domani con la sua bella mogliettina e la piccola Miho – alzò gli occhi al cielo la digiprescelta, pregustando con una certa repulsione le due intense giornate che le si presentavano.

- Comunque Momoe è stata gentile ad invitare anche noi – ragionò Sora a quel punto, ricevendo cenni d’assenso anche da Mimi e Hikari.

Miyako per tutta risposta scrollò le spalle in un gesto che voleva essere imparziale e che tuttavia venne limitato in misura smisurata dall’accenno di sorriso.

- Allora, per stasera? – inquisì invece, riportando la conversazione all’origine.

- Che ne dite di andare al cinema? Potremmo andare a vedere uno di quei film romantici e strappalacrime che i ragazzi odiano tanto! – propose Mimi cordiale, lanciando sguardi complici e strizzando l’occhio alle amiche, che le sorrisero.

- Sì, è un’ottima idea! – approvò subito Hikari.

- Più che ottima, è sensazionale! Non vedo l’ora – annuì pure Miyako, pregustando il meritato riposo dall’inferno caotico di casa.

- Sora? – Mimi si rivolse quindi alla ramata, salvo poi constatare che per l’ennesima volta l’amica si era immersa in un mondo tutto suo, ovattato e decisamente cupo. – Ehi…-

Tachikawa le prese una mano nella sua in un gesto che voleva essere affettuoso e che ebbe l’effetto di riportarla all’istante alla realtà. L’espressione era quella spenta e intontita che, salvo qualche rara eccezione, non l’aveva abbandonata per tutta la giornata.

- Sì? – chiese ingenuamente Sora, fissandole quasi le vedesse per la prima volta.

- Tesoro, ci dici che ti succede? – la esortò a sfogarsi Mimi, ignorando ogni dubbio sull’idoneità del luogo per concentrarsi sull’amica e tentare di aiutarla a risolvere i problemi che la tormentavano.

E Sora per un istante fu davvero tentata di rivelare alle amiche i suoi dubbi, le sue preoccupazioni, perché sapeva che non solo l’avrebbero ascoltata ma anche aiutata. Eppure…c’era quel magone allo stomaco che le impediva quasi di respirare, figurarsi di parlare. Ma forse non era ancora pronta, forse non ce la faceva ancora ad ammettere che poteva essere…

“Basta!”, si alzò di scatto dalla sua sedia, facendo girare gli sguardi dei presenti su di sé.

- Scusate, io…devo andare – mormorò prendendo una manciata di yen dalla borsa, lasciandoli sul tavolo e schizzando via come impazzita sotto gli occhi delle restanti tre.

- Sora! – la richiamò Mimi non appena ebbe trovato la sua voce lì da qualche parte, in gola, preoccupata e scioccata insieme dall’insolito comportamento dell’amica.

- Verrai stasera al cinema, vero? – le urlò dietro Miyako, sperando che davvero si presentasse per non lasciarla sola in un momento difficile come quello.

Udendola, Sora si voltò e da oltre i tre metri di distanza fece cenno di sì con la testa. Poi se ne andò, con passo lento ma deciso, lasciando le altre tre digiprescelte a fissarla allontanarsi in un attonito silenzio.

 

---

 

Yamato uscì dal fiume completamente zuppo ma felice e si avvicinò al suo zainetto per estrarvi de dentro il cellulare. Senza nemmeno il bisogno di comporre il numero, pigiò sui tasti veloci e in men che non si dica fece partire la telefonata. Il tutto si concluse tuttavia con un nulla di fatto, visto che nella zona in cui si trovavano non c’era campo.

- Umpf! – sbuffò contrariato il ragazzo.

- Qualche problema? -

Yamato si voltò verso la fonte di quella domanda e sorrise appena quando incrociò lo sguardo apprensivo del fratello minore.

- Volevo provare a fare una telefonata, ma non c’è nessuna copertura di rete – spiegò in tono vago, eppure a Takeru bastò per fargli comprendere che era Sora la destinataria della malriuscita chiamata.

- Ho visto una collinetta laggiù. Magari lì il telefono prende – ipotizzò, speranzoso come la sua legittima digipietra.

Yamato seguì lo sguardo del fratello e, capendo il punto, decise di seguire il consiglio.

- Vado a provare – disse quindi, prima di avviarsi in totale solitudine verso il posto non molto distante.

Rimasto solo Takeru lo seguì con lo sguardo per un bel tratto prima di puntare gli occhi azzurri verso il suo di zaino. Ad un tratto un’irresistibile voglia di prendere il cellulare e di sentire almeno la voce di una determinata persona si era fatta largo in lui come una macchia d’olio che andava sempre più ad espandersi. L’unica cosa che lo fermava era la consapevolezza di non potere tecnicamente chiamare da lì. “Forse potrei raggiungere Yamato e telefonarle”, considerò pensoso, prima che la figura dinoccolata di Iori lo distraesse senza volerlo dai suoi pensieri.

- Giuro che lo ammazzo – sibilò tra i denti il quattordicenne, accennando non troppo velatamente a Daisuke che adesso rideva come uno sguaiato dal fiume.

- Perché? Che ha combinato stavolta? – s’incuriosì Takeru, dimenticando per un istante i suoi dilemmi.

- Mi ha quasi annegato, ecco tutto – sospirò pesantemente Iori, accasciandosi a terra come un sacco di patate.

I suoi occhi smeraldo erano vagamente oscurati da una sottile patina di nebbia che lo faceva apparire ancora più serio di quanto già non fosse. Takeru allora, che lo conosceva forse meglio di tutti, gli si sedette di fianco pronto a scoprire cosa non andava.

- Che succede, amico? – gli domandò centrando il punto della questione ma evitando nel contempo d’intercettare il suo sguardo per non rischiare di metterlo a disagio.

Iori alla domanda sussultò appena, preso in contropiede.

- Niente di importante, è solo che…- esitò, incerto sulle parole da usare, prima di sospirare e concludere la frase con la più semplice verità. – Non riesco a smettere di pensare a lei -

Senza bisogno di avere un nome, Takeru intuì subito a chi si stesse riferendo e per questo non poté fare a meno di passarsi dispiaciuto una mano nei capelli disordinati. Gli dispiaceva che l’amico soffrisse a quel modo, ma in casi come quelli c’era davvero ben poco da fare.

- Presto andrà meglio, vedrai – lo rassicurò, poggiandogli amichevolmente una mano su una spalla in segno di conforto.

- Già – annuì solo Iori, non del tutto convinto, posando uno sguardo enigmatico e ricco di significati reconditi verso uno dei digiprescelti ancora a mollo nel fiume.

 

 

Note: Bentornati miei cari! Allora, vediamo, parto col dire che questo capitolo è venuto fuori quasi da solo e alla fine le idee sono uscite senza nemmeno sapere che c’erano. Lo so, sembrerà assurdo, ma il fatto è che i nostri digiprescelti hanno delle personalità così complesse che è difficile non lasciarsi trascinare da loro! Comunque se pensate che vi ho messo dei tarli nella testa, allora sono spiacente di comunicarvi che questo non è niente in confronto a tutti quelli che vi farò venire poi! ^.^

Prima di passare alle recensioni, volevo soltanto scusarmi se ho postato questo capitolo dopo un po’, ma come alcuni sapranno sono rimasta off-line per più di una settimana e, ad aggiungersi, la mia imminente partenza per Londra questo finesettimana! E, a tal proposito, ho voluto lasciarvi una sorta di “regalo” postando questo secondo capitolo di Camping oggi e il sedicesimo di Good Boys l’altro giorno. Spero lo apprezzerete.

Dunque, per quanto riguarda i ringraziamenti…caspita! Undici recensioni‼ Non mi aspettavo un simile successo, sono commossa! Siete carinissimi, davvero, mi fa enormemente piacere vedere l’entusiasmo con cui è stato accolto questo progetto (e anche Good Boys! Grazie mille per le recensioni, sul serio!) e questo non fa altro che spronarmi a concludere presto questa fanfiction, che comunque si sta avviando verso la fase finale. Ebbene, ringraziamenti! In ordine sparso.

·          Sora89: è vero, il titolo del primo capitolo è un po’ tantino fuorviante, ma alla fine spero non ti abbia deluso il modo in cui ho inserito le gambe di Iori! XD Ma sai che quando ho mandato il capitolo a Sae, in anteprima, era rimasta colpita come te proprio dal titolo?! Beh, quello che ti posso dire su Iori, è che per lui i dilemmi esistenziali non sono ancora finiti. Eh, no. Comunque grazie dei tuoi complimenti, non sai quanto mi faccia piacere avere un tuo parere. O forse lo sai? Comunque anche io, sotto, sotto, tifo per le ragazze! Sì, beh, ci vuole un po’ di sano femminismo, non ti pare?!

·          DenaDena: grazie mille per aver recensito questa mia storia. Sono stata tagliata fuori da internet per un po’ e così non avevo visto la tua fanfiction Takari. Comunque alla fine sono riuscita a leggerla (ti ho lasciato anche una recensione: stupenda!). Beh sì, io Iori me lo sono sempre immaginata come l’uomo di casa Hida. Alla fine, se ci pensi, tra lui, la mamma e il nonno, rimane l’unico a potersi addossare certe attività. Per di più adesso gli ho dato pure quest’altro problema! ^^

·          Roxy91: sono contenta di sapere che sono riuscita a farti sorridere. Ma purtroppo non potrò soddisfare la tua richiesta, mi dispiace (davvero), perché questa storia è completamente Sorato. Per Mimi ho altri progetti, ecco. E anche per Sora, alla fine. Però mi farebbe ugualmente piacere se continuassi a seguire questa storia, anche se non voglio obbligarti se le coppie non ti piacciono! Però, tanto valeva essere onesti sin dall’inizio.

·          Ice_Princes: come dicevo con Roxy91, questa è decisamente una fanfiction Sorato. Perciò, cadi sul sicuro in questo senso. Per quanto riguarda i ragazzi, come vedi tra le battute di Daisuke e i tuffi di Iori, ce l’hanno fatta i nostri ad arrivare al campeggio! E per quanto riguarda il Takari, oh, ti assicuro che anche per loro la strada sarà tutta in salita e piena di tormenti interiori, sì, sì.

·          Kari89: tesoro (ma certo che puoi! E io, posso?), vederti lasciarmi una recensione ad una storia Sorato, mi fa estremamente piacere. Il che ti lascia immaginare il sorriso grosso stampato sulla mia faccia in questo momento, sapendo che anche una fan della coppia Taiora come te abbia letto la mia storia. Beh, almeno potrai consolarti con Takari e con le altre coppie, se ti piacciono! ^^

·          DarkSelene89Noemi: carissima, alla fine la batteria se ne era proprio andata quel giorno. Colpa del mio cellulare, che non dura un attimo! Per quanto riguarda le coppie, anche se non dovrei dirlo, ci hai preso in pieno! Eh, eh, ma di sicuro non sarà facile per nessuno andare avanti in questa mia storia con tutti i dubbi che ho ficcato dentro. ^^ Per Daisuke, invece, ti preannuncio che lo si vedrà meglio nei prossimi capitoli, in un ruolo che io personalmente gli ho sempre visto bene! Non ti dico di più, però! XD

·          HikariKanna: che dire, Iori ha delle belle gambe, sì, sì! Quindi ti piace? È una trovata un po’ particolare perché questi dodici capitoli sono tutti spalmati nell’arco di tre giorni e in un preciso momento temporale, perciò a volte non ti dico come è difficile far coincidere i dubbi. Ma lo sai che sono felicissima di trovarti anche qui?! Davvero. E di sicuro non mancheranno i colpi di scena in Camping, questo te lo posso assicurare! Tvb idem!

·          Dana: ciao! Allora dimmi: che te ne pare di questo secondo capitolo? Spero vivamente che ti sia piaciuto almeno quanto il primo! Grazie per avermi lasciato il tuo contatto, appena mi svicolo e torno da Londra, ti mando una bella mail. Oppure mandamela tu, nel frattempo, così chiacchieriamo un po’!

·          Addison: ehi, ehi, hai visto che ti ho risposto alla mail? Mamma mia come sono contenta della proposta che mi hai fatto, dico sul serio! Venendo a noi e alla fanfiction, sono molto felice che ti sia messa a leggerla (anche per Good Boys). Che dici? Ti piace fino ad ora? Come dicevo, il campeggio sarà alquanto movimentato per i ragazzi! ^^ Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo, se puoi. Ci tengo, seriamente.

·          Kymyt: ecco il continuo, spero ti sia piaciuto. Non so se anche tu sei per il Taiora o per il Sorato, ma è inutile ormai dire per quale delle due tenderà la mia fanfiction. Ebbene sì, mi dichiaro colpevole: amo troppo il Sorato, ecco tutto! Comunque se vuoi fammi sapere cosa ne pensi di questo secondo capitolo, mi farebbe piacere.

·          Sae: ultima volutamente, ma non d’importanza. Alla mia best vanno tutti i miei ringraziamenti, perché davvero è lei la molla scatenante di questa fanfiction. Perché mi incoraggi sempre, sorellina, e mi inciti talmente tanto che senza di te sarei perduta. E perché il sei ormai ci perseguita, non è vero? ^.- Avevi già letto il primo capitolo e anche questo, se non ricordo male, perciò sono stata doppiamente felice di vedere che lo hai riletto! Per me? Grazie‼ *.* Sei un tesoro, lo sai, no? Sei l’unica testimone di nozze che avrei mai voluto, ebbene sì! Io e il mio Gaara (che in questo momento sta leggendo quello che scrivo) ti siamo enormemente grati del tuo appoggio. Senza di te, non ci saremmo mai sposati! XD E senza di te, lo ripeto, probabilmente questa fanfiction non avrebbe trovato la luce perciò non so davvero come ringraziarti. Ti voglio bene, ma questo lo sai già, no? Sei il mio Taichi‼ ^.^

Detto questo, non mi rimane altro che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo, che spero di riuscire a pubblicare in breve tempo!

Baci e ancora grazie a tutti!

Memi

 

  
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