“Scusami,
ma non sono riuscito a trattenermi” disse lui, stringendola a sé.
“Non ti
avrei mai perdonato se ti fossi trattenuto” rispose la ragazza serena,
lasciandosi stringere e sentendosi al sicuro tra le sue braccia forti.
Poco
distante, nell’auto di Draco, l’orchidea ancora sbocciata si stava schiudendo,
simbolo di quell’amore appena fiorito.
Fine 8° capitolo
Capitolo nove- Le prime difficoltà
La mattina dell’otto gennaio Hermione si svegliò
prestissimo, super nervosa ma allo stesso tempo entusiasta e con la voglia di
urlare al mondo la sua felicità.
Il fatto di dover fingere di star male le sembrò
più leggero al solo pensiero di ciò che l’avrebbe aspettata a breve.
Doveva fingere…
“Herm, tesoro! Alzati, è tardi!” urlò sua madre
dall’altra stanza.
Hermione chiuse gli occhi, implorando i suoi
santi protettori.
Uno,
due, tre… Su!
“Si mamma” mormorò debolmente, prima di tossire
un paio di volte, sempre più forte.
Alla terza volta, sua madre entrò nella sua
stanza, preoccupata. “Ma cos’hai?” chiese, mettendole una mano in fronte.
Lei, grande attrice, scosse il capo e si alzò.
“Niente, mamma… Oh!” e così dicendo ricadde sul letto. “Mi gira la testa…”
borbottò.
La donna subito si allarmò, mentre il rumore dei
tacchi di Lavanda invadeva il corridoio. Ella non sapeva ancora nulla perché
Ron aveva giurato di tenere il segreto per il momento.
“Mamma, dove hai messo…? Oh, ma cos’hai, Herm?”
chiese, mentre si aggiustava i capelli.
“Sta male” concluse sua madre, bianca in volto.
Hermione scosse il capo. “Oh, mamma sto bene!
Davvero, io… oh Dio!” ricadde sul letto, ritossendo molto forte e con la mano
in fronte.
E sorrise ribelle un’ora dopo, mentre sua madre
andava al lavoro, raccomandandosi di chiamarla nel caso fosse stata peggio.
*****
La redazione di radio Londra era stranamente
silenziosa quella mattina. I vari collaboratori andavano avanti e indietro per
i vari uffici immersi nei propri pensieri.
Un giovano dalla pelle scuro e gli occhi blu
cobalto sbuffò sonoramente davanti una tazzona di caffè.
“Che c’è, Blaise?” chiese un ragazzone alto e
cicciottello, dall’aria assonnata.
Il ragazzo appoggiò il capo alle braccia. “Il
capo vuole l’idea per il nuovo programma entro domani e non ho niente in mente”
spiegò. “E Draco non c’è nemmeno stamattina!” aggiunse, come se bastasse come
spiegazione.
“E cosa doveva fare?”
“Bah, mi ha detto che non sta bene e che andava
dal medico, Gregory. Anche ieri se ne è andato presto, se ricordi” spiegò. “E
mi ha dato anche una commissione da fare per la sua ragazza!” disse, ancora più
scocciato.
“Perché, ha una ragazza?” chiese Gregory curioso.
“Si, una dea da quel che dice lui” dichiarò
Blaise, un po’ invidioso.
Gregory annuì, silenzioso. Di certo a lui non
veniva nessuna idea, tranne riguardo ad una pubblicità su quando fosse comodo
il suo cuscino.
*****
Dlin
dlon.
Hermione corse verso la porta d’entrata, con il
cuore che le andava a mille e un sorriso non più infantile dipinto in volto.
Aprì la porta e si sentì senza fiato quando si
trovò davanti Draco, che sembrava strano. Sorrideva fin troppo per i suoi
gusti.
“Buongiorno” disse prima che lei gli facesse
cenno di entrare.
Quando la porta si fu chiusa dietro le loro
spalle lei lo guardò incerta prima di sporsi verso di lui e baciarlo lievemente
sulle labbra.
“E’ tutto qui?” chiese lui imbronciato quando
Hermione si staccò. “Ed io che mi aspettavo un saluto più caloroso!”.
Hermione rise. “E con quale autorità?” chiese, e
non lo disse di certo a caso. Il fatto era che per tutta la mattina del giorno
prima erano stati in giro abbracciati, comportandosi da veri e propri
fidanzati, ma non si erano detti esplicitamente cosa erano.
“Beh, con l’autorità del tuo ragazzo” rispose lui
disinvolto mentre raggiungeva la stanza della ragazza.
Udendo ciò Hermione si sentì improvvisamente
leggera e sollevata. Si sedettero sul letto e, dopo aver annuito, prese il
volto di Draco e lo baciò di nuovo, questa volta con più slancio e sicurezza,
come il giorno prima.
Quando, molti minuti dopo, si decisero a
separarsi e a rimanere stretti l’uno all’altra, Draco chiese: “Allora? Come è
andata con tua madre?”
Hermione ghignò. “Ci è cascata in pieno” rispose,
soddisfatta. Non aveva paura delle conseguenze, l’importante era stare con il
suo amato Draco e godersi quella mattinata insieme…
“Oh, allora sei un’attrice nata! Non è che stai
ingannando anche me, principessa?” chiese, accarezzandole i capelli e usando un
tono fin troppo sarcastico.
Hermione annuì fragorosamente. “Oh, si, certo, tu
sei solo una delle tante mie povere vittime!”
e scoppiarono a ridere all’unisono.
Rimasero così, zitti, con l’ombra del sorriso
ancora visibile sui loro volti, guardandosi e perdendosi nello sguardo
dell’altro per vari minuti.
“Ehi, sono le nove e mezzo!” esclamò
improvvisamente Draco guardando la sveglia sul comodino. “Sta per iniziare il
mio programma alla radio!” esclamò.
Hermione sbuffò. “E allora? Insomma, cosa te ne
frega…” le dava fastidio che lui pensasse al suo lavoro anche in quel momento,
quando lei aveva fato i salti mortali per non andare a scuola e passare quelle
ore con lui.
Draco sembrò comprenderla, perché le accarezzò la
guancia. “So cosa stai pensando amore.
Voglio che ascoltiamo il programmo solo perché c’è una sorpresa… Fidati!”
Il solo sentirsi chiamare amore fece annuire la
ragazza, che accese la radio e la sintonizzò su radio Londra. Qualche secondo
dopo, un’allegra sigla ed una voce di ragazzo irruppe nella stanza.
“Salve, cari cittadini di Londra! Bene, mi
dispiace dirvi che oggi il nostro speaker Draco non c’è, ma mi ha lasciato una
commissione da fare prima del programma…” Si schiarì la voce mentre Hermione
ascoltava curiosa, all’impiedi, e Draco la raggiungeva, abbracciandola da
dietro. “Bene, ascolteremo una canzone dedicata ad Hermione, la sua ragazza. Hermione,
chissà cosa hai combinato al nostro Draco, da dopo Natale non è più lui! E mi
chiedo se sei una dottoressa, perché così si spiegherebbe il motivo del suo
assenteismo!” Rise, per poi aggiungere: “Comunque… Godetevi la canzone,
pubblico, perché poi ci aspetta la nuova canzone degli Scorpions!”
Lentamente, le note della canzone si sparsero
nella stanza, forte e chiare nella loro dolcezza.
Only you.
La canzone del loro primo lento, quel vicino 26
dicembre… La loro canzone.
Hermione rimase stupita, commossa. Gli occhi le
brillarono, mentre Draco le faceva chiaramente sapere che voleva ballare e le
cingeva le mani ai fianchi, muovendosi sul posto.
“Già quella serata ho capito che eri speciale,
amore mio” disse, fissandola.
“Io invece ti ho tenuto d’occhio fino a che non
me ne sono andata… E non ho fatto altro che pensarti fino a Capodanno! Volevo morire
quando seppi che non saresti venuto…” rivelò la riccia, con lo sguardo
abbassato.
Draco le sorrise dolcemente. Si dissero più di
mille parole in quel silenzio, prima di baciarsi dolcemente.
La canzone andava avanti, ad un volume molto
alto, e sembrava che tutto intorno a loro si fermato.
Sembrava per davvero di essere in una favola, finché
la porta si spalancò all’improvviso.
“Hermione sto suonando da… Hermione!”
Il signor Granger se ne stava immobile davanti a
loro due, che si stavano ancora baciando quando era entrato. Era alto e
possente, con i capelli neri-grigi e il pizzetto ben curato. Guardava incredulo
la sua bambina stretta a quel ragazzo…
Il suo sguardo poi si raggelò ancora di più quando
incontrò quello di Draco.
“Oh, papà, posso spiegarti…” iniziò Hermione,
rossissima ed implorante. Cavoli, cosa ci faceva lì? Non doveva essere al
lavoro? Il suo sguardo cadde sul calendario e comprese: il primo martedì del
mese suo padre ritornava molto presto, doveva solo andare a firmare e spesso si
incontrava al bar con qualche amico.
L’uomo scosse il capo. “Ma cosa credevi di fare! Mentire
a tua madre per… Sono disgustato! E pensare che ero venuto qui per vedere come
stavi! Ingrata!” era davvero furibondo, Hermione non ricordava di averlo mai visto
così in diciassette anni.
“Mi scusi, è colpa mia…” Iniziò Draco,
allontanandosi dalla ragazza, ma il signor Granger lo zittì.
“Sei un Malfoy, vero!?” ringhiò.
Draco sembrò impallidire. “Si” disse alla fine, mentre
il padre della ragazza sembrava essersi fatto dieci volte più imponente.
Lo guardò disgustato.
“Fuori da casa mia! E faremo i conti anche con
te, signorina!” esclamò, mentre Draco usciva imbarazzato ed Hermione fremeva,
spaventata.
Continua…
Ciao! Ecco un
nuovo cap… Eh si, per la coppietta sembra essere spuntata la prima difficoltà! A
cosa è dovuto l’astio del signor Granger? Lo scoprirete nel prossimo cap!
Mi scuso se
è molto breve, ma doveva finire qui….
Grazie di
cuore a:
8marta8: Grazie mille! ^^ eh si, nemmeno ce lo vedo io Draco ad
arrossire, ma la nostra Herm ha poteri
innati… XD Ancora grazie, spero ti sia piaciuto anche questo! Un bacione!
Benny_bene: Ho aggiornato più in fretta, va bene? XD Grazie mille,
fammi sapere cosa ne pensi di questo! Un bacione.
Christina Malfoy: Ciao tesoro! Come va? Ormai non
ci sentiamo da secoli da seconli su msn, uffiii! Comunque anche a me è piaciuto
molto scrivere quel cap, è davvero romanticissimo e la realtà non è mai così … Per
questo ci sono le fic, ihih! Spero ti sia piaciuto anche questo! Un bacione!
Coffee14 : Ciao tesoro! Ti ringrazio, eh si p stato molto romantico,
solo che ora iniziano i pasticci purtroppo… Herm è davvero fortunata, hai
davvero ragione, magari avessi anche io un raga come Draco! Spero ti sia
piaciuto anche questo, un bacio!
A presto,
spero, cercherò di aggiornare più in fretta come ora (ma solo perché domani vado in
visita guidata, sigh!)
Un bacione,
la vostra
milly92.